Mi sveglio e sono assolutamente certa che è
stato tutto un sogno.
Quando però, alzandomi, noto la grossa macchia di ketchup
sulla
gonna poggiata sopra la sedia, realizzo che è successo
veramente.
Mi sento strana, non so spiegarlo...
''Devi chiamare Harry e...Al più presto! Devi vederlo oggi e
passare del tempo con lui! Vedrai che John sembrerà solo un
lontano e brutto ricordo!''
Ora come ora però mi pare tutto tranne che lontano e
sopratutto un ''brutto'' ricordo.
-Maledetto teddy-boy!-
Bisbiglio, scendendo le scale.
La casa è vuota come tutte le mattine presto, del resto.
Mi verso del latte in una ciotola e spizzico qualche fiocco d'avena dal
contenitore di plastica.
Il mio pensiero corre alla scuola, al modo in cui dovrei affrontare
Lennon e con quale faccia sarò costretta a dovermelo sorbire
per
il resto dei miei giorni...
''Bhe, dovresti chiamarlo John!''
Mi bisbiglia una vocina nel cervello, che viene prontamente zittita da
un'altra.
''Ma quale John e John! E' stato tutto calcolato! Ti ha fatto quelle
avances nella vana speranza che tu gli passassi i compiti da qui alla
fine dell'anno! Tzè! Come puoi vedere del buono in un tizio
del
genere?!''
Sospiro, mi contraddico persino da sola!
Torno al piano superiore, mi lavo e vesto e poi esco in giardino,
inforcata la bicicletta, pedalo vigorosamente verso scuola.
Vorrei non doverci più entrare, ma purtroppo sono costretta.
''Speriamo bene!''
Deglutisco rumorosamente prima di entrare, affidandomi a qualche Dio
che evidentemente ha gusto nel prendersi gioco di me!
Quando entro in aula noto con piacere che sono già tutti ai
loro posti...Sento gli sguardi puntati su di me.
Forse sto esagerando, ma a me sembra proprio che tutti
sappiano!
Avvampo, prendendo posto tra Stu e Lennon, come al solito.
Peccato che stavolta non è propriamente come al solito.
Questa volta è infinitamente peggio!
Lo sguardo di John segue i miei movimenti, mentre poggio lo zaino a
terra, mentre mi siedo e mentre inizio a tirare fuori tutto
l'occorrente sul banco.
Mi snerva.
Cerco di mantenere la calma.
Il prof comincia (finalmente) la lezione ed io per tutta l'ora non
stacco gli occhi dalla lavagna.
Sono in un totale e immotivato imbarazzo...Ma d'altronde, cos'ho fatto
per sentirmi così? Proprio niente!
Non l'ho neanche baciato!
Cioè...Non che mi sarebbe piaciuto...Era solo per...Al
diavolo!
John è tranquillo, o almeno per quanto l'ho guardato(1
nanosecondo ogni tanto) sembra a suo agio.
E' molto più calmo del solito ed evita battutine di cattivo
gusto.
''Bhe semplicemente si farà molti meno problemi di te, Cyn!
Ti fasci la testa per una cavolata!''
Annuisco convinta, finalmente rilassata, in pace con le mie idee.
''Ma sì! Chi se ne frega!''
-Ehy, Cyn!-
Sbianco al suono di quelle parole, al tocco suadente e argentino della
sua voce, al modo così particolare di pronunciare il mio
nome.
''Non sta dicendo a me...Fingi di non sentire...Non voltarti..NO! CYN!''
Ecco.
Mi ritrovo a guardarlo con la stessa espressività di un
pesce lesso.
''Mi sono bevuta il cervello!!!!!!''
-Mi presti una matita?-
Il sorriso smagliante che ero pronta ad esibire si spegne sul nascere e
provoca un inarcamento delle labbra, in un ghigno sprezzante.
-Ma comprare qualcosa ogni tanto, Lennon!?-
A quelle parole anche il suo sorrisetto spavaldo muore sulle sue labbra
sottilissime.
Si avvicina a me così tanto che ho paura di quello che
potrebbe fare.
Sento il suo respiro sul collo.
''Sto per morire!''
-Dovevi chiamarmi John, ricordi?''
Mi sussurra caldo ad un orecchio.
''Cyn, contegno! Riprenditi! Fagli vedere chi sei!!!''
Distolgo lo sguardo, comicamente imbambolato sulla sua bocca, prendo
una matita e la sbatto rumorosamente sul suo banco.
-Ecco la matita, LENNON!-
-Molto bene signorina Powell, molto bene davvero!-
Alzo la testa dal foglio, esibendo un sorrisino orgoglioso.
Inizio ad amare tipometria!
-E noto che anche il nostro amico Lennon è notevolmente
migliorato! Bene!-
La lezione di tipometria? Mai così penosa!
Ok, tutti cercano di
ricordarmi di quel maledetto pomeriggio!
-La lezione della signorina Powell ha dato i suoi frutti!-
Sorride compiaciuto il prof dando leggere pacche sulla spalla di Lennon.
Io fingo di non sentire, abbassando il viso fino alla superficie del
foglio.
Guardo ferocemente John che si crogiola nella contentezza e nei suoi
pensieri (sicuramente) sconci.
All'uscita mi fiondo letteralmente fuori, quasi correndo verso il
parcheggio delle bici.
''Devo arrivare a casa immediatamente e chiamare Harry!''
Mi ripeto, sorridendo emozionata e compiaciuta all'idea di rivederlo.
L'unica cosa che desidero fermamente è scappare
immediatamente da lì.
Sto per mettermi a sedere sul sellino, quando sento afferrarmi per il
gomito (esattamente per la terza volta in due giorni), senza neppure
voltarmi so già di chi si tratta.
Mi libero dalla presa con uno strattone, che fa vacillare la bicicletta.
Una risata, simile ad un rumoroso grugnito esplode dietro di me.
Mi giro infuriata e Lennon smette.
-Cyn, che cavolo hai?-
Chiede perplesso, appoggiato con una spalla alla recinsione.
''CHE CAVOLO HO? HO CHE SEI UN PERFETTO IMBECILLE! WAAAAA, VOGLIO
PRENDERLO A MAZZATE!''
-Non sono minimamente affaracci tuoi...-
Rispondo risalendo sulla bici.
-...LENNON!-
Concludo con una frecciatina.
''Me le vado a cercare? Probabile!''
Inizio a pedalare con forza, ma noto (dopo circa mezz'ora) che Lennon
ha bloccato la ruota posteriore con le gambe e tiene le sue luride
manacce sul sellino, a 2 centimetri dal mio didietro.
-Ce l'hai con me, per caso?-
Chiede con quell'aria da presuntuoso idiota.
Rimango in silenzio, vorrei semplicemente dire che ce l'ho con me,
scomparire e basta!
Ma non lo faccio.
-Perchè dovrei, pensi di essere talmente importante, per
me??-
Chiedo, voltando la faccia.
Sorride sarcastico.
-Ah non ne ho idea! Ieri non sembravi così...-
Lascia in sospeso la frase, con un tono leggermente malizioso.
''Ora lo prendo a calci, seriamente!''
Ci fissiamo per un pò, come se i nostri occhi(specialmente i
miei) potessero mandare scosse elettromagnetiche in grado di uccidere
l'altro.
Non sembra aver intenzione di lasciarmi andare, perciò
sbuffo,
arraffo lo zainetto dal cestino e mettendolo in spalla scendo dalla
bici e inizio a camminare velocemente verso casa.
Lennon non se l'aspetta e rimane qualche istante con la ruota
posteriore ancora ferma tra le gambe,intento a realizzare quello che
è appena successo, poi lascia cadere la bici e corre verso
di me.
''Dio santo che zecca!''
-Io so che mi tieni il muso! Dimmi almeno perchè, cazzo!-
Ecco il vero John Lennon, Mr.Finezza del secolo!
E' veramente arrabbiato.
Di sicuro starà pensando ''Ma come sono strane queste
donne!''
Idiota.
Lo ignoro mentre rimane quasi schiacciato sotto un autobus.
-Eddai, Miss Powell!-
Ha preso a chiamarmi così! E' insopportabile!
Cerca di fermarmi, tirandomi per la manica ma io mi divincolo e riesco
a continuare a camminare, imperterrita.
Sento che si è fermato, dietro di me ed esplode in una
risatina sarcastica.
-E' per ieri, eh?-
Chiede con ironia, ormai lontano.
Mi corre dietro, mettendosi di fianco a me.
Ha i capelli scompigliati che gli ricadono sulla fronte; strano che non
sia già intento ad aggiustarseli.
Non rispondo.
-E' per ieri, lo so!-
Sorride, notando forse qualche segno di imbarazzo e disappunto sul mio
viso; guardo per terra.
-Ok, ok ho sbagliato! Se è questo che vuoi sentirti dire,
ma...Non ho fatto niente di male!-
Si difende alzando le mani e mostrando i palmi, continuando a sfoggiare
quel sorrisetto da imbecille.
Mi inchiodo e finalmente lo fisso negli occhi.
Lui sussulta.
Ha notato la mia rabbia, ma sopratutto la mia soglia di sopportazione,
scesa a -1000!
-No, è vero!-
Rispondo in una risatina tutt'altro che sincera.
-Non hai fatto niente e...Credimi, è stato meglio
così! Siamo due estranei. Punto e fine della storia!-
Giro i tacchi e riprendo a camminare.
Quelle parole mi fanno vacillare, insomma, le penso ma non sono certa
di crederci fino in fondo.
Voglio veramente tagliare tutti i ponti con Lennon?
''Ma quali tutti ponti? Non ci sono mai stati, ponti! Vi siete trovati
insieme, in una stanza vuota e lui ne ha approfittato.
Fine! Niente di sentimentalmente coinvoilgente!''
Eppure al pensiero di tornare indietro, forse l'avrei persino baciato.
''E poi non ne ha approfittato...Sembrava così dolce!''
''Sì, infatti si è visto! E' proprio uno
zuccherino!''
Soffoco entrambe le voci e continuo a camminare spedita verso il
cancello di casa mia, in lontananza.
Credo che Lennon mi abbia seguita fino a che non sono entrata.
Quando mi ritrovo sul divano, da sola, mi pento di ciò che
ho
fatto...Il rimorso mi divora, sento soltanto un'immensa confusione
dentro la mia testa.
Ma continuo a non capire...Cos'è Lennon per me?...Ed
è veramente così importante?!
Scusate se non ho più commentato le vostre
recensioni, ma
avevo solamente il tempo di mettere la fanfic qui e scappare subito
>.<
Scusate l'assenza >.<
Insomma, dovete scusarmi per parecchie cose u.u
Grazie dei commenti positivi, mi fa sempre piacere c:
Cercherò (come sempre xD) di essere più
puntuale...
Continuate a leggerla ^^