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Autore: velvetmouth    16/03/2010    8 recensioni
Presa dall'ispirazione momentanea( strano o.o) mi sono lanciata in una FF che racconti del rapporto fra John e Cyn. Spero vi piaccia! Bye ;D
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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5- Confusione.

Mi sveglio e sono assolutamente certa che è stato tutto un sogno.
Quando però, alzandomi, noto la grossa macchia di ketchup sulla gonna poggiata sopra la sedia, realizzo che è successo veramente.
Mi sento strana, non so spiegarlo...
''Devi chiamare Harry e...Al più presto! Devi vederlo oggi e passare del tempo con lui! Vedrai che John sembrerà solo un lontano e brutto ricordo!''
Ora come ora però mi pare tutto tranne che lontano e sopratutto un ''brutto'' ricordo.
-Maledetto teddy-boy!-
Bisbiglio, scendendo le scale.
La casa è vuota come tutte le mattine presto, del resto.
Mi verso del latte in una ciotola e spizzico qualche fiocco d'avena dal contenitore di plastica.
Il mio pensiero corre alla scuola, al modo in cui dovrei affrontare Lennon e con quale faccia sarò costretta a dovermelo sorbire per il resto dei miei giorni...
''Bhe, dovresti chiamarlo John!''
Mi bisbiglia una vocina nel cervello, che viene prontamente zittita da un'altra.
''Ma quale John e John! E' stato tutto calcolato! Ti ha fatto quelle avances nella vana speranza che tu gli passassi i compiti da qui alla fine dell'anno! Tzè! Come puoi vedere del buono in un tizio del genere?!''
Sospiro, mi contraddico persino da sola!
Torno al piano superiore, mi lavo e vesto e poi esco in giardino, inforcata la bicicletta, pedalo vigorosamente verso scuola.
Vorrei non doverci più entrare, ma purtroppo sono costretta.
''Speriamo bene!''
Deglutisco rumorosamente prima di entrare, affidandomi a qualche Dio che evidentemente ha gusto nel prendersi gioco di me!
Quando entro in aula noto con piacere che sono già tutti ai loro posti...Sento gli sguardi puntati su di me.
Forse sto esagerando, ma a me sembra proprio che tutti sappiano!
Avvampo, prendendo posto tra Stu  e Lennon, come al solito.
Peccato che stavolta non è propriamente come al solito.
Questa volta è infinitamente peggio!
Lo sguardo di John segue i miei movimenti, mentre poggio lo zaino a terra, mentre mi siedo e mentre inizio a tirare fuori tutto l'occorrente sul banco.
Mi snerva.
Cerco di mantenere la calma.
Il prof comincia (finalmente) la lezione ed io per tutta l'ora non stacco gli occhi dalla lavagna.
Sono in un totale e immotivato imbarazzo...Ma d'altronde, cos'ho fatto per sentirmi così? Proprio niente!
Non l'ho neanche baciato!
Cioè...Non che mi sarebbe piaciuto...Era solo per...Al diavolo!
John è tranquillo, o almeno per quanto l'ho guardato(1 nanosecondo ogni tanto) sembra a suo agio.
E' molto più calmo del solito ed evita battutine di cattivo gusto.
''Bhe semplicemente si farà molti meno problemi di te, Cyn! Ti fasci la testa per una cavolata!''
Annuisco convinta, finalmente rilassata, in pace con le mie idee.
''Ma sì! Chi se ne frega!''
-Ehy, Cyn!-
Sbianco al suono di quelle parole, al tocco suadente e argentino della sua voce, al modo così particolare di pronunciare il mio nome.
''Non sta dicendo a me...Fingi di non sentire...Non voltarti..NO! CYN!''
Ecco.
Mi ritrovo a guardarlo con la stessa espressività di un pesce lesso.
''Mi sono bevuta il cervello!!!!!!''
-Mi presti una matita?-
Il sorriso smagliante che ero pronta ad esibire si spegne sul nascere e provoca un inarcamento delle labbra, in un ghigno sprezzante.
-Ma comprare qualcosa ogni tanto, Lennon!?-
A quelle parole anche il suo sorrisetto spavaldo muore sulle sue labbra sottilissime.
Si avvicina a me così tanto che ho paura di quello che potrebbe fare.
Sento il suo respiro sul collo.
''Sto per morire!''
-Dovevi chiamarmi John, ricordi?''
Mi sussurra caldo ad un orecchio.
''Cyn, contegno! Riprenditi! Fagli vedere chi sei!!!''
Distolgo lo sguardo, comicamente imbambolato sulla sua bocca, prendo una matita e la sbatto rumorosamente sul suo banco.
-Ecco la matita, LENNON!-

-Molto bene signorina Powell, molto bene davvero!-
Alzo la testa dal foglio, esibendo un sorrisino orgoglioso.
Inizio ad amare tipometria!
-E noto che anche il nostro amico Lennon è notevolmente migliorato! Bene!-
La lezione di tipometria? Mai così penosa!
Ok, 
tutti cercano di ricordarmi di quel maledetto pomeriggio!
-La lezione della signorina Powell ha dato i suoi frutti!-
Sorride compiaciuto il prof dando leggere pacche sulla spalla di Lennon.
Io fingo di non sentire, abbassando il viso fino alla superficie del foglio.
Guardo ferocemente John che si crogiola nella contentezza e nei suoi pensieri (sicuramente) sconci.


All'uscita mi fiondo letteralmente fuori, quasi correndo verso il parcheggio delle bici.
''Devo arrivare a casa immediatamente e chiamare Harry!''
Mi ripeto, sorridendo emozionata e compiaciuta all'idea di rivederlo.
L'unica cosa che desidero fermamente è scappare immediatamente da lì.
Sto per mettermi a sedere sul sellino, quando sento afferrarmi per il gomito (esattamente per la terza volta in due giorni), senza neppure voltarmi so già di chi si tratta.
Mi libero dalla presa con uno strattone, che fa vacillare la bicicletta.
Una risata, simile ad un rumoroso grugnito esplode dietro di me.
Mi giro infuriata e Lennon smette.
-Cyn, che cavolo hai?-
Chiede perplesso, appoggiato con una spalla alla recinsione.
''CHE CAVOLO HO? HO CHE SEI UN PERFETTO IMBECILLE! WAAAAA, VOGLIO PRENDERLO A MAZZATE!''
-Non sono minimamente affaracci tuoi...-
Rispondo risalendo sulla bici.
-...LENNON!-
Concludo con una frecciatina.
''Me le vado a cercare? Probabile!''
Inizio a pedalare con forza, ma noto (dopo circa mezz'ora) che Lennon ha bloccato la ruota posteriore con le gambe e tiene le sue luride manacce sul sellino, a 2 centimetri dal mio didietro.
-Ce l'hai con me, per caso?-
Chiede con quell'aria da presuntuoso idiota.
Rimango in silenzio, vorrei semplicemente dire che ce l'ho con me, scomparire e basta!
Ma non lo faccio.
-Perchè dovrei, pensi di essere talmente importante, per me??-
Chiedo, voltando la faccia.
Sorride sarcastico.
-Ah non ne ho idea! Ieri non sembravi così...-
Lascia in sospeso la frase, con un tono leggermente malizioso.
''Ora lo prendo a calci, seriamente!''
Ci fissiamo per un pò, come se i nostri occhi(specialmente i miei) potessero mandare scosse elettromagnetiche in grado di uccidere l'altro.
Non sembra aver intenzione di lasciarmi andare, perciò sbuffo, arraffo lo zainetto dal cestino e mettendolo in spalla scendo dalla bici e inizio a camminare velocemente verso casa.
Lennon non se l'aspetta e rimane qualche istante con la ruota posteriore ancora ferma tra le gambe,intento a realizzare quello che è appena successo, poi lascia cadere la bici e corre verso di me.
''Dio santo che zecca!''
-Io so che mi tieni il muso! Dimmi almeno perchè, cazzo!-
Ecco il vero John Lennon, Mr.Finezza del secolo!
E' veramente arrabbiato.
Di sicuro starà pensando ''Ma come sono strane queste donne!''
Idiota.
Lo ignoro mentre rimane quasi schiacciato sotto un autobus.
-Eddai, Miss Powell!-
Ha preso a chiamarmi così! E' insopportabile!
Cerca di fermarmi, tirandomi per la manica ma io mi divincolo e riesco a continuare a camminare, imperterrita.
Sento che si è fermato, dietro di me ed esplode in una risatina sarcastica.
-E' per ieri, eh?-
Chiede con ironia, ormai lontano.
Mi corre dietro, mettendosi di fianco a me.
Ha i capelli scompigliati che gli ricadono sulla fronte; strano che non sia già intento ad aggiustarseli.
Non rispondo.
-E' per ieri, lo so!-
Sorride, notando forse qualche segno di imbarazzo e disappunto sul mio viso; guardo per terra.
-Ok, ok ho sbagliato! Se è questo che vuoi sentirti dire, ma...Non ho fatto niente di male!-
Si difende alzando le mani e mostrando i palmi, continuando a sfoggiare quel sorrisetto da imbecille.
Mi inchiodo e finalmente lo fisso negli occhi.
Lui sussulta.
Ha notato la mia rabbia, ma sopratutto la mia soglia di sopportazione, scesa a -1000!
-No, è vero!-
Rispondo in una risatina tutt'altro che sincera.
-Non hai fatto niente e...Credimi, è stato meglio così! Siamo due estranei. Punto e fine della storia!-
Giro i tacchi e riprendo a camminare.
Quelle parole mi fanno vacillare, insomma, le penso ma non sono certa di crederci fino in fondo.
Voglio veramente tagliare tutti i ponti con Lennon?
''Ma quali tutti ponti? Non ci sono mai stati, ponti! Vi siete trovati insieme, in una stanza vuota e lui ne ha approfittato.
Fine! Niente di sentimentalmente coinvoilgente!''
Eppure al pensiero di tornare indietro, forse l'avrei persino baciato.
''E poi non ne ha approfittato...Sembrava così dolce!''
''Sì, infatti si è visto! E' proprio uno zuccherino!''
Soffoco entrambe le voci e continuo a camminare spedita verso il cancello di casa mia, in lontananza.
Credo che Lennon mi abbia seguita fino a che non sono entrata.
Quando mi ritrovo sul divano, da sola, mi pento di ciò che ho fatto...Il rimorso mi divora, sento soltanto un'immensa confusione dentro la mia testa.
Ma continuo a non capire...Cos'è Lennon per me?...Ed è veramente così importante?!



Scusate se non ho più commentato le vostre recensioni, ma avevo solamente il tempo di mettere la fanfic qui e scappare subito >.<
Scusate l'assenza >.<
Insomma, dovete scusarmi per parecchie cose u.u
Grazie dei commenti positivi, mi fa sempre piacere c:
Cercherò (come sempre xD) di essere più puntuale...
Continuate a leggerla ^^
  
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