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Autore: thembra    02/05/2010    9 recensioni
Che dire, adoro gli x-men e adoro Rogue e Wolwerine assieme e questa sarà una sana Rogan con tanta storia dentro però.... mah, speriamo di far bene ^w^ Ciao!!!
metto spoiler perchè prenderò qualcosa da wolwerine origins U.U
Genere: Romantico, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anna Raven/Rogue, Logan/Wolverine
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Aveva fatto bene ad accettare quell’invito, si stava divertendo da matti ed era tutta la sera che non faceva che ridere e ballare assieme a Jubilee Kitty Bobby e Warren.

Non l’avrebbe mai creduto, ma per la prima volta dopo tanto tempo si sentiva bene davvero, tutte quelle persone che la circondavano non la infastidivano minimamente, anzi.

 

“Oddio basta!!!”

“Che fai Jubes? Già stanca?”

“Zitta Ro’…”

 

L’asiatica ansimando dopo l’ultimo ballo le diede le spalle lanciandosi sul primo divanetto libero.

 

“Domani col cavolo che mi alzo…

“Ti vengo a buttare già dal letto se non ti trovo nella hall alle sette spaccate!”

 

Le vennero in mente le parole di Logan e inconsciamente si voltò per guardare l’enorme orologio sospeso in mezzo al salone.

Le quattro di mattina, cavoli non si era resa conto dell’ora così tarda; si allontanò da Jubes per raggiungere gli altri suoi amici.

 

“Bobby, ora forse è il caso di rientrare…

Nh…saluto il Signor Warrington e partiamo…

“Ok, io vado a recuperare Jubes, l’ho lasciata…

 

Voltandosi però si rese conto che sui divanetti la sua amica non c’era più.

 

…l’avevo lasciata laggiù…vado a cercarla…

“Ti aspettiamo fuori Ro’…”

“Ok Kitty”

 

Annuì incamminandosi verso i bagni accompagnata dalla musica tecno a tutto volume che male si intonava allo stile elegante e raffinato di quel grande salone in marmo chiaro notando subito lo sgargiante colore dell’abito di Jubes.

Stava in mezzo ad un folto gruppo di persone ammucchiate intorno ad un tavolo, chissà cosa c’era di così interessante da vedere.

 

“Jubes!”

“Hey chica, guarda!”

“Dobbiamo raggiungere gli altri, torniamo a casa…

“Prima devi vedere che spettacolo…

 

Incuriosita si fece spazio fra la piccola folla riuscendo ad arrivare a scorgere la superficie verde di un tavolo da gioco sul quale stavano incolonnate decine di carte.

 

“Dov’è lo spettacolo? È una normale partita di carte…

“Non li scema…alza gli occhi…è quello che gioca lo spettacolo!”

 

Alzò il volto quel tanto che le serviva per raggiungere il viso del ragazzo intento ad ammucchiare le carte.

Era carino certo, ma non così tanto da…

 

“….”

 

E in un attimo successe.

Il giocatore alzò il viso e quando i loro sguardi si incontrarono, tutto attorno a lei smise di esistere, le spinte della gente vicina, la musica assordante, le gomitate di Jubes e il proposito di rientrare a casa…. tutto venne inglobato all’interno di quegli occhi rubino che la fissavano con insistenza dentro ad un volto marcato dalla pelle nivea incorniciato da lunghi capelli leggermente mossi.

 

Gambit…

 

Si rese conto d’aver parlato solo dopo aver notato quei due occhi cremisi allargarsi leggermente nell’udire quel nome.

Come aveva fatto a sentirla?

Indietreggiò inconsciamente interrompendo quel contatto visivo mentre nella sua testa quella parola assumeva un significato, rievocava ricordi ed emozioni.

 

“Ti chiami…Logan…

…ti devi fidare di me…

“Dobbiamo andare…

 

Anche Jubilee l’aveva raggiunta, stupita da quella reazione ma soprattutto da quella del tizio che vedendola sparire si era affrettato a rimettersi in tasca le carte e si era alzato per raggiungerla.

 

“Ro’?”

“…”

“Che c’è? Ti fa male la testa?”

 

Non aveva idea di quello che passava per la mente dell’amica, non capiva a cosa era dovuto quel suo sguardo cupo, quel tenersi la tempia e il suo respirare affannoso.

 

“Ro’!?”

“Cosa?”

“Tutto bene?”

…si, dobbiamo…  si guardò intorno agitata “dobbiamo tornare a casa…subito…

“Si ma…

“Vieni!”

 

Si lascò trascinare via e non osò far altre domande, quando Rogue faceva così non c’era verso di ottenere risposte né di insistere, bisognava assecondarla e basta.

 

“Hey chica, so camminare anche da sola…

“Va bene ma spicciati!”

 

In poco tempo raggiunsero l’esterno e adocchiarono gli altri che erano già in macchina.

Rabbrividì colta da una fresca folata di vento accorgendosi di aver dimenticato il suo cappotto all’interno della villa.

 

“Merda la giacca!”

“Che c’è!?”

“L’ho lasciata dentro…torno subito…

“Vengo con te…

“Non ho cinque anni cazzo!”

“Ok ok…vai…

 

Le lanciò un occhiata di scuse, si era resa conto d’averle risposto male ma detestava l’esser trattata come una poppante.

Veloce si diresse al tavolo dove stavano prima sperando di trovare ancora sia la giacca che la sua borsetta, accelerò rilasciando un sospiro di sollievo nel vedere che le sue cose stavano ancora li; una volta prese fece retro front.

 

Hey…

 

Si bloccò appena dopo aver svoltato l’angolo trovandosi di fronte una…camicia bordeaux.

 

“…?”

“Come lo sai?”

“Nh?”

 

…il tipo di prima…cosa voleva?

 

“Scusa?”

“Il mio nome chery…come lo sai?”

…oh…non farci caso…

 

Tentò di superarlo ma le si parò nuovamente davanti, avvicinandosi di un passo.

 

“Ci faccio caso invece perché tecnicamente nessuno qui dovrebbe sapere il mio nome…

 

Lo guardò seccata inclinando leggermente il viso, era troppo vicino.

 

…il mio nome mutante…

Ah…

“Ah cosa?”

“Ho fretta…mi stanno…aspettando…

“I tuoi amici che stavano la fuori?”

 

Stavano…? Come stavano…

 

Si…devo andare…

 

Indicò fugacemente l’uscita bloccandosi nel vedere che la jeep della scuola con la quale erano arrivati non era più al suo posto.

 

“Se ne sono andati…ma che diavolo…

“Glielo ho detto io…di andare intendo…

“Cosa!!? Come?! Perché?”

 

Come cavolo avevano potuto lasciarla li?

 

“Cosa diamine ti è saltato in mente?”

“Rispondi alla mia domanda e io risponderò alla tua…

 

Aveva il telefono con sé, avrebbe potuto tranquillamente chiamare un taxi ma qualcosa in quel suo sguardo amaranto le suggeriva di non farlo.

In fondo era un’occasione per scoprire qualcosa in più su Logan, una strana coincidenza le aveva fatto incontrare quel tizio e anche se non si fidava al cento per cento nel suo sogno/ricordo lui era stato un amico per Logan.

 

 

…………………………………….

 

 

“Stai dicendo che mi conosci grazie ai ricordi di qualcun altro?”

…si…

 

Sgranocchiò un cracker scostando lo sguardo sulla città sopita che si vedeva da oltre la balaustra del bellavista., in lontananza si udivano i rintocchi del campanile che segnava le cinque.

Lei era appoggiata alla ringhiera mentre lui dava la schiena al panorama osservando assente il parcheggio alle loro spalle, sospirò, ok era ora di spiegargli bene un paio di cosette.

 

“La mia mutazione consisteva nel rubare  potere e memorie alle altre persone, normali o mutanti che fossero…ed è successo che io abbia assorbito i ricordi di una persona alla quale tengo molto e che non sa nulla del suo passato…quei suoi ricordi affiorano nella mia mente ogni tanto e mi fanno ricordare nomi, luoghi e persone che lui non ha idea di sapere, per questo so il tuo nome…tutto qui…”

“E questo qui chi sarebbe?”

“James How-…Logan…

 

Sembrò pensarci un po’ su ma non dava segni di ricordarselo.

 

“Carattere odioso, artigli retrattili altezza da na…

“Logan!!? …sono quindici anni che… cazzo ero solo un ragazzino quando mi è venuto a cercare a Las Vegas, come ha fatto a finire qui?”

“È quello che stiamo cercando di capire…in che circostanze vi siete incontrati? Cosa faceva all’epoca? Perché vi siete separati?”

“Mica eravamo sposati chery…lo conoscevo appena, gli serviva una mano per arrivare a Three Mile Island e io ero l’unico in grado di aiutarlo…

“Perché doveva andare li?”

“C’era una vecchia centrale nucleare dismessa, li un certo Stryker si divertiva a fare l’allegro chirurgo su cavie mutanti e…

“Ancora Stryker, quel maledetto…l’ha fatto anche con te?”

“Sono qui e sono vivo…sono l’unico che è riuscito a scappare per questo Logan mi ha cercato…

“Va avanti…

“Non è che sappia molto altro, una volta arrivati ci siamo separati, è successo un finimondo e quando l’ho ritrovato non si ricordava più di me, ho cercato di portarlo via da quel disastro ma mi ha detto che…

“Avrebbe trovato da solo la sua strada…

 

Concluse la frase assieme a lui stupendolo nuovamente, rise tornando a guardare i mille puntini luminosi dei lampioni in basso.

 

“Prima hai parlato del tuo potere al passato…che significa?”

“Ho preso la cura…

“Perché?”

“Non ne potevo più…

“Nh?”

“Guardare le persone e non poterle sfiorare, aver paura persino di baciare un  ragazzo per timore di ucciderlo…non era esattamente questo il tipo di vita che sarei stata felice di vivere…

Capisco…

“Sei uno dei pochi…

“Era una scelta che spettava a te…

Grazie…

“E Logan? Era qui anche lui stasera?”

“No, a lui non piacciono particolarmente le feste…

“Come sta?”

“Bene, tutto sommato…

 

Rimasero in silenzio  alcuni istanti finchè l’atono rintocco dell’orologio indicò loro lo scoccare della mezz’ora.

 

“È meglio che rientri…

“Ti accompagno…

“Tu invece? Cosa ci fai a New York?”

…nulla in particolare…” le sfiorò delicatamente  una ciocca chiara che libera dallo chignon sulla nuca le incorniciava il viso “…carine…

…grazie…

 

Se avesse saputo come se le era procurate, forse non gli sarebbero sembrate tanto carine, anche se a lei personalmente piacevano.

Aprì la portiera della corvette che avevano raggiunto mettendosi comoda e allacciandosi la cintura.

 

Lo guardò brevemente mentre accendeva il motore indecisa se farlo o meno.

 

“Vuoi chiedermi qualcosa?”

“Il tuo potere qual è?”

 

TARA TARA TATARA

 

Scattò di colpo spaventata dalla squillante suoneria del suo cellulare dimenticandosi della domanda appena fatta.

 

“Pronto?”

……………….

“Non ho mica tre anni…e comunque sto tornando ora…”

………….

“Stiamo imboccando la strada per Winchester ora…”

……………

“Beh dal momento che mi hanno lasciata a piedi che volevi che facessi?”

………………….

“Non è necessario venti minuti e siamo li…

…………….

“Che palle che sei! Va bene…va bene Logan,…”

….

“Si, solito bar…”

…….

 

Chiuse la comunicazione sbuffando irritata.

 

“Era lui?”

Già…a volte si crede la mia babysitter…

“…”

“Vuole che ci fermiamo all’XXX bar che sta a laggiù, mi viene incontro…

“Ok, ti lascio li…

“Non hai voglia di rivederlo?”

“A che scopo se nemmeno si ricorda di me?”

Ma…

“E poi, per quel poco che lo conosco e da quello che ho sentito mi farà la classica scenata da padre apprensivo, no, non se ne parla proprio…

“Che stronzate…non è mio padre, ma mio amico, come si diverte a dire lui…

 

L’auto rallentò deviando a destra rallentando sullo sterrato che faceva da parcheggio.

 

“Ci si vede chery!”

“Davvero non ti fermi? Guardalo, è lui sicuramente!”

 

Guardò oltre la curva della strada notando in lontananza due fari in avvicinamento e a giudicare dalla velocità con cui si ingrandivano doveva andare molto di fretta.

Scosse la testa affrettandosi a ripartire.

 

“Addio!”

Ma…hey come ti rintraccio io?”

 

Non ebbe risposta e fu costretta ad arretrare perché per la sgommata che fece la macchina rischiò di beccarsi una mitragliata di sassolini nelle gambe.

Dopo l’inversione l’auto si allontanò nella stessa direzione dalla quale erano giunti e subito dopo il rombo della moto di Scott attirò la sua attenzione facendola muovere verso di lui.

 

“Hey!”

“Dov’è?”

“Chi?”

“Il tizio che ti ha accompagnata…voglio…

“È già partito…su portami a casa, sto morendo di sonno…

“Sali”

 

Si infilò il casco posizionandosi dietro di lui stupendosi di come, ora che lo stava sfiorando non avesse più voglia di andare a dormire ma tutt’altro desiderio…

 

“E che cazzo…

“Che c’è?”

Niente…vai pure…

 

Chiuse gli occhi stringendosi al suo busto riprendendosi dalla memoria le emozioni di quel sogno di lui e lei, mordendosi le labbra constatando che, le sue mani strette sul davanti avvertivano perfettamente gli addominali coperti solo dalla t-shirt poiché il giubbotto in pelle non era chiuso.

Trattenne un gemito non accorgendosi d’aver stretto la presa più del dovuto.

Ma perché diavolo non si accorgeva di quanto lo desiderasse? Perché si ostinava a trattarla come una ragazzina…perché mai non accostava nel piazzale di quel motel che stavano per superare e la prendeva come…si morse la limgua risvegliata dal calore che le aveva pervaso i basso ventre, era davvero una spudorata una ninfoma…no, quello non lo era di certo dal momento che laggiù, purtroppo o per fortuna era ancora tutto intatto.

 

Hey…

“Che c’è?”

 

Si erano fermati e la moto si inclinò leggermente sorretta dalla sua gamba.

 

“Vuoi dormire sulla moto? Non sarebbe male dato che fra un’ora ripartiamo ma credo che dovresti almeno farti una doccia prima…

 

Mamma mia che begli occhi che aveva, non sapeva se era merito dell’oscurità che accentuava i riflessi delle sue iridi ma avevano un colore assurdo e languido…oddio…

 

“La facciamo insieme?” …ma che stava dicendo?

“Eh?”

“Tu lavi la schiena a me, io lavo la schiena a te…e magari poi…porca puttanaaaaaaaaaaaaaa!

“Hai bevuto? ”

“Quel tanto che basta…per…ormai, giunta a questo punto…

“Per?”

“Fare questo…hai fatto 30 Ro’, tanto vale fare 31, e semmai andasse male hai la scusa della sbornia…

 

Appurato quell’ultimo e assurdo pensiero diede sfogo al suo ancor più assurdo desiderio e facendo leva sui cavalletti dove poggiava coi piedi si alzò e scese dalla moto senza interromper il contatto con quelle gemme selvagge che la ipnotizzavano, poi strinse il suo giubbotto e strattonandolo lo avvicinò a sé mentre lei sbilanciandosi  in avanti gli piazzò  la lingua fra le labbra e…..

 

Che sensazione da urlo…era scoppiato tutto quanto nella sua testa, non c’era più niente se non un sibilo ed un impulso che non tardò a soddisfare, ovvero quello di scavalcarlo e piazzarsi davanti a lui, a cavallo di quella moto che era parte integrante di quell’eccitazione da sbando.

Non le importava la sua reazione, non le importava se l’avrebbe allontanata, voleva solo sentire che sapore avevano i suoi baci.

Mugugnò soddisfatta nel trovarlo partecipe premendosi a lui inclinando il viso, spingendo e approfondendo fin dove sapeva senza dimenticarsi di respirare il suo profumo e impazzire ad ogni suo contatto.

Gemette nel trovarsi pressata contro il manubrio della moto ma non mollò, aprì la bocca e inglobò la sua lingua intrecciandola alla propria stringendo gli occhi al pizzico delle chiavi in mezzo alla schiena…ma non mollò.

 

…basta Marie, basta…fin dove…” lo baciò ancora….

…vuoi arrivare!?” e ancora…e ancora, tirandosi su, sfregandosi sul suo petto senza smettere di stringergli il giubbotto né di aprire e chiudere le labbra e succhiare e….

“No!”

“Non sono ubriaca….” …e cercare le sue labbra senza trovarle…aprire gli occhi e immergersi in quel verde offuscato screziato di luce… “Non sono ubriaca voglio solo che tu mi veda come sono veramente Logan…

“…”

…sono una donna, posso amare e lo so fare…non voglio più solo sognare questo…voglio viverlo…non dirmi di no…

“…”

“Non sono ubriaca…solo…pazza di te…

 

Appoggiò la fronte sotto al suo mento inspirando ed espirando piano, cercando di riprendere il controllo, senza lasciare che il suo silenzio generasse in lei dubbi e angoscia perché a quel punto non le interessava più niente, avrebbe potuto rifiutarla e non gliene sarebbe importato nulla.

 

“James Howelett…

“Nh?”

…sono io non è vero?”

“Si, e sei nato in Canada più di 200 anni fa, hai combattuto nella guerra di secessione, eri presente nel 1944 all’operazione Overlord nello sbarco in Normandia, sei stato in Vietnam Strike ti ha usato come cavia negli anni 90, sei scappato, te ne sono successe di tutti i colori poi mi hai incontrata….e sono, pazza di te….”

“….”

“Questo è quello che so…tutto quello che so…oltre al fatto che, beh…vorrei baciarti ogni volta che ti vedo e sapere se anche tu lo vuoi o mi vedi come una stupida ragazzina petulante sempre attaccata i co…

 

Fu felice d’esser zittita, primo perché stava diventando noiosa e secondo perché a farlo non fu la sua mano, o la sua voce o il suo sguardo indifferente ma furono le sue labbra e la sua lingua roventi, e i suoi morsetti lungo le labbra e le sue mani sotto la nuca a e sul fianco a tenerla bloccata contro di lui.

 

Non appena il primo raggio di sole s’intromise fra i loro volti Logan si allontanò scendendo dalla moto senza preoccuparsi di metterla in garage, aprì il portone chiudendolo di fretta salendo le scale senza lasciare la presa della sua mano, attraversò il corridoio deserto del piano degli insegnanti, aprì la porta della sua stanza e la chiuse a chiave spalancando con uno spintone quella che dava nel bagno, aprì il getto d’acqua e finalmente la guardò tremare avvicinandosi, sciogliendo la presa sulla mano per risalire dietro la schiena, premerla al muro poggiando il gomito contro la parete e scendere quel poco che gli bastava per raggiungere la sua altezza, sfiorarle le labbra rosse e schiuse, risalire lungo la guancia respirandole in viso fino a raggiungere il piccolo orecchio coperto dalla ciocca chiara.

 

“Io lavo la schiena a te…tu lavi la schiena a me e poi…magari….”

 

BONK

 

…eviti di svenirmi sul più bello…

 

Sbuffando la prese in braccio appoggiandola sul letto donandole un bacio sulla fronte sorridendo, tornando poi in bagno a spogliarsi, cambiare il termostato della doccia da calda a gelida e tuffarsi dentro trattenendo l’ urlo al contatto con quel ghiaccio liquido, premendo le mani sulle piastrelle del box doccia ridendo e imprecando contemporaneamente nel pensare che il nome da checca che aveva tanto disprezzato era quello col quale era nato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

TH

 

Son le due e mezza….rispondo ai commenti stasera prometto!!! XD

Spero vi piaccia =)

Ciaooooooooooooo!!!

  
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