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Autore: Lau_McKagan    19/03/2010    3 recensioni
Li conoscevano tutti, anche se a scuola ci venivano ben poco, un po’ per il loro stile, un po’ per i loro modi strafottenti, un po’ perchè erano i Guns’n Roses. Insomma dei tipi del genere non sarebbero mai passati inosservati. A Laurel non interessavano più di tanto le stelle nascenti della musica moderna, per lei erano solo un branco di ragazzi disadattati che si atteggiavano da rock star, altezzosi e arroganti... cambierà idea?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Walk through the fire'
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“Bella serata sabato, non trovi?”

Laurel stava mettendo via i suoi libri nell’armadietto appena finite le lezioni del lunedì, quando qualcuno la prese per la vita tirandola indietro verso di se. Riconobbe subito quella voce, e riconobbe ancora di più il sensuale tocco di quelle mani. Axl. Si irrigidì e per un attimo un brivido le corse lungo la schiena. Poi si voltò scostandosi da lui, seccata per quel contatto forse un po’ troppo intimo.

“Potresti evitare queste improvvisate? Mi hai fatto venire un colpo!”

Axl alzò gli occhi al cielo, buona parte dell’universo femminile a quella ‘improvvisata’ come l’aveva chiamata lei, gli avrebbe come minimo buttato le braccia al collo. Lei invece niente, anzi, si era pure scocciata! Forse vincere quella scommessa sarebbe stato più difficile del previsto. Il ragazzo sorrise tra sè, gli piacevano le sfide.

“Scusa, non era mia intenzione” delicatamente le spostò una ciocca ribelle dietro l’orecchio.

Laurel proprio non riusciva a capire, perchè si comportava in quel modo? Con chi pensava di avere a che fare, con una delle sue fans adoranti? Si sbagliava di grosso.

“Tieni” prese dallo zaino la maglietta di Mickey Mouse sbattendogliela addosso “è lavata”

“Ti ho detto che potevi tenerla”

“No grazie, non ne ho bisogno”

“Perchè?”

“Perchè non mi servono i tuoi cimeli, la maglietta era in prestito per cui riprenditela, grazie comunque”

“Ok, come vuoi”

Slash arrivò da dietro stringendo il collo di Axl con un braccio.

“Ma chi si vede! Avete fatto amicizia eh!” strizzò l’occhiolino ad Axl con fare complice, e questo fece davvero irritare Laurel, che con una smorfia infastidita chiuse l’armadietto con foga e si allontanò.

“Aspetta dai stavamo scherzando!” Slash la raggiunse correndole dietro, Axl invece tranquillo arrivò camminando. Avrebbe voluto prendere a schiaffi quel visetto angelico e nello stesso tempo sfrontato.

Slash continuò “Non te la sarai presa!”

“No!” sbottò secca.

“Ok, te la sei presa...”

“Smettila! Non me la sono presa!”

“Slash, lasciala stare, andiamo”

“mmm, sì forse è meglio...”

“Che fai ora, metti il broncio?! Aspetta, senti...” non aveva dimenticato la promessa fatta a Sue e Kris, doveva fare quella stramaledette presentazioni, altrimenti non le avrebbero lasciato tregua “... stavo pesando, se non avete di meglio da fare, vi andrebbe… vi andrebbe di pranzare con me e un paio di amiche?”

Il viso leggermente imbronciato di Slash cambiò totalmente espressione dopo quella richiesta “Fico! Come no, se si tratta di ragazze non abbiamo mai niente di meglio da fare!”

“Axl?” domandò lei senza però guardarlo in faccia.

“Ok, non c’è problema”

“Bene, allora andiamo, di solito mangiamo fuori”

“Hai visto piccola? Ti stai già affezionando, non puoi farci niente, sono irresistibile!” Slash aveva messo il braccio attorno al collo di Laurel, che lo spostò arricciando il naso, con aria disgustata “Oh! Sai ieri sera abbiamo finito tardi e, hem… non ho fatto in tempo a farmi nemmeno una doccia” si scusò lievemente imbarazzato.

“E comunque non mi sto affezionando a nessuno, è solo che se non vi porto da loro non mi rivolgeranno più la parola, glie l’ho promesso”

“Quindi non ci hai invitati per puro piacere?” intervenne Axl.

“Esattamente!” Laurel sembrava soddisfatta, e sorridendo ai due ragazzi che si erano per un  attimo fermati, proseguì verso il tavolo dove Sue e Kris la stavano aspettando.

 

“Amico, quello è un osso troppo duro anche per te” Slash battè una forte pacca sulla spalla di Axl.

“Non ci contare, ci vuole solo più tempo”

“Ma smettila, sei un fottuto pallone gonfiato! Andiamo”

 

“Oh Laurel li hai portati davvero!!”

“Ve l’avevo promesso no? Almeno non mi terrete più il muso. Kris smettila di fare quella faccia, stai sbavando!”

“Buongiorno bellezze!” Slash si sedette senza troppi complimenti tra le due ragazze in estasi.

Dopo le presentazioni di rito il discorso deviò su argomenti più frivoli, Sue e Kris facevano ai due ragazzi un sacco di domande sulla loro vita. Loro per lo più scherzavano, rispondevano e si pavoneggiavano come al solito. Laurel si annoiava a sentire tutte quelle storie, e le eccessive smancerie delle amiche non la aiutavano di certo, anzi.

Sorrise nel vedere Duff che si avvicinava, insieme a Izzy e Steven.

“Ciao ragazzi”

“Hey Duff! Dove sei stato?”

“In giro, possiamo partecipare anche noi?”

“Certo certo, allora ragazze loro sono il resto dei Guns, bhè i nomi li sapete no? Ragazzi loro sono Susy e Karen…”

“Sue e Kris!” sbottò Laurel che fino a quel momento era rimasta in silenzio. Le presentazioni di Slash lasciavano sempre a desiderare, possibile che non ne azzeccasse una?

“Oh pardon…sono un disastro con i nomi”

“E in cosa non lo sei?!” scherzò Izzy.

“Ahhh stronzo!”

Si unirono tutti alla tavolata prendendo parte alla conversazione interrotta poco prima. Laurel era contenta per le sue amiche, non condivideva tanto clamore, ma erano felici, e questo le bastava. Si accorse a mala pena che Duff non aveva fatto altro che fissarla per tutto il tempo. Timidamente gli sorrise, sembrava diverso dagli altri, come lei non prestava ascolto a quello che stavano dicendo gli altri, ma era assorto in chissà quali pensieri.

 

“Laurel” un ragazzo ben vestito e dal fisico atletico si era avvicinato e nel medesimo istante tutti smisero di parlare, fissandolo.

Laurel sospirò scocciata “Cosa vuoi?”

“E’ Jesse, il quarterback della squadra di football, stava con Laury fino a qualche settimana fa” sussurrò Sue a Slash “Chi? Quel manichino??” commentò lui a voce non troppo bassa.

Il ragazzo  squadrò i cinque seduti al tavolo con quella che era la sua ex ragazza e le sue amiche. Ovviamente non gli piacevano, e non capiva cosa ci facessero li con lei.

“Posso parlarti… da solo?”

Laurel si alzò spostandosi di qualche passo dal tavolo, incrociò le braccia al petto e rimase in attesa.

“Cosa ci fai con quelli?”

“Non credo che siano fatti tuoi”

“Oh si che lo sono! E’ feccia quella, non li vedi? Da quando siete amici?”

“Senti non sono miei amici, e comunque non devo rendere conto a nessuno di quello che faccio o di chi frequento, soprattutto a te”

“Laury senti… mi dispiace ok? Se ho fatto qualcosa che ti ha ferita se ho sbagliato, mi dispiace”

“Ne abbiamo già parlato Jess”

Jesse non aveva mai accettato la fine della loro storia. Non che ci fosse stato un particolare motivo, un litigio o altro. Semplicemente non aveva funzionato. Ma non si era rassegnato a perderla e ogni tanto tornava alla carica promettendole amore eterno e pregandola di rimettersi con lui.

“Non puoi far finta che tra di noi non ci sia stato niente! Facevamo faville!”

“Hai detto bene, facevamo…”

“E possiamo ancora!” Afferrò la ragazza per le braccia stringendola e tirandola più vicino a sé.

“Lasciami!”

“Dammi un’altra possibilità ok? Possiamo ricominciare, io…”

“Ci sono problemi?” Axl si era avvicinato cingendo le spalle di Laurel e guardando Jesse di traverso.

“No, nessun problema” sussurrò Laurel liberandosi con uno strattone dalla presa di Jesse.

“Stavamo parlando, non vedi?” Jesse, sul punto di esplodere, guardava con aria di sfida il ragazzo che li aveva interrotti.

“Non c’è altro da dire Jess”

“Laurel…”

“Hai sentito che ti ha detto?”

Di che ti impicci tu??!”

“Jesse per favore!” Laurel si mise tra i due, non voleva certo che quell’assurda discussione sfociasse in una rissa. Per cosa poi?

“Non finisce qui!” ringhiò Jesse puntando l’indice al petto di Axl.

Se andò tra i fischi e le risate di tutta la combriccola. Qualcosa lo raggiunse alla schiena, una cartaccia appallottolata. Voltandosi con rabbia si trovò a guardare in faccia uno stralunato Slash che con un sorriso di sfottò stampato in viso alzò la mano in segno di scusa, naturalmente non voleva scusarsi sul serio, ma solo prenderlo in giro. Avrebbe voluto spaccare la faccia a tutti quanti! Strinse i pugni trattenendosi, Laurel non sarebbe stata felice se avesse fatto qualcosa del genere, non approvava risse e pestaggi, anche se vedendo con che gente era andata ad immischiarsi iniziò a pensare che probabilmente era cambiata. Per cui mandò giù l’amaro boccone, non poteva fare altro.

“Non ce ne era bisogno”

“Mi sembravi in  difficoltà” si giustificò Axl.

“Bhè ti sei sbagliato!”

“Se lo dici tu…” ribattè il ragazzo con stampato sul viso un sorriso sghembo e divertito.

In realtà l’intervento di Axl l’aveva sollevata, non sopportava l’insistenza di Jesse e non sapeva come levarselo di trono. Ma non l’avrebbe mai ammesso, inoltre quelle intromissioni nella sua vita e tutte quelle attenzioni la infastidivano e la mettevano a disagio.

“Sei stato grande!” stava dicendo Sue.

 

Duff non aveva dimenticato la discussione che aveva avuto con Axl un paio di sere prima, semplicemente non ne avevano più parlato. Forse l’amico se ne era perfino dimenticato dopo essersi sbronzato, o forse faceva finta di niente, come lui. Aveva osservato ogni suo singolo movimento, anche quando si era alzato per andare da lei. Non gli interessava aiutarla, ne era sicuro, faceva parte del gioco, mostrarsi sempre gentile e ben disposto. Fortunatamente pareva che Laurel non badasse a tutte quelle premure, sembrava fosse immune al fascino di Axl, ma temeva che presto le cose sarebbero cambiate. Forse avrebbe dovuto metterla in guardia, ma per cosa? Probabilmente non gli avrebbe dato retta, l’avrebbe magari mandato a cagare, e di sicuro ci sarebbero stati casini con Axl. Non poteva permettere che si incrinassero i loro rapporti, il gruppo stava andando alla grande e in ogni caso, era suo amico da sempre. Una ragazza non poteva e non doveva essere causa di contrasti tra di loro.

“Tutto ok?” le chiese a bassa voce sfiorandole il braccio con la mano. La sentì sussultare.

“Sì, tutto ok”

“Oggi proviamo, andrebbe a te e alle tua amiche di venire?”

“Oh io...” Gli intensi occhi di Duff  la fissavano in attesa di una risposta.

“Dai Laurel! Ci sarà da divertirsi!” Sue le aveva tirato un calcio da sotto il tavolo.

“Ai! Non ce n’era bisogno!”

“Allora?” insistette Slash, aveva già fatto la stessa proposta poco prima alle due ragazze, inutile dire che ne erano state entusiaste. Ora toccava a Laurel rispondere. Non che non le andasse, non aveva altri impegni per quel giorno, ma il pensiero di passare altro tempo in loro compagnia la faceva sentire in imbarazzo.

“Non lo so...”

Da dietro Axl le si avvicinò, accostando le labbra al suo orecchio “Dai, vieni con noi, non te ne pentirai piccola...”

Ancora quella voce... come faceva ad essere così dannatamente suadente? Il sangue per un momento le andò in acqua, fortunatamente aveva un forte autocontrollo! Ma non abbastanza forte da resistere alle sue richieste.

“Sì, ok... non ho altri impegni per oggi...”

“Andiamo allora, la musica ci aspetta!”

   
 
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