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Autore: Lady Kid 1412    10/04/2010    3 recensioni
“S-shinichi” “Sì, dovevi dirmi qualcosa?” “Ecco... volevo sapere che stai facendo” rispose Ran, pentendosi subito di quella richiesta. “Sto lavorando a un caso difficile” mentì prontamente lui “Ora non posso parlare Ran... dovevi dirmi qualcosa?” “Beh... Voglio vederti” disse lei con la voce velata dal dolore “Per favore, torna a Tokyo almeno per qualche ora... c’è una cosa che devo dirti assolutamente” Che cosa succederebbe se per una volta, Shinichi decidesse di seguire il suo cuore? Riuscirebbe a confessare i suoi sentimenti o si farebbe scoprire dell'organizzazione?
Genere: Romantico, Azione, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3  - Il Destino di un Detective
“Ecco Shinichi...” balbettò la ragazza rossa in volto “Devi sapere che da molto tempo io... io ti...”
“Ran...” disse il ragazzo con un filo di voce
Ran chiuse gli occhi e facendosi coraggio “Shinichi io ti a...”
La voce di una donna che urlava risuonò in tutta la piazza, creando il panico tra le persone che passavano tranquillamente lì vicino.
“Che cos’è successo?” domandò spaventata Ran guardandosi intorno
“Stai tranquilla Ran” senza perdere altro tempo Shinichi prese per mano la ragazza e con la tirò verso di lui stringendola a lui.
La liceale diventò ancora più rossa in volto eppure stare così vicina al ragazzo che amava, tanto da poter sentire il battito del suo cuore, la rendeva estremamente felice, nonostante la situazione di pericolo in cui si trovavano.
“Hanno sparato a un uomo” disse qualcuno in mezzo alla folla che si allontanava velocemente dalla piazza “Qualcuno chiami la polizia!”
Sentendo quelle parole Shinichi guardò l’amica e tristemente inizio a dire “Ran, è meglio che torni subito a casa”
“Stai scherzando vero?” si lamentò lei “Non ti lascio da solo”
“Per favore... non potrei sopportarlo se ti succedesse qualcosa”
“Shinichi” Ran iniziò a piangere “Non posso perderti di nuovo...”
“Ran...” disse tristemente Shinichi imponendosi di non guardarla piangere “Ti prometto che ci rivedremo prestissimo e in quell’occasione sarò ti dirti tutto quello che provo per te... fidati di me”
La ragazza guardò il ragazzo negli occhi e con un sorriso annuì “Mi fido”
“Vai ora” disse Shinichi sentendo il suono delle sirene della polizia “Torna a casa Ran, ti chiamo appena so qualcosa” detto questo, il ragazzo lasciò andare la ragazza e corse in direzione dello sparo di qualche minuto prima.
Poco lontano dai due ragazzi c’era un uomo vestito elegantemente steso a terra in una pozza di sangue e intorno a lui un gruppo di curiosi che guardava in attesa che arrivassero i membri della polizia.
Shinichi si avvicinò alla persona a terra notando subito il piccolo foro di un proiettile che risaltava sulla fronte pallida dell’uomo, che doveva essere morto sul colpo, senza nemmeno rendersi conto di quello che gli stava succedendo.
“Fate largo per favore” diceva innervosito Megure accompagnato da Takagi, mentre si faceva largo tra la folla di curiosi “siamo della polizia, avanti non c’è niente ”
Shinichi s’irrigidì per qualche secondo sentendo una forte stretta al cuore che lo fece piegare in due da dolore “Questa volta è meglio lasciare il caso alla polizia e sparire prima che qualcuno si accorga che sono vivo” pensò subito Shinichi sentendo la voce dell’ispettore e guardando il cadavere di quel pover’uomo fece per andarsene, quando qualcosa attirò la sua attenzione.
Velocemente fece finta di far cadere un mazzo di chiavi e chinandosi ne approfittò per prendere un pezzo di carta che l’uomo teneva stretto nella mano destra. Sapeva bene che quello che aveva appena fatto era sbagliato, ma la sua curiosità di detective aveva vinto per l’ennesima volta.
Allontanandosi in mezzo alla folla iniziò a leggere il piccolo foglio che era a quanto pare, la vittima, aveva strappato dalle mani del suo assassino.
 “L’omicidio è programmato per stanotte nel quartiere di Meguro. Fai attenzione, ci saranno tanti poliziotti”
Shinichi continuò a camminare rileggendo più volte quel messaggio “un omicidio...” pensava senza staccare gli occhi da quel foglietto “Deve essere qualcuno di esperto se non ha timore di farsi scoprire dalla polizia... e perché ci dovrebbero essere tanti poliziotti?” senza pensarci troppo, il ragazzo iniziò ad avviarsi verso il quartiere indicato nel messaggio, ma qualcuno alle sue spalle lo fermò afferrandolo per il braccio.
“Shinichi Kudo...” disse dolcemente una voce femminile “Stai forse andando da qualche parte?”
“J-Jodie!” esclamò il ragazzo voltandosi verso la donna bionda che lo guardava sorridendo, e prima che lui potesse dire altro, la donna, prese il foglio che Shinichi aveva in mano
“Scusa, ma questo non penso che possa interessarti”
“Jodie... lei sa di che omicidio si parla in quel messaggio?”
La donna si rattristò nel sentire quelle parole “Come ho già detto... sono cose che non ti riguardano, stanne fuori Kudo”
“Ma io...”
“Ascolta, perché non torni da quella graziosa signorina che ho visto correre via in lacrime?”
“Ran...” balbettò Shinichi abbassando lo sguardo
“Ecco bravo, torna dal tuo Angel e dimentica questa storia” disse freddamente Jodie voltandosi “Dimenticati di quello che hai visto o finirai in grossi guai”
Shinichi guardò la donna allontanarsi senza dire nulla. Doveva dimenticare tutto, come aveva detto Jodie, e tornare subito da Ran o cercare di salvare quella persona di cui nemmeno sapeva l’identità? “Bah... non sarei un detective se non salvassi quella persona” sospirò il ragazzo, riprendo a camminare verso il quartiere di Meguro.
Ancora non sapeva che cosa si sarebbe trovato davanti una volta arrivato lì, ma dentro di lui sapeva perfettamente che non avrebbe mai permesso che quell’omicidio avvenisse.
 
Nel frattempo, Ran, era tornata all’ufficio di suo padre e subito si era chiusa in camera sua, mentre delle calde lacrime le rigavano il viso.
“L’ho fatto di nuovo” si ripeteva con la voce rotta dalle lacrime “Ancora una volta l’ho lasciato andare via senza dirgli cosa provo per lui...”
Proprio in quel momento, Kogoro, iniziò a bussare alla porta della camera “Ohi Ran!” iniziò a dire l’uomo alzando la voce per farsi sentire “L’ispettore Megure mi ha appena chiamato chiedendomi di aiutare Nakamori nella cattura di quel ladruncolo snob che stasera farà un nuovo furto. Farò tardi quindi registrami il concerto della mia Yoko chan... tutta colpa di Megure! Proprio oggi doveva andare a investigare su un caso di omicidio?”
 Nel sentire quelle parole, Ran, si alzò di scatto e aprendo la porta guardò il padre “Kaito Kid farà un furto stasera?” domandò furiosa la ragazza
“S-Si...” balbettò l’uomo indietreggiando di fronte alla furia della ragazza
“Ma certo!” disse lei furiosa “Lo sapevo che quel detective da strapazzo era tornato solo per risolvere uno dei suoi soliti casi, e io stupida che pensavo fosse venuto per me!”
“Ran va tutto bene?” domandò l’uomo sempre più terrorizzato dallo sguardo assassino che la ragazza stava assumendo
“Vengo anch’io!” disse alla fine la ragazza guardando il padre
“Non sono cose adatte ad una ragazza...”
“So badare a me stessa” continuò lei prendendo la giacca “E poi Kaito Kid non ha mai fatto del male a nessuno”
“Ma... e se tornasse a casa Conan?” domandò l’uomo sperando di far desistere la figlia da quella decisione.
“Lui è dal dottor Agasa, quindi non ci sono problemi, andiamo!”
“O-ok... vado a programmare la registrazione” continuò lui allontanandosi verso l’ufficio sbuffando“Guarda che se poi ti annoi non ti posso riportare a casa... dobbiamo andare fino a Meguro”
“Non preoccuparti papà” disse lei stringendo i pugni “Troverò sicuramente qualcosa da fare”
 
“Ispettore Nakamori!” disse un agente avvicinandosi all’uomo che stava programmando un piano d’azione con altri due poliziotti “Siamo tutti pronti all’arrivo di Kid”
“Molto bene, ricorda a tutti di mantenere la posizione che gli è stata assegnata... giuro che licenzio il primo che si sposta anche solo di mezzo centimetro” rispose innervosito l’uomo
“Riferirò subito... ah ispettore...”
“Che altro c’è?!” ringhiò Nakamori continuando a guardare la persona davanti a lui
“Ehm... volevo avvisarla che  l’ispettore Megure ha contattato il detective Mouri chiedendogli di venire qui al suo posto e anche Hakuba Saguru... ma lui è già arrivato e ora sta controllando la zona”
“Non bastava quel detective... ora c’è anche il ragazzino ficcanaso!” detto questo Nakamori uscì dalla stanza guardandosi intorno fino ad individuare un ragazzo biondo che controllava le finestre della sala adiacente
“Hakuba, posso sapere che ci fai tu qui?” urlò l’uomo avvicinandosi al ragazzino che sobbalzò leggermente per lo spavento.
“Ma come ispettore... non si vede?” sorrise il ragazzo calmandosi “Sono qui per prendere Kaito Kid”
“Pensi davvero che un ragazzetto come te riesca a fare una cosa del genere? Io sono anni che ci provo, quindi non pensare di riuscirci tu che sei solo un bambino!” l’ispettore sbraitava fermando solo per riprendere fiato “ad ogni modo rimani se vuoi... ma non dare fastidio a chi sta lavorando” detto questo l’ispettore, si voltò tornando a dirigere le operazioni di cattura, lasciando Hakuba da solo.
“Caro ispettore...” sorrise il ragazzo mettendo le mani in tasca “Guardi che anch’io sono qui per lavorare, anche se non è proprio il lavoro che lei si aspetta da me”
  
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