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Autore: Sunny_    23/02/2010    2 recensioni
Due migliori amiche, Angela e Noemi, sono in gita a Londra con la loro classe. E se le due entrando in un armadio trovassero un mondo incantato? E se lì trovassero il vero amore? Questa storia è dedicata alla mia migliore amica Angela
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Caspian, Peter Pevensie
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno dopo il ritorno di Caius, Caspian e i quattro re e regine di un tempo stavano organizzando una spedizione nel bosco del monte Pire per controllare se c'era qualcosa di anomalo.
Si trovavano nella Casa di Aslan, ovvero la Tavola di Pietra.
-Allora è deciso: saremo io, Caspian, Edmund, Susan, il centauro Sisley, il fauno Rois e due ghepardi. Partiremo domani all'alba- disse Peter.
All'improvviso sentirono dei rumori di passi e videro Noemi e Angela entrare nella stanza.
-Dove andrete domani all'alba?- chiese Angela curiosa.
-Faremo una spedizione nel bosco sul monte Pire- rispse Caspian.
-Posso venire anche io?- chiese Noemi.
-Che cosa!?- esclamarono in coro Angela e Peter.
-Noemi ma sei matta, cosa ti passa per la testa?- chiese la sua migliore amica.
-Vorrei solo dare una mano...-
-Non se ne parla, è troppo pericoloso!- disse Peter.-Non sai nemmeno usare un' arma.-
-Tu potresti insegnarmi a tirar di spada.-disse Noemi.
-Non puoi imparare a tirar di spada in un giorno.- disse Edmund.
-Userò l'arco e le frecce!- disse Noemi speranzosa.
-Ma non puoi imparare in un giorno, io ci ho messo settimane!- disse Susan.
-Io ho studiato tiro dell'arco in un villaggio turistico.- disse Noemi.-Se mi date un arco ve lo dimostrerò!-
-Va bene! Rois va a prendere un arco!- disse Caspian.
I ragazzi uscirono fuori e si posizionarono avanti ad un bersaglio circolare a strisce rosse e bianche. Il fauno Rois portò l'arco e le frecce a Noemi e posizionò il bersaglio a 10 metri di distanza.
-10 metri?- chiese Noemi divertita-E' troppo vicino!-
E il fauno spostò il bersaglio a 15 metri, ma per Noemi era ancora troppo vicino. Continuarono così per molto finchè non raggiunsero i settanta metri e il bersaglio era un piccolo puntino di cui non si distingueva più il colore.
-Sei sicura che non è troppo lontano?- chiese Angela.
-Sicurissima- disse Noemi impugnando bene l'arco.
-Angela ha ragione, non ci riusciresti mai!- disse Edmund.
-State a vedere!- disse Noemi.
Mentre Noemi prendeva la mira il silenzio era tale da poter rompere i timpani. Nessuno osava fiatare, si sentiva solo il fruscio delle foglie mosse da una leggera brezza. I capelli Angela erano mossi dal vento mentre lei incrociava le dita per la sua migliore amica. Noemi era molto concentrata. Era molto brava con l'arco e non sbagliava un colpo ma era da qualche anno che non prendeva un arco in mano ma sapeva di potercela fare. Silenzio... e....
TACK!
La freccia è stata scagliata. Peter, Edmund, Lucy, Susan e Caspian andarono verso il bersaglio e rimasero tutti stupefatti: la freccia aveva centrato perfettamente il centro del bersaglio.
-Wow! Sei bravissima!- esclamò Lucy.
-Sei stata grande!- disse Angela abbracciando Noemi.
-Bravissima!!- si complimentò Susan.
Peter, Caspian e Edmund rimasero con la bocca aperta.
-Credete ancora che non ne sia capace?- chiese Noemi divertita.
-Scusaci- disse Peter-Ma non pensavamo che...ecco...ehm...- -E' tutto ok!- disse Noemi sorridendo.
"Quanto è bello il suo sorriso" pensava Peter.
-Allora, domani vengo anch'io?- chiese impaziente la mora.
-Ma è pericoloso, potrebbe succederti qualcosa...-disse Peter.
-Peter falla venire, infondo è bravissima con l'arco e poi finchè sta con noi non le può succedere niente di male!- disse Edmund.
-Va bene, ma starai sempre affianco a me e appena dico scappa tu devi scappare. Intesi?- -Intesi!- disse Noemi.
********
Era sera, Angela era affacciata alla finestra del grande palazzo dei re e delle regine di Narnia e si godeva il panorama del tramonto su Cair Paravel.
Ormai il soggetto dei suoi pensieri era sempre il re dai capelli neri: Caspian.
Ogni volta che lo vedeva il cuore incominciava a battere velocissimo e le sue guance si coloravano di una leggera tonalità di rosso.
All'improvviso qualcuno dietro di lei parlò:
-Ciao!- disse il soggetto dei suoi pensieri.
-Ciao!- rispose Angela. Le sue guance iniziarono a colorarsi e i battiti del cuore incominciarono ad accellerare.
-Che ne dici se domani, dopo la spedizione, ti portassi a fare un giro per la spiaggia?- chiese il re Caspian.
-Ecco direi...insomma...- ormai le guance di Angela erano diventate rosse come il fuoco e continuava a mordersi le labbra-MI piacerebbe molto!-
-Allora domani ti farò da "guida"!-
Angela sorrise. Stava tremando: un pò per il freddo e un pò per l'imbarazzo. Questo al re non sfuggì.
-Hai freddo?-
-Un pò- rispose Angela.
-E perchè non entri dentro?-
-Perchè mi piace molto il tramonto e non voglio perdermelo!-
-Allora lascia che ti riscaldi!- disse il re. Non le diede il tempo di ribattere che Caspian le aveva messo un braccio intorno alle spalle e cercava di riscaldarla.
Per Angela ormai non esisteva più niente, solo lei e Caspian.
Per Caspian ormai non esisteva più niente, solo lui e Angela. Aveva deciso di far da parte la timidezza e di fare il primo passo.
Rimasero in quella posizione per minuti, forse anche ore.
*************
Il giorno seguente all'alba erano tutti davanti alla casa di Aslan. Caspian, Edmund, Peter, Susan e Noemi sui cavalli(Noemi sullo stesso cavallo di Peter) mentre Rois, Sisley e i ghepardi andavano a piedi.
C'erano anche Lucy e Angela che li salutavano.
-Stai attenta Noemi!- disse Angela alla sua migliore amica.
-Stai tranquilla!- disse Noemi.
-Anche voi state attenti!- disse Lucy mentre salutava con un bacio Noemi.
Dopo i saluti i ragazzi partirono. Per arrivare su monte Pire ci volle circa un'ora e quando arrivarono nel basco scesero dai cavalli e iniziarono a perlustrare la zona.
Il bosco era pieno di pini e abeti. Era tutto silenzioso.
Peter teneva Noemi vicino a sè e aveva sempre la mano sulla spada.
All'improvviso sentirono un rumore e non fecero in tempo a voltarsi che una decina di narniani ,nani e minotauri soprattutto, li attaccarono.
-Noemi scappa!- urlò Peter.
Noemi ubbidì e incominciò a correre ma un minotauro la raggiunse e la spinse a terra. Noemi sentì un forte dolore alla spalla e vide che stava sanguinando. Sentì Peter che urlava il suo nome e capì che stava correndo a salvarla ma non voleva essere salvata, era venuta per dare una mano, non per essere salvata da qualcuno, così impugnò l'arco, ignorò il dolore alla spalla, e tirò una freccia che colpì il petto del minotauro che cadde a terra.
Peter tirò un sospiro di sollievo e continuò a combattere.Noemi decise di voler aiutare veramente così prese altre frecce, nonostante le facesse molto male, e colpì molti soldati.
Ma le frecce finirono e un altro minotauro incominciò a inseguirla. Lei incominciò a scappare finchè non si trovò davanti ad un dirupo molto ripido.
Si girò verso il suo avversario, "questa è la fine!" pensava.
Ma all'improvviso compare Peter che inizia a combattere con il minotauro. All'inizio il minotauro era in vantaggio ma Peter, abile spadaccino com'era, lo disarmò e lo colpì diritto al cuore.
-Stai bene?- chiese a Noemi.
-Si grazie-
-Non per molto- urlò un nano che scoccò una freccia contro Noemi, ma Peter la spinse per salvarla e la freccia gli colpì il braccio. Nello stesso momento arrivò Susan che uccise il nano con una sua freccia rossa.
-Peter! Stai bene?- chiese Noemi preoccupata.
-Si sto bene, non è niente.- disse il re.
-Peter mi dispiace, io volevo solo aiutarvi invece ho solo peggiorato le cose!- disse Noemi sull'orlo delle lacrime.
-No, hai aiutato tantissimo invece!- disse Peter sorridendole.
-Peter i nemici sono fuggiti, quindi è meglio se andiamo. Ti faremo curare da Lucy!-disse Susan.
-Si certo!-
-Io vado a vedere gli altri come stanno!- detto questo la regina Susan si allontanò.
-Perchè lo hai fatto, Peter?- disse Noemi aiutando il re ad alzarsi.
-Perchè ho fatto cosa?-
-Perchè non hai lasciato che la freccia mi colpisse invece di sacrificarti. Ora stai soffrendo, dovevi lasciare che la freccia mi colpisse.-
-Credimi, avrei sofferto di più se la freccia avesse colpito te!-
  
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