Titoloff:Backhere
Capitoli:2/??
Genere:romantico/sentimentale
Rating: MG14
N.B. se trovate l’asterisco * dopo alcune parole,
vuol dire che a fine capitolo ci sarà una legenda, dove darò l’eventuale
spiegazione della scelta di quella parola, o semplicemente il significato. ^^
DISCLAIMER: I personaggi citati non sono miei ma di proprietà di Mitsuba
Takanashi ahimè…perché se Takeru fosse stato mio…uhuhuhhuhu ^*^
Capitolo 2. Forti Emozioni
Casa Edogawa
Aprendo cautamente la porta, i due fratelli entrarono
nell’appartamento cercando di non far rumore.
Nella casa, appena illuminata dalla fievole luce
della strada, si respirava un’aria incerta.
‘Click.’
Takeru
accese la luce.
Kayano notò subito il biglietto lasciato sul tavolo
in cucina.
-Guarda- disse mostrandolo a
Takeru.
“Rincaseremo domani, non preoccupatevi.”
Tokiko.
‘Fiuuuuu! Non ci sono.’ Tirò un sospiro di
sollievo Kayano. ‘Certo però che sono due genitori
sconsiderati: ci lasciano qui da soli, e per giunta un’intera notte! Sono senza
dubbio degli irresponsabili!...Comunque, meglio così.
Potrò rimandare le mie preoccupazioni a domani, sempre se riuscirò a dormire
questa notte…sono ancora incredula…Il cuore lo sento
battere così forte che quasi mi fa male.’
-Ehy?-
-Ehy?-
ripeté Takeru con decisione muovendo la mano davanti agli occhi della ragazza.
-Ah…si, scusa. Ero soprappensiero.-
-Stai pensando a cose immorali? Dì
la verità- le disse con fare malizioso. (ndSonya
uhuhhuhuu questo ragazzo è un Dio!!!! ^*^)
-Non è vero!- eruppe Kayano guardandolo con il viso
imbronciato.
-Stupido, stupido!- replicò dandogli dei colpetti
sul petto.
‘Ma perché adesso si comporta come un ragazzino? Cinque minuti fa
era così serio e preoccupato…Ora si prende di nuovo gioco di me!
E’incorreggibile!,
Takeru
rise di gusto mentre lei continuava a colpirlo sul petto. Vedere sua sorella
con quell’espressione buffa lo divertiva molto. Provocandola di proposito aveva
ottenuto quello che voleva: Kayano gli piaceva così, permalosa e spontanea.
Cogliendola inaspettata, la prese in braccio con
facilità.
-Ma
cosa fai?- gli chiese chiaramente impacciata.
-Ma
quanto pesi?! Sei ingrassata per caso?- Takeru non si
lasciava sfuggire l’occasione di punzecchiarla.
Gli piaceva tanto metterla in difficoltà?
Dal canto suo Kayano non poteva di certo
lamentarsi: Takeru le piaceva così, con i suoi pregi e i suoi difetti. Avrebbe
voluto che fosse più sensibile nei suoi confronti in quel momento, ma sapeva
anche, e molto bene, quanto fosse difficile per lui esternare i propri
sentimenti.
Infatti…
Sin
da piccolo si era sempre fatto carico di sensi di colpa non suoi. In apparenza
aveva sempre dimostrato di avere un carattere disinteressato e prepotente,
aveva voluto far credere agli altri di non avere bisogno di niente e di
nessuno, tacendo persino con suo padre, il quale a sua volta si era sentito
fortemente responsabile nei confronti del figlio. La madre aveva deciso di
andarsene, abbandonandoli, lasciando Takeru nell’atroce dubbio di essere stato
la causa di quella sua estrema decisione.
Ma non era affatto
così…Che colpa ne poteva avere un bambino piccolo?
Takeru però era cresciuto in solitudine,
allontanando gli altri, con la convinzione di aver commesso un errore troppo
grande, che non sarebbe stato perdonato. Cresciuto senza una madre e un padre
spesso assente per motivi lavorativi, Takeru si era abituato a quella
solitudine. Sin da piccolo aveva imparato a cavarsela da solo, a non chiedere…a
non appoggiarsi agli altri. Sicuramente è per questo motivo che, crescendo, è
diventato quello che è: un ragazzo ribelle e violento. Quello era l’unico modo
che aveva per vivere all’esterno e allo stesso tempo punirsi.
A scuola si parlava spesso di lui, si diceva fosse
un ragazzo affascinante ma allo stesso tempo pericoloso. Alcuni ragazzi di
scuole vicine affermavano di averlo visto più volte seminare paura tra i loro
coetanei, fuori dall’edificio scolastico. Ma oltre questo, nessuno sapeva chi fosse realmente
Takeru Edogawa.
…Soltanto
Kayano, grazie al suo carattere disponibile e alla sua smisurata fiducia verso
gli altri, era riuscita a vedere oltre quel suo comportamento scorretto. E
aveva scoperto, con grande tristezza, un Takeru punitivo nei confronti di se stesso. Dietro
quel suo atteggiamento vendicativo apparentemente contro gli altri, si celava
un animo ferito e sanguinante.
-Dove
mi porti?- domandò la ragazza, ancora un tantino
offesa. Però non le dispiaceva restare tra le braccia
di suo fratello, si sentiva quasi una principessa.
‘Hiiiii’
Takeru
si stava dirigendo verso la sua camera, che si trovava al piano superiore della
casa.
Al solito aveva lasciato la porta aperta, quindi
entrò tranquillamente in camera.
Kayano
poggiò la testa sul petto vigoroso del fratello, accorgendosi all’istante delle
linee ben definite dei pettorali.
Takeru non era uno di quei ragazzi muscolosi, gonfi
di vanità; semplicemente aveva un bel fisico (ndSonya
e che fisico!!! ^*^). Per di più, praticando sport sin dalla
scuole medie, il suo corpo si era ben scolpito, lo si poteva notare
anche quando indossava un maglione o una felpa. La sua figura slanciata e quel
corpo tonico gli donavano un aspetto quasi divino, da
mandare letteralmente in delirio le liceali.. Perfino le ragazze del terzo
anno, quindi più grandi di lui, lo chiamavano “l’affascinante principe” , molte
lo paragonavano addirittura alla celebre statua di Michelangiolo: Il David!
Takeru
aveva un gran fascino, quasi magnetico che faceva perdere la testa a molte, ma,
al contrario di quello che si potesse pensare di lui, e cioè
che fosse un playboy, Takeru era popolare anche tra i ragazzi, i quali lo
consideravano un leader, un punto di riferimento importante e non solo per
questioni prettamente sportive.
Yohei Uozumi (ndSonya
poteva mancare?^^) lo stimava in particolar modo, e sin dalle medie lo
rispettava come un fratello maggiore.
Adagiò
Kayano sul suo letto. La ragazza non nascose un iniziale disappunto.
Takeru non fece caso a questo e si mise su di lei,
senza però che i loro corpi si toccassero, e allora Kayano si lasciò
trasportare dai suoi pensieri poco morali…come li avrebbe chiamati il suo
fratellastro.
Voleva sentirlo vicino…sentire nuovamente il suo
corpo accendersi come un fuoco…
Com’era successo poche ore prima in quell’albergo a
Shibuya.
°°°°°
flashback°°°°°
I
due fratelli camminavano mano nella mano nel quartiere più popolare di Tokyo:
Shibuya, che quella sera pulsava di gente e i negozi sembravano emanare una
luce propria. Le insegne luminose degli
enormi grattacieli riuscivano quasi a coprire il cielo…e le stelle.
Poco importava, perché l’intenso odore di
ciambelline caramellate e di tsubuyokan* gratificavano
gli animi e i palati della gente.
Kayano si sentiva un po’ ansiosa, quasi dovesse
superare a breve un esame di fine trimestre. Allo stesso tempo però percepiva
nel cuore una consapevolezza eccitante.
Al party scolastico aveva preso coraggio e,
approfittando della distrazione di Rika e Yohei, aveva trascinato Takeru fuori dall’edificio.
Lui l’aveva stranamente accontentata senza protestare
o chiederle nulla, almeno in un primo momento.
Una volta fuori, e lontani da occhi indiscreti, le
aveva chiesto laconico –Che c’è?-
Molto agitata Kayano era riuscita
solo a balbettare qualche frase senza alcun senso. –E…bhè…sai?...Tu sai che mi piaci…e…bhè si mi piaci però…cioè…e-
-E?- l’ aveva incitata lui
prendendole una ciocca di capelli e cominciando a giocherellarci con le dita.
Gliel’aveva anche tirata come se avesse avuto a che
fare con una bambina.
Kayano
però si era adirata –Sono proprio una scema! Avevo promesso ad
Harukawa e a me stessa che stavolta non avrei esitato…avevo trovato il
coraggio…ma tu mi stai rendendo la cosa difficile, sai?- gli aveva lanciato
un’occhiata furiosa.
-Ma…- aveva esitato per un attimo
– ma tu sei uno stronzo!- Si era fermata ancora, poi aveva proseguito
abbassando lo sguardo: non aveva avuto il coraggio di guardarlo negli occhi. –
Io proprio non ti capisco! Stiamo insieme oppure no? Non vedi quanto io sono
frustrata? Ti rendi conto di quanto sia estenuante per
me nascondere quello che provo? Prima a scuola…e poi anche a casa da quando
viviamo insieme! Cazzo, non è giusto!E tu… non fai altro che confondermi!
Quando siamo da soli ne approfitti per baciarmi;
l’altro giorno nello spogliatoio della palestra mi hai anche palpato il seno
mentre ci stavamo baciando!Io…bhè…non che io non voglia…però…- la sua voce gli
era sembrata d’improvviso incerta.
-Ciò che c’è tra noi non è per niente chiaro!- aveva ripreso subito il suo tono accusatorio.
- Fai il vago e decidi anche al posto mio quando e
come vederci, senza darti pensiero di quello che provo io! All’inizio ho
sopportato, data la situazione, ma adesso…adesso non ce la faccio…sto
soffrendo…- aveva detto l’ultima frase scoppiando in un pianto irrefrenabile.
Takeru
era rimasto immobile davanti a lei. L’aveva guardata con estrema dolcezza.
Istintivamente poi l’aveva abbracciata, stringendola al suo petto. La strinse
forte…
‘Anche tu allora riesci ad arrabbiarti sul serio,
eh Kayano? Hai tenuto tutto dentro perché non volevi che mi preoccupassi…Sei
una scema…,
Erano
rimasti abbracciati per un po’; Kayano aveva continuato a piangere tra le sue
braccia, stringendo le mani contro i fianchi di lui.
Quando
si era calmata un po’, Takeru, l’aveva presa per mano, dicendole -Andiamo-
Dapprima
erano stati nel parco vicino, poi, senza pensarci, si erano ritrovati a
Shibuya, richiamati dal dolce profumo di ciambelline.
Approfittando
di una panchina libera, si sedettero per riposare, mangiando una ciambella a
testa che avevano comperato poco prima da un venditore
ambulante.
In
silenzio mangiarono il loro dolce. In quel momento entrambi capirono
di essere uniti più che mai sino ad allora…Perché seppur nel silenzio, i loro
pensieri erano in sintonia…
I loro cuori battevano…ed entrambi riuscivano a percepire l’uno il battito dell’altra.
Kayano era sicura che suo fratello aveva compreso quello che aveva cercato di dirgli fuori
dall’edificio scolastico. Si, lo aveva certamente
capito…e a modo suo la stava rassicurando.
Non avrebbe voluto accusarlo della sua confusione,
della sua frustrazione…Certo, lui faceva il vago e questo spesso la faceva
soffrire, però quando prima si era rivolta a lui in quel modo aspro, era stato
semplicemente perché si sentiva esausta.
Il suo era stato uno sfogo…
Nell’ultimo periodo si era rivelato sempre più
difficile nascondere il suo sentimento; il timore di
essere scoperta dalla mamma non le permetteva di dormire tranquilla. Anche a scuola doveva fingere. Questo costante nascondersi
le aveva procurato dello stress, e alla prima
occasione si era sfogata, riversando la sua rabbia contro Takeru.
Ma non era stato giusto. Ora
se ne rendeva conto.
-Scusami- disse con rammarico, chinando la testa verso il
basso.
Takeru
si alzò facendo qualche passo in avanti, come se non avesse udito o non gli
interessasse.
-Andiamo- disse pacatamente dandole le spalle.
Kayano
si domandò dove sarebbero andati a quell’ora. Era quasi mezzanotte, forse
sarebbe stato prudente tornare a casa.
Si
sentiva ancora molto strana: aveva la sensazione che di lì a poco avrebbe
dovuto prendere una decisione molto importante.
Camminavano
fianco a fianco in mezzo alla folla. Questa volta senza tenersi per mano.
Kayano avrebbe voluto sentire un po’ del suo calore…di sentire la sua mano…Ma
non prese l’iniziativa. Aveva il timore che Takeru la prendesse in giro o la giudicasse una romanticona! Tsk!
Ogni tanto il brulichio di gente cessava: molte
delle ragazze che facevano shopping si fermavano ammaliate dal fascino di
Takeru, e per qualche secondo la frenesia lasciava il posto all’ammirazione.
Kayano si sentiva terribilmente a disagio e per la
prima volta, anche fuori luogo.
‘Ma cosa ci faccio io qui? Takeru non si accorge di attirare
l’attenzione delle donne in modo tanto spregiudicato? Sembra che non se ne accorga, è sempre molto disinvolto…Io invece mi sento un
pesce fuor d’acqua e mi dà enormemente fastidio che lo fissino in quella
maniera! Sicuramente tutti si chiederanno come uno
tipo così attraente possa perdere tempo con una ragazzina insignificante come
me.
Acciderba*, ma perché sono così poco sicura di me?
Io a Takeru piaccio,devo avere fiducia in lui! Quindi non devo farmi delle paranoie!’ cercò di
convincersi.
Passeggiando
ancora un po’ giunsero in una zona molto meno
affollata. Kayano si accorse subito della presenza di numerosi alberghetti.
La testa iniziò un po’ a girarle: ma quanto avevano
camminato? Forse troppo. Per tutto il giorno si era sentita poco in forma;
aveva avvertito più volte dei tremendi capogiri. La causa dei suoi malori era
stata sicuramente la preoccupazione per la loro complicata condizione, che non
l’aveva nemmeno fatta riposare bene nelle ultime notti.
Ora, mentre continuava a seguire il suo
fratellastro chissà dove, avvertì la stanchezza. La sue mani
divennero a poco a poco molto fredde…
-Takeru…-
lo chiamò.
Il
ragazzo si girò e la guardò, forse anche un po’ incuriosito.
Cosa gli avrebbe detto?
Non capì che sua sorella stava male. Si trovavano
in una via poco illuminata e riusciva a vederla solo in penombra.
-Takeru,
ma…dove siamo? Forse è meglio tornare indietro, non credi? Ecco…sono un po’
stanca- Si sentiva affaticata, forse avrebbe dovuto dormire un po’.
Guardandola
nella semioscurità, Takeru le offrì un sorriso malizioso, non capendo che sua
sorella riusciva a malapena a parlare.
Si portò un dito alla bocca toccandosi il labbro
inferiore.
I suoi occhi scuri brillarono di una luce
particolarmente vogliosa.
Era
deliziosamente sensuale…
Con
tono bramoso, cogliendola di sorpresa, disse :
-Voglio
te, Kayano... Adesso!-
In
quel preciso istante la ragazza, già molto debole, non capì più nulla. Aveva la
mente confusa…
Poco prima stava per confessargli il suo amore…poi erano scappati dal
party come fossero stati due ragazzini…La paura di dover affrontare i loro
genitori nel momento in cui avrebbero saputo tutto…
E poi…e poi Takeru che le dice
questo…Era decisamente troppo.
Troppe emozioni, così diverse l’una dall’altra
l’avevano portata a sentirsi sfinita.
Le
mancò l’aria; sollevò lo sguardo verso il cielo…quasi a voler cercare respiro
altrove.
Le
mani sempre più fredde, le gambe tremolanti…che ad un tratto cedettero.
Nell’oscurità
Takeru riuscì a vedere un luccichio…Una lacrima…soltanto una lacrima cadeva
lungo la guancia di Kayano…
Una soltanto prima di capitolare irrevocabilmente…
Takeru
fu agile e pronto a sorreggerla prima che lei potesse cadere sull’asfalto.
Fine
2. capitolo
Legenda :
*tsubuyokan: dolce con marmellata di fagioli,
*Acciderba: ho voluto utilizzare di proposito
alcune parole usate spesso nel manga, tra cui, appunto, acciderba ^^