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Autore: Love_in_London_night    12/04/2010    12 recensioni
Questa è la mia prima ff. Cris, ragazza di 22 anni che vive a Brescia, parte per Vancouver per andare a trovare l'amico ritrovato da poco, Ale.
Scopre dalla mamma di Ale che lavora sul set di un film horror, poi incontrando il suo amico si renderà conto che non è così... Bensì lavora sul set di Eclipse.
Ha solo una settimana per far colpo su Rob, la sua ossessione, ma le cose possono sempre cambiare... E complicarsi, in meglio o in peggio sta a voi giudicarlo!
(NB: IL TITOLO è UNA LICENZA POETICA CHE VERRà SPIEGATA NEL CORSO DELLA STORIA, NON UN ERRORE ORTOGRAFICO!)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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sellyna... sono felice che sia abbastanza simile alla realtà!
spero di non deluderti in questo capitolo!
pina, grazie!
ora vediamo se sarà maschio o femmina!
rob! grazie!
ora che dire? eh si, un figlio da rob!
dato che fantastico... ho deciso di farlo in grande! =)
ele/isa niente più rachitica rinsecchita!
penso che saprà del bambino una volta nato... e si, probabilmente le verrà un colpo! XD
si si, per 5 eurI la bambolina voo doo della Kristozza te la compro... specialmente oggi! XD
vichy!!!!!!!! in effetti la cosa spaventa parecchio...
è quasi come crescerlo da sola!
non te l'aspettavi? ma che bello allora!
felice di averti lasciato con un ultimo colpo di scena!
maschio? mah... chi lo sa!
diciamo che il sesso del pupino l'ho scelto per differenziare la mia storia da quelle sulla famiglia pattinson che circolano così spesso...
lory, grazie!
eh si, lei era spaventata della reazione di rob, e invece è andato tutto bene!
si si, lui già a Vancouver aveva già espresso il desiderio di avere dei figli!
ele, ma grazie!
sono felice che non risulti forzato!
spero tanto di esserci riuscita anche con questo capitolo!

beh che dire...
è arrivato il momento dei saluti: io vi ringrazio per avermi accompagnato in questo percorso...
insieme a me avete fatto questa storia, e l'avete vissuta!
grazie, perchè mi avete dato tanto!
ringrazio anche chi ha sempre letto, e chi fino all'ultimo mi ha aggiunto!

Capitolo 35 – seconda parte

Dopo aver fatto gli annunci ad entrambe le famiglie – che l’hanno presa inaspettatamente bene (soprattutto la mia) – Rob è ripartito per il set, ancora due settimane di lavoro e poi sarebbe tornato a casa.
Oltre ad aver comunicato la notizia ai parenti, l’abbiamo detto agli amici. E sono preoccupata: questo piccolo girino nella mia pancia ha più zii acquisiti dell’ultimo cucciolo arrivato nella carica dei 101!
Si sono autoeletti Ale, Sara, Erika e Chiara, Tom, Sam, Ash, Kell e pure Tay.
Ha solo un mese di vita e conta già tre zie effettive e nove zii fittizi, quando nascerà a che punto sarà? Mistero!
Ash è ripartita tre giorni dopo Rob, mi ha lasciata solo quando sono venuti i magnifici quattro dall’Italia per festeggiare.
Rob è iper ansioso, mi chiama cinque volte al giorno. Una volta, esasperata, gli ho detto “tesoro, sono incinta! Non una malata terminale, non sto per morire! Stai tranquillo”
“sicura?! Non è che dovresti stare a casa a riposo al posto di lavorare?”
Rido “Dio Rob! Organizzo matrimoni, non trasporto sacchi di cemento! Potrei lavorare mentre sto partorendo…”
“Gesù ti prego fa che non sia così! Ricordati solo che tra due giorni sarò di nuovo a casa, resisti!”
“lo so, e ne sono così felice! Non vedo l’ora! Noi siamo qui ad aspettarti” e mi accarezzo la pancia, ancora piatta.
“non riesco ad aspettare” e fa un tiro dalla sua sigaretta “uh! Prima che mi dimentichi… Keira ti fa le sue più sentite congratulazioni. È felice per noi”
“davvero?” non posso odiare una persona così. È colpa degli ormoni. Maledetti!
“già”
“ringraziala tantissimo! Ora vado, devo andare a lavoro… ti aspetto a casa”
“è come se fossi già lì”
I due giorni passano relativamente in fretta.
“ciao amore!” sono andata all’aeroporto a prenderlo, non riuscivo ad aspettare oltre per vederlo.
“ciao” e mi bacia. Dio, ogni volta mi ricordo quanto sia stupendo riaverlo tutto per me dopo mesi.
La sua barba mi solletica le labbra, la sensazione che mi fa sentire veramente a casa “sei stanco” lo accarezzo.
“e tu sei stupenda” prende il bagaglio e ci dirigiamo verso l’uscita quando si blocca “che imbecille!”
“cosa?”
Vedo che si abbassa, mi accarezza la pancia e dice “ciao piccolo Ethan!”
“che presuntuoso! Cosa ti fa pensare che sia un maschio? Per me sarà una piccola Audrey!” ma non sono veramente irritata, non posso. Si ricorda tutto quello che gli ho detto, persino i miei vaneggiamenti. Come quello dei nomi di quattro anni fa.
“andiamo a casa rompi! Ho voglia di godermela con la mia famiglia!” mi passa un braccio attorno alla vita e ci dirigiamo verso l’auto dai vetri oscurati.
A casa si sdraia sul letto “il nostro letto. Che bella sensazione!”
“vuoi che ti prepari un bagno rilassante?”
“mi farebbe piacere… se poi tu mi raggiungessi sarebbe anche meglio!” e mi sorride, gli occhi pieni di desiderio “oh, ma forse con il bambino…”
“non ti preoccupare, si può fare sesso fino all’ultimo, ma per i primi mesi non ci sono proprio problemi…” divento rossa.
In effetti ho cercato su internet, ma che ci posso fare se ho un marito che mi attrae da pazzi e ai limiti dell’impossibile?
Vado a preparargli la vasca, ma sono convinta che nel giro di sei secondi si possa addormentare di sasso. Altro che notte di fuoco.
Inizio a riempire la vasca e vado a dare una controllata in camera. Proprio come pensavo, si è addormentato.
Chiudo il rubinetto e mi sdraio sul letto, ma non dormo. No. Fisso Rob mentre dorme e ascolto il suo respiro.
La mia vita sta riprendendo un senso, la casa si sta riempiendo di lui. Le lenzuola hanno già il suo odore celestiale. Ora è la nostra casa.
Il cuore mi martella nel petto e ad un livello quasi impercettibile dico “ehi, piccolo girino! Abituati a questo battito perché anche tu lo avrai spesso… ogni volta che vedrai il nostro amore nei tuoi confronti”
Poi inizio ad accarezzare quei capelli sempre scompigliati e quelle guance coperte da un velo di barba, sperando di non interrompere i suoi sogni.
Dopo un paio d’ore mi alzo, chiamo il cinese per la cena a domicilio e intanto preparo un dolce, mi è venuta voglia di torta.
Mentre mescolo l’impasto due braccia mi circondano e si posano sul ventre “dovevi svegliarmi!” poi inzuppa un dito nella miscela “buono!”
Gli do una leggera pacca sulla mano “lo so” verso il composto nella tortiera e poi mi giro verso di lui “eri stanco morto, dopo tutto il tuo lavoro! Non ti avrei mai svegliato”
“ehi! Non sono l’unico a lavorare qui dentro!” e ci indica entrambi.
“ma sei l’unico – qui dentro – ad aver affrontato nove ore di viaggio ed il conseguente jet-lag”
Si stropiccia gli occhi “vero”
“ho chiamato il cinese, spero non ti dispiaccia, tra poco dovrebbe essere qui”
“no, hai fatto benissimo” prende una sigaretta e si avvia sul balcone. Anche io vorrei fumarne un con tutto il cuore, ma non posso. Questo piccolo girino deve crescere sano e forte!
Distolgo subito lo sguardo, ma Rob deve aver capito perché dice “sai cosa faccio? Smetto ora!” prende il pacchetto e lo butta. Fa male al cuore a me, figuriamoci a lui!
“no Rob, non devi!”
“na na na! Io devo! Non solo per te, ma anche per me e soprattutto per quel piccolino lì” e indica la pancia. Miseria! Mi sento già più gonfia e grassa, che ingiustizia… sarà colpa del fatto che tutti indicano continuamente il mio addome?!
Io penso di si.
Suonano alla porta, è arrivata la cena.

Sto iniziando a sparecchiare quando Rob prende i cartoni del cibo per darmi una mano “ehi! Che fai?” glieli levo subito.
“gioco a bridge! Secondo te? Ti do una mano, no? Non è che la gravidanza ti affatica il cervello?” e mi guarda sarcastico.
Per risposta lo fulmino con lo sguardo “no ,anzi, funziona meglio. Del tuo sicuramente! Sei stanco, e per buttare due cartoni e pulire un po’ posso farlo – decisamente – da sola” e lo invito ad uscire dalla cucina.
Mi bacia una guancia e si incammina verso il salotto “allora vado a fare qualcos’altro, ho giusto una cosa che mi frulla per la testa…”
“ecco, bravo, applicati!” e sorrido.
Mentre sistemo quel poco che c’è in disordine lo osservo con la coda dell’occhio, e lo vedo accoccolato sul divano con un foglio sulle gambe e una penna in mano. È talmente concentrato che dalle labbra gli esce la punta della lingua, e se va avanti così potrebbe uscirgli il fumo dalle orecchie. È davvero buffo!
Sto mettendo via l’ultimo bicchiere quando sento “ce l’ho fatta!” e alza un pugno in segno di vittoria, poi corre da me “guarda! Ho qui la soluzione ai nostri problemi!” e mi piazza sotto il naso il foglio sopra cui stava trafficando prima.
Lo guardo un po’ accigliata e dico “devo unire le linee e i puntini e poi apparirà la soluzione?!”
“no” ora è lui a guardare male me “questa è la soluzione”
“ah” e faccio un’espressione buffa.
Mi trascina sul divano e parte a mitraglietta “vedi, dato che io sono inglese e tu italiana, ma viviamo in Inghilterra… ho pensato che i nostri figli potrebbero nascere in Italia, per ricordarsi sempre delle loro origini, cosa ne pensi?”
Che mi sono sciolta “è fantastico! E penso che tu sia un genio… ma avrei dovuto capirlo sin da quando mi hai sposato” e alzo gli occhi al cielo, come se guardassi l’aureola sopra la mia testa.
Ride “al massimo quel giorno ho dato seri cenni di scompenso mentale… se ho trovato il coraggio di impalmarti!”
“ehi!” e incrocio le braccia, offesa.
“dai, lo sai che scherzo!” e mi tira verso di lui.
Uso il mio tono finto acido “su! Continua a tradurre il tuo geroglifico… può darsi che poi io ti perdoni”
“allora, ormai siamo a settembre, no?” annuisco “io sto qui fino al 23 gennaio, poi vado a NY per girare. Te lo ricordavi?” mi sfida.
“certo! Io ricordo sempre quando te ne vai” e gli mostro la mia faccetta triste.
Mi bacia e poi riprende il discorso “tu sarai all’incirca al sesto mese… e andrai in Italia. Ho sentito i tuoi e ho deciso di affittare una casa per noi nei paraggi, così ti daranno una mano”
Sono sbiancata “scusa? Oddio! Mi scombussolano queste novità… poi già odio volare, ma incinta! E se mi viene un attacco di panico? E se non mi fanno salire? E il mio lavoro?”
“calma… inspira, espira” lo faccio “ecco, così. Ricapitoliamo. Ho cercato su internet: puoi volare fino al settimo mese, quindi è tutto ok. A proposito… sul sesso avevi ragione” sorride malizioso “poi… niente attacchi di panico, prenderai un calmante naturale, ti va? Infine, chiediamo a Venice se puoi seguire il lavoro a distanza, se no ti metti in maternità. Semplice, no?”
“oddio Rob! Ma allora è vero che sei un genio!”
“e poi ho pensato che ti sarebbe piaciuto passare gli ultimi mesi di gravidanza con i tuoi amici. Almeno so che avrai vicino qualcuno che ti vuole bene” e diventa triste.
“ehi amore! Anche a me dispiace da matti che tu non ci sia, però ci sentiremo spessissimo, più volte al giorno. E sarà come se tu fossi accanto a me. Non permetterò che tu ti perda un solo momento del mio progressivo diventare un’otaria!” cerco di buttarla sul ridere e vista la reazione di Rob, ci riesco.
“bene, ora che hai saputo dei miei piani e che li hai accettati sono molto più contento”
“anche io sono felice” lo bacio “che film guardiamo?”
Ride “Juno?”
“ok, vada per Juno” prendo il dvd e lo infilo nel lettore, poi mi accoccolo accanto a lui.
Durante il film si gira “spero solo che le riprese vadano bene, non voglio mancare anche al momento del parto”
“Rob, non ti preoccupare! Dopo ci saremo lo stesso. Anzi, saremo in due” e sorrido per confortarlo “sai a me cosa mette ansia?”
Fa no con la testa
“il suo sesso” e faccio spallucce.
“e perché mai?” e fa la sua tipica espressione stralunata.
“perché ho paura che se è maschio sia uguale a te, e da me non prenda nulla. Non che sia un male, intendiamoci, ma mi dispiacerebbe comunque un po’. Se invece fosse una bambina avrebbe già più opportunità di essere un misto tra noi due” sbuffo “non so perché ma è un pensiero fisso in questi giorni!”
“oh mamma! ma come ragiona la tua mente? Di qualunque sesso sarà il girino qui dentro” e accarezza la pancia “sarà un capolavoro. Il nostro capolavoro” e sorride estasiato “e poi io vorrei un maschio”
Alzo gli occhi al cielo e lascio cadere il discorso.

Gennaio è arrivato in un batter d’occhio. Nelle visite dalla ginecologa abbiamo deciso di non voler sapere il sesso, ma di scoprirlo al momento della nascita.
Rob è partito alla volta di NY, e io sono a Brescia circondata ventiquattro ore su ventiquattro dai miei amici, sotto esplicito terrorismo psicologico di mio marito.
Noi due ci sentiamo spesso. Ogni volta cerca di controllarsi ma so che è ansioso a riguardo.
Stranamente sono più calma io, l’unica mia pecca è che sono schiava delle mie voglie. Se lo sapesse Rob probabilmente mi chiuderebbe il frigo con un lucchetto… ma io lo faccio per suo figlio!
Per tenerlo costantemente aggiornato gli mando spesso foto delle ecografie, ma anche mie con la pancia in progressiva espansione.
Per tirargli su il morale mi scrivo messaggi buffi sulla pancia. Una volta gli ho scritto I love you, e la o era il mio ombelico. Vedevo tramite la web cam il suo umore migliorare visibilmente.
Ora mi sto facendo fotografare di profilo, mentre sulla pancia ho scritto We love daddy. Tutto questo per comunicargli che il piccolo girino (come ormai lo chiamano tutti) ha iniziato a scalciare. E so che anche il girino ama il padre.
Sempre di nascosto, faccio sentire al piccolo le melodie che Rob ha inciso per farmi compagnia, e anche più spesso gli faccio sentire la sua voce nei film. Lo sento, lo so: lo riconosce. Scalcia quando sente le registrazioni.
Adoro questo piccolo essere dentro di me, lo sento crescere, e sento che io sto cambiando con lui.
Ma la cosa più bella è sapere Rob dentro di me costantemente, e sapere che alla fine del viaggio saremo sempre insieme, nella creatura che nascerà dal nostro amore. Un brivido mi percorre la schiena. Accarezzo il pancione per controllare che tutto sia vero.
Ero convinta che una felicità tale potesse uccidere, invece ti rende solo più forte ed entusiasta della vita.
Stiamo parlando in skype quando mi arriva un’e mail, è di Tom “aspetta un attimo Rob, mi è arrivato un messaggio di Tom. Il titolo dice di leggerlo subito”
Vedo che armeggia un attimo con il computer “anche a me è arrivato”
Apriamo insieme. Leggo velocemente il messaggio e guardo la foto.
Rido, rido di cuore “oddio, è un pazzo!”
“io sono preoccupato… dici che avrà fatto le scorte di tutte le taglie davvero?”
“ne sono convinta. Sarà uno zio stupendo”
“la cosa mi spaventa” si gira, lo chiamano “pausa finita, a dopo, ti amo”
Rileggo la mail:
ciao ragazzi! Come va? Mi avete lasciato da solo con Sam. E io come mi diverto ora?
Scherzi a parte, ho trovato una cosa troppo adatta al piccolo girino, e ho preso sia i body per neonati che le magliette, c’erano fino agli otto anni e ne ho presa una per ogni età, giusto per non lasciarvi senza.
Ora vi allego la foto così capite di cosa parlo.
Ho pensato che il piccolo doveva averla per forza, è l’unico e originale che potrà dire una cosa del genere.
Trattami bene il pupo! Ci si vede a Londra, vi saluto, T.

Aprendo la foto si vede Tom con in mano una maglietta, sopra questa c’è scritto: My daddy sparkles in the sun.
È veramente fuori di testa.
E sa quanto adoro queste cose! Mi tiene sempre la parte, è un tesoro.
I mesi passano in un lampo, e tra una foto e una chiamata, un’ecografia e un giro per lavoro è già metà aprile.
Rob tra poco torna. Ma ora anche io comincio ad essere ansiosa, manca poco alla scadenza.
Mi sveglio ogni notte in un bagno di sudore per colpa dei sogni strani che faccio.
E anche stanotte è così… mi sveglio completamente madida e con il respiro affannoso.
Ho sognato di partorire il piccolo girino, o di perderlo, non so di preciso. Mi ricordo solo il male.
Mi sa che ha scalciato mentre mi agitavo per il sogno.
Guardo l’ora, le cinque e venti di mattina. Diamine!
Da quando sono entrata nel nono mese dormo veramente poco, tra la pancia e le occhiaie più che una futura mamma sembro un fenomeno da circo. Sono quasi felice che Rob non sia qui per potermi vedere. Quasi.
Mi alzo per prendere un dvd, anzi, due o tre… perché so che ormai il sonno se ne è andato, e il medico mi ha detto chiaramente di stare a riposo. Assoluto. Una noia!
Per dare una continuità a quello che sto guardando ho infilato nel lettore la vecchia saga di Star Wars, una pace per i (miei) sensi!
Sono concentrata sulla fine del secondo quando sento una sensazione diversa. Cambio posizione, e spostando il piede mi accorgo di aver rovesciato il bicchiere sul divano.
Guardo il tavolino, e il bicchiere è lì, intatto.
Sorrido.
“oh Santo Dio!” bontà divina, mi si sono rotte le acque!
Prendo il telefono… e chiamo qualcuno che possa venire immediatamente a prendermi per portarmi all’ospedale.
Insipira, espira. Niente panico.
Rispondi maledizione!
Panico panico panico.
“pronto?”
Inspiro “cazzoSaramisisonorotteleacque,vienisubitomideviportareall’ospedale” ora ESPIRO.
“oh madonna!” sento che prende le chiavi “sei sicura?”
“no guarda, mi scappa la pipì! Ma per sicurezza la faccio in ospedale… certo che sono sicura!” sono leggermente irritata.
“arrivo. Chiama Rob, subito” oh oh… forse ha ragione.
Riaggancio e chiamo mio marito sul cellulare.
“pronto?” risponde al terzo squillo, stava dormendo.
“DioDioDio! Mi si sono rotte le acque! Aiuto” esordisco così. Non male per traumatizzarlo a vita.
“cosa?” si è svegliato del tutto “sei sicura?” ma ce l’hanno tutti con me? pensano che io sia stupida?
“si! Sono sicura” ringhio “sta arrivando Sara per portarmi…” e piango “ho paura. E tu non sei qui. Non ti sto incolpando. Ma non ci sei” e piango più forte.
Sento dei rumori concitati “sto arrivando, lo giuro. Ho già fatto la valigia, mi lavo i denti e vado in aeroporto. Anzi, non lavo i denti. Lo farò durante il primo volo che trovo. Non piangere, arrivo!” sorride “quando nascerà il girino sarò lì, lo giuro. Ti amo!”
“ti amo anche io” mi asciugo gli occhi “ora vado in ospedale, a presto” ormoni di merda. Odio essere così volubile.
Una contrazione. Mi raggomitolo e cerco di trattenere un urlo. Perché diventare madre fa così male? Perché? Perché?
Venti minuti più tardi siamo in ospedale, e scopro che manca ancora un bel po’ al momento del parto, le contrazioni sono ancora molto distanti l’una dall’altra “non si preoccupi” così han detto.
Non si preoccupi? Ma sono scemi? Mi preoccupo eccome. Sto soffrendo ora, e devo soffrire per tante altre ore, E NON DOVREI PREOCCUPARMI?! Che mi diano almeno la morfina! Ho sventrato un cuscino con i denti per non urlare e far crollare l’ospedale!
Oltre a Sara fuori dalla camera ci sono i miei, Ale, Chiara ed Erika. In più ho saputo che Ale ha fatto un giro di telefonate e ha avvisato Ash, Kel, Tay e ovviamente Tom.
Mia sorella è a lavoro ma segue il parto in diretta telefonica.
Bene, ora ad essere in tensione siamo in un bel gruppo… che gioia!
Ma non poteva dire tutto a cose fatte? Mi sento gli occhi del mondo addosso!
Le ore passano e le contrazioni aumentano…
“la dilatazione è arrivata a buon punto, possiamo cominciare”
POSSIAMO COMINCIARE? Nonononono! E chiederlo a me magari se ho voglia di cominciare?
“no!” urlo “mio marito non c’è”
“oh, non si preoccupi… arriverà a cose fatte”
A cose fatte?! Se andiamo avanti così e mi rispondi in questo modo l’unica cosa che avrò fatto sarà stato ucciderti con le mie mani sbarbatello di un dottore!
“spinga” e si sistema davanti a me.
“no!”  mi impunto. Non gliela darò vinta. Ora non sono sudata, sono bagnata per lo sforzo, manco avessi fatto un tuffo in piscina!
“avanti, spinga!” mi incoraggia il dottore.
“ho detto di no!”
“suo figlio potrebbe risentirne…” mi si blocca il cuore. Cosa faccio? Voglio piangere.
“avanti, spingi! Ti aiuto io” si aprono le porte ed entra la mia speranza. Rob. Arriva di corsa, letteralmente.
Mi bacia la fronte e mi prende la mano. Appena sento una contrazione inizio a spingere.
Piango, non per lo sforzo, ma per avere con me la mia sicurezza, l’unica cosa bella della mia vita. Rob.
“dia ancora una spinta, ci siamo quasi” dopo un tempo interminabile, in cui ho esaurito anche le lacrime, sento un nuovo rumore. Un pianto.
Guardo Rob, entrambi abbiamo gli occhi spalancati per l’eccitazione.
“vuole tagliare il cordone alla creatura?” domanda il dottore a mio marito.
Mi guarda smarrito, cerca una mia conferma. Faccio si con la testa.
Si sta avvicinando quando domando “ma è maschio o femmina?”
“maschio, signora. È un maschio”
Entrambi ridiamo, ebbri di gioia. Non so perché, ma nonostante mi fossi impuntata con una femminuccia, sono veramente felice che sia un maschietto, lo desideravo con tutto il cuore, ma non l’ho mai detto a nessuno.
Un Rob emozionato taglia il cordone ombelicale, prende il piccolo lo guarda e… piange. E ride. Piange e ride insieme, e io non posso non fare lo stesso.
Si avvicina a me, lo mette tra le mie braccia.
Dio, è così piccolo e stupendo, sembra impossibile che una cosa così perfetta sia stata dentro di me nove mesi.
Rob mi bacia la fronte “amore, sei stata bravissima”
“no, siamo stati bravissimi” mi accarezza dolcemente mentre si siede accanto a me sul letto.
“come lo chiamiamo?” domandano le infermiere.
Ci guardiamo e ci scappa un risolino isterico, lui alza le sopracciglia. Tutti e due all’unisono rispondiamo “Ethan”
“benvenuto al mondo, Ethan Pattinson” e muove le sue minuscole dita nel vuoto. Rob offre subito il suo dito.
“hai visto? Avevo ragione” sorride beato mentre fa alcune smorfie al piccolo.
“in che senso?” sono confusa.
“anche se è un maschio è un capolavoro” e mi accarezza la testa.
“il nostro capolavoro” e sorrido. Non so che altro fare. E mi perdo sul viso di mio figlio, e in un attimo di pazzia noto che le mie paure erano infondate, assomiglia a me quanto assomiglia a Rob.
E rido, e così Rob, e a quanto pare, pure Ethan.
Lo bacia, e poi bacia me.
“la nostra famiglia” già, la nostra famiglia.
Il 18 aprile 2014. Il primo giorno di una nuova vita vissuta con una nuova consapevolezza e felicità.
Rob, Ethan ed io.

FINE

--------------
ultimo angolo dell' "autrice":
allora, il bambino è un maschio perchè avendo letto di molte storie robsten in cui nasceva una femmina, ho voluto cambiare un po'!

detto questo spero di sentirvi presto!
vi ricordo che sto scrivendo un'altra storia sempre su rob: HATE EVERY BEAUTIFUL DAY!
prima o poi posterò una storia sulla saga, che racconta di tutta la cullen family alle prese con una new entry... specialmente emmett e rose!
è ancora agli inizi, ma prima del 2012 la continuerò, PROMETTO!
e poi ne avrei immente un'altra... una what if che parte dal giorno del matrimonio di ed e bella... spero che prima o poi veda la luce!
spero di ritrovarvi sul mio percorso, un bacio grande. Cris


 

   
 
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