"Dai, tipregotipregotipregooooooo!!!"
"No", faccio secco.
E' un'ora che mi supplica, sa che le mie difese stanno cedendo.
Vuole andare a vedere un film horror sanguinolento, infischiandosene altamente del fatto che io sia disgustato dal sangue.
Speriamo solo che non...oh no!!!
Sfodera i suoi famosi e superpersuasivi occhioni da cerbiatto.
E io non posso che arrendermi.
Inizia a saltellare qua e la per il centro commerciale come un folletto.
A volte è imbarazzante stare in sua compagnia!
"Terra chiama Kristian! Dai su, andiamo sennò ci perdiamo il film"
Lui sorride, stringe le mie dita tra le sue e mi trascina verso il multisala.
Ho un'aria da martire metre Kris fa i biglietti, forse è questo che trattiene la bigliettaia dall'augurarci buon divertimento.
Come risarcimento alla tortura che mi sta facendo subire, Kris mi compra un grosso bicchiere di pop corn al formaggio.
Come pensavo: la sala del "nostro" meraviglioso film è vuota, eccetto quattro tizi inquietanti - che lui sicuramente conosce - seduti in prima fila.
Noi invece ci sediamo proprio nell'ultima e, prima che il film inizi, io e Kris ci sbaciucchiamo un po'.
Dopo trenta minuti di film, dalla paura mi sono già quasi mangiato mezzo chilo di pop corn. Non credo che resisterò anche ai prossimi, lunghi, quaranta minuti di proiezione che mi si profilano davanti.
Mi volto per chiedere al folletto di uscire, ma mi blocco.
E' bellissimo con gli occhioni verdi persi nello schermo.
E scatta la vendetta.
Sogghigno e lo bacio, poi gli slaccio famelico la cintura.
"Seb...no..."
Lo zittisco con un bacio e la mia mano, dopo avergli slacciato in fretta i jeans, finisce dentro ai suoi boxer.
Ansima, sento la sua erezione che cresce rapidamente sotto il tocco delle mie dita.
Inizio a massaggiare il suo membro eccitato, sperando che non inizi a mugolare come al suo solito.
I suoi gemiti sommessi si perdono nella mia bocca.
Sorrido malizioso: voglio fargliela pagare in grande stile per aver speso sette euro e cinquanta per niente.
Gli alzo la maglietta, prendendo a baciare il suo ventre piatto.
Lo sa cosa sto per fare.
"No, Seb...ah...mhm...questo...noh..."
Ridacchio e le mie òabbra scendono.
"Ti...mhh...ho dettoh...di...ah...no..."
Vorrei dirgli di stare zitto ma ho la lingua troppo occupata per farlo.
Viene qualche minuto prima della fine del film.
Quando si riaccendono le luci, lo trovo sbracato nella poltroncina, le guance arrossate e i capelli scompigliati.
"Qusta me la paghi, stronzo!", sibila mentre si riallaccia i jeans.
Ridacchio poi, sculettando come una troia di prim'ordine, esco.
E la prossima volta, sicuramente, andremo a vedere quello che voglio io.