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Autore: space_oddity    26/04/2010    4 recensioni
"Avevamo dodici anni quando io, Mary Anne Longbottom e Lilian Cooper, le mie migliori amiche, abbiamo scoperto come nascono i bambini.
Ok, ok, ne avevamo quattordici.".
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come sempre, mi scuso per il ritardo e ringrazio tutti quelli che leggono e commentano e Candidalametta, la mia beta insostituibile:)
Spero vi piaccia, buona lettura!


Là dove non batte il sole - Ti presento i miei





"Secondo me è una pessima idea"- ripeto per l'ennesima volta a Mary Anne.
Siamo sedute sul pavimento della sua camera a giocare a Mikado e c'è un caldo soffocante.
"E perchè sarebbe una pessima idea?"- chiede lei in tono noncurante, sollevando un bastoncino. Tento di sfilarne uno che mi sembra abbastanza stabile ma, non appena lo tocco, crolla tutto il mucchio.
Sbuffo.
"Ciao mamma. Questo è il bulletto. Bulletto, questa è mia mamma. Lui ha buone probabilità di finire in prigione entro l'anno e ha mollato la scuola due anni fa per dedicarsi anima e corpo al dolce far niente. E, oh sì, è il mio ragazzo. Non ci fai le congratulazioni?"- sbotto sarcastica.
Mary Anne mi guarda in cagnesco, sollevando altri due bastoncini come se niente fosse.
"Perchè sei così acida con lui?".
"Perchè no?"- ribatto tranquilla.-"Sono tua amica, è mio dovere avvertirti quando stai per fare una cazzata.".
"No, tu sei mia amica, è tuo dovere sostenermi.".
"Ma non quando stai per fare una cazzata."- concludo imperturbabile, raccogliendo un altro bastoncino e facendo crollare nuovamente tutta la pila.
"Ci rinuncio. Non ho mai capito i misteri del Mikado." borbotto iniziando a raccogliere tutti i pezzi sparsi per la camera.
"Lascia stare, faccio io dop..". Suona il campanello.
Mary Anne si zittisce. Io deglutisco rumorosamente.
Ok. E' il momento.
Dal piano di sotto ci arriva una nota vocina squillante:"Salve signora Longbottom!".
"Oh, ciao Lily!".
Io e Mary Anne lasciamo andare il respiro. Neanche mi ero accorta di averlo trattenuto.
Sentiamo Lily che sale rumorosamente le scale ed entra in camera di corsa, tutta trafelata.
"Oh, Lily, meno male che sei solo tu!"- sospira Mary Anne.
Lily incrocia le braccia con una smorfia:"Beh, grazie. E' così che si accoglie una salvatrice?".
"Che vuoi dire?"- domanda Mary Anne atona.
Lily si inginocchia e sussurra in tono da cospiratrice:"E' già arrivato Charles?".
"No, perchè?".
"Oh, per fortuna. Senti Mary Anne: non devi farlo conoscere a tua madre.".
Non posso credere alle mie orecchie.
Finalmente.
"Grazie a Dio non sono l'unico cervello rimasto in circolazione!"- esclamo, sospirando di sollievo.
"Cos'è, una cospirazione?!"- sbotta Mary Anne esasperata.
"No, è il consiglio sincero di due amiche che sanno cos'è meglio per te."- ribatto subito io.
"Già."- concorda Lily annuendo.-"Per prima cosa devi presentarlo a tuo padre.".
"Esatto!"- esclamo con tono trionfante.
Un momento.
"Che cosa?!"- sussurro con un filo di voce, incredula. Probabilmente ho sentito male.
DEVO aver sentito male.
Lily annuisce decisa."Prima ammorbidisci il papà. Poi lavorati la mamma. Risultato? Lo adoreranno.".
Beh.
La buona notizia è che ho un ottimo udito, dopotutto.
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La situazione è surreale. Sto prendendo un tè con Lily, Jeremy e Charles.
Mary Anne ha convinto sua madre ad andare a potare le rose("Ma mamma, non vedi quanto sono disallineate?") ed ora sta aspettando suo padre nell'ingresso, sotto consiglio di Lily("Aspettalo davanti alla porta, fagli un bel sorriso e accompagnalo in salotto senza lasciargli il tempo di chiedersi niente").
Vada come vada, sarà un disastro.
E noi lo stiamo aspettando tranquillamente seduti, sorbendo Lipton al limone.
Mio Dio.
"Ehm.. volete del latte?"- balbetta Jeremy, imbarazzato.
"Io sì, grazie."- risponde Lily gentilmente.
Jeremy corre in cucina, evidentemente sollevato all'idea di poter sfuggire alla conversazione stentata che stiamo cercando di portare avanti, peraltro con poco successo.
"Avete visto qualche bel film di recente?"- domanda Lily con nonchalance.
"Sì, ieri sera."- risponde Charles, fissando insistentemente le sue scarpe.
"Oh, come si intitola?".
"Io.. Ehr.. Non mi ricordo.".
"Ah.".
Ripiombano nel silenzio.
Jeremy infila la testa in salotto:"Volete qualcos'altro?".
"Un Valium, grazie." rispondo con un sorriso soave.
Jeremy sobbalza "Come?".
Lily mi lancia un'occhiataccia e lo rassicura:"Non ti preoccupare, è solo ritardata.".
Jeremy annuisce, per niente rassicurato, e scompare nuovamente in cucina.
La guardo con occhi truci:"Avevi detto che non sono ritardata".
"Mentivo"- ribatte Lily con un sorriso ancora più soave.
Charles le lancia uno sguardo interrogativo. Io la fulmino e insisto:"Quindi nei momenti critici tu mi dici delle stronzate per farmi sentire meglio?".
"Non sono stronzate.".
"Se tu prima mi dici che non sono ritardata e poi mi dici che lo sono, allora sono stronzate!"- sbraito offesa.
"..Chi è ritardato?"- domanda il padre di Mary Anne con voce incerta.
Cristo.
E' arrivato.
Charles raddrizza la schiena di scatto e fissa un punto davanti a sè. Mi stupisce che non si alzi in piedi sbattendo i tacchi per fare il saluto militare.
"Oh, ciao Lily. Ciao Chastity.".
"Ciao"- rispondiamo in coro.
Il padre di Mary Anne osserva sorpreso Charles e sorride gentlmente.
"Mh.. Papà, lui è Charles."- confessa Mary Anne.
Il suo sorriso si congela per poi riapparire faticosamente qualche istante dopo.
"Un amico?"- domanda speranzoso.
Pover'uomo.
"Ehm.. no.".
Lui impallidisce.
Fa per porgere la mano a Charles, poi ci ripensa e tossicchia.
E poi, il colpo di grazia.
"Charles è il mio fidanzato.".
In quel preciso momento entra la madre di Mary Anne e si trova davanti un quadretto pietoso.
Io e Lily che evitiamo insistentemente di guardarci in faccia, Charles che tenta disperatamente di fondersi con il divano e Mary Anne che gesticola furiosamente cercando di tranquillizzare suo padre, che ha l'aria di uno che è sul punto di svenire.
".. Fidanzato?"- domanda lei infine, con voce tremante.


A volte è quasi seccante avere sempre ragione. A volte.
Ma almeno questa volta una soddisfazione posso togliermela. Mi chino verso Lily e le sibilo in tono ironico:"Lo adoreranno, eh?".
E, per una volta, non sa davvero cosa rispondere.


  
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