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Autore: Ransie88219    26/02/2010    5 recensioni
Estratto – Louren ( Studentessa) e Gabriel ( Professore): “Vecchiaccio…” mormoro tra me convulso. “Ma scusi, ma lei non ha già passato la quarantina?” mi parla con un espressione da angioletto. La fisso in procinto di un infarto. “Per tua informazione mocciosetta, il sottoscritto ha appena compiuto i 29 anni!” la fisso come la volessi sbranare. La sento ridere. “Allora è un giovane vecchio…” e riscoppia a ridere. Mi sta coglionando,e sono in procinto di compiere un omicidio. Sento il sangue che sta per darmi alla testa. Non ci posso fare nulla, ma son peggio di una donna in queste cose. Non sopporto chi mi da più anni di quel che ho! E’ più forte di me. Diavolo! Se non la smette di ridere gli ficco la cimosa in bocca. La vedo fissarmi furbescamente, e poggiare la mano con la penna, sotto il mento e farmi un cenno con la mano e proseguire. “Non lo sa che è bene ridere ogni tanto? – fa una pausa – Stira le rughe, non lo sapeva?” la fisso a bocca aperta.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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GRAZIE 1000 A TUTTE QUELLE CHE HANNO RECENSITO, E BUONA LETTURA  A TUTTE! 

jekkachan: felice che la mia storia ti piaccia. Purtroppo ho altre 2 fic avviate e la scuola mi succhia tempo ç_ç, ma tra un tiro mancino ai prof e un interrogazione dei mie compagni scribacchio sempre un po’! ^.^ spero ti piaccia anche questo nuovo chappy!!!BESOS!!!!!

 

 

amylee: Tesora…non siamo neanche a metà, tranquilla ^.^ ….a dire il vero…il mio personaggio preferito e Layton, non so perché…forse perché rappresenta il mio lato peggiore? Si, assolutamente si! BESOS!!!!

 

FlowerChild: O.O beh…che dire…mai pensato che l’ombra potesse essere il piccolo Klause? Dopotutto Louren la vuole sposare no? XD …si…ci sono molte persone ceh devono chiarirsi…e non sai quanto!!! BESOS!!!!

 

 XXX_Ice_Princess_XXX: sempre acuta! E che io le pubblico sempre di sera per vedere se state attente! O.O Brava, buon occhio! ^_^ BESOS!!!!

 

 kimi_92: Tesora, spero ceh non mi squarteraia  fine cap, nello scoprire coem reagisce Gabriel *me fa le valige e scappa* !!Imploro clemenza!!

 

 

 

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11. Peccati carnali, pensieri illeciti

 

POV GABRIEL

 

Mi appoggio alla finestra dell’aula – naturalmente già aperta – e mi accendo una sigaretta.

Faccio un lungo tiro chiudendo gli occhi, e assaporo il fumo che mi attraversa fino ai polmoni, per poi espiarlo fuori.

Apro gli occhi.

Mi fermo un attimo a osservare il cielo limpido, di un tiepido pomeriggio di inizio primavera.

Non posso fare a meno di ripensare agli ultimi incontri tra me e Louren.

Ma possibile che non ci riesca di comportarci da adulti?

Beh, in effetti l’adulto tra i due è il sottoscritto…e pure chi incomincia!

Cane e gatto, identici.

Un sorriso mi sale spontaneo alle labbra, al pensiero del suo volto imbronciato, dalla mia infondata offesa di questa mattina.

Troppo carina.

Un forte rumore di sgasso proveniente da una moto attira la mia attenzione.

Maxwell senza casco, che sta andando via con uan ragazza.

Bene, che si levi dalle scatole!

Sogghigno soddisfatto, ma lo smorzo in uno amareggiato e mi ammutolisco.

Quella dietro di lui con il casco è Louren!

Ha preferito saltare una mia lezione per andare a gironzolare con lui – nel migliore dei casi – o magari andare a spassarsela con uno come lui – questo nel peggiore dei casi – .

Stizzito mi rimetto in posizione eretta, prendo la giacca e la tracolla, dirigendomi verso casa.

Tempo due ore che sono già sotto il portico.

Apro la porta ancora arrabbiato e mi dirigo a passi pesanti e  furiosi verso camera mia.

Tempo di entrare che sono già sdraiato sul letto a inveire contro quel pomposo del mio rivale.

<< Tessssssoroooo, sei a casa! >>.

L’urlo di gioia di mia madre mi fa fare un salto dal record sul letto, svegliandomi del tutto, anche se il peggio è l’abbraccio strangolatore che mi regala.

Mi libero dai suoi tentacoli e inizio a cambiarmi, mentre lei mi racconta i suoi ultimi pettegolezzi, seduta sul mio letto.

Dopo non so quale immensa grazia divina esce di stanza e mi lascia solo.

Non che non le voglia bene, ma a voi, quanto interessa se la figlia dei Recht ha divorziato dal marito mercoledì scorso? O che mio fratello Layton ne ha combinata un’altra?

Io punto.

<< Tesoro! >>.

Salto sul posto spaventato.

Deve essere rientrata dentro la mia stanza con passo felpato.

Che cosa inquietante.

<< Che c’è? >> le chiedo ormai arrendevole.

Ma chi me lo ha fatto fare di tornare un po’ a casa?

Un brutto baleno mi passa per la testa, affiancato da un immagine poco casta di due persone avvinghiate, di cui l’uomo, purtroppo, non è il sottoscritto.

<< Ti ho appena detto due minuti fa che abbiamo ospiti questa sera >> e detto ciò, entra  e mi strappa di mano la camicia che ho in mano e sparisce, non prima di avermi lanciato una delle sue occhiate “ ho una sorpresa per te” da film horror.

Che mi avrà combinato?

Mentre mi scervello per capire il suo piano malefico, mi cambio nuovamente d’abito, scegliendone uno quasi da gala.

Che non sia mai che alle cene di mia madre mi presenti in tuta da palestra!

Osservo schifato le cravatte.

Ok, forse è il caso che me la dia a gambe levate dalla finestra.

Mi dirigo alla finestra e guardo giù.

Porca miseria!

Terzo piano!

E dove cavolo è finita la mia auto lasciata nel vialetto?

<< Mi ha fottuto quella strega ammaliatrice di mia madre! >> parlo a voce alta.

<< Io direi una affascinate strega ammaliatrice e astuta…>>.

<< Si, e aggiungerei anche…ma che? >> mi giro e vedo sulla porta mio fratello Layton.

Fisicamente la fotocopia di mamma, versione maschile.

Peccato che non ci si assomigli, così avrebbe ereditato anche lui qualcosa di papà…

<< Ehilà! Quale orribile e atroce disgrazia ti ha condotto tra le mani di mamma Morgana? >> parla gongolante, entrando.

<< Affari mia. Tu piuttosto, che hai combinato? >> parlo girandomi completamente verso di lui, incrociando le braccia.

<< Cazzi mia! Oh guarda…>> e mi indica il volto, avvicinandosi.

<< Cosa? >>.

<< Ti sono venute altre rughe agli occhi, a forza di fare il cazzone! >> e scappa via, uscendo di stanza, mentre gli ringhio contro rincorrendolo.

<< Ragazzi! Che modi! >> ci riprende mamma mentre cerco di afferrarlo per le scale.

Sento nel mentre qualcun altro ridere, ma non gli do peso.

Sto per raggiungerlo, quando ci fermiamo.

L’ho bloccato alla piscina.

Scricchiolo le nocche delle mani e lo guardo sadicamente.

<< Ecco vedi? Pure la cartilagine alle mani hai già finito. Nonno! >> e mi ride in faccia.

Ora lo faccio ridere io…

<< Questa è la volta buona che ti do una lezione per tutte >> lo minaccio nuovamente, preparandolo psicologicamente al destino che lo attende.

<< Uhuuu che paura. Pure la mamma in camicia da notte incute più paura di te! >>.

Ora basta.

Vado verso di lui, quasi in rincorsa e mi slancio.

Allungo le braccia nel salto e…

<< Figlio di buona donna! Aspetta che esca dalla piscina e ti faccio un vestito di quelli… >> lo minaccio, cercando di uscire dalla piscina, nella quale sono caduto nel farmi scavalcare da mio fratello minore, manco fossi una cavallina.

<< Ma lo vedi quanto sei antico? Ma secondo te che si possono dare ancora gli scapaccioni alla mia età? Nonno! >> e si leva di torno, tornandosene in villa.

Ma tu bada quel piccolo stronzo…

Questa me la paga…

Mentre progetto piani di vendetta malefici, mi avvio ad asciugarmi e cambiarmi per la cena.

Quando arrivo in sala c’è tutta la famiglia al completo: mamma, Layton, Faust – il maggiore dei miei fratelli – con moglie – Annie e il piccolo Tod e Jenny – i miei nipoti.

Mi soffermo un pò troppo su mia nipote, richiamando una spiacevole sequenza di pensieri.

Louren ha solo due anni più di Jenny.

Potrei essere addirittura uno zio per lei!

Sento che sto per sclerare, quando lei stessa, per la mia occhiata troppo insistente mi chiama con il suo solito dolce e affettuoso “Zio Gab!”

Mi trattengo e cerco di essere il più normale possibile.

Questa situazione mi sta massacrando, come tutte le seghe mentali che mi sto facendo.

Al diavolo la differenza di età!

Sbuffo, cercando di togliermi un po’ del disagio e  tensione accumulato, e osservo l’ospite estraneo.

Melanie.

La figlia venticinquenne della migliore amica di mamma.

Ci conosciamo da una vita e siamo pure cresciuti insieme.

Ma poi le cose sono cambiate.

Lei si è fatta puttana – e aggiungerei tutta la popolazione maschile dello stato di Whashinton, trai quali pure mio fratello Layton – e io uomo.

Troppo diversi per rimanere amici, anche per la sua ossessione per me.

La cena passa tutt’altro che tranquilla, tra le occhiate vogliose di Melanie e i suoi piedino sotto tavolo, non dimentichiamoci le occhiate compiaciute di mia madre, per non parlare della complicità assolutamente non gradita di entrambi i miei fratelli, e mia cognata e nipoti a ridere sotto i baffi…

Beh, peggio di così non può che andare.

Alla fine della stressante cena, mi madre molto gentilmente, mi obbliga ad accompagnare Melanie a casa.

Un classico no?

Come un classico quello che mi sta per chiedere, qui, sotto casa sua, nella mia macchina.

<< Entri? Mi piacerebbe offrirti da bere >> e seducentemente sbatte quelle ciglia finte che si ritrova e fa boccuccia.

Perché non dovrei accettare il suo invito?

Louren non mi guarda nemmeno no?

Ecco il problema…lei.

Sono certo che mi piaccia, ma non posso dire che lei provi interesse per me.

Chi ha detto che gli opposti si attraggono?

Cazzate.

Perché se fosse vero, anche lei mi ricambierebbe.

E poi, perché non dovrei spassarmela almeno per una sera?

Dopotutto, lei starà facendo la medesima cosa con quel ninfomane di Maxwell, no?

Senza risponderle scendo e così fa lei.

Mi fa entrare, precedendomi.

Le faccio appoggiare la borsetta sul tavolo e appena si gira le salto addosso baciandola con impeto, facendola salire sul tavolo.

Le cingo il volto con la mano, mentre l’altra vaga già sulle sue gambe, tra le sue morbidezze, iniziando così, la cazzata più grande della mia vita…

Tutto pur di non pensare alla cruda realtà.

 

***

 

Svolto l’angolo con impeto, camminando a passo svelto, quasi correndo.

Non mi fermo davanti alla porta aperta.

Guardo dentro ma non vi trovo Louren.

Indispettito mi dirigo fuori dell’edificio, verso il campo da rugby.

Che giornata schifosa.

Il peggio è che è pure iniziata nel peggiore dei modi.

 

<< E dai, rimani >> mi miagola nelle orecchie, bloccando quasi i miei movimenti, nell’abbracciarmi da dietro.

Trattengo una parolaccia e faccio finta di niente.

Non si arrende e mi passa sensualmente un dito sulla mia schiena.

Un brivido mi scorre lungo la schiena.

Trattengo il respiro, e mi faccio forza.

Il suo odore, misto al suo profumo mi punge il naso.

Poi, mi alzo e mi abbottono i pantaloni, liberandomi dalla sua presa.

Mi giro e guardandola, mi metto la camicia.

Non mi piace il suo odore, è troppo pungente; vorrei sentirne soltanto un altro.

Uno dolce come il miele…

Maliziosamente sposta il leggero lenzuolo, scoprendo le sue nudità femminee.

La guardo inflessibile.

<< Se proprio devi andare a lavoro, vediamoci stasera qua a casa mia >> mi propone, lanciando delle occhiate poco caste alla mia figura.

Non mi incanti più.

<< No >> detto ciò, mi abbasso su di lei.

Mi sorride contenta, come le avessi detto di “si”, mentre si avvicina anche lei.

Le sorrido cattivo.

<< Assolutamente no >> ribadisco convinto, prendendo il lenzuolo e coprendola a tradimento, per poi uscire di casa sua.

Quando entro in macchina sogghigno ancora soddisfatto, del mio “A mai più rivedersi!” sulla porta di casa sua, mentre lei imprecava per il mio scherzo, avendola spettinata più del lecito e il non esserle caduto di nuovo ai piedi.

 

Sbuffo stanco per non aver praticamente dormito.

Se ho ceduto è solo stato per accumulo di stress.

E il bello è che dopo essermi sfogato con Melanie, non sono riuscito praticamente a chiudere gli occhi.

Non so cosa ne sia stata la causa, solo che appena tornato lucido me ne sono pentito.

Un lieve svolazzo colorato cattura la mia attenzione.

Alzo lo sguardo e  metto a fuoco.

Beccata!

Corro verso l’interno, prendendo le scalette per arrivare alle gradinate da dietro.

Appena la trovo, mi fermo all’improvviso a contemplarla.

Un semplice dolcevita azzurro, con coordinata passata a foulard, un jeans terra bruciata e tanti bizzarri braccialetti di qualsiasi colore al suo braccio sinistro.

E’ il ritratto della bellezza.

Con il suo sguardo celeste rivolto alle nuvole…

Provo a immaginarmela con un vestito greco, un vestito femminile che secondo gli antichi portavano le dee.

Una Venere.

Incantevole.

Un dolce panno bianco, e  un gioco di veli che le sfiora il corpo piccolo e formoso, ancora un po’ bambino ma già donna, a coprirle le nudità accennate  dai veli maliziosi…

<< Che ci fai qui? >> la sua improvvisa domanda mi fa tornare alla realtà, dandomi del deficiente.

Che razza di pensieri depravati.

Ieri sera invece che farmi bene, mi ha aperto le valvole di scolo al mio lato virile.

Accidenti.

<< Parlare >> gli biascico, ma la vedo guardarmi ancora più perplessa e confusa.

Possibile che più cerco di starle lontano e più sento crescermi qualcosa dentro?

Mi schiarisco la voce mettendomi le mani in tasca, e mi giro verso il campo.

Tutto pur di non affondare in quegli occhi così languidi, da istigare  l’animale che è in me.

Ingoio, constatando che ho la gola secca.

<< Hai saltato le lezioni ieri >> affermo duro.

Mi giro verso di lei, troppo debole per non cedere al desiderio d guardarla negli occhi.

La vedo osservarmi silenziosa e con le guance rosse.

Uno spettacolo memorabile.

La fanno sembrare ancora più piccola e tenera…

E quel mordicchiarsi nervosa il labro inferiore…

Chissà quanto sono morbide e succose…

<< Scusa, è capitato un impegno >> mi risponde quasi mormorando.

La fisso frustato, riprendendomi all’istante, pensando che tanta bellezza possa essere reclusa solo a quel fortunato di Maxwell.

<< E immagino che si chiami Maxwell, erro? >> le rispondo burbero, incrociando le braccia al petto, con uno movimento violento che la fa sobbalzare da seduta.

Quasi me ne pento.

<< Mi costringi a parlare con i tuoi tutori >> enuncio esteriormente serio e risoluto, dentro mortificato e con un cuore spezzato.

“E’ così che mi vendico di Max? Mettendo nei guai lei?”

Ecco, ci mancava anche la voce della coscienza, fantastico…

<< Non lo nego >> e  si alza, prendendo la cartella e facendo per andarsene, tutto con molta serietà.

Le blocco il passaggio.

Mi si avvicina, e mi sfiora il petto con un dito, con fare minatorio.

<< Fammi passare o ti faccio passare io la voglia di parlare con i miei zii >>  scandisce parola per parola, come se quella arrabbiata di diritto fosse lei.

Quasi non so se ridergli in faccia oppure fare di peggio.

E’ davvero carina con quel broncio, che non farebbe paura nemmeno a un gattino.

Poi il suo dito sugli addominali…

Sento come se fosse bollente, di un calore stranamente famigliare, ma anche nuovo, per il come punge.

Le prendo il polso e glielo abbasso.

Fissa i miei movimenti a bocca aperta, sorpresa.

<< Lasciami >> le sento dire a stento.

In reazione la avvicino di più a me, e  mi abbasso verso di lei.

Un ondata del suo dolce e naturale odore mi investe.

Una fiammata di eccitazione mi attraversa tutto il corpo, come un fulmine a ciel sereno.

Poi le sue due pietre turchesi per un attimo affondano nel mio sguardo, inviandomi un messaggio subliminale, che per una manciata di secondi mi tentano, per poi rinsavire.

<< Che non accada mai più >> le soffio sul volto la frase, mentre le lascio il polso e  faccio un passo indietro, lasciandole il passo libero.

La vedo osservarmi per un lungo momento con sguardo indecifrabile, per poi correre via alle mie spalle, verso la scuola.

Faccio un lungo sospiro per calmarmi, e dopo aver contato fino a cento mi avvio verso la mia prossima ora, allungando assolutamente il percorso, girando dietro al campo, per cercare di calmare l’inquilino del piano di sotto, che chiede soddisfazione dolorosamente.

 

 

 

--- ANGOLINO AUTRICE---

Ok, credo che sia giunto il momento di alzare il raiting, voi che dite?

Scusate il ritardo, al solito.

Un bacione e recensite! ^_-

  
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