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Autore: echelon1985    03/04/2010    6 recensioni
[SEGUITO DI EARTHQUAKE]
"Come si misura la distanza tra due persone?
Centimetri? Metri? O sorrisi mancati e parole non dette?"

Il tempo spesso è crudele. Scalfisce e cambia anche le cose più forti.
[Pairing:Jeph/Quinn (ovviamente) … con qualche sorpresina xD]
Genere: Generale, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Bert McCracken, Dan Whitesides, Jeph Howard, Quinn Allman
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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For every love word said there's another one burned




Bert P.O.V.



Il telefono suona a vuoto più di una volta prima che qualcuno risponda dall'altro lato della cornetta.
Sento la mia testa pesante e confusa, e lo stomaco pulsarmi
per il forte desiderio di vomitare.
La voce dall'altro lato del telefono è bassa e preoccupata.
Mi sento un vero idiota, mentre snocciolo qualche parola un pò strascicata per via dell'alcool.
Sono quasi sicuro che niente di quello che sto dicendo abbia un gran
senso, ma non me ne preoccupo particolarmente
Sono abituato all'aspetto curativo delle parole, quasi sempre mi basta prendere un foglio
di carta e lasciare che si riempia della mia
calligrafia disordinata per sentirmi meglio.
Solo che le parole scritte e un pò misteriose di una canzone non sono
mai come qualcosa detta a voce.
Hanno un potere enorme, eppure non è lo stesso potere distruttivo.
Ho sempre trovato sorprendente come una semplice parola potesse
cambiare ogni cosa come una specie di esplosione nucleare.
A volte dimentico quanto una parola possa fare bene, o quanto
possa fare male.
E' quello che tento di ricordare mentre ancora riempio la cornetta del
telefono di strane elucubrazioni da ubriaco
Delle volte desidero con tutte le mie forze tornare indietro, quando
scolarmi una bottiglia di Jack Daniel's o buttare giù tre o quattro
pillole colorate mi dava davvero sollievo.
Da quando ho smesso con quella vita autodistruttiva quelle cose
hanno cessato di curarmi.
Non mi sento meglio, adesso che ho passato gran parte della giornata attaccato
ad una bottiglia e sono completamente sbronzo.
Mi sento solo un tantino più patetico e molto più solo di tutti gli
altri giorni.

 
Non so quanto tempo sia durata questa strana conversazione, così
come non so quanto tempo sia passato quando il suono della porta
mi fa quasi gemere dal dolore per la forza con cui rimbomba nella
mia testa.
Fuori si sta velocemente facendo buio.
Mi aspettavo questa visita dopo tutto quello che ho detto al telefono, era quasi scontato che attivasse una catena di reazioni.
Mi alzo con passo traballante e quasi mi aggrappo alla porta per aprirla ed evitare di cadere.




Quinn P.O.V.



Quando Jeph se ne va mi tolgo i vestiti e mi infilo nuovamente sotto le coperte.
Le lenzuola sono impregnate del suo odore, come un tempo.
Mi ha fatto sentire un pò triste doverlo salutare.
Ho sentito gli occhi bruciare nel momento stesso in cui ho chiuso
la porta, ma so che non sono più da solo adesso.
E' una strana sensazione, forse sono ancora un pò incredulo.
Non pensavo che avrei potuto averlo ancora.
E la paura che se ne vada via di nuovo mi toglie il respiro quando
ci penso.
Mi addormento dopo poco, rassicurato dal suo odore tutto intorno

Il suono del telefono mi fa sobbalzare svegliandomi all'istante.
Devo aver dormito per almeno qualche ora perché quando do una rapida occhiata
fuori dalla finestra il cielo si sta velocemente tingendo di nero.
Alzo la cornetta un pò intontito dal risveglio improvviso, incastrandomi nel filo e rischiando
più di una volta che il telefono mi cada dalle mani.
La voce familiare dall'altro lato mi fa immediatamente spuntare un
sorriso.












Bert P.O.V.


Quando apro la porta il viso di Dan è preoccupato e dispiaciuto.
Distolgo lo sguardo e mi sposto con difficoltà dall'ingresso per
lasciarlo andare, i fumi dell'alcool stanno lentamente svanendo,lasciandosi dietro solo un incredibile
mal di testa ed una fastidiosa sensazione di nausea.
Mi siedo sul divano guardando distrattamente fuori dalla finestra,
aspettando che Dan dica qualcosa.
Lo sento schiarirsi la voce ma nonostante questo continua a restare
in silenzio, probabilmente aspettando un qualche cenno da parte mia.
Posso sentire i suoi occhi squadrarmi anche se non lo sto guardando,
forse per controllare che io sia abbastanza lucido da sostenere
il discorso che entrambi sappiamo di dover affrontare
Evidentemente ho superato questa specie di esame, perché finalmente si decide a parlare


"Come ti senti?"
"Mi scoppia la testa"
"Non ho dubbi. Hai chiamato Quinn?"
"Non ancora"
"Non dovresti farlo"
"Perché no? Che succederebbe se glielo dicessi?"
"E tu cosa pensi che succederebbe?"
"Voglio solo liberarmi di questa cosa, non riesco più a respirare.
  Non posso perderlo un'altra volta senza fare niente"
"Non c'è niente che tu possa fare, non lo avrai mai Bert, lo sai.
 Lo hai perso troppo tempo fà"


Le sue parole fanno così male che vorrei solo mettermi
ad urlare
Ma ha ragione lui, ho sempre saputo che è così
A che servirebbe dirgli quello che provo?
Che diavolo mi aspetto di ottenere?
Sarebbe solo molto egoista da parte mia far soffrire Quinn e Jeph
solo per togliermi un peso.
E probabilmente guardare Quinn negli occhi mentre mi dice che
non mi ama mi ucciderebbe
Nessuna speranza Bert, ripeto nella mia testa, nessuna speranza


"Lo so"
"Mi dispiace tanto"
"Dio, Dan è solo che stavolta fa ancora più male"
"Devi andare avanti Bert"
"E come si fa? Cazzo dimmi come perché io ci sto provando
 da sempre"


Ancora una volta tutto quello che ottengo è un 'mi dispiace'
Dan si sposta in cucina mentre io resto immobile sul divano
Dopo qualche minuto lo vedo tornare con una tazza di caffè
ed un paio di aspirine


"Dove le hai prese?"
"Le ho portate da casa, eri sbronzo al telefono"
"Grazie"


Sorseggio la bevanda calda combattendo col senso di nausea
che mi fa bruciare lo stomaco
Butto giù le aspirine e prendo un'altra sorsata di caffè
La mano di Dan si posa sulla mia spalla e stringe leggermente, come stamattina.


"Jeph era felice?"
"Si"
"Quinn è suo, è sempre stato suo. Non ho il diritto di mettermi in
  mezzo"
"Penso che non l'avresti fatto comunque, anche se io non fossi
 venuto qui"
"Perché lo pensi?"
"Hai chiamato me, potevi chiamare direttamente Quinn ma non
 l'hai fatto"

Ed è la verità
Nonostante il bisogno di far terminare finalmente quest'agonia non l'avrei fatto
Jeph è migliore di me, lo penso ancora
Il fatto che io abbia anche solo sognato di potergli portare via Quinn non fa altro che darmene una conferma
'hai perso in partenza Bert'
Nessuna speranza




Jeph P.O.V.


Gironzolo ancora un po’ per la casa, aspettando che Dan ritorni, ma quando dopo
più di mezz’ora di lui non c’è ancora nessuna traccia mi sposto nuovamente
in camera.
Mi sfilo le scarpe e mi stendo sul letto.
Il silenzio della casa è confortante e funziona come una specie di ninnananna.
Scivolo nel sonno appena pochi minuti dopo.

Quando riapro gli occhi fuori si sta velocemente facendo notte.
Devono essere passate alcune ore, ma la casa è ancora completamente silenziosa.
E’ un po’ strano, non è da Dan stare via un’intera giornata senza avvisare
minimamente.
Mi alzo, spostandomi in cucina per prepararmi un tè, poi prendo la mia tazza
e mi siedo sul divano, recuperando il cellulare dalla tasca dei jeans che
ancora indosso.
La voce assonnata di Quinn mi risponde dopo qualche squillo.
Sorrido immaginandomelo steso tra le coperte, con i capelli arruffati e la pelle
calda di sonno


“Mi dispiace, ti ho svegliato”
“Non importa. Va tutto bene?”
“Si, solo...parlami, ok?”
“Di cosa vuoi che ti parli?”
“Di qualsiasi cosa, voglio solo sentire la tua voce”


Resto in silenzio mentre lo ascolto passare da un argomento all’altro, solo
godendomi la sensazione della sua voce e dei suoi respiri.
Ed è assurdo come non mi serva nient’altro che questo per sentirmi
in pace


Termino la telefonata solo quando sento il rumore della chiave che gira
nella toppa.
Poggio il cellulare sul tavolino e raggiungo Dan nell’ingresso.
Lo osservo posare le chiavi e togliersi il cappello, passando una mano tra i
capelli che stanno diventando veramente lunghi.
Ha l’aria stanca, ma mi sorride.
Entrambi ci spostiamo in cucina, e Dan prende posto al tavolo mentre io
preparo un altro tè, anche per lui questa volta.
Sembra averne bisogno
Quando ho finito porto entrambe le tazze sul tavolo, e prendo posto di fronte
a lui
 

“Che ci fai qui Jeph?”
“Ci abito, sempre che tu non sia stanco di avermi tra i piedi”
“Ma...tu e Quinn?”
“Va tutto bene, tornerà tutto alla normalità, ma non voglio correre.
 Ho pensato di restare qui ancora per un po’ se per te va bene”
“Certo, quanto vuoi. Ma Quinn come l’ha presa?”
“Ha capito”


Dan sorride leggermente.
Restiamo in silenzio per qualche minuto, ognuno perso nei propri
pensieri ed occupati a bere dalle nostre tazze.
Qualcosa lo preoccupa, posso leggerlo dai tratti leggermente tesi
del suo viso

Sono io a rompere il silenzio per primo



“Dove sei stato tutto il giorno?”
“Da Bert”


La sua voce si abbassa di qualche tono mentre pronuncia il suo nome.
Avrei dovuto immaginarlo, ero così preso dalla situazione tra me e Quinn
che non ho pensato a Bert


“Tu gli hai detto...?”
“Si, ho pensato che fosse meglio così”
“Lui sta bene?”
“Jeph, dopo tutto quello che hai passato in questi mesi non farti carico
 anche di questo”
“E’ un no quindi”
“Non è facile per lui”
“Già...Lo sai, mi è mancato veramente tanto Quinn, ed io lo amo molto, ma
 è così assurdo che io mi stia creando una felicità sul dolore di Bert. Ancora una
 volta”
“Era solo questione di fare una scelta Jeph. Poteva soffrire Bert, o potevate
 soffrire tutti e tre”
“Solo matematica, quindi?”
“Sai quello che voglio dire”
“Non so nemmeno bene quello che provo. Delle volte sono incredibilmente
 arrabbiato con lui, perché il pensiero che qualcuno ami Quinn come lo amo
 io mi fa impazzire. Poi penso a quello che ha fatto, in fin dei conti gli
 devo tutto. Mi fa male pensarci”
“Ora pensa solo a te e Quinn, lui si riprenderà”
“Come si è ripreso anni fa?”


Dan incontra il mio sguardo e si lascia andare ad un sorrisino mesto, senza
rispondere nulla


“E’ solo che...dev’essere forte no? quello che prova per Quinn dev’essere
 così forte visto che non è cambiato in tutti questi anni”
”Me lo stai chiedendo perché vuoi sentirti dire che non è così? Posso anche
  farlo Jeph, ma sarebbe una bugia”
“Vorrei non averlo mai saputo”


E Dan ha ragione.
Si, sarebbe una bugia.
E forse non proprio tutto tornerà alla normalità.
E’ qualcosa con cui dovrò fare i conti.






Allora girls, il capitolo parla da solo, non ho molto altro da aggiungere xDD
Grazie come sempre per le recensioni, vi amo!

Xx-ImJustAKid: Ho fatto presto, no? xD Ho fatto la brava, non potevo
distruggere di nuovo la coppia xD
Come sempre Dan è Determinante, facciamolo santo! xD

Friem: Non sono stata così cattiva, dai!! Vi ho solo fatto spaventare un po’ xD
Ma era inevitabile che Bert valutasse l’eventualità di confessare finalmente,
per fortuna c’è Dan! xD

Akura: La reazione di Bert è molto triste, ancora di più in questo capitolo, vero?
Però ha capito che dirglielo non sarebbe servito a nulla, se non a stare più
male ancora. Che te ne pare di questo capitolo?

SweetPandemonium: ihihih paura eh? Ma no dai, alla fine il nostro Bert è
rinsavito, anche grazie a Dan, ma sta sempre peggio, povero cucciolo!

ChemicallyUsed: Hun, Dan continua ad essere meraviglioso, con tutti loro!
Tu sai quanto io sia legata al POV di Bert, perché è un po’ me, spero di essere riuscita a trasmettere quello che sente.
Penso che la paura di Quinn non passerà tanto presto, ma almeno adesso
ha Jeph! Alla fine non ho distrutto la coppia di nuovo, non potevo!


   
 
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