Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: Zandramas    22/02/2010    2 recensioni
Salve a tutti! Questa storia è scritta come se fosse un ciclo del fumetto di One Piece (ad esempio Thriller Bark). è ambientata appena dopo i fatti di Thriller Bark. Sbarcati sull'isola di Little Rion, i Compagni di Rufy si ritrovano ad affrontare il terribile Ludwig Von Bennet e i suoi scagnozzi, che si sono impadronati dell'isola e l'hanno trasformata nel loro personale dominio.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
capitolo 3

Le parole di quello che poi si era rivelato il sindaco dell'isola avevano sconvolto e incuriosito la ciurma allo stesso tempo. Una rivolta così vicino al quartier generale della marina era un evento più unico che raro e insospettiva il fatto che non fosse stato fatto ancora un tentativo per riconquistarla. Sembrava che al governo mondiale non importasse più del destino di quella comunità.

Il sindaco, dopo essersi presentato come Ben Lud, invitò l'intero equipaggio a consumare il pranzo insieme al villaggio. Rufy accettò subito insieme al musicista Brook, seguiti da Nami, Robin e Zoro. Franky e Sanji decisero di occuparsi del rifornimento della nave mentre Usopp e Chopper rimasero a sorvegliare la nave. La ciurma si divise e si diedero appuntamento sulla nave al calare della notte.

Era passata ormai mezz'ora da quando si erano divisi e Usopp osservava con preoccupazione il piccolo paese al centro della baia. Il suo sesto senso gli diceva di rimanere il meno possibile su quell'isola. Qualcosa di quel luogo non lo convinceva. Nessuno della ciurma però gli aveva dato ascolto ed era voluto rimanere con lui sulla nave tranne Chopper, convinto dalla possibilità di farsi insegnare la canzone del re dei cecchini. Finita la lezione di canto lui e la renna erano passati alle loro occupazioni preferite: Usopp a preparare armi e Chopper a leggere libri di medicina, entrambi sul ponte della nave. Ogni tanto Usopp ripeteva -Arriveranno solo guai, me lo sento- seguito dalle proteste del medico – Ma così porti sfortuna -. era trascorsa circa un'ora quando un gruppo di bambini si avvicinò timidamente alla nave. Erano vestiti in maniera logora e portavano alcune ceste riempite con alcune pietanze dall'aspetto invitante. Un ragazzino dai capelli castani prese coraggio e salita la passerella chiamò i pirati con un soffio di voce: - signori pirati...-

i due si voltarono di scatto e per poco il bambino non finì in mare dalla paura. - il sindaco ci ha ordinato di portare qui del cibo per voi. Possiamo lasciarvelo?-

-Certamente!- rispose Chopper – ringraziate da parte nostra il sindaco. Ci pensiamo noi a caricarlo sulla nave- Passo alla sua forma umana, un gigante peloso e imponente, ed iniziò a spostare le ceste. La trasformazione suscitò nei bambini uno stupore enorme e osservarono curiosi quell'essere particolare. - Lasciate fare a noi. Siamo i più forzuti della ciurma- aggiunse Usopp, mostrando al bambino i bicipiti. Finito di portare il cibo sulla nave, Chopper iniziò a mangiare mentre Usopp si rifiutò di pranzare, continuando a fissare i bambini che erano rimasti ad osservarli. Quando Chopper se ne accorse si voltò e gli urlò contro: - cosa avete da guardare?- I bambini si impaurirono e si guardarono a vicenda, nel tentativo di ritrovare il coraggio. Quello dai capelli castani si fece ancora avanti:- Volevamo chiedervi se...- guardò verso gli amici alle spalle- …potreste raccontarci qualche vostra avventura?-. L'espressione di Chopper si addolcì e ad Usopp luccicarono gli occhi per un istante. Poi sfoggio la sua espressione sicura e magnetica da capitano e abbracciò con uno sguardo tutti i ragazzini.

- siete fortunati. Oggi Capitan Usopp vi narrerà le sue grandi imprese- i ragazzini proruppero in un “oh-oh” di meraviglia e si disposero intorno a lui, ansiosi di sentire la sua storia. Anche Chopper si sedette insieme a loro, desideroso di sentire le imprese del compagno bugiardo.

Franky e Sanji stavano trascinando un lungo tubo su per un piccolo crinale, preceduti dalle due guide che gli dovevano mostrare il luogo dove si celava il laghetto. Il carpentiere dai capelli blu avrebbe potuto fare da solo quel lavoro ma Nami aveva chiesto chi potesse aiutarlo del gruppo. Una domanda retorica: il cuoco aveva iniziato a volteggiarle attorno con aria infantile urlando – io carissima Nami!!!- e – per il mio cuore ogni tuo desiderio è un ordine -. Così improvvisamente erano diventati due ad occuparsi della cisterna.

Avanzarono a zig-zag fra gli alberi fino ad arrivare sul crinale indicato dalle guide, dove si aprì un piccolo avvallamento davanti ai loro occhi. Il lago lo occupava quasi totalmente eccetto una piccola striscia di piccoli sassolini che lo costeggiava. Dove riprendeva la salita un ruscello dalle acque cristalline si tuffava nel laghetto. Sistemarono il condotto appena sotto alla superficie dell’acqua e Franky attivò la pompa. Il macchinario si mise in moto silenziosamente. I due pirati si sedettero lì a fianco e iniziarono a parlare, prima del come funzionava quel sistema di pompaggio poi il discorso divagò sugli argomenti più disparati.

Le guide si assentarono per qualche tempo e riapparvero accompagnate da due giovani fanciulle. Portavano cibi caldi, alcuni alcolici e frutta di stagione.

– il sindaco si dispiace che non possiate partecipare al banchetto del villaggio e ci ha incaricato di portarvi qualcosa da mettere sotto i denti -.

 Il cuoco però non ascoltava le parole della guida: inginocchiato ai loro piedi stava già baciando le loro mani.

– Siamo alle solite – fu il commento sottovoce del cyborg.

Le ragazze offrirono il cibo che, a detta loro, avevano cucinato con passione. Sanji si lanciò subito in assaggi e complimenti alle due fanciulle mentre Franky rifiutava garbatamente per poi venire imboccato a forza e minacciato dal cuoco, sensibile a possibili offese verso le aspiranti cuoche. Finito il pasto, entrambi iniziarono a conversare chi con le due ragazze chi con le guide, trascorrendo il tempo in attesa che la pompa finisse il suo lavoro.

 

- Capitano- disse una voce roca dal lumacofono – quattro dei pirati sono caduti nella trappola-

Ludwig sorrise – procedete con quelli che restano-.

-Sarà fatto- il lumacofono si fece silenzioso. Ludwig rise. Tutto procedeva con velocità. Dopo tanto tempo con le mani in mano poteva finalmente divertirsi. E non ne vedeva l’ora.

 -ma dove sono finito?-

Zoro osservava il grosso buco di fronte a lui. Fino a dieci minuti prima seguiva il gruppo diretto alla cittadina, ma gli era bastato un attimo di distrazione e si era perso. Ora non sapeva più dove fosse finito, in mezzo al bosco che ricopriva l’intera isola.

-non ci posso credere, è successo ancora-

Si sporse ad osservare quella specie di pozzo: la più totale oscurità regnava al suo interno. “Chissà quanto deve essere profondo” pensò e tornò a guardarsi attorno alla ricerca di un punto di riferimento. Uno strano rumore cominciò a venire dalle profondità del pozzo, simile a uno scricchiolio. Zoro incuriosito e confuso si sporse ancora, per cercare da cosa provenisse. Improvvisamente cessò e la zona intorno al pozzo saltò in aria franando verso l'oscurità del pozzo. Zoro fu colto alla sprovvista e quando provò a reagire precipitava già nel buio.

Una figura uscì dal suo nascondiglio vicino al pozzo. Non poteva credere che una delle tante trappole disseminate per l’isola sarebbe servita per catturare una vittima e soprattutto una del calibro di Roronoa Zoro, da 110 milioni di berry. Diede ancora un’altra occhiata al baratro, estrasse una sfera di coccio e la getto nel pozzo. “Sogni d’oro, cacciatore di pirati”.

Nami, Robin, Brook e Rufy seguivano il gruppo di paesani capitanati dal loro sindaco lungo le stradine del paese. Gli edifici e alcune strade erano state sfregiate da alcune cannonate e incontrarono varie case che mostravano, attraverso il muro o il tetto, le loro stanze interne. Spesso nelle macerie si vedevano oggetti di uso quotidiano distrutti o armi inutilizzabili, a testimonianza che lì si era svolta una terribile battaglia.

Robin e Nami osservavano con interesse il paesaggio cittadino mentre Rufy e Brook tempestavano il sindaco di domande su quando sarebbero arrivati.

-appena arriviamo in piazza vedrete con i vostri occhi.- rispondeva il sindaco.

E la piazza si aprì all'improvviso davanti a loro, appena usciti da un vicolo. Tende dai colori ormai opachi occupavano quasi tutta la superficie dello spiazzo. Al centro si ergeva un tendone dai vari colori e dominava dall'altro la tendopoli. Intorno alle stoffe mosse dal vento la gente del villaggio svolgeva la propria vita quotidiana. Solo alcune piccole pattuglie di popolani armati stonavano con il quadretto di normalità dell'isola. Il sindaco guidò il gruppo nel dedalo di passaggi fino al tendone ed tutti entrarono. Prima di sparire dietro il telo multicolore un brivido corse lungo la schiena di Nami. Si voltò ad osservare la piazza. Tutti continuavano a vivere come se lei non ci fosse. Eppure gli era sembrato che tutti gli sguardi fossero puntati su di loro. Scosse la testa e raggiunse gli altri all'interno. Nello stesso istante tutti i popolani si fermarono e guardarono verso l'ingresso del telone.

Il tendone era la mensa comune del villaggio una decina di lunghissimi tavoli era allineata in una metà, mentre l'altra era occupata dalle provviste e da una cucina all'aperto. Il sindaco li fece accomodare a un capo del tavolo e con un cenno rivolto verso la cucina ordinò ai cuochi di servire alcune pietanze. Quando portarono i piatti e tutti iniziarono a mangiare, il sindaco sussurrò qualcosa nell'orecchio al cameriere e poco dopo suonò una campanella che chiamò a pranzo tutto il villaggio. Tutti gli abitanti entrarono e qualche minuto dopo occupavano ogni posto lungo le tavole apparecchiate. Prima che tutti iniziassero il sindaco prese la parola e presentò i pirati alla popolazione come gli eroi di Enies Lobby. Ci fu un’ovazione generale e tutti gli abitanti iniziarono a festeggiare: Rufy e Brook divennero presto il centro di un pranzo scalmanato, con i loro comportamenti comici e simpatici. Le due ragazze della ciurma rimasero al loro tavolo intrattenendosi per qualche tempo con il sindaco. Quando se ne dovette andare, chiamato da uno dei suoi uomini, Robin attese ancora qualche minuto poi si alzò dal tavolo.

- questa storia non mi convince: la ribellione e tutta questa ammirazione servono da copertura a qualcosa- disse.

- Ho avuto lo stesso presentimento anch’io da quando siamo sull’isola- confermò Nami.

- Vado a fare qualche ricerca per vedere con più chiarezza questa storia- L’archeologa si guardò intorno: tutti circondavano il capitano e lo scheletro e loro erano rimaste sole in disparte.

- Va bene. Io rimarrò a controllare questi due, nel caso succedesse qualcosa.- Nami bevve un sorso della sua birra.-Stai attenta-

- Come sempre- rispose Robin e scomparve oltre l’uscita.

Franky si accorse che la pompa aveva finito il suo lavoro. Si alzò a fatica e fermo il macchinario. Stava per chiamare Sanji quando lo vide dormire sdraiato sul prato vicino alla ragazza, con stampato in volto un sorriso beato. In effetti anche lui si sentiva stanco. Era la sua settimana super, aveva fatto il pieno di cola eppure si sentiva stanco. Si sedette un attimo e decise di farsi un pisolino. -leggero, non più di qualche minuto- pensò. Invece gli sembrava di non dormire da anni. Chiuse gli occhi e cadde in un sonno profondo.

 Chopper non riusciva più a tenere gli occhi aperti: non certo per le storie di Usopp ma per un’improvvisa sensazione di stanchezza. Anche il cecchino sembrava molto stanco: aveva iniziato a barcollare e sbadigliava in continuazione. I bambini invece osservavano con attenzione il narratore, aspettando con impazienza qualcosa che dovesse avvenire di lì a poco. Chopper li osservò per capire cosa stessero aspettando finché non sentì un forte tonfo. Si voltò di scatto e vide Usopp crollato a terra che russava rumorosamente. Si mosse verso di lui ma perse l’equilibrio e inciampò, finendo a terra. La sua vista iniziava a farsi confusa e le palpebre pesanti. Riuscì a raggiungere Usopp e cercò di svegliarlo chiamandolo a gran voce e scuotendolo ma niente: continuava a dormire beato. Poi qualcosa attirò la sua attenzione: i bambini li osservavano silenziosi, i volti che esprimevano l’attesa di qualcosa. Chopper ora si sentiva confuso e impotente. Si rivolse ai bambini sconvolto: - Cosa sta succedendo?-

Non ci fu risposta. Sul volto del bambino dai capelli castani si disegnò un sorriso maligno.

- Cosa sta succedendo?- urlò con rabbia Chopper. Il bambino aprì la bocca ma il medico non sentì la risposta. Il sonnifero aveva preso il sopravvento ed era caduto in un sonno profondo.

 

Robin osservò pensierosa ciò che aveva trovato:  un mucchio di scheletri vestiti con divise della marina e altri al centro con abiti civili. Quando aveva iniziato a guardare in mezzo alle rovine di quello che era stato un palazzo non si aspettava certo qualcosa del genere. Esaminò più da vicino gli scheletri: sia i marine che i civili erano morti per le stesse cause. L’ipotesi più probabile era che l’autore delle uccisioni fosse qualcun altro, non appartenete ne ai ribelli ne alla marina. Si sedette un attimo a pensare ma l’azione le costava grande fatica, a causa di un forte mal di testa e di una improvvisa stanchezza. Provò a immaginare ogni possibile motivo ma l’ipotesi di qualcosa di estraneo ai due schieramenti si rafforzava in lei; poi qualcosa attirò ancora il suo sguardo: un marine, vestito da ufficiale, stringeva alcuni fogli arrotolati. Si alzò lentamente, afferrò il piccolo rotolo di pergamena e iniziò a leggere. Robin impallidì: oltre all’avviso di taglia di un capitano a lei sconosciuto, riconobbe negli altri due il sindaco e i due consiglieri. Nella sua mente tutti i frammenti del mosaico di indizi acquistarono un senso e questo la terrorizzò. Doveva avvertire Nami del pericolo. Iniziò a correre ma le gambe iniziarono a tremare e perse l’equilibrio, cadendo in ginocchio. Mentre provava a rialzarsi notò finalmente il sindaco, seduto sopra un cumulo di macerie, intento ad osservarla.

-è troppo tardi per avvisarli: ormai i tuoi compagni sono in mano nostra. Lo stesso futuro attende anche te.-

 Robin si infuriò e riuscì a rimettersi in piedi. - Doce Fleur - urlò. Dodici braccia comparvero sul corpo del sindaco e scomparvero subito. Robin non aveva più forza per mantenere il suo potere.

 -Cosa mi avete fatto?-

-Ti abbiamo solo sedato e la stessa cosa è successa ai tuoi compagni. Non preoccuparti per ora. La storia che vi ho raccontato poi non è del tutto falsa. C’è stata veramente una rivolta qui, ma la mia ciurma ha conquista l’isola, sottomettendo tutti.-

 Robin però non poteva più ascoltare. Era sprofondata in un sonno profondo.

Nami risollevò la testa dal tavolo. Era confusa: lei reggeva bene l’alcool e aveva bevuto appena tre boccali di birra però la sua mente era talmente annebbiata che ci mise qualche minuto prima di mettere a fuoco il mondo circostante. Solo allora si accorse di alcune stranezze: il tendone era vuoto, nessuno era più in giro e Rufy e Brook giacevano immobili, uno sopra l’altro, russando allegramente. Raggiunse barcollando i suoi due compagni. Dormivano profondamente e non provò neppure a svegliarli. Una gran voglia di dormire tormentava anche lei. Si addormentò subito notando appena il piccolo gruppetto che stava entrando nel salone.

- Signore, tutti i pirati sono stati sistemati. Rientriamo al castello.-

- Bene.- disse Ludwig al lumacofono. – Portateli subito nelle segrete e preparateli. Voglio che la Caccia inizi il prima possibile.

 

 

Il ritardo che ha avuto la pubblicazione non può avere giustificazioni. Chiedo scusa a tutti voi. Spero di riuscire a farmi perdonare cercando di raccontare questa storia nel miglior modo possibile.

Zandramas

 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: Zandramas