Anime & Manga > Un fiocco per sognare, un fiocco...
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Autore: Shirin    22/08/2005    3 recensioni
Vi ricordate della piccola Hime-chan?bè non è più tanto piccola,ha 17anni ed è una bella ragazza e il suo "amico"Daichi fa una vita separata dalla sua,con un doloroso segreto nel cuore....
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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QUALCOSA DEVE CAMBIARE
- Capitolo 2° -

Era mattiva,tutto taceva. Himeko e il suo pupazzetto dormivano beatamente, avvolti dal calore delle coperte, fino a che...
DRIIIINNNN!!!!!!!!!!!!!!!!
Hime-chan, al suono della sveglia, si stropicciò gli occhi con la calma più assoluta. Intanto Pokotà ancora dormiva. Mezza addormentata prese in mano la sveglia. Segnava le 8.30.
-LE 8:30!!!!!!ACCIPICCHIA, COM'E' TARDI!!!!-
Urlava come una pazza e continuando così, si alzò di scatto, cosicchè pokotà fin' per terra.
- Ehi, ma che succede?- chiese Pokotà ancora intontito.
- Sono in ritardo!!!!!!!Cavoli, non ce la farò mai!!!!- disse Himeko-, mentre cercava di infilarsi la divisa scolastica, cercava lo zaino e cercava di calmarsi, tutto contemporaneamente.
Dopo aver fatto tutto ciò, salutò Pokotà con l'intenzione di andare a fare colazione .
- Buona giornata Pokotà, anzi buona lettura di fumetti- disse, sapendo bene che non avrebbe fatto altro tutto il giorno.
- Buona giornata a te- rispose il leoncino con un dolce sorriso sulle labbra, che faceva capire quanto pregustasse l'idea.
Scese in cucina,e trovando già la tavola apparecchiata per la colazione,senza nemmeno sedersi,spalmò velocemente della marmellata su una fetta biscottata.Se la mise in bocca e corse verso la porta d'ingresso.Intanto i presenti (la famiglia di Himeko ovviamente)sospiravano rassegnati di fronte alla sbadataggine della ragazza.
-E' mai possibile che tutti i giorni è sempre la stesse storia?-sentenziò sua madre,abbastanza irritata.
-Senti mamma,non ho tempo di ascoltare le tue prediche.Falla finita che se no a scuola non ci arrivo più-rispose Himeko, evidentemente nervosa.
Suo padre intervenì: - Come ti permetti di rivolgerti a tua madre in quel modo, chiedile scusa!-
-ma la finite di scocciare?io devo andare-
-Himeko stai esagerando!- ribattè Enny.Era davvero delusa dal modo di fare di sua sorella,una volta non avrebbe mai parlato in quella maniera aggressiva.
-Ti ci metti anche tu adesso?-
-Enny ha ragione.Sei cattiva!-rispose la piccola Yucci.
Adesso era troppo!Tutti contri di lei!Perfino una bambina delle elementari si divertiva a ficcare il naso nei suoi affari.
-A pure tu?Magnifico!Pure tu a rompermi le scatole!.E' COSì DIFFICILE CAPIRE CHE VOGLIO ESSERE LASCIATA IN PACE!!!!- Urlò tanto da far scoppiare in lacrime la sorellina.
Ma non se ne curò.E mentre Enny cercava di calmare la piccola e sua madre la rimproverava per lo scatto avuto,senza ascoltare nessuno, aprì la porta e se ne andò a scuola.
Intanto Pokotà,dalla finestra della camera della ragazza,la guardava andare via, preoccupato.Aveva sentito il litigio fra la sua padroncina e i suoi famigliari e la sua prepotenza non le era piaciuta per niente.
Quando arrivò, per sua fortuna le lezioni non erano ancora iniziate,e questo la fece calmare un poco.Poi vide davanti al cancello che c'erano Monica e Isabel ad aspettarla e andò loro incontro col sorriso sulle labbra.
- Era ora che tu arrivassi-
"Anche loro?Ma allora è un vizio!".Però non aveva voglia di prendersela con le sue amiche, in fondo l'avevano aspettata.- Scusatemi!-
-Non hai sentito la sveglia,neh?Sei sempre la solita!- - Va bè ti perdoniamo,tanto non servirebbe a niente-.
A quell'ultima frase arrossì perchè un pò si vergognava.
Iniziarono ad entrare quando videro un ragazzo,alto con i capelli scuri e l'aria gentile che veniva verso di loro e Monica fece un sorriso a 32denti: era Tezu.
Egli dopo aver salutato Isabel e Hime-chan,si avvicinò a lei e le diede un lieve bacio sulle labbra per darle il buongiorno.Quando si staccarono arrossirono entrambi,poichè erano timidi e si vergognavano a mostrare le loro effusioni in pubblico, anche se non ne avrebbero mai fatto a meno.Rimasero persi nei loro sguardi per una manciata di secondi,quando..
-mmm - Himeko simulò un colpo di tosse che li fece allontanare l'uno dall'altra.
-Scusate se esistiamo,ma noi dovremmo entrare in classe-
Monica,ribattè imbarazzata - Scusatemi,ci siamo fatti trasportare-
Isabel con un'occhiata rassicurante, le fece capire che non c'erano problemi,ma Himeko non era tanto condiscendente.
- La prossima volta ditecelo così togliamo il disturbo-disse con tono arrogante.
Isabel cercò di farle chiudere la questione - dai Hime-chan! sono innamorati che problema c'è,in fondo non fanno nientedi male-
Loro sapevano il motivo del suo comportamento e come gli altri suoi amici lasciavano correre,ma a volte esagerava davvero..
Himeko,sentendosi da sola contro tutti,lasciò finalemente correre:
- Fate come volete-
Monica le sorrise felice.
- Grazie Hime-chan!Bè allora noi iniziamo ad andare a avanti-
Detto questo la ragazza prese Tezu per mano e insieme entrarono nell'edificio.
Dopo che se ne furono andati,borbottò:
-Non capisco come sia possibile stare sempre insieme in quel modo.Possibile che non si siano ancora stancati?-
Isabel le rispose con calma:
-Andiamo, cerca di capirli,sono innamorati-
-Innamorati?Lo sono da tre anni e da tre anni sono appiccicati con la colla- rispose Himeko evidentemente scocciata per una situazione che a lei pareva assurda.
-Bè,ma se a loro va bene così,perchè te ne devi preoccupare tu?In fondo se la nostra amica è felice così,noi non possiamo fare altro che esserlo altrettanto per lei-
- A ME NON ME NE IMPORTA NIENTE DI QUEI DUE!!SE A LORO PIACE TANTO TUBARE PERCHE' NON SI PRENDONO UNA STANZA?- gridò con tutto il fiato che aveva in gola,ma appena ebbe finito,si pentì subito di ciò che aveva detto,stavolta era andata troppo oltre..
- Mi dispiace...io...non volevo..-
Ma le sue scuse finirono nel vuoto,per la prima volta vide la sua amica,così saggia e pacata,livida di rabbia.
-A è così che la pensi?Non te ne importa nulla di noi!E' così?Bè sai cosa ti dico?Che a noi siamo stanchi di te e della tua arroganza.Finora siamo stati pazienti con te perchè soffrivi e pensavamo che avevi bisogno di tempo,ma adesso è troppo!-
Himeko cercò di ribattere,ma le sue parole sincere la colpirono profondamente,cosicchè se ne rimase zitta((forse è meglio.Cavoli stavolta l'hai fatta grossa,neh?).
-Io capisco che tu soffra per Daichi,ma non è giusto che scarichi la tua rabbia su di tutti quelli che incontri,non siamo i tuoi capri espiatori!-
-Mi dispiace tanto, io non volevo dire quelle cose,è solo che ..-
-Ti dispiace?Sai cosa me ne faccio dei tuoi dispiaceri?Ti avverto Hime-chan che se continui rimarrai sola- fece una lunga pausa poi continuò con freddezza: - Ma forsa è quello che vuoi-
- Non è vero-
- Non me ne frega più nulla,e adesso scusami ma ho lezione-
Detto questo se ne andò,lasciando Himeko senza parole.
Entrò in classe anche lei e poco dopo iniziò la lezione;e poi ne seguirono delle altre,ma lei,per tutto il tempo non fece altro che pensare alle parole di Isabel: l'avevano ferita,ma sapeva che aveva ragione. In quei tre anni aveva trattato in modo aggressivo chiunque cercasse di starle vicino,e nessuno di loro meritava questo.
Finita la scuola, era sempre molto impegnata,continuava a dedicarsi a teatro ed era entrata a far parte della squadra di calcio femminile del liceo(Bè con quelle doti..).Però quel giorno era distratta,pensava a Monica, che aveva, a sua insaputa,offeso: lei era veramente felice con Tezu. E se lo meritava davvero.Era una brava ragazza,sempre gentile con tutti,sempre col sorriso sulle labbra.
Era contenta che la sua amica,una volta a caccia di un fidanzato,avesse trovato un bravo ragazzo con cui stare bene,era contenta solo che..stava male a vedere ciò che desiderava anche lei,desiderio ormai in frantumi.
Così facendo rivisse il passato che voleva dimenticare e che Isabel le aveva sbattuto in faccia con la sua schiettezza.

Ricordò Daichi che le annunciava la sua decisione di partire per un viaggio in giro per il mondo,al momento non gli credette e lo prese in giro,poi notando la serietà nei suoi occhi,si rese conto che faceva sul serio e s'intristi all'idea di non vederlo più.Lui se ne accorse e le promise che si sarebbero sentiti,che le avrebbe telefonato,che un giorno sarebbe tornato.Forse troppe promesse per essere mantenute.
Nonostante ciò, Daichi ebbe il potere di rassicurarla e lo lasciò partire con il tacito accordo che sarebbe cambiata,diventando una persona di cui avrebbe potuto essere orgoglioso,così quando sarebbe ritornato gli avrebbe rivelato i suoi sentimenti senza esitazioni.
Le cose però non furono tanto semplici.Daichi infatti,dopo qualche mese che era partito,aveva chiuso i contatti.Per Himeko era come se il mondo le fosse crollato addosso.Non avrebbe mai creduto che sarebbe arrivato ii giorno in cui l'avrebbe lasciata sola.Cavoli!Ne avevano passate tante ed erano rimasti sempre insieme.Si ricordò delle lacrime che aveva versato,aveva pianto talmente tanto che le sembrava di non avere più lacrime.
Le mancava da impazzire;stava malissimo,e ciò che la faceva soffrire di più era il pensare che la improvvisa scomparsa di Daichi era legata a lei.Ciò nonostante,non chiese niente alla sua famiglia,aveva paura di cosa le avrebbero detto.Inoltre la sua sorellina Yucci e il fratellino di Daichi Stefano si vedevano spesso,e quando la piccola chiedeva del fratello maggiore,lui le rispondeva che stava bene e che con la sua famiglia si faceva sentire.Da ciò dedusse che lui ce l'aveva solo con lei.Allora iniziava a ipotizzare cosa fosse successo:: magari lui aveva conosciuto un'altra,e visto che la loro "amicizia" era molto intima,Daichi aveva preferito chiudere una relazione scomoda dal punto di vista sentimentale(che frase contorta!);oppure lei aveva fatto qualcosa di sbagliato senza accorgesene e lui non gliela aveva perdonato...oppure...era inutile scervellarsi per cercare di capire quell'idiota.In ogni caso si era comportato da vigliacco,sparendo in quel modo.

Anche in quel momento durante le lezioni,durante gli allenamenti si perse nei nei suoi pensieri tristi,che anche quella volta,come spesso succedeva,le causarono una bella strigliata dall'allenatrice:
- Hai sbagliato di nuovo-
- Mi scusi-
-Possibile che hai sempre la testa fra le nuvole?Se non hai voglia di allenarti vattene!Non abbiamo bisogno di qualcuno che sia in squadra che faccia numero-
Era l'ultima cosa che lei voleva. Ci teneva a quello sport e non voleva che niente le causasse problemi,neanche lei stessa.
- No,la prego non mi mandi via.Mi dispiace tanto.Le prometto che mi impegnerò al massimo-
-Ma per favore!Ma chi vuoi che ti creda.Tutti i giorni è sempre la solita storia. Hai grande talento, lo ammetto,ma il tuo comportamento da incosciente rallenta il ritmo della squadra e non posso permetterlo. Mi dispiace-
Quando disse quel "Mi dispiace", a Himeko era parsa fin troppo seria e si era spaventata.La stava davvero cacciando!.In un secondo ripensò alla discussione coi suoi,alla sfuriata di Isabel,ai numerosi rimproveri della donna davanti a lei. Per la prima volta si rese conto che aveva ragione. A causa del suo modo di fare stava lentamente perdendo tutto: i suoi amici, la sua famglia e adesso la sua squadra. Non poteva poteva permetterlo;lei a teneva a tutto questo e molto.Non avrebbe mai lasciato che anche loro la abbandonassero. Così..
La sua allenatrice se ne stava andando e lei la fermò.
-No, aspetti la prego, lo so che ho sbagliato, ma voglio rimediare. Mi dia un' ultima possibilità.Le prometto che non se ne pentirà e se invece dovesse avvenire il contrario, me ne andrò senza protestare. Che ne dice?-
Alla donna quelle parole sembravano stranamente sincere.
-Ti giuro che se ti ripesco con la testa chissà dove, ti sbatterò fuori di qui,prima che tu abbia il tempo di dire ah-
L'aveva perdonata
-Grazie,grazie. Non la deluderò-
- Allora smetti di gingillarti a torna in campo-
Ubbidì e le mostrò di cosa era capace: scaratava gli avversari con facilità, era in perfetta sintonia con gli altri suoi compagni e fece un goal fantastico.
Alla fine l'allenatrice,entusiasta per il suo rendimento, si complimentò incoraggiandola a continuare così.
Tornò a casa più sollevata,decisa a rimediare a gli errori che aveva compiuto.sperando che la sua famiglia e i suoi amici la perdonassero.
Sentiva il cuore più leggero.Era felice,tanto che non si accorse che qualcuno aveva assistito ai suoi allenamenti da lontano e la stava seguendo senza mai distogliere lo sguardo dalla sua persona. E quella figura era ben decisa a sconvolgere i suoi piani.

Bè che ne dite?interessante, noiosa, da buttare? Fatemi sapere!


   
 
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