Le
copie di Seymour venivano continuamente falciate dai colpi del
guardiano in
rosso, senza sparire: le immagini di dividevano a metà, per
poi ricomporsi come
nulla. Fortunatamente, restavano nelle loro posizioni, senza
restringere la cerchia
già stretta. Wakka e Kyle erano gli unici fuori da essa, ma,
mentre il primo
girava a casaccio come effetto della magia scagliatasi su di lui, il
secondo
passò all’azione seguendo i consigli di Auron.
Corse come meglio poté verso
Yuna, passando attraverso una di quegli ologrammi semiviventi, e dopo
aver
recuperato da terra e sistemato il suo shuriken, prese in braccio il
suo corpo
senza sensi, e lo portò dall’altra parte della
cerchia, verso il Gran Ponte, un
po’ più lontano per trovare le sfere. Lo sposo se
ne accorse, e per poterlo
fermare, bloccò la sua magia stordente verso gli altri.
‘Cosa…hai…intenzione…di
fare…??!!...Credi…davvero…che…delle…stupide..sfere…possano…fermarmi?’.
Auron
strigliò gli altri guardiani, che stavano per riprendere i
sensi lentamente. Il
galante posò l’invocatrice dolcemente a terra, e
da una tasca trovò delle
sfere.
‘Dovrebbero
essere queste…’—e alzò la
testa verso la cerchia—‘…Lulu!!!!
Prendi!!!!’ e
lanciò le pietre magiche verso di lei, che non
riuscì però a prenderle al volo,
per la vista era ancora un po’ offuscata. Dovevano
approfittare del momento,
dato che la magia Doppioteam
non permetteva allo
sposo di cambiare posizione. Il Ronso fu il primo a riprendersi
completamente,
ed aiutò l’altro guardiano a scovare la
“copia” più vera. La maga subito riprese
le sfere cadute a terra, e si mise a guardare Kyle, con un ginocchio a
terra,
vicino all’invocatrice. ‘Usa le sfere!!! Presto!!!
Stai attenta!!!’.
‘Ahah…State…sprecando…tempo…a…cercarmi…tra…queste…copie??...Lo
sapete…che…ogni…secondo…mi…nascondo…in…un’immagine…diversa??
Non…lo
avete…capito??’.
Il
galante non staccava gli occhi di dosso dalla maga nera. Lei prese in
mano
subito la sfera più vicina, quella di Kilika, e
cercò di ricordare una formula
abbastanza potente da uscire da quella trappola. I due guardiani
continuavano a
cercare lo sposo, ma quelle copie erano solo fantasmi, ologrammi ed
immagini
innocue.
‘Basta…mi…avete…scocciato!!...Le…sfere…saranno…mie!!!’
e la dozzina di paia di mani si diressero verso Lulu, lanciando la
magia Necrosis,
e una scarica verde, che si mosse a
chiocciola attorno all’asse della sua direzione, si
avvicinò a lei molto
lentamente. Il galante si alzò di colpo e corse sparato
verso la cerchia.
‘Nooooo!!! Spostati!!!!!!!’. La maga
restò a bocca aperta quando vide il loro
nuovo compagno esser colpito in pieno da quella magia, facendolo cadere
a
terra, ai suoi piedi, con violente convulsioni verso tutte le parti del
corpo. A
guardarlo faceva più pena dell’ex-blitzer.
‘Posa…immediatamente…quelle…sfere!!...Se…non…vuoi…fare…la…sua…fine!!!’.
Lulu
si mise ginocchioni davanti al principe, che si muoveva inconsciamente,
come un
pazzo agitato.
‘K...Kyle…
Solo…solo
Chappu…mi aveva protetto in quel modo…’
sussurrò, ma lo sposo era già pronto per
attaccare di nuovo.
‘Spazzerò…via…tutti…quelli…che…non…mi
hanno…mai…rispettato!!!’.
‘Idiota!!!
E tu saresti un Maestro?? Il clero è ormai cieco come la
notte senza luna…’
disse il guardiano professionista, continuando a squarciare copie per
tenere a
bada Seymour.
‘Stai…zitto!!...Perché…non…racconti
la…verità…su
di…te??...Ancora…non…lo
sanno…chi…sei???’ rispose lui, quando
iniziò a girargli la testa. Si mise le mani ai lati della
fronte, e si chinò
leggermente in avanti, iniziando a gridare di dolore. Le copie
scomparvero, e
rivelarono il vero sposo, dolente quanto mai. Auron si girò
verso la maga. ‘
*AAAAAAAAAAAHHHHH* ORA!!! Attacca!!!!’ le urlò,
chiedendosi cosa gli stava
provocando tanta sofferenza.
Hypnel
stava per perdere la pazienza. Aveva aspettato davvero fin troppo, ma
nonostante
ciò sentiva la ragazza in pugno. Lei non sapeva che cosa
fare. Non si fidava
per niente di lui, ma l’eccessivo stress, e il desiderio di
tranquillità la
spingevano a liberarsi di quella magia. Rikku capì subito la
stoffa
dell’ipnotizzatore, e si mise tra loro due, con le braccia
tese e aperte ai
lati.
‘TU!!!
Chi sei???!!! Chi ti credi di essere??? Che arte oscura è la
tua??’ il sole non
era più visibile all’orizzonte.
‘Ahahah…siete
solo degli illusi e sciocchi… l’ipnosi
è un’arte nera che proviene dagli
occhi…
ho studiato ben dieci anni per esso dopo il Sacrificio…
ora quasi proibita, ed appresa prima senza capriccio… e ora
è molto utile per
levare qualsiasi impiccio…’. Poi, improvvisamente,
cambiò tono, abbandonandosi
ai ricordi. Pensò che forse potevano frenare la sua famelica
ansia. ‘Eheh…quel
potere che quel biondo acquisì
all’interno… iniziai ad invidiarlo, scopertone
il privilegio eterno… e il grande e connesso errore
paterno…!’.
‘I…invidiarlo??
Ma…tu…lo conoscevi??’ chiese Rikku,
sperando che l’amica avesse capito che
aveva bisogno anche del suo aiuto.
‘Lo
conosco fin dalla più piccola ed innocente
infanzia… eravamo tutt’e due a
Zanarkand, io con idee di forza, lui di giustizia… ho sempre
desiderato di
avere il potere su tutto… e da quel momento in cui
sparì ho sempre aspettato
sotto sotto… venendo nel futuro seguendo Auron, e lui, che
tornò vivo di
fatto…’.
Noemi
sentì il sangue fermarsi nelle sue vene.
‘To…tornare vivo?? Tu…ci
hai…inseguito????!!!’.
Una
risata dell’ipnotizzatore fece rizzare quasi i capelli.
‘Sciocca!! Un
ipnotizzatore deve essere… oltre che esperto ed abile nel
mestiere… anche capace
di nascondersi, per il potere…!’.
‘Tu
ci hai seguito e sei venuto con noi nel
futuro…tu…brutto bastardo…’
continuò la
ragazza, che iniziava a non vederci più. L’Albhed
si girò qua e là, senza
capire molto.
‘…e
io, dopo il mio lungo e ferreo studio… non volevo rimanere
in quella città con
fastidio… e di questo terribile desiderio trovarne
rimedio…!!’ continuò l’uomo
dagli stivali vellutati, mostrando un perfido sorrisino, come dire:
“Bei
tempi…che sciocco che ero”. L’orfana si
avvicinò fino a pochi centimetri da
lui, spingendo pesantemente di lato l’amica con un braccio,
tanto che i loro
volti distavano solo pochi centimetri.
‘Tu…
tu hai finto di aiutarci… e mi hai spinto anche
a…puah!!’—e si pulì le
labbra—‘…baciarti
quei tuoi sporchi stivali…[cap.20] e spinto il chakra contro
i miei unici
amici…’ balbettò con un tono basso. La
bionda restò davvero sorpresa. Era la
prima volta che una “non-Albhed” l’aveva
chiamata “amica”. O almeno sperava che
la includesse, visto che non capiva ancora bene di cosa stava parlando.
Ma iniziava
seriamente a preoccuparsi. ‘Vi prego…
non…’.
Hypnel
vide con la coda dell’occhio già le prime scie
azzurre illuminare i lati della
piazzetta del Palazzo, mentre stava per calare la notte.
‘Ahahah… che cosa
vorresti fare ora orfanella??... Come l’altro tuo amico,
cioè piangere come una
fontanella??... E allora avanti, dammi ragione di questa
novella!!!’.
Rikku
prese al volo entrambe le braccia della sua compagna da dietro,
cercando di
fermarla.
‘LASCIAMI!!!
Ti farò vedere!!! MALEDETTO!!!’ la
sentì gridare, mentre rilevò uno strano
calore sulle sue mani, come se quelle braccia che tratteneva avessero
la
febbre. Iniziò ad avere paura, e a temere quello che
l’aveva resa tanto triste.
L’ipnotizzatore rideva di cuore, ringraziando nella sua mente
l’Albhed,
dandogli tutto il tempo per realizzare il suo desiderio.
Alzò gli occhi verso
il cielo, riempito già di numerose stelle lucenti, riprese
in mano la pietra
gialla, la mostrò ad esse e si mise a dire ad alta voce:
‘Sotto il cielo blu
luminoso di Bevelle… sotto la luce brillante delle grandi
stelle… che il chakra
si trasferisca in gran scintille belle!!’.
La
sfera iniziò a splendere sempre più intensamente,
fino a quando essa non fu in
grado di investire l’ipnotizzatore e l’orfana,
respingendo però Rikku, che
cadde all’indietro. Ella sentì un grido, forte,
della sua compagna, soffocate
dalle risate dell’altro. ‘Noooooo…!!
Aspettaaaa!!!’.
La
maga restò fissa a guardare per diversi secondi il povero
galante agitare mani,
braccia, testa a casaccio, senza calmarsi. Tutto per proteggerla. E si
erano
appena conosciuti. Si alzò lentamente, con la pietra in
mano, che iniziò a lanciare
raggi, e con un calore che faceva vibrare le sue sagome vivacemente.
Lanciò uno
sguardo di ghiaccio verso il Maestro, piegato sofferente. Quando questo
cacciò
un altro forte grido, la manica destra del suo poderoso vestito si
ruppe in
mille pezzi.
Fu
uno spettacolo orrendo. Il suo non sembrava nemmeno un braccio umano.
Era di
colore rossastro, con le grosse arterie ben scoperte e di colore rosso
vivo, culminante
con una mano grande almeno il triplo dell’altra, e dotata di
artigli lunghi
quanto quelle di Kimahri, ma più nere ed appuntite. I
muscoli erano visibili ad
occhio nudo, come se non esistesse alcuna pelle, ma la cosa che
più sconvolgeva
era la sua “spalla”. Non era propriamente una cosa
simile, ma era un enorme
occhio, grande due volte la testa del soggetto, di colore arancione,
con altre
vene violacee attorno. I guardiani ne furono impressionati e schifati
da che
tipo di mostro stava diventando quell’ex-Maestro, ma Lulu non
perse tempo e
rabbia, rivolse davanti a sé a braccio teso la sfera di
fuoco, recitò Pyrokinesis,
e sulla sua mano si
concentrò dell’energia rossa, creando tre sferette
di fuoco consecutive che
colpirono Seymour, bruciando il suo bel vestito, ed ustionandolo specie
nel
petto. Egli così cadde a terra, a pancia in su, con
l’aura blu scura che si
estinse, come una fiamma che si estingue.
Wakka
riprese pieno possesso dei suoi sensi, ma Kyle rimase ancora a terra
con le
convulsioni. Sì, lo scontro era finalmente finito.
La
maga si mise ginocchioni e prese tra le sue braccia il galante.
‘K...Kyle…tu…mi
hai salvata!!’. Wakka la vide quasi disperata e le si
affiancò.
‘Eheh…g…grazie…
avete salvato anche me…!! Non sapete quanto è
brutto non poter sentire e dire nulla…!’.
Poi si fermò, vedendo il compagno senza sensi.
‘Stai tranquilla…si
riprenderà!!! Se sono guarito io!!!!...’.
Auron
e Kimahri aiutarono Yuna a rialzarsi. Era ancora un po’
tramortita. ‘Non sapete
quanto sono felice di rivedervi…ho fatto un terribile
incubo…!!!’.
‘No
preoccupare… noi siamo qui!!!’ le disse il leone,
prima che ella si destò. Le
sfere vennero riprese e risistemate per bene, ma Kyle era ancora
lì a terra. Senza
convulsioni… ma ancora vivo.
‘Si
riprenderà...! L’arte dello Schmelzend
è sparito…’ commentò il
guardiano professionista, mentre bevve con avidità
dalla sua borraccia. Curioso. Era da tanto che non lo faceva. Si
avvicinò poi a
quello che rimaneva di quel “Maestro”, affiancato
subito da Wakka, che cacciò
un forte urlo quando vide quel mostruoso affare.
‘AAAAAAAAAAAAHHHHHHH!!!
Che…CHE COS’E’??????’.
‘Il
prezzo da pagare per l’Arte della Forma… la
perdita dell’umanità.’.
L’altro
rabbrividì.
‘Oooohhh…
E…ehm… e…e…per
l’Arte della Presenza?’.
Auron
restò a vedere quel “coso” con occhi di
ghiaccio. ‘Perderà alcuni dei sensi che
tanto considerava futili…’. Wakka si
girò dall’altra parte, non sopportando
più
quegli argomenti agghiaccianti.
‘…ora
si accorgerà se erano davvero tali…’
continuò il guardiano in rosso.
La
luce gialla si affievolì lentamente, fino a sparire. Che
cos’era successo??
Hypnel riaprì gli occhi con fierezza e guardò la
sfera davanti a sé. Dopo, la
ragazza. Era a terra, a pancia in giù, tramortita ma non
svenuta. Cosa…cosa mi ha fatto??
Cosa…è stato quella
specie di risucchio??!!
‘Ora
che sono riuscito a fare l’incantesimo… che uno
sia mago o
invocatore, sarà per me solo pessimo… vedremo di
chi la gente avrà timore
fortissimo…!!!’
e
sghignazzò
ancora, mentre si
incamminava verso la piazzetta antecedente, superando la ragazza. Lei
cercò di
riprendersi, senza capire nulla. La testa sembrava girarle come una
campana.
Quello che sentì era solo una voce rimbombante da dietro.
‘Hai
fatto la scelta giusta cara mia orfanella Noemi… ora sei
libera e lontana
finalmente da enigmi scemi… distante dalla situazione ove tu
vagavi come barca
senza remi…’. Dopo una bella risatina riprese.
‘Hai ottenuto la tranquillità
tanto desiderata… proprio quella che questa
società non ti ha concesso,
ingrata… goditela, lontano da quella forte pressione in cui
eri bloccata…!!’.
L’Albhed
gli si mise davanti, con il guanto affilato in bella mostra, mentre i
Sacromagilite sui muretti attorno iniziarono a brillare. Erano forse
sensibili
alla scarsa luce, o si “accendevano” come
lampadine?? ‘Dove credi di andare??!!
Non ti lascerò fuggire con la sfera!!! Cos’hai
fatto alla mia amica????’.
Hypnel
rise di nuovo con gusto. ‘Non
avete ancora capito la
grande faccenda?... Il potente chakra che ella ha avuto in ogni
vicenda… ora è
divenuto mio, dopo uno scambio sul fondo… se non vorrai
finire tra le anime
dell’Oltremondo… ti consiglio di levarti
immediatamente dai piedi… mi basta
solo un tocco di mani se nell’idea procedi… e
quello diverrà il tuo biglietto
di sola andata…non ci credi??’.
Rikku
non riusciva a credere alle sue parole. Era possibile un
trasferimento simile?? ‘Co…come..??’
balbettò, scettica, mentre ogni tanto si
scostava per vedere come stava la sua compagna. La vide rialzarsi
supina e
guardarsi intorno, come spaesata. In realtà era immersa nei
suoi pensieri. Di…diventato
suo…?? Ma…ma… significa che
ora… Potrò ancora tornare a casa?? Era quello che
avevo sempre desiderato, ma…
Ma?? Ma come?? Non era quello che volevi?? Tornare tranquilla, senza
misteri ed
enigmi?? Non sei ora contenta?? Ma…io…non
volevo… insomma… non ho mai avuto amici
finora…e mi sono trovata tanto bene…
Cosa??!! Non vuoi più tornare nella tua cara Metropolis che
ti aspetta??
Perché? Ti sei affezionata a questo posto piena di magia ed
anche minacciata da
quell’essere deforme?? Io…
gli avevo
promesso…di aiutarlo… Tu?? Aiutare?? Ma
se hai sempre fatto danni in vita
tua!!! Ma qualcosa era riuscita a battere la sua ferrea
razionalità. Si era
affezionata davvero?? Era, piuttosto, in debito per tutte le volte che
l’ha
salvata??
L’Albhed
si spostò un’altra volta. Si era rialzata, un
po’
barcollando. Era curiosamente triste e crucciata, come se si
sentisse…in colpa
per qualcosa.
‘Scansati
all’istante bionda coraggiosa… sarai carina, sarai
brava
e deliziosa… ma guai mettersi contro la magia dorata e
favolosa!!’. Lei capì
che doveva prendere tempo. Qualcosa le diceva che non era successo
assolutamente nulla. Solo un bagliore innocuo. Fine. ‘Non mi
sposto!! Dammi
subito la sfera!!!!’.
L’altone
rise a crepapelle. ‘Certo…così magari
rifarete la magia
che avete visto di nuovo!!... Credete che il maestro di furbizia
diventi
fragile come un uovo??... Che tu insista o il clero
agisca…tanto
dall’intenzione non mi muovo…’. La
bionda non mollò il gioco di sguardi,
continuando ad avere quella strana certezza che non fosse accaduto
nulla. Eppure
l’aveva sentita gridare….
Hypnel
scoprì la sua mano inguantata destra, e si
concentrò per
evocare il nuovo chakra acquisito. La castana si era appena messa in
piedi, con
una mano sulla fronte, sentendosi quasi la febbre. Ma poi,
curiosamente, sentì
di nuovo quella voce. Sì, proprio quella che forse aveva
voluto sentire in quel
momento.
Che
idiota!! Rubare una sfera e usarla solo per fare casino…
‘Co…cosa??’
balbettò lei, mentre guardava davanti a sé il bel
santuario illuminato dai vari
Sacromagilite di diverse forme. Hypnel non la guardava,
perché era voltato di
spalle. Continuò a concentrarsi, pensando che,
d’altronde, ci volesse tempo: era
la prima volta che faceva una cosa simile…
Mi
ha scocciato anche
fin troppo!! Ora mi ricordo di lui… che brutto
tipo…
La
ragazza sorrise debolmente.
Hypnel
si avvicinò ancora di più alla bionda, tanto da
bloccarle lo sguardo. ‘Sognatela
la bella sfera gialla… guarda come risplende
come una stella… dopo aver messo la sua potenza a
galla…!’. ed Rikku
iniziò a spaventarsi. Infatti, nel buio che era calato,
scorse una luce azzurra
illuminarne le sue sagome, specialmente nella parte superiore. Era
intensa, e
questo la spinse a socchiudere gli occhi, senza vedere bene. Quello che
riuscì
a notare fu un improvviso sguardo perplesso dell’uomo. Lo
vide girandosi
lentamente dietro di sé, alla sua sinistra, fino a quando
non ricevette un
potente destro sulla guancia, che lo fece girare di novanta gradi,
prima di
cadere a terra svenuto a pancia in giù. Una pietra di forma
sferica rotolò per
pochi secondi da una sua tasca, seguito dagli occhi a spirale
dell’Albhed
sedicenne. La luce davanti a sé sparì lentamente.
Riaprì bene gli occhi. Alzò
lentamente la testa. Ecco che sorrise di nuovo…
Uno,
due, tre ecco che subito passava qualcuno. Sì, era proprio
lei. Doveva
ritornare. Piuttosto era ansiosa per le nozze. Si chiedeva, ad esempio,
come
era stato, dato che si tennero in gran segreto… con la
delusione di tutti,
costretti a festeggiare per conto loro alla Piana della Bonaccia. A
quell’ora
la cerimonia sarebbe finita, e quindi, poteva tornare. Forse
no… aveva visto un
gruppo piuttosto compatto là di fronte. Che era successo??
Corse come una
pazza, nonostante il lungo abito canonico che portava, e quando si
fermò
davanti a loro, ricevette solo occhiatacce e facce sbiancate,
specialmente da
uno che aveva già visto molte volte negli stadi ed
incontrato nei
pellegrinaggi.
‘Wakka!!!
Ma…ma…cosa è successo??’.
L’ex-capitano
si voltò debolmente verso la maga e l’invocatrice.
La prima aveva chiesto un
aiuto per trasportare Kyle, la seconda, invece, guardò la
nuova arrivata,
Shelinda, con sguardo preoccupato, ed anche, un poco deluso.
‘Oh…
vi prego… Dovete crederci…!!’ e fece un
segno di riverenza. La sacerdotessa
continuava a non capire. Poi ricordò. Quei guardiani non
erano mica i traditori
sconosciuti di cui si parlava? Alcune strane voci erano sgusciate dai
segreti
del clero. Anche lei impallidì, e prese dolcemente le mani
di Yuna. ‘Credere??
Che cosa è successo?? Io…vi posso
aiutare….fidatevi…!! Qualsiasi cosa per
lei…!!’.
L’altra
fece un lungo sospiro, pensando anche a dove erano andate a finire
Noemi e
Rikku.
‘Seymour…è…è un
traditore… ha ucciso suo padre, Jyscal…per
ottenere il
potere… E noi abbiamo dovuto fermarlo!! Voleva sposarmi per
acquistare la
fiducia di tutta questa gente che voleva ingannare…!! Ha
usato già due Arti
Proibite…e ne userà anche altre per arrivare al
suo scopo!!!’.
Shelinda
si mise le mani sul volto, credendo ferramente alle parole della
Speranza di
Spira. Si avvicinò a gambe tremanti verso l’unico
corpo a terra. Quando lo vide
svenne di colpo, e se non fosse stato per Auron, avrebbe sbattuto la
testa sul
marmo, non di certo morbido. ‘Dobbiamo
andarcene..subito!!’ balbettò lui, fino
a quando, adagiando delicatamente la svenuta per terra, chiamo subito
l’ex-blitzer. ‘Porta Kyle e Yuna fuori da questo
dannato posto… io e Kimahri
penseremo a liberarvi la strada…’—poi
notò lo scetticismo di Wakka, come dire
“perché”?—‘...stanno
già arrivando…’.
In
poco tempo arrivò la cugina Isabelle, affiancata da Kinoc e
il maestro Mika.
Dietro, una folla di Templari, armati fino ai denti, con qualche
macchina
volante sparacannoni. L’ex-capitano aveva già
preso in braccio il galante di
cui era geloso, quando si bloccò alla vista di quelle
orrende armi e ferraglie.
Ma quelle, appunto, non erano proibite?? E il clero le usava comunque??
‘TRADITORI!!!’
strillò la graziosa.
‘Signor
Auron… ‘—iniziò a dire il
“capo” pelato—‘…vedo
che ora tocchi a lei la
“ritirata celere” [cap.16]…’.
‘Tsk…
vedo che vi piace usare quello che voi stessi
proibite…’.
Poi
fece alcuni passi avanti il grande Maestro anziano. Tra loro e il
gruppo
c’erano almeno cento metri di distanza. Bastavano.
‘Questo non vi riguarda…
Sarete tutti mandati alla Corte Suprema di Yevon…e
confesserete le vostre
colpe!’. Quelle parole distrussero il cuore di Wakka. Era
finita. Era un uomo
finito. ‘Be…bene…
ora…espieremo le nostre colpe…’.
Il
guardiano professionista, affiancato dal Ronso, lanciò un
altro secco “Tsk”, e
tirò subito fuori la sua lucente katana, che si
incrociò con la lancia
tagliente del leone. La maga guardò di nuovo quella specie
di Maestro che c’era
a terra. Se voleva che almeno Yuna si salvasse, assieme al suo primo
salvatore
dopo Chappu, doveva andare contro il credo. Prese una delle sfere
dall’invocatrice, aprì inesorabilmente il libro, e
mantenne gli occhi rosso sangue
fissi verso quei maledetti Templari. Il guardiano in rosso bevve un
altro
goccetto. Cadde un profondo silenzio. Loro aspettavano che i guardiani
posavano
le armi, specialmente dopo che i Templari fecero caricare tutti quei
fucili, ed
abbassare le canne verso di loro. Niente. L’unica cosa che si
sentiva era il
cigolio del tappo di quella borraccia. Nient’altro. Poi Auron
si girò verso il
leone, che lo vide con la coda del suo occhio giallastro. Si misero a
correre
con le armi impuntate, e la maga partecipò con la sfera di
Macalania in mano, brillante.
Mika e Kinoc rimasero impassibili, mentre Isabelle gridava.
Bastò un’alzata di
mano del capo dei Templari per far partire tutti quei colpi.
‘ANDATE…presto!!’
gridò Auron, e l’invocatrice, con Wakka e Kyle
svenuto, corsero a rifugiarsi
nel tempio. Già, nel cuore di Yevon. Proprio quello che
stava dando a loro la
caccia.