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Autore: Random1377    14/08/2005    1 recensioni
Siamo nell'anno 2021. Da cinque anni non c'è stato l'attacco di un solo angelo. E il personale della Nerv comincia a chiedersi se ce ne sarà mai un altro. Questa è la traduzione dall'inglese di una fanfic davvero molto buona, leggetela, mi raccomando.
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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CHAIN OF COMMAND

Parte 17

Ritiro

By Random1377

“Mi sento male…”

Shinji sbatté le palpebre quando Asuka fuggì dalla stanza, coprendosi la bocca con la mano destra.

Il ragazzo sospirò e spense il fornello, pulendosi le mani con uno strofinaccio mentre si muoveva per l’appartamento. “Pensavo che i takoballs ti piacessero…” disse di fronte alla porta chiusa del bagno, sussultando quando sentì la ragazza vomitare.

Sentì tirare l’acqua del water, e i rumori di un rubinetto che veniva aperto. Un momento dopo la porta si aprì e comparve Asuka, pallida in volto.

“Non sono quelli,” disse debolmente. “Credo di avere mangiato del sushi avariato, o una roba simile… è tutto il giorno che ho la nausea…”

“Sei incinta?” domandò lui, facendole l’occhiolino.

“Non è divertente…” borbottò lei, passandogli di fianco per andare in cucina, “prendiamo sempre ‘precauzioni’ quando lo facciamo…”

“Non quella volta,” le fece notare lui, “quando eri appena tornata.”

“Avevo appena terminato il mio ciclo,” rispose lei con una scrollata di spalle, “non credo proprio che sia quello. Tra qualche giorno dovrei ricominciare, quindi potrebbero anche essere le mestruazioni.” Strinse gli occhi, “ora morditi quella lingua… prima che lo faccia io per te.”

Shinji rise. “Allora magari continuerò a parlarne…”

La ragazza gli sorrise. “Un giorno…” sussurrò, avvicinandosi a lui e abbracciandolo, “forse, ne avremo uno…”

“Sul serio?” chiese lui, speranzoso, “pensavo che tu detestassi i bambini?”

Lei sospirò, “li detesto… detestavo… non lo so più nemmeno io…” appoggiò la testa sulla sua spalla, “un tempo non sopportavo l’idea di sentirmi legata, e di avere qualcun altro che dipendesse da me - per qualsiasi cosa…”

“Lo so…” ammise lui, “fa paura.”

“Non lo so,” disse, tagliando corto, “come ho detto… magari un giorno. Per il momento, mi piace ancora limitarmi a esistere… sai?”

Il ragazzo annuì, sorridendo dolcemente. - Almeno ora ci sta riflettendo… - pensò felicemente, - la prima volta che gliel’ho chiesto… -

“Che cosa sei, stupido per caso?? Non ho intenzione di avere… una COSA che cresce dentro di me! Mai e poi mai!!”

“Abbiamo del ramen?” chiese improvvisamente la ragazza, “avrei voglia di mangiarne un po’…”

Lui rise, “Sei assssssolutamente certa di non essere in-“

Improvvisamente Asuka si chinò e lo baciò, mordendogli il labbro inferiore.

“Ow!” esclamò il ragazzo quando lei si staccò, “mi hai fatto male!”

“Ti avevo avvisato,” sogghignò lei, “ora, riguardo a quel ramen…”

“Sì signora…” sospirò lui.

La ragazza lo baciò gentilmente poi lo lasciò andare, dandogli una pacca sul sedere quando lui tornò in cucina. “Ecco quello che mi piace sentire,” disse, sorridendo da un orecchio all’altro, “e poi la gente dice che gli uomini non sanno come rivolgersi alle donne.”

Shinji iniziò a preparare il piatto richiesto dalla sua fidanzata, pensando a come potesse essere diventare papà.

- Wu Lin ne parlava in continuazione… - pensò improvvisamente, mescolando gli ingredienti con mano tremante, - diceva che si sarebbe trovato una brava ragazza… che si sarebbe sistemato… -

“Shinji…” la voce di Asuka interruppe i suoi pensieri mentre le sue braccia lo strinsero in vita, “lascia perdere il ramen… tienimi stretta per un istante, ok?”

“Cosa c’è?” chiese lui, mettendo da parte la padella e voltandosi per abbracciarla.

“Wu Lin…” rispose lei in un sussurro, incrociando il suo sguardo, “Angelica… Veronique… Xiang… tutto, Shinji… io non…” s’interruppe, e la sua voce era leggermente incrinata quando riprese, “non so quanto ancora riuscirò a sopportare, amore… mi sento quasi impazzire.”

“Oh, tesoro…” disse lui in tono rassicurante, “va tutto bene… stiamo facendo del nostro meglio…”

“E se non fosse abbastanza?” chiese lei, gli occhi lucidi di tristezza, “se il prossimo Angelo riesce a passare? O quello dopo? Se l’ultimo è talmente forte che non riusciamo a fermarlo? Dopo tutto ciò per cui abbiamo combattuto, che succede se l’ultimo è troppo per noi?”

“Che succede se prendo un tagliacarte?” replicò Shinji in tono grave, “e ci verso del sale sopra… e poi cerco di lavarlo, ma qualcuno ha manomesso il nostro rubinetto, così al posto dell’acqua scende dell’acido?”

La ragazza lo fissò stupita per un attimo prima di lasciarsi sfuggire una risata. “Sei terribile…” disse, “io provo a fare un discorso serio, e tu-“

“Smettila di provarci…” la interruppe lui, “Dovrei essere io quello che si deprime, ricordi?”

Asuka sospirò. “Scusami…”

“Va tutto bene,” le disse, baciandola gentilmente, “ora siediti! O farò che tu sia incinta nei prossimi cinque minuti!”

“Cinque minuti?” ribatté lei, con occhi spalancati e innocenti, “Perché, tesoro… puoi durare così tanto?”

“Stavo contando anche il tempo per una doccia,” rispose lui in tono neutro.

La ragazza rise e si sedette al tavolo, sorridendo mentre lo guardava cucinare per lei… e pensando che forse avrebbe comprato un test di gravidanza.

Solo per precauzione.

**

Kaworu era seduto al capezzale di Angelica, studiando i tratti della ragazza addormentata.

“Cosa mi hai fatto?” le sussurrò, “perché penso così tanto a te? E’ perché siamo stati insieme fisicamente? Non credo… sono stato con altre persone prima…”

Si appoggiò allo schienale della sedia, riflettendo sulla situazione.

Nei quattro giorni dalla morte di Wu Lin Shi Kaworu aveva passato gran parte del suo tempo nella stanza d’ospedale della Ninth Child… solo per guardarla dormire.

La tenevano sotto sedativi quasi costantemente, perché la ragazza aveva sviluppato la tendenza a gridare e cercare di liberarsi dalle corde sul letto senza motivo apparente. Un attimo prima stava bene, e quello dopo urlava con tutta la voce che aveva in corpo.

Kaworu aveva assistito ad uno dei suoi attacchi.

“Mia sorella non è stata gentile con te,” sussurrò gentilmente, “ed ero sorpreso che avesse scelto una delle forme delle profezie…”

Le profezie dei Rotoli del Mar Morto contenevano più informazioni sugli attacchi degli Angeli di quanto chiunque, a parte un manipolo di uomini ormai morti, potesse credere. Nomi… forme… c’erano scritte perfino delle date approssimative.

“Ma ora le profezie sono inutili…” sussurrò il Fifth Child, “per il desiderio di Sandalphon di stare con lei… ora non abbiamo un piano… non abbiamo una guida che ci dica come dobbiamo procedere.”

Sospirò. “Forse è la cosa migliore,” disse, appoggiando una mano su quella di Angelica, “a lei è stata data la scelta… combattere l’ombra di Adam e vincere o perire nel tentativo… oppure rompere il ciclo e lasciarsi catturare.”

Per Kaworu era ironico il fatto che all’angelo degli embrioni fosse stato dato tanto potere. - Era ovvio che volesse rimanere con la Madre… - pensò tristemente, - era la più vicina a lei quando è stata mandata. -

“Ovviamente…” disse pensieroso, “quel giorno doveva toccare a Shinji…”

Aveva letto il rapporto… e trovava ancora sorprendente il fatto che un incidente così banale come una caviglia storta avesse cambiato così tante cose. Per via dell’infortunio del Third Child, era stata mandata la First… ed era cambiato tutto.

“Ma è stato per il meglio?” rifletté Kaworu, “la strada di fronte a noi adesso è confusa… non siamo in una situazione migliore dei Lilim…”

Improvvisamente gli venne in mente che forse questo non era un male… ma continuava a trovare divertente il fatto che così tanto potesse essere alterato dalla scelta di un solo essere.

- Ora siamo rimasti solo io, e… - s’interruppe, e spalancò gli occhi.

“Riposa tranquilla, mia cara…” disse Kaworu, chinandosi per baciare la ragazza quando si alzò, “lui è qui…”

Mentre raggiungeva la porta, la sirena iniziò a suonare…

**

“Sei pronto?” sussurrò Rei, alzando lo sguardo e fissando il singolo occhio del robot blu di fronte a lei.

Tutt’intorno gli altri piloti si stavano affrettando a raggiungere le loro Unità, i loro plug suit standard di colore marrone correvano avanti e indietro.

La ragazza notò il suit blu di Shinji, e il rosso di Asuka. Dopo quello grigio scuro di Kaworu, si era deciso di utilizzare lo stesso colore per tutti i restanti suit, basandosi sull’idea che il colore non faceva nessuna differenza nei tassi di sincronia, e i gusti personali non dovevano essere presi in considerazione.

- Sono felici insieme… - pensò quando la Second e il Third Children si scambiarono un rapido bacio prima di salire sulle loro rispettive macchine, “e anch’io lo sono…” sussurrò.

Era la prima volta che pronunciava quelle parole ad alta voce.

Nonostante gli attacchi degli Angeli, e le morti che avvenivano tutt’intorno a lei… per la prima volta nella sua vita si sentiva davvero veramente felice. Gli Angeli erano ormai quasi tutti distrutti, il progetto della Strumentalizzazione era quasi completo, e la sua relazione si era trasformata in una piacevole routine fatta di discorsi, scoperte… e attività più intime.

Arrossì leggermente quando notò Kensuke dall’altra parte della stanza che la fissava. Il ragazzo sorrise e la salutò discretamente, e lei annuì, sorridendo debolmente e distogliendo lo sguardo prima che qualcuno notasse il loro scambio.

- Dopo che tutto questo sarà finito… - pensò, salendo nella sua entry plug e aspettando il suo inserimento, - potremo stare insieme apertamente… e ce ne andremo da questo posto. -

Se avesse saputo quali erano i progetti di Shinji e Asuka, si sarebbe sopresa nello scoprire quanto fossero simili ai suoi e quelli di Kensuke… o forse no - dopo tutto, sembrava che tutti fossero pronti a voltare pagina e andare avanti.

Mentre gli EVA venivano lanciati uno dopo l’altro, la ragazza si permise un piccolo, privato sorriso. “Presto…” sussurrò, “presto sarà tutto finito.”

Poi la sua Unità raggiunse la superficie, e non ci fu più tempo per pensieri felici…

**

Il sedicesimo Angelo si avvicinò al gruppo di EVA con la stessa andatura che aveva scelto per raggiungere Tokyo-3, non notando che la sua strada era bloccata, o se l’aveva fatto non curandosene troppo.

“E’ più piccolo degli altri…” osservò Rei, “è poco più grosso di un’Unità EVA…”

“Sono certa che non gli importi molto della sua stazza,” commentò Mira, “il permesso di attaccare?”

“Accordato,” disse la ragazza dai capelli blu con un cenno del capo, “cerchiamo di finirlo in fretta.”

L’Angelo nero si fermò bruscamente quando gli EVA iniziarono a muoversi, e si abbassò sulle sue quattro gambe, facendo ondeggiare la sua coda a forma di frusta avanti e indietro… all’apparenza in attesa che venissero a prenderlo.

“Individuata alta concentrazione di energia!” esclamò improvvisamente Makoto.

“Manovra evasiva!” ordinò Rei, maledicendosi per averli disposti tutti in uno stesso punto.

Gli altri EVA si mossero in direzioni diverse, ciascuno cercando di evitare qualsiasi attacco l’Angelo avesse in mente per loro.

“Comandante!” urlò Misato quando l’Unità 00 restò immobile, “ si tolga da lì!”

“Non… non posso!” rispose Rei, con voce incredula, “io… l’Unità 00 non risponde…”

“Non adesso…” supplicò Maya, guardando il robot blu stringersi improvvisamente la testa tra le mani, “oh Dio ti prego… non adesso!!”

“Concentrazione di energia in aumento,” disse Makoto, “sta-“

Non riuscì mai a finire, perché l’Angelo fece vedere quali erano le sue intenzioni.

“REI!!” urlò Misato, guardando in preda all’orrore un raggio di luce bianca fuoriuscire dagli occhi dell’Angelo, colpendo l’Unità 00 all’addome… e tagliandola in due.

Non appena la luce sparì, l’Angelo riprese ad avanzare.

“Confermata la presenza di segni vitali,” disse Maya sollevata, “l’Unità 00 non è operativa… ma il Comandante sta bene…”

Nel plug, Rei stava respirando faticosamente. “Se avesse mirato un po’ più in alto…” sussurrò, osservando nei suoi monitor l’Angelo passarle di fianco. “Qualcuno riesce a sentirmi?” chiese, “l’Angelo deve essere fermato… non lasciate che raggiunga il Quartier Generale!”

Nessuno rispose, anche se la ragazza poteva sentire i piloti parlare l’uno con l’altro via radio in toni molto cauti

“La mia trasmittente deve essere danneggiata…” disse tra sé e sé, appoggiandosi allo schienale del suo plug, “ma almeno posso ancora vedere e sentire…”

“Lo attaccherò,” sentì la voce di Touji, “riesco a vedere il suo nucleo…”

“Fa’ attenzione,” lo avvertì Misato, “quegli artigli hanno l’aria di essere affilati… e potrebbe lanciare un altro raggio in qualsiasi momento…”

“Hey,” disse Touji in tono leggero, “nessun problema… ci penso io!”

Rei osservò l’Unità 03 avvicinarsi all’Angelo nero, cambiando la sua direzione di tanto in tanto per non essere un bersaglio troppo facile. Non appena gli fu abbastanza vicino la creatura improvvisamente scattò, sprofondando la testa nello stomaco dell’EVA.

“Uhhh…” gemette il Fourth Child, la lancia scivolò dalla mano della sua Unità mentre arretrava.

Le mani dell’Angelo scattarono in avanti, afferrando la macchina inerme per il collo e la gamba destra prima che potesse riprendere l’equilibrio.

“Dannazione!!” urlò Touji quando la sua Unità venne sollevata da terra, “sta… sta cercando farmi a pezzi!”

“Espelletelo, adesso!!” gridò Misato. Ci fu attimo di tensione, poi la donna si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo quando il pannello posteriore dell’Unità 03 si aprì e l’entry plug venne sparata lontano e al sicuro… un secondo prima che l’Angelo distruggesse completamente il robot nero.

- Maledizione, - pensò disperata la donna dai capelli viola, - dev’esserci un modo per fermarlo… pensa… pensa!! -

“Mandatemi quella nuova progressive sword,” disse Asuka in tono calmo, “voglio attivare il circuito camaleontico.”

“Fatelo,” disse Misato. Guardò Maya, “funziona, vero?”

La donna dai capelli castani annuì, ma il suo tono era triste quando rispose, “sì, Wu Lin… ha fatto un lavoro eccellente.”

Misato sospirò, desiderando che la tecnica non avesse quell’aspetto così pallido. “La spada sta arrivando, Asuka,” disse, “ricorda di non pugnalarlo con essa, la punta non è stata ancora perfezionata.”

“Lo so,” ribatté Asuka aggrottando la fronte, “ma non ce n’è bisogno… posso fare a pezzi questo figlio di puttana anche senza…”

Shinji osservò una torre di trasporto armi alzarsi vicino alla posizione di Asuka, e l’elsa di una spada spuntare dalla sua cima.

“Ora,” sussurrò la rossa, “ti farò vedere come si fa dalle mie parti…”

Improvvisamente l’Unità 02 sparì.

“Wow,” disse Misato, in tono di approvazione, “pensavo che sarebbe scomparsa gradatamente…”

“Vado in silenzio radio,” disse Asuka, “la prossima volta che mi sentirete… sarò in piedi sopra il cadavere di un Angelo…”

Passarono diversi minuti carichi di tensione mentre la creatura continuò ad avvicinarsi alla città, poi un enorme flusso di sangue fuoriuscì dal fianco del mostro, e un lungo sfregio apparve sulla sua pelle color inchiostro.

Misato aggrottò la fronte quando vide la progressive sword scintillare per un attimo prima di scomparire di nuovo. “La spada è coperta?” chiese a Maya.

“No,” rispose la tecnica, scuotendo la testa con enfasi, “ma per come funziona il circuito, qualsiasi cosa l’Unità 02 abbia in mano è anch’essa invisibile, fino a un certo punto.”
”Fino a un certo punto??” esplose Misato. “Lo sai cosa significa questo? Significa che Asuka è un bersaglio!”

“C’è solo una frazione di secondo in cui diventa visibile,” disse Maya, “i Magi hanno detto che questo Angelo non ha un simile tempo di reazione.”

“Ti fidi ciecamente dei tuoi computer?” chiese la donna dai capelli viola in tono cupo.

Maya non rispose.

**

Shinji si lasciò sfuggire un respiro tremante quando un altro schizzo di sangue fuoriuscì dal fianco dell’Angelo. “Forse ce la può fare…” sussurrò.

Aveva parlato troppo presto.

Non appena una terza ferita apparve la coda dell’Angelo scattò, sbattendo contro quella che sembrava essere solo aria. Con uno scoppio di elettricità l’Unità 02 tornò ad essere visibile, la spada gli volò via di mano e l’unità fu spedita lontano per cadere a terra a meno di trenta metri dal punto in cui si trovava l’Unità 01.

Lentamente, il robot rosso si rimise in piedi. - C-cosa… è successo… - balbettò Asuka, stordita.

“Asuka!!”

Shinji sapeva che la ragazza non sarebbe riuscita a reagire in tempo… così lo fece lui per lei.

Ad Asuka mancò improvvisamente il respiro quando l’Unità 02 crollò a terra, spinta dall’Unità 01 un istante prima che l’arma a raggi dell’Angelo aprisse il fuoco.

“No!!” disse senza fiato, incapace di gridare per via dell’improvvisa perdita di LCL nei suoi polmoni quando l’Unità 01 prese il colpo in pieno.

Il grido di dolore di Shinji eccheggiò via radio, poi si interruppe bruscamente.

“L’Unità 01 ha interrotto le trasmissioni…” sussurrò Maya, sconvolta dalla realtà dei fatti, “non riesco a ricevere i segni vitali del pilota… tutti i sistemi sono andati…”

“Shinji…?” sussurrò Asuka, confusa, “Shinji?”

Misato sussultò quando il grido della Second Child esplose nel centro di comando.

“Tre Unità abbattute,” disse Makoto con voce tremante, “l’Angelo è praticamente illeso…”

Sullo schermo l’Angelo nero sembrò fermarsi… guardando lo spettacolo di fronte a sé quasi con curiosità.

E a ragione, perché l’Unità 02 era caduta in ginocchio e aveva appoggiato la testa dell’Unità 01 sul suo grembo come se le due unità fossero delle persone invece che un paio di enormi armi biologiche.

“Asuka!” la chiamò Misato, “spostati!”

“Ce n’è rimasto solo uno, tesoro…” la dolce voce di Asuka rieccheggiò nel centro di comando, “solo uno dopo questo… poi ce ne andremo… ti ricordi? Hai detto dovunque volessi andare… quindi sarà meglio che mantieni la tua promessa, Shinji… ok? Ok?”

L’Angelo riprese nuovamente a muoversi, avanzando verso i due robot a terra.

“Tutta la serie di EVA sta espellendo i propri plug!!” esclamò improvvisamente Maya, “non riusciamo a fermarli!”

“Che sta succedendo?” domandò Misato, cercando di non far trapelare la propria paura, “è l’Angelo??”

“Aspetti…” Maya osservò il proprio monitor, “lo 05 ha ancora il suo plug.”

“Kaworu?”

Il volto del ragazzo dai capelli grigi apparve sullo schermo principale, all’apparenza molto calmo. “Non abbiate paura…” disse, “ho deciso…”

Tutto il personale del centro di comando fissò l’immagine in silenzio mentre il Fifth Child chinò la testa e iniziò a parlare.

“Pensavo di sapere cosa fosse l’amore…” disse il ragazzo dagli occhi rossi, mentre lacrime gli scorrevano lungo le guance, “Shinji mi ha mostrato che avevo torto… non soltanto buttandosi sulla traiettoria di quel colpo, ma dalla luce nei suoi occhi ogni volta che guarda Asuka. E Angelica mi ha mostrato che avevo torto… combattendo invece che lasciare andare una dei suoi amici, anche se sapeva che prendere il comando poteva essere rischioso…”

Il ragazzo alzò nuovamente la testa, “tutti voi me lo avete dimostrato… volendovi bene… lavorando insieme - anche se alcuni di voi non si sopportano.” Sospirò, “grazie a tutti. Adesso so cos’è l’amore… e combatterò per quelli che amo.” I suoi occhi incrociarono quelli di Rei attraverso il sistema di monitor interni, e sorrise. “Ricorda che ci sono altri nemici in questo mondo, Madre…”

“Di cosa sta parlando?” sussurrò Misato tra sé e sé.

“Gli EVA!” esclamò Maya, “sono ancora tutti in funzione!”

“Cosa? Com’è possibile!?” chiese la Direttrice Operativa.

All’interno della danneggiata Unità 00 Rei appoggiò una mano sullo schermo, sorridendo dolcemente. “Grazie…” sussurrò, sapendo che lui non poteva sentirla per via delle condizioni del suo robot, ma pronunciando comunque le parole. “Grazie… bambino mio…”

Gli EVA bianchi iniziarono a circondare l’Angelo, formando lentamente un cerchio intorno alla creatura, con l’Unità 05 in piedi proprio di fronte ad essa.

“Non puoi averli, fratello…” sussurrò Kaworu, “ho deciso… ho deciso di servire i Lilim.”

L’Angelo si fermò, come se potesse sentire le sue parole, e un acuto, intenso lamento sembrò emanare da qualche parte dentro al suo corpo scuro.

“Sì,” disse tristemente Kaworu, “so quello che devi fare… perciò facciamola finita.”

Tutti insieme, gli EVA bianchi avanzarono, lance pronte a colpire.

L’Angelo li abbatté uno dopo l’altro, usando il suo raggio, i suoi arti, la sua coda - tutto quello che aveva… ma senza capire che non erano loro la vera minaccia. Non appena l’ultima Unità cadde, l’Unità 05 partì all’attacco, affondando la lancia nel petto della creatura quando questa era distratta, cercando il suo nucleo con la punta della sua arma… e trovandolo.

Il Quartier Generale della NERV fu scosso quando l’Angelo esplose, spazzando via una buona parte dei distretti periferici di Tokyo-3 dalla faccia della terra… e portando con sé nella sua distruzione tutti gli EVA bianchi, e il ragazzo conosciuto con il nome di Kaworu…

Continua…

Note dell’Autore: wow… è stato intenso. Ancora un altro capitolo e forse un epilogo, dipende come va l’ultimo.

Ryoma riceve nuovamente i ringraziamenti per avere beta-letto… tieni duro amico, ancora uno e poi sei libero. ^_^

  
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