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Autore: purpleblow    15/02/2010    0 recensioni
Una raccolta di tre storie, scritte appositamente per la Challange sul Carnevale di FW.it. Set: Carnevale di Rio De Janeiro - Prompt: Samba, Parata, Quartiere
Il cow-boy allora cominciò a pensare alla giusta combinazione e infine, dopo qualche minuto di riflessione, decise la formazione della band. "Ok, ci sono. Quistis suonerà il violino, Zell il flauto, io la chitarra e Selphie ballerà il tip-tap per noi! Che ne pensate?" sì, decisamente era la soluzione migliore, tanto più che le basi per la chitarra le conosceva.
Genere: Generale, Comico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Irvine Kinneas, Seifer Almasy, Selphie Tilmitt, Squall Leonheart
Note: Raccolta, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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03. Quartiere

Regnava la quiete in quell'isolatissimo quartiere, dove non vi era la presenza di nessuno, se non dei tre cadetti che avevano l'ordine di sorvegliare la zona, eliminando qualunque soldato fosse passato di lì.
Seifer, il caposquadra, si stava annoiando a morte. E menomale che Dollet era sotto assedio, lui non aveva ancora visto nessuno farsi vivo e il ragazzo detestava restare fermo troppo a lungo.
"Ah, che noia." mentre camminava avanti e indietro per la piazza, piecchiettando la sua Hyperion sulla spalla con fare annoiato, osservava attentamente la situazione, con la speranza di veder arrivare qualche soldato.
Appoggiato alla statua nel centro della piazza, Squall osservava Seifer e pensava la stessa identica cosa: quella missione si stava rivelando piuttosto noiosa. Che senso aveva chiamarlo esame SeeD, se non avevano modo di dimostrare le loro capacità combattive? Tanto più che gli uomini di Galbadia erano dei buoni a nulla.
"Sto cominciando a innervosirmi, c'è troppa calma." commentò fra sè e sè il caposquadra, digrignando i denti con rabbia. Era quasi sicuro che la professoressa Trepe avesse loro assegnato quel quartiere, consapevole che non ci sarebbe stato molto movimento, forse per fare uno spregio a Seifer: non andavano molto d'accordo e spesso la ragazza si divertiva a prendersi gioco di lui.
"E di che ti lamenti? Tanto meglio per noi." disse improvvisamente Zell, stiracchiandosi e maledicendo il caposquadra mentalmente. Ci mancava solo che apparisse un'orda di galbadiani, poi sì che sarebbero stati guai.
"Chiudi quella bocca, Gallinaccio! Il tuo parere da codardo non mi interessa. Ti ricordo che questo dovrebbe essere un esame, ma se la situazione continua così voglio proprio vedere cosa diavolo avrà da esaminare quella stronza della Trepe!" ringhiò, infastidito dal commento stupido dell'altro, che come al solito sentendosi offeso cominciò a tremare di rabbia, restando però in silenzio.
Lui e Seifer non erano mai andati d'accordo. Quel maledetto non faceva altro che prenderlo in giro con le sue battutine sarcastiche, che chiaramente non andavano a genio al povero Zell. Inutile rispondergli, perchè tanto quello aveva sempre l'ultima parola.
"Oh, ma dove siete finiti?! Fatevi sotto, bastardi. Mi sono stancato di aspettarvi!" gridò il ragazzo, sperando che qualcuno finalmente si facesse vivo. Qualcuno avrebbe dovuto intervenire sentendo quelle grida, o perlomeno sentendosi offeso dalla sua arroganza, avrebbe dovuto accettare la sfida.
"Ma vuoi stare zitto? Se ti sentono..." Dincht non fece in tempo a finire la frase che venne interrotto dal caposquadra.
"Secondo perchè pensi che l'abbia fatto? Zell, fammi un favore: tornatene a casa. Non servono quelli come te!" improvvisamente qualcosa si mosse e i tre cadetti si misero sugli attenti, in attesa che il nemico si mostrasse.
Contrariamente alle loro aspettative, da una piccola via laterale, comparve un cane. A quel punto a Seifer saltarono i nervi: un cane!
"E questo cosa diavolo sarebbe?!" alla vista dell'anima si sentì preso in giro. Finalmente aveva udito dei rumori e si stava galvanizzando per l'imminente scontro... e a causare tutto ciò era solo uno stupido cane!
Lo allontanò con un movimento brusco della mano e improvvisamente l'animale, forse per difesa, cominciò ad ululare. In seguito, nell'aria si udì un forte rumore di passi e voci, così i tre ragazzi si misero dietro alla statua per non essere visti, in attesa che si manifestasse qualcuno.
Un gruppo di soldati di Galbadia fece il loro ingresso nella piazza e senza fermarsi, si diressero verso le montagne: probabilmente la loro direzione era la stazione televisiva.
Da dietro le case si intravedeva una grande antenna, probabilmente stavano andando da quella parte.
"Io li seguo. Mi sono rotto le scatole di stare qui senza far nulla." annunciò ad un tratto. Aveva bisogno di scaricare tutta l'adrenalina che aveva accumulato sino a quel momento, nessuno lo avrebbe fermato.
"Ma Seifer... non possiamo disubbidire agli ordini. Ci hanno detto di sorvegliare il quartiere!" sbottò Zell, contrariato. Di certo non aveva voglia di venir bocciato per uno stupido capriccio di un idiota.
"Fai come ti pare, io vado." Seifer era irremovibile.
"Vuoi bocciare per la terza volta? ...Squall?" si voltò verso il ragazzo che era rimasto in silenzio fino a quel momento, in cerca di appoggio, ma chiaramente le sue suppliche non vennero ascoltate.
"Io sono d'accordo con Seifer. Stare qui non porta a niente... sono qui per combattere." disse atono il giovane, scambiandosi uno sguardo d'intesa col biondo caposquadra, che sogghignò soddisfatto.
Quei due erano fatti della stessa pasta, ecco perchè si stimavano a vicenda. Erano rivali da tempi immemori, ma nessuno aveva un'intesa forte come la loro.
"Lo sapevo che saresti stato d'accordo con me. Forza, andiamo!" senza attendere alcuna risposta si mise in marcia, diretto alla torre televisiva, seguito da Squall.
Zell li guardava mentre si allontanavano e dopo aver imprecato, si sentì costretto a seguirli nonostante non fosse d'accordo. Questo sì che avrebbe portato loro dei guai e come al solito la colpa era di quel presuntuoso di Seifer Almasy!
Se non fosse stato promosso all'esame gliel'avrebbe fatta pagare, questo era certo.
   
 
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