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Autore: Starfantasy    04/03/2010    1 recensioni
Il seguito de "Gli Amuleti della Creazione". - Si può aver paura per la vita di qualcuno che si odia? - aveva chiesto in un sussurro. - Non penso proprio, Sophie. - Allora io penso di non odiare per davvero Zhalia. Gli aveva fatto promettere di non raccontarlo a nessuno.
Genere: Romantico, Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Fanfiction su Huntik'
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Eccomi qui con il seguito delle mie ormai infinite fanfic su Huntik (cartone meraviglioso) in attesa della seconda serie che purtroppo tarda ad arrivare... spero che vi piaccia!

 

Marta

1^ Parte

 

 

 

Dante attaccò la ragazza con un pugno, ma lei si difese abilmente parando i suoi colpi e rispondendo immediatamente. Cercò di colpirlo con un calcio, poi con un pugno, ma tutte le volte lui la bloccava e in un modo o nell’altro tornava all’attacco facendola indietreggiare.

- Augerfrost!

- Armorbrand! - la barriera la protesse dalla sfera di energia, ma in brevissimo tempo lui le fu addosso e la fece cadere con un colpo dietro alle ginocchia, bloccandole le braccia al pavimento e cadendole praticamente addosso.

- Zhalia, concentrati! - disse lasciandola andare.

- Mi sto concentrando! - fu la risposta infastidita. - Non puoi pretendere che sia al massimo delle mie capacità dopo cinque ore di allenamento consecutive.

- Non lo eri neanche quattro ore fa. Ti ho sempre battuto.

- Cosa? Stai scherzando o hai problemi di memoria? Ti ho sconfitto neanche mezz’ora fa. E poi la mia missione non richiederà dei combattimenti, dovrò soltanto fare attenzione a non farmi scoprire. - gli ricordò lei osservandosi il dorso della mano su cui c’era un piccolo taglio che si era procurata allenandosi. In realtà aveva paura che sarebbe servito eccome tutto questo allenamento, la Spirale di Sangue non era un avversario da sottovalutare.

- Ti fa male? - la ragazza scattò di lato, riportata alla realtà dalla voce inaspettatamente vicina di Dante.

- No. Non è niente di grave, passerà subito…

- E’ una buona occasione. - la interruppe lui.

- Per cosa?

- Per imparare Everfight. Ne hai bisogno.

- Non è vero! Non ne ho bisogno! E poi non sei il mio insegnante delle elementari, non mi dici tu di cosa ho bisogno. - arretrò senza distogliere lo sguardo dal suo.

- E’ vero, non sono il tuo insegnante delle elementari, e forse è anche vero che tu non ne hai bisogno. Ma ne ho bisogno io. - Dante disse quelle poche parole velocemente, con sicurezza, pronunciandole come tutte le altre come se non significassero niente di particolare per lui. Zhalia rimase un attimo interdetta, poi scosse la testa e sospirò.

- Cosa dovrei fare? - chiese rassegnata.

- Pensa intensamente al dolore.

- Cosa? E questo sareb…

- E poi eliminalo. Cerca di condensare energia nel tuo corpo e nella tua mente. - Zhalia chiuse gli occhi e si concentrò. Non voleva fallire, non voleva deluderlo.

- Everfight. - si sentì avvolgere da un calore confortante che la percorse fino a concentrarsi sulla sua ferita. Aprì gli occhi e sorrise, notando che sulla sua mano non c’era più nessun segno; alzò gli occhi fino a trovare quelli del Cercatore, che le sorrise di rimando.

- Direi che possiamo fare una pausa.

Uscirono dalla stanza degli allenamenti di casa di Dante; in salotto Sophie, Lok e Tersly studiavano Matematica.

- Abbiamo trovato qualcuno che riesca a tenere Lok sui libri per più di dieci minuti… - commentò Dante sarcastico.

- Tersly mi ha incastrato: riesce a far sembrare tutto così… divertente! Insomma, la matematica non è divertente!

- Fai silenzio, Lok! - sibilò Sophie. In quel momento entrò Cherit con un vassoio pieno di biscotti, ma ebbe qualche difficoltà e rischiò di rovesciare tutto in testa al ragazzino.

- Al the ci pensa Montehue. - Dante aveva deciso di invitare anche lui a passare un pomeriggio a Venezia per discutere della Fondazione mentre Tersly era impegnato con  Lok e Sophie, ma l’arrivo imprevisto di Zhalia aveva sconvolto i suoi piani: l’aveva costretta a ore di allenamento e perfezionamento delle tecniche di combattimento, lasciando Monteuhe in compagnia di Cherit.

Si sedettero tutti attorno al tavolo e per un momento dimenticarono tutti i problemi che in quei giorni li avevano assillati, e che li avrebbero assillati ancora. Per una buona mezz’ora tutto sembrò tranquillo. Ma come al solito sarebbe durato poco.

   
 
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