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Autore: Helena89    03/05/2010    6 recensioni
Pronto?” dice a voce alta, premendo il verde.
Per un istante c'è silenzio.
“-Billie?”.

Dolcezza, perchè mi chiami così tardi?
È un po' difficile parlare proprio adesso.
Genere: Triste, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Billie J. Armstrong
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dovrei tagliarmi i capelli?”.
Billie si gira. Guarda Adrienne attraverso lo specchio. No, non dovrebbe. Sta benissimo anche così. Le fa un sorriso.

No, non dov-” si interrompe. Nella stanza accanto qualcosa vibra.
Il cellulare” dice Adrienne.
È il mio?”
Credo di sì. Il mio è sotto”.
Billie annuisce. Sgambetta velocemente fuori dal bagno e entra in camera. Sulla scrivania, di fronte al letto sfatto il BlackBerry gira a intermittenza su se stesso.
Billie lo afferra. Non guarda chi è. Non vuole perdere tempo, è già da un po' che squilla.

Pronto?” dice a voce alta, premendo il verde.
Per un istante c'è silenzio.

-Billie?”.



Dolcezza, perchè mi chiami così tardi?
È un po' difficile parlare proprio adesso.



Sì?”. La voce di Billie si raggela. Così come il corpo. Scosta la sedia da sotto la scrivania e si siede. Poggia i gomiti sopra. Sa chi è. Lo sa perfettamente. Può sentire il cuore variare ritmo cardiaco.
Billie... Io... C'è lei?”.
Per qualche istante lui tace. Si volta indietro.

No”.
Dall'altra parte, con sorpresa di Billie, la ragazza scoppia in pianto. Può sentire i singhiozzi soffocati e i gemiti che trattiene. Lui non dice niente. Ascolta. E vorrebbe essere ovunque, tranne che lì.


Dolcezza perchè stai piangendo? Va tutto bene?
Devo sussurrare perchè non posso parlare troppo forte.


Piccola, che succede?” mormora.
Lei continua a singhiozzare.

Billie, oh Billie... Mi dispiace, io... Io non volevo disturbarti... Ora giuro che attacco, non avrei dov-”
Smettila”. Risponde con dolcezza. Non può farla attaccare. “Perchè stai piangendo?”
Non lo voglio sapere”.
Billie tace. Dal bagno sente Adrienne lavarsi i denti. Può udire l'acqua corrente che sua moglie non si preoccupa di chiudere quando usa lo spazzolino.


Beh, la mia ragazza è nella stanza accanto
qualche volta desidero che lei fosse te
io non credo che siamo mai cambiati realmente.


Billie, dov'è lei?”.
L'uomo si guarda indietro.

In bagno. Non posso parlare più forte, perdonami. Perchè mi hai chiamato?”.
Il pianto sta diminuendo. Abbassa la voce anche lei.

Non lo so. Io... Dovevo sentirti Billie. Capiscimi, ti prego”.
Sì, la capisce. Ci è passato anche lui, un tempo. Sembra che le cose mai siano cambiate.


È veramente bello ascoltare la tua voce dire il mio nome
suona così dolce,
viene dalle labbra di un angelo
ascoltare quelle parole mi fa diventare debole.


Ti capisco”.
Billie... Io non lo so, non chiedermi spiegazioni. So solo che devo sentire la tua voce. Ti prego non riattaccare. Fallo solo se lei arriverà. Mi dispiace, mi dispiace... ma non c'è la faccio, non ci riesco proprio... Oh Billie...” il pianto ricomincia frenetico. I gemiti si susseguono ancora più veloci, e i singhiozzi sembrano toglierle il fiato.
Dall'altra parte Billie fissa il quadro davanti a sè. L'ha comprato Adrienne qualche anno prima.
Sente gli occhi riempirsi di lacrime. Stringe il pungo che è appoggiato al tavolo. Non vuole piangere, ma non riesce a sentirla così. Non può tollerare i suoi singhiozzi. Può vedere la sua bocca aperta mentre cerca di trattenera il pianto.

Smettila” dice con voce tremante. “Ti supplico, smettila. Smettila di piangere”.
Billie volge lo sguardo in alto. Sente delle goccioline salate premergli agli angoli degli occhi.


E non vorrei mai dire addio
ma tu ragazza fai diventare difficile essere fedele
con le labbra di un angelo.


All'ennesimo singhiozzo Billie scoppia. Si alza in pieda, rovesciando quasi la sedia.
Dove sei ora? Dove? Ti raggiungo immediatamente”
No Billie”. La sua voce ora è incredibilmente ferma.
Dimmi dove sei, ti prego... Non me ne voglio andare nemmeno io... Ma... Capiscimi anche tu”. Billie si gira verso il bagno. Adrienne è ancora dentro.
No. C'è tua moglie e i ragazzi. Stai a casa”. È irremovibile, nonostante singhiozzi ancora.
Billie si risiede pesantemente sulla sedia. Curva la testa tra le mani facendo scorrere le dita tra i capelli corvini. Tira su col naso. Dall'altra parte lei fa lo stesso. Lo vorrebbe lì. Quasi quanto lui ha voglia di raggiungerla.


È divertente che tu mi stia chiamando anche stanotte
e si anche io ti ho sognata


Ti sogno sai? Ogni notte parliamo al telefono”.
Lei sospira. “Ti sogno anche io. E la mattina mi sveglio credendo sia tutto vero”.

Ti prego dimmi dove sei. Vengo da te”.


E se lui sa che stai parlando con me
comincerà una battaglia
no, non credo abbia qualche indizio.


Non puoi. Lui è di là”.
Billie stringe il pugno.

"Stai attenta. Se sa che stai parlando con me, lui...-” non riesce a terminare la frase. L'orrore dei ricordi lo blocca.
Lo so Billie, lo so. Sto attenta. Non sospetta di nulla, lo sai. Non mi farà più niente”.
Nella mente di Billie passando veloci immagini. Un taglio. Un occhio nero. Sangue lungo il braccio bianco.

No!”. Ha parlato troppo forte. Adrienne probabilmente ha sentito.
Billie?”
Ti prego, fammi venire da te. Non mi importa più niente... Per favore...”
No. Io sto bene”.
È una bugia. Non sta bene. E entrambi lo sanno.
Billie sente l'interruttore della luce del bagno spegnersi.

Sta arrivando Adrienne”. Lo dice tranquillamente.
Un singhiozzo soffocato arriva dall'altra parte.

Devi stare con lei”.
Billie scuote la testa. Lei quasi intuisce il gesto, precendolo nel parlare.

Scusa per stasera. Avevo bisogno di sentirti. Ora và...”.
Billie trattiene un singhiozzo.

No, no ti supplico” parla con voce spezzata.
Billie, vai. Ci vediamo stanotte. Sognami e io farò lo stesso”.
Non attaccare”
Devo. Ciao Billie... Ricordati sempre... Billie, io... Avevo bisogno di te. Ho ancora bisogno”.
Lui tace.
Per qualche istante c'è silenzio. Billie può sentire due lacrime colare lungo le guancie. Non le asciuga. Lei non ha ancora attaccato. Sente il suo respiro irregolare dall'altra parte della cornetta. Billie guarda in alto. Vorrebbe davvero fermare le lacrime ma non ci riesce.

Dolcezza, perchè mi chiami così tardi?”, geme con la voce impastata dal pianto.
Lei tace. Non può rispondere.
Sa perfettamente che è tardi. Avrebbe dovuto farlo prima. Attacca. Lascia Billie solo, ad ascoltare un insensibile tu-tu-tu-tu-tu-tu.
Poggia il telefono sul tavolo. Con la mano si asciuga i lacrimoni. Sposta la sedia all'indietro e si alza. Immediamente sente la mancanza della sua voce che sussurra il suo nome.
Pensa a lei, a quelle labbra che sembrano venute dal cielo.
In quell'istante Adrienne entra in camera. Ha indossato il pigiama.

Chi era?” dice distratta.
Jason. È per le prove di domani. Non verrà”
Ok. Dicevamo suoi miei capelli?”.
Billie la guarda. Fissa la sua chioma nera e riccia. Poi pensa a un'altra chioma. Più chiara e più liscia.

Tienili così”. Guardandola bene dovrebbe spuntarli. Ma improvvisamente non gli importa niente.
Vado a dormire, buona notte”.
Lascia la moglie sola, al centro della stanza e si corica nel letto. Posa la testa sul cuscino e guarda il cielo stellato. Un'immensità in cui pagherebbe per perdersi, ora. Chiude gli occhi. 


Honey, why you calling me so late?









Non chiedetemi cosa significa. Né chi è lei. Non lo so. So solo che dovevo scriverla.
La canzone è Lips of an Angel. Sono dipendente da questa canzone. Ascoltatela. http://www.youtube.com/watch?v=RiSfTyrvJlg&feature=fvst
Per quanto riguarda Forgetting you but not the Time, ho scritto il nuovo capitolo. Posterò giovedì o venerdì. =)


Alla prossima people. ;)

  
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