Ormai
io e Jared stiamo insieme da più di un anno. Nostro figlio,
Joseph Christopher, ha due mesi e dei bellissimi occhi grigio-azzurro
leggermente più' scuri di quelli di Jared.
Dopo la breve
vacanza in Italia per conoscere la mia famiglia, siamo tornati a casa
nostra. Jared ed i ragazzi hanno lavorato ad un nuovo disco, mentre
la mia pancia cresceva ed io diventavo una balena. Jared ha voluto
che continuassi con le lezioni di italiano, a cui si è unito
anche Shannon. Mi ha detto di volerlo imparare per ampliare la sua
cultura, ma io lo so che lo fa per Cristina. Come ripete sempre a
Jared, quando crede che non li senta, è per non fare brutta
figura con il padre di lei come Jared con il mio. In verità',
Jared ha conquistato positivamente mio padre, anche se non lo
ammetterebbe mai.
Il giorno che e' nato JC (come lo chiamiamo
amorevolmente in casa) c'è' stato il panico. Mi sono svegliata
alla mattina alle cinque con le contrazioni piuttosto forti. Avevo
dormito piuttosto male e credevo che fosse colpa della cena messicana
della sera prima; invece era mio figlio che aveva deciso di venire al
mondo con quindici giorni di anticipo sulla data prevista del 23
dicembre. Ho aspettato un pochino che passassero i dolori e sono
andata in bagno senza svegliare Jared. Ovviamente, in bagno, mi si
sono rotte le acque e sono riuscita ad inzuppare il pavimento. Ho
lanciato un urlo che hanno sicuramente sentito anche i vicini di
casa. Il primo ad accorrere è stato Shannon che, ancora
assonnato, è scivolato ed ha picchiato la testa contro le
piastrelle del pavimento. Jared si è presentato
stiracchiandosi pacificamente, per poi riscuotersi alla vista di
Shannon che si teneva la testa e di me che mi tenevo la pancia.
"Che
succede ragazzi?" ci ha domandato candido come un agnellino.
Ovviamente, in quel momento, gli ho impartito una discreta
lezione di insulti in italiano e Shannon ha rincarato la dose a modo
suo dandogli un calcio in un ginocchio. Morale: all'ospedale ci ha
accompagnati il povero Tomo, che abbiamo buttato giù dal
letto, visto che nessuno di noi tre era in grado di guidare.
In
sala parto Jared è riuscito a svenire e l'ostetrica, quasi,
lascia perdere me per soccorrere lui.
Per fortuna JC è
nato senza problemi e, dopo un paio di ore, erano tutti con il naso
appiccicato al vetro della nursery a guardare il piccolo: Jared con
un cerotto in fronte e zoppicante, Shannon ancora un po' stordito
dalla botta in testa (quando siamo arrivati a casa ho verificato che
non si fossero crepate le piastrelle del pavimento), e Tomo che
frignava come un bambino.
Erano talmente tutti presi a rimirare
JC, che ho dovuto chiamare io la madre di Jared per dirle che era
nato il suo nipotino.
I miei avevano preso il primo aereo ed
avevano passato una settimana con noi dopo la nascita di JC. Mio
padre si era lamentato per il fatto che, al telefono, non avesse
capito bene cosa gli stesse dicendo Jared. Poi, quando ha visto JC,
si è commosso ed ha abbracciato Jared.
Ora sono a casa dei
miei con JC che dorme nella vecchia culla di vimini di famiglia. Non
perché è mio figlio, ma è veramente un gran bel
bambino: è pacioccone perché ha ereditato l'appetito di
suo zio, ha un bel nasino, la bocca piccola, i capelli scuri che
stanno in piedi senza gel e due grandi occhi grigio-blu. Da grande
sarà un rubacuori come suo padre ed io sarò una madre
tremendamente gelosa.
Mi giro e guardo verso il televisore acceso.
Sono sintonizzata su MTV e stanno per trasmettere un'intervista ai 30
Seconds to Mars dagli studi di Milano: ecco che li stanno
presentando. Cristina è al mio fianco.
"Mamma corri."
chiamo mia madre che si accomoda vicino a me e Cristina sul
divano.
"E' già iniziato? Stai registrando vero?"
mi domanda ansiosa.
"Sì mamma." dico spazientita.
Mio padre ci raggiunge e si accomoda sulla poltrona dopo aver dato
un'occhiata nella culla di JC.
Eccoli che li stanno presentando.
Si intravede Emma che spunta da dietro le quinte e mi scappa un
sorriso: efficiente come sempre. Parte in sottofondo il nuovo
singolo, che anticipa il disco che uscirà a primavera, ed i
30STM fanno la loro comparsa nello studio. Jared, con Linda per mano,
entra per ultimo. Elisabetta sorride vedendoli e, molto
professionalmente, li saluta tutti e quattro (hanno portato anche
Tim). Jared, per fare lo splendido e farmi capire che non ho sprecato
tempo inutilmente, saluta il pubblico in italiano.
"Ciao
MTV!" esclama.
Elisabetta è stupita. "Non sapevo
che avessi imparato l'italiano." dice sorridendo.
Jared si
siede assieme agli altri e si porta Linda sulle ginocchia "Oh,
io non molto bravo." Linda lo guarda e poi afferra il microfono
di Jared "La sia Laula si incassa tanto con Jay." i ragazzi
scoppiano a ridere. Linda ha ormai un anno e mezzo ed una parlantina
terrificante, unita ad una discreta mania di protagonismo, specie da
quando ha conosciuto il cuginetto.
"E questa bella bambina?"
domanda Eli.
Jared sorride "Lei è Linda. La piu'
piccola Echelon. Mia nipote." Linda ribatte subito "Quando
sposelai la sia Laula." Non riesce ancora a pronunciare la R e
la Z correttamente.
Shannon, Tomo e Tim ridacchiano divertiti e
poi Shan prende in braccio Linda per togliere d'impiccio Jared.
"Stai
facendo allenamento con lei per quando crescerà tuo figlio?"
domanda Elisabetta.
"JC è più bravo."
ribatte Shannon. Linda si gira e gli fa una linguaccia.
"Che
nome è JC?" domanda Eli curiosa.
"Non sapevamo
che nome scegliere, così Laura ha deciso per Joseph
Christopher, che poi sono il mio secondo nome e quello di mio
fratello." è passato inesorabilmente
all'inglese.
Elisabetta ride "Vedo che le lezioni di
italiano non funzionano tanto bene." Jared sorride
imbarazzato ed annuisce.
"Shannon parla meglio." ok ci
riprova.
"E come mai impara l'italiano anche lui?"
A
Jared si accende la lucetta di bastardaggine negli occhi "Per
un'amica di Laura." poi si gira verso suo fratello "Shan
saluta. Ti guarda sicuro."
Shan saluta timidamente con la
mano e lancia un bacio alla telecamera. Cristina è rossa come
un pomodoro e si agita sul divano.
"Possiamo sapere il nome
della fortunata?" domanda Elisabetta.
"No, top secret."
dice Jared.
"Foltunata mica tanto." ribatte Linda.
Ora
Elisabetta porta la sua attenzione sulla bambina. "Perché
mica tanto?" domanda sorridendo.
Linda afferra il microfono
con la disinvoltura di chi ha già affrontato parecchie
interviste. "Pelche' poi va via anche lei come la sia
Laula.".
"Ti manca tanto la zia?" domanda Eli
dolcemente.
"Non tanto lei, pelò Jay si'." e fa
gli occhi dolci a Jared che si scioglie. Io mi offendo un pochino.
"Ma guarda che sfacciata." dico.
"Tutta tuo
fratello." borbotta mio padre dalla poltrona.
Elisabetta
riprende con le domande. "E come mai sei venuta qui a Milano con
Jared?"
"Pelchè poi andiamo a complale un gioco."
dice innocentemente. Jared la deve piantare di viziarla
così.
L'intervista riprende e, finalmente, parlano del
nuovo singolo e del disco in uscita.
"Non farete nessun tour
promozionale?" domanda.
"Poche date e quasi tutte in
Europa. Per stare vicino all'Italia." risponde Jared.
Shannon
gli mette un braccio sulle spalle "Non riesce a stare lontano da
JC e Laura troppo tempo."
"Da quando sei padre cos'è'
cambiato nella tua vita?"
Jared sorride "Niente
direi: dormo poco alla notte, mangio quando capita e continuo a
sopportare mio fratello." tutti scoppiano a ridere "No,
a parte gli scherzi, credo di essere un padre modello. So cambiare i
pannolini, gli do' il biberon e gli canto le canzoni per farlo
dormire."
"Peccato che non dorme granché."
Ribatte Shannon.
"Quando sarete in tour Laura e JC
staranno in Italia o verranno con voi?"
"Laura farà
qualche tappa per visitare le capitali europee. JC lo lasciamo dai
suoi genitori." risponde Jared.
"E io lo faccio
giocale." ribatte Linda.
L'intervista continua ancora per un
po' e, prima della pubblicità, mentre Jared risponde ad una
domanda, Linda lo tira verso di sè e gli sussurra qualcosa
all'orecchio. Jared sorride "Un momento." dice alla
piccola.
Linda si infervora "Ma mi scappa!" ora ha
alzato la voce in modo imbarazzante ed in diretta
nazionale.
Elisabetta, che sta parlando con Shannon, si gira "Che
succede?" domanda.
"Piccola emergenza." sorride
Jared alzandosi ed accompagnando Linda verso Emma.
Elisabetta
procede con le domande e poi manda la pubblicità.
Sul
divano di casa mia scoppiamo tutti a ridere. "Tua nipote sembra
nata per stare sotto i riflettori." osserva Cristina.
"Già.
Questa intervista finirà di sicuro su youtube. Osservo
io."
Sento un borbottio dalla culla: JC si è
svegliato. Ci affacciamo tutti quanti e lui ci sorride "Ciao
biscottino della mamma." Mio padre non gli lascia neppure il
tempo di stiracchiarsi che lo prende subito in braccio.
"Ciao
Giuseppe. Non fai un sorrisino al nonno?" lui preferisce
chiamarlo con la forma italiana del suo nome. Era anche il nome di
mio nonno, infondo, e lui ne va orgoglioso: è per questo
motivo che ora Jared gli sta così simpatico. Non gli dico
niente e sorrido.
"Cerca di insegnargli l'italiano, perché
io sono troppo vecchio per imparare l'inglese." e comincia a
girare intorno al tavolo canticchiando per JC.
"Sarà
meglio che gli prepari il biberon. Se si è svegliato è
perché ha fame." dico mentre mi alzo e mi dirigo in
cucina.
Cristina mi segue ed io le faccio la domanda che mi
frulla in testa da qualche ora "Allora? Hai deciso se parti con
noi?"
"Direi di si'. Shan mi ha chiesto di venire in
America con voi. Ha detto che mi vuole presentare a sua madre."
"Oh,
aspettati subito la richiesta di un nipotino anche tu. Constance
adora fare la nonna." le dico ridacchiando.
"Mi spiace
lasciare mio padre qui da solo però."
"Cri, tua
madre non c'è' più da molti anni ormai. Lui è
adulto e se la sa cavare benissimo. E poi non vivevi già più
a casa da un bel po'." osservo.
"Sì, però
ero a pochi chilometri, non a migliaia."
"Non ti
preoccupare. Ti può sempre venire a trovare e poi c'è
Shan, e ci sono anch'io." sottolineo.
"Hai ragione. Mi
farà bene cambiare un po' aria. E poi voglio conoscere tutti
gli amici di Shan e Jared." gli ho raccontato di Brad, Colin e
George.
"Ricordati che vieni in America per Shan: Colin e
George sono già occupati e Brad non te lo consiglio."
"Uhm
sì, forse hai ragione. Troppi figli." scoppiamo a ridere
tutti e due. Poi Cristina riprende "Tua madre mi ha detto che
domani hai la sentenza per il divorzio."
"Sì.
L'avvocato mi ha detto che e' una pura formalita'. Devo solo firmare
un paio di carte e sarò libera."
"E così
Jared potrà sposarti. Credi che vi sposerete in Italia o in
America?" domanda.
Io la guardo stupita. "Non credo che
mi chiederà di sposarlo. Stiamo bene cosi'. E poi io ci sono
già passata."
"Se Shan mi chiedesse di sposarlo
accetterei al volo. Ho già pensato pesino ai fiori per la
chiesa." dice con aria sognante.
Le sventolo una mano davanti
alla faccia. "Pronto? Terra chiama Cri: ci sei? O ci
fai?"
Cristina sospira "Credo tutte e due le cose. Però
mi piacerebbe."
"Se vuoi quando tornano glielo dico."
dico con noncuranza.
"Ma sei matta! Non lo fare!" rido
alla sua faccia terrorizzata.
"Sei proprio fuori! Ma credi
davvero che lo farei? Dopo che ha visto le nostre foto dell'asilo con
te vestita da coniglietto?" ogni tanto tiro fuori la storia di
quella foto. Shannon e Jared si sono fatti un sacco di risate a
nostre spese.
"E tu che eri vestita da sposa a quattro
anni?"
"Indecente, lo so." ammetto.
Ritorniamo
in soggiorno e recupero JC per cambiargli il pannolino prima della
poppata. Il mio piccolo biscottino beve il suo biberon tutto d'un
fiato e poi ci delizia con un ruttino. Ora sta per crollare di nuovo
addormentato.
(Jared POV)
Siamo all'ultima tappa europea
del nostro tour. E' stata una vera mazzata e non vedo l'ora di
ritornare a casa con Laura e JC. Oggi siamo a Parigi e Laura è
venuta con noi. Ieri abbiamo visitato la città e ci siamo
goduti una romantica crociera notturna sulla Senna.
Ora ci
dobbiamo preparare per il concentro. Laura è dietro le quinte
assieme ad Emma e Cristina. Anche lei si e' trasferita a Los Angeles
con noi. Per ora stiamo tutti nella stessa casa, ma Shan mi ha detto
che ha intenzione di comprare la villetta di fianco alla nostra che è
in vendita. Mi mancherà mio fratello, ma me ne farò una
ragione. Laura mi ha detto di non essere così tragico, visto
che se esco dalla porta lo posso vedere. Però hanno diritto
alla loro privacy ed io e Laura alla nostra.
In effetti non sono
molto discreti nella loro intimità: una delle prime notti,
sono sceso a bere un bicchiere d'acqua in cucina e loro erano sul
divano che stavano, praticamente, girando un film porno. Io e Laura,
al massimo, lo abbiamo fatto sulla lavatrice, ma dovevamo nasconderci
da suo fratello: può darsi che JC lo abbiamo concepito lì
sopra.
Laura ha ottenuto il divorzio 6 mesi fa. JC ha otto mesi e
da qualche settimana ha iniziato a gattonare. Adora sua cugina Linda
ed ha imparato a darle i bacetti, anche se lei si sposta schifata.
Non vedo l'ora di rivedere il mio bambino e di potermelo coccolare
tutto il giorno: mi è mancato molto in queste settimane di
tour per l'Europa.
Bene, fra dieci minuti si va in scena. E' il
momento di ricordare ai ragazzi il piano per la fine del
concerto.
"Ragazzi, venite qui un momento." i tre
entrano ed io chiudo la porta del camerino.
"Vi ricordate
ancora cosa voglio fare prima dell'ultimo brano?" domando
guardando in faccia tutti e tre, ma Shannon in
particolare.
"Attacchiamo a suonare il ritornello di The
Kill, tu coinvogli il pubblico a cantare con te, e poi succede quello
che deve succedere." Shan ripete a memoria il
piano.
"Perfetto! Tomo, mi raccomando, non metterti a
frignare dall'emozione." dico al mio chitarrista.
"E
se poi sviene o ti dice di no?" mi infilo velocemente una
mano nella tasca dei pantaloni mentre parla Tim. Poverino, non e'
cattivo, ma porta un po' sfiga.
"Non credo che succederà.
So che non se lo aspetta, ma sento che andrà tutto bene."
dico speranzoso.
"Andiamo che è ora. Il gruppo di
supporto ha finito." mi dice Shan.
Usciamo dal camerino,
do' un veloce bacio a Laura come porta fortuna e saliamo sul palco.
Canto con tutta l'anima e faccio il mio solito spettacolo che esalta
la folla.
Siamo all'ultima canzone: è giunto il momento.
Guardo Shan e Tomo che mi strizzano l'occhio per augurarmi buona
fortuna.
"Parigi!" l'urlo del pubblico mi da la
carica giusta per quello che sto per dire. "Siamo all'ultimo
brano e vorrei il vostro sostegno perché so che lo conoscete.
Però prima vorrei presentare a tutti una persona per me molto
importante: Laura, la madre di mio figlio." Emma, efficiente
come sempre, la spinge sul palco. E' terribilmente imbarazzata e
rimane immobilizzata quando i riflettori la illuminano. Io mi
avvicino e la prendo per mano portandola al centro del
palcoscenico.
"Questa è per te. So che è la
tua preferita." le dico. Laura sorride imbarazzata. Tomo
inizia a suonare. Canto la prima strofa normalmente, poi, durante lo
stacco musicale prima della seconda, mi avvicino nuovamente a Laura e
le prendo la mano.
...
Beg for the rest of my life
What would you do?
You say you wanted more
What are you waiting for?
I'm not running from you (from you)
Mi metto in ginocchio di fronte a lei per dare piu' enfasi alla cosa
Come break
me down
Marry
me, Marry me
I'm not
finished with you
Look
in my eyes
You're
killing me, killing me
All
I want
is
you.
...
Laura mi
guarda stupita mentre cala il silenzio. Hanno capito tutti bene. Shan
smette di suonare, mentre Tomo mantiene un lieve sottofondo assieme a
Tim.
Guardo Laura e, sorridendo, mi slaccio il cordino che tenevo
legato al polso sfilando l'anello che tenevo nascosto. Lo prendo con
due dita e glielo porgo sorridendo convincente. Lei sembra in black
out e mi guarda con la bocca spalancata. Prendo di nuovo il microfono
e ripeto la domanda "Vuoi sposarmi Laura?"
Dal
pubblico parte un coro di "Digli di sì!". Laura si
gira verso di loro come riscossa e poi mi guarda di nuovo. Ha le
lacrime agli occhi e sorride "Sì. Ti voglio sposare."
Le infilo velocemente l'anello all'anulare della mano sinistra, poi
mi alzo in piedi e la bacio con passione davanti a tutto il pubblico.
Shan fa partire una rullata e Tomo intona la marcia nuziale con la
chitarra. Ora sì che posso considerarmi l'uomo più
felice del mondo.
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Bene! Finito! Ho dovuto modificare un po' il ritornello di "The Kill" per farlo diventare una dichiarazione, vogliate scusarmi. Le parti da me corrette le trovate in corsivo. Ringrazio la mia beta per la pazienza dimostrata e spero di poterla incontrare di persona al concerto di Milano. Grazie anche a tutti quelli che hanno recensito i vari capitoli. Grazie anche ai miei amici (reali) che sono finiti negli ultimi due capitoli.