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Autore: Hi Fis    27/03/2010    3 recensioni
I pensieri dei personaggi principali di Mass Effect durante il periodo che intercorre tra il primo e il secondo capitolo. Cosa succede ad un eroe dopo che ha salvato la galassia? “Per tutto il tempo ho molto gioito, molto sofferto, e con quelli che in cuor mi amarono e solo; tanto sull'arida terra, che quando tra rapidi nembi l'Iadi piovorne travagliano il mare velato di brume. Nome acquistai, che sempre errando con avido cuore molte città vidi io, molti uomini, e seppi la mente loro, e la mia non il meno, ond'ero nel cuore di tutti: e di lontane battaglie coi pari bevvi la gioia”. Scritta quando ancora non sapevo come sarebbe continuata la saga.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ti osservo mentre dormi Shepard: le tue labbra sono dischiuse appena, mettendo in mostra i tuoi denti. Le tue palpebre sono chiuse e sotto di esse i tuoi occhi viola inseguono i sogni . Dormi come una bambina, abbandonandoti al sonno senza riserve, i capelli spettinati dall’amore che abbiamo consumato. La mia mano è ancora intrecciata nella tua, ed entrambe sono posate sopra  i tuoi seni che sporgono dalla coperta del letto nella cabina. Le osservo mentre si alzano e si abbassano al ritmo del tuo respiro, gentilmente. Le nostre mani unite catturano il mio sguardo più del tuo volto, il volto che amo così tanto.
La mia mano azzurra riposa nell’incavo dei tuoi seni; la tua pelle, scura come il legno di Kathann, è calda come il sole. Sulla mia mano c’è la tua, così diversa, eppure così gentile: noto le cicatrici sulle tue dita, e i piccoli calli del soldato sui tuoi palmi. Hai un quarto dei miei anni, eppure hai dovuto affrontare molte più avversità e pericoli di me. Anche se ho centosei anni, non c’è dubbio su chi fra noi sia la più esperta. Io ho passato la mia adolescenza a raccogliere manufatti archeologici Prothean, mentre tu divenivi un soldato e una persona incredibile, e ti avventuravi nello spazio. All’inizio non credevo che ci saremmo amati Shepard: la tua specie mi fa ancora paura, siete così ansiosi, perseguitati dalla brevità delle vostre vite, ma tu mi hai conquistata. Con il  tuo coraggio e la tua curiosità, mi hai avvicinato e, prima che potessi rendermene conto, non mi interessavano più le informazioni incise nella tua mente dalla sonda Prothean, perché ero alle prese con un mistero molto più affascinante: tu. Per la prima volta nella mia breve vita tutto ciò che conoscevo, che ero, veniva messo in discussione. Certo, sapevo che un giorno avrei provato anch’io l’amore, ma ero, sono, così giovane. Pensavo che non sarebbe successo prima di altri cinquanta anni, quando fossi divenuta una “Dama”. Allora avrei viaggiato per lo spazio, incontrando gli esseri che lo abitavano, sarei stata pronta per quella vita.
 
Sei arrivata come un tifone, sconvolgendo la mia mente e la mia vita e in poco tempo ho imparato a dipendere da te, una sensazione bellissima: dopo cinquanta anni passati quasi da sola a esplorare rovine e siti archeologici ho trovato una compagna. I  nostri sentimenti sono stati il passo successivo: ti ho desiderato, come fosse naturale e tu mi hai ricambiato senza calcoli, spontaneamente.
Fino a prima di incontrarti i miei poteri biotici mi avevano garantito di sopravvivere in qualunque situazione, ma tu mi hai mostrato quanto l’universo possa essere un luogo molto più pericoloso di quanto pensassi.
Ma quando sono con te, so di essere al sicuro. Per difendermi sopporteresti ben altre ferite e altre cicatrici, oltre a quelle che ti porti addosso.
Mi ricordo quando ci siamo amate la prima volta: avevo visto la cicatrice sulla tua guancia, il ricordo dell’assalto di Elysium, in cui avevi difeso la colonia da sola, fino all’arrivo dei rinforzi. Mi ricordo la sensazione che ho provato quando con la mia lingua ho saggiato quel punto e il sapore inebriante della tua bocca. Ora conosco la geografia del tuo corpo, le cicatrici sulla tua schiena e sulle tue braccia. Conosco la forza dei tuoi muscoli e la gentilezza delle tue carezze: io ti ho mostrato l’unione delle menti tipica della nostra specie e tu l’unione dei corpi della tua, le nostre gambe che si flettevano e l’ansito dei nostri respiri e delle nostre bocche. Dopo quei momenti troppo brevi a bordo della Normandy, non abbiamo avuto tempo per stare assieme: io ero impegnata a esporre le prove sui Prothean  che avevi ottenuto al Consiglio, mentre tu eri occupata coi tuoi compiti di Spettro. Quando oggi abbiamo avuto quest’occasione, ammetto di non essere stata meno impaziente di te nel gettarsi l’una nelle braccia dell’altra. Questa volta abbiamo potuto continuare fino a quando la stanchezza ha vinto i nostri muscoli e annebbiato le nostre menti. Ora sei qui, al mio fianco, mentre ascolto il tuo respiro e osservo il corpo di colei che amo; mi chiedo cosa ci riserverà il futuro: tu sei un’umana, la migliore, primo Spettro della tua specie. In poco tempo hai mostrato quanto la fiducia in te fosse ben riposta, salvando il Consiglio e tutti noi dall’invasione dei Razziatori. Sembra che dove tu passi, nulla possa rimanere invariato.
Io invece, cosa sono? Sono una giovane Asari il cui unico interesse era lo studio di una civiltà defunta, chiusa nel passato. Grazie a te, ho potuto confrontarmi col presente e pensare al futuro. Mi hai supportato anche quando gli altri sospettavano il mio tradimento a causa di mia madre e mi hai aiutato a superare la sua morte e fare pace col suo ricordo. Poi mi hai amato.
Cosa sarà di noi, Shepard? Cosa ci porterà il destino? Io non ho la tua stessa sicurezza e temo per il nostro futuro assieme. L’universo è un luogo violento e i sentimenti sono delicati, basta poco per romperli.
Siamo così diversi, riusciremo a stare assieme quando nuove sfide e il tuo incarico ti porteranno lontano da me?
Non sopporterei di non sapere se stai bene.
“Liara… tu … analizzi troppo”
Per un attimo penso che tu abbia ascoltato i miei pensieri, ma stai parlando nel sonno. Reclini la testa e riprendi i tuoi sogni, stringendo la mia mano. Le tue parole hanno smosso qualcosa dentro di me: è inutile preoccuparsi di ciò che ci succederà, lasciami godere del presente e non farmi pensare al futuro.
Appoggio le mie labbra sulle tue,forte di questa nuova convinzione. Dall’incoscienza tu rispondi,
suggellando così i miei sentimenti.



Liara è un personaggio un po’ particolare: ha la dolcezza di una principessa, l’ingenuità di un’educanda, ma ha la bellezza di 106 anni. La sua specie può viverne anche mille, per cui è appena uscita dall’adolescenza: è a malapena adulta. Ç_ç
È una delle possibili scelte come partner per una storia d’amore e l’ho messa in questo ruolo, per finire in bellezza e riallacciarmi col primo capitolo. Nel gioco la si incontra su Therum, un pianeta vulcanico, sul quale è rimasta imprigionata. Lei e sua madre sono personaggi chiave di Mass Effect: grazie a Liara è possibile interpretare le immagini che le sonde Prothean  hanno  inserito nel cervello del Comandante. Sconfiggendo sua madre, che ha subito il lavaggio del cervello da Saren, si ottengono le coordinate per il pianeta Ilos, dal quale cominciano le battute finali del gioco.
Le abilità di Liara sono principalmente biotiche: non sa usare armi da fuoco a parte la pistola, ma sopperisce egregiamente a questa mancanza con le sue capacità.
  
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