Storie originali > Storico
Ricorda la storia  |      
Autore: lemonade    18/04/2010    2 recensioni
"Di lui una sola cosa è certa... Morì."
Da questa frase sono partite infinite supposizioni su un personaggio così famoso ed allo stesso tempo sconosciuto.
Io ho tentato solo di contestualizzare la sua salita al trono, in uno dei periodi secondo me più interessanti della storia dell'antico Egitto.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Antichità
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Titolo: Tutankhamon
Fandom: (non so se proprio definirlo un fandom, cmq…) Storico, Originale (?!)
Rating: R
Genere: Flashfic, Drammatico, Angst (?!

Personaggi: Tutankhamon, Nefertiti, Akenathon e altri solo nominali (ma ho cercato di dare un’idea di chi siano)

Riassunto:
Tutankhamon è passato alla Storia per un solo motivo.

E questo inevitabilmente mi ha fatto pensare a chi lui fosse prima che la Storia lo investisse.


Avvisi:
  In primis, non sono una storica e non pretendo di sapere cose che neanche gli storici sanno. Nella mia ignoranza, ho veleggiato tra le pagine della Wiki cercando di farmi un’idea dei legami familiari e delle vicende che circondano questo personaggio, il tutto perché la mia iridescente fantasia è stata colpita da una frase sul mio vecchio libro di arte (chi indovina chi l’ha detta vince un marshmellow!!!).

Le mie scelte interpretative sono state del tutto arbitrarie e basate più su necessità di scrittura che amor di verità.

Avrei voluto soffermarmi di più sulla sua figura, avevo in mente uno scritto più lungo. Il mio giovane protagonista però è risultato essere un personaggio più sfuggente di quello che mi aspettassi.

Qualcuno però, con la sua presenza malgrado ingombrante, è venuto in nostro soccorso senza quasi dover essere evocato.

Così l’ho lasciata fare ed ho preferito tenere questa storia così: breve, ma a mio parere intensa.

(In fondo ci sono alcuni velocissimi cenni storici per chi fosse del tutto estraneo a questo periodo. )



 

 

 

"Di lui una sola cosa è certa… morì"

 

Il kajal sbavato sotto gli occhi per il sudore e la pelle ricoperta dalla polvere rossa del viaggio, non è più di un bambino questo sovrano incerto, che promette grandi cose.

Nefertiti è rimasta a Tell el-Amarna e ancora piange i suoi cari.

Suo marito Akhenathon è morto, lasciandola con sei figlie e un regno in piena crisi religiosa. I sacerdoti non aiutano se a governare sono la grande sposa eretica ed Acherres, la sua bambina di dodici anni ed un mese. Ma per un po’ ce l’hanno fatta, madre e figlia, fino a che il parto non l’ha uccisa ed è rimasto solo Smenkhkhara, suo marito, a fare da faraone.

Ora che anche lui l’ha lasciata, la regina non ha più forze.

Non sente le prediche di suo padre Ay, il visir, che le dice che l’Egitto ha ancora bisogno di lei, che deve allevare ed istruire il nuovo sovrano. Regnare al suo posto se necessario.

Tutankhathon non è che un bambino, più giovane della sua Acherres quando salì sul trono.

Nove anni, occhi d’ambra e kajal sbaffato.

È il ritratto della dolce Kyia, morta dandolo alla luce. Stessi zigomi, stessa bocca piena e carnosa, stessa figura esile ed aggraziata.

Non somiglia ad Akhenathon, si ritrova a pensare mentre osserva il frutto dell’infedeltà di suo marito. Il motivo per cui Nefertiti, la più bella tra le regine, è caduta in disgrazia.

Il faraone l’ha voluto accanto sul letto di morte, lo chiamava figliolo, voleva farne il proprio erede adottandolo ufficialmente.

Akenathon è sempre stato bravo ad ottenere ciò che vuole. Lo è anche da morto.

Per questo ora la sposa reale abbraccia il suo figliastro, lo tiene sulle ginocchia e lo culla come fosse figlio suo.

È con un istinto sovversivo, da pazza, che gli fa appoggiare la testa rasata sul seno, accarezzandogli la fronte con le dita fresche e sussurrandogli in un orecchio di ristabilire la Maat, l’ordine cosmico, di rimettere gli antichi dei sui propri altari.

Il bambino la guarda.

Si fida dell’unica madre che abbia mai conosciuto, ascolta mentre Nefertiti spiega pazientemente che solo restituendo potere ad Amon avrà l’appoggio dei sacerdoti. Proprio lui, che suo padre ha chiamato come il dio eretico.

Immagine vivente di Athon.

 

 

 

***

 

Ok, alcune informazioni veloci (diciamo in coro: “Grazie, Wikipedia!”) e spiegazioni riguardo alle mie scelte.

 

 

Akhenaton (conosciuto anche come Amenothep IV) è passato alla storia come “faraone eretico” per il tentativo di sostituire Amon, il dio del sole, con una nuova divinità, Athon (probabilmente di origine semita e anch’esso rappresentante il sole).

Al contrario degli altri dei egizi, Athon non era rappresentato in forma antropomorfa, ma come un sole dai molti raggi, quasi tentacoli, ed il culto che Akhenaton impose fu quasi monoteistico.

 

Ovviamente dietro a tutto ciò c’era l’intento di limitare il potere della casta sacerdotale e di ridare alla figura del faraone una certa sacralità, ma certamente furono introdotti grandi cambiamenti.

 

Fra tutti ricordiamo anche la monogamia, che lui stesso mise in pratica sposando Nefertiti, la quale ebbe una grande importanza politica.

 

Nefertiti viene ricordata come la più bella tra le regine anche perché, sempre grazie alla volontà del marito, l’arte egizia di questo periodo si allontanò dai canoni e fece i primi spauriti passi verso la verosimiglianza (il cosidetto “Stile di Amarna”).

 

Nefertiti ebbe sei figlie, ma nessun erede maschio.

 

Qui la cosa si fa un po’ complicata: le fonti sono molto confuse e io, da profana, cercando di farle collimare per poterne scrivere, mi sono presa molte libertà.

 

Acherres, che io nomino, in realtà non esiste. La figlia che forse per un periodo divenne sposa reale è Merit-Aton, o Merytaton.

Ho sostituito il suo nome con una storpiatura di una delle molte versioni del nome del suo sposo Smenkhkhara, che regnò per circa tre anni prima di Tutankhamon.

 

Ho poi tenuto per buona la teoria secondo cui, ad un certo punto, Nefertiti cadde in disgrazia e venne sostituta con una seconda moglie, Kyia, nonostante secondo gli studiosi sia poco probabile.

 

L’ho fatto perché trovo che la figura di questa regina stanca, ma invadente, particolarmente magnetica, ma anche perché la presenza di Kyia mi avrebbe aiutato a collocare Tutankamon nella genealogia.

 

Nonostante l’incertezza su Smenkhkhara (alcuni dicono addirittura che sia un fratello o un fratellastro di Akhenaton), certe teorie sostengono che fosse figlio di Akhenaton e Kyia, e fratello maggiore di Tutankhamon.

 

Anche per Tutankahamon, le teorie sono molte, ma sembra certo quantomeno che il suo primo nome fosse Tutankaten, immagine vivente di Aten o, com’è facile immaginare, Aton.

Data la sua giovane età e la necessità di una restaurazione politico-religiosa, il suo nome venne cambiato in Tutankhamon.

Durante il suo regno venne affiancato da Ay, il visir che già era stato consigliere di Akhenaton (e che per omonemia ho fatto diventare pure il padre di Nefertiti, giusto per mantenere la cosa in famiglia), e la capitale venne spostata da Tel-el-Amarna, di nuovo a Tebe.

Morì a diciannove anni e per molto tempo si pensò ad un assasinio politico. Oggi sembra invece che il faraone sia morto in seguito ad una caduta da un cocchio, probabilmente durante la caccia. Le ferite, pur non essendo mortali, sono state sottovalutate, andando in setticemia e provocando un’infezione che si è estesa al resto del corpo (una morte lenta con quasi 30 giorni di agonia). Un’altra ipotesi è un’infezione da streptococco, che causa il tetano (3-5 giorni).

 

Non lasciò eredi, se non la moglie, probabilmente un’altra figlia di Akhenaton, la quale fu costretta a sposare un marito scelto dai sacerdoti.

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Storico / Vai alla pagina dell'autore: lemonade