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Autore: PerfectConcert_    05/05/2010    7 recensioni
“Malfoy, quando imparerai che si necessita di riprendere fiato?” fece quella a stento, dopo aver interrotto quel contatto, seppur di malavoglia. “Granger, e tu quando la smetterai con le tue domande?” Infilò la mano in quei fili castani, e portò il viso della ragazza a pochi centimetri dal suo. Lei accarezzò quei capelli biondi simili all’oro, che incorniciavano il volto pallido del ragazzo. Il silenzio avvolgeva i loro corpi.
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Strinse fra le dita la sigaretta. La strinse con forza, quasi spezzandola.

Strinse a se quell’unico spiraglio di luce, l’unico in quella immensa notte dove ormai vi annegava.

Folti ricci castani gli accarezzarono la pelle diafana, solleticandogli le labbra fini.

Un tiro. Lungo.

Il fumo fuori usciva lentamente dalla bocca, portando via con sé pensieri opprimenti.

Pensieri dal quale non si poteva sfuggire.

La ragazza tossicchiò piano, aveva sempre odiato il fumo.

“Scusami” disse il giovane ragazzo, portandosi nuovamente la sigaretta alla bocca.

“Fa nulla” rispose ella, stringendosi ancor di più al suo petto.

Il ragazzo per un attimo sembrò sorridere. I suoi occhi sorrisero alla visione di quella ragazza, che con fermezza si teneva salda al suo corpo e non accennava a volerlo lasciare.

Ancora un sorriso, mentre la sua mano andò ad accarezzare quei ricci spettinati.

Ancora un sorriso, e poi i pensieri giunsero ad affaticare nuovamente il suo cuore.

Un altro tiro.

“Ti fa male fumare così tanto, Draco” disse quella con un tono di rimprovero.

Ancora un altro tiro.

“E ascoltami, almeno per una volta” aggiunse stizzita, mentre diveniva rossa in volto per la rabbia.

Due labbra fredde si avvinghiarono alle sue.

Le parole della ragazza vennero bloccate sul nascere dal sapore del tabacco pungente.

Il suo volto assunse un’espressione disgustata, odiava quel sapore.

Vi fu un primo momento di disapprovazione, ma poco dopo la ragazza cedette. Come sempre.

Il sapore di sigaretta pareva svanire ad ogni bacio, ogni qual volta la lingua del ragazzo andava ad accarezzare le sue labbra rosee. Per poi baciarle ancora.

Il ragazzo la tirò a se con forza.

“Malfoy, quando imparerai che si necessita di riprendere fiato?” fece quella a stento, dopo aver interrotto quel contatto, seppur di malavoglia.

“Granger, e tu quando la smetterai con le tue domande?”

Infilò la mano in quei fili castani, e portò il viso della ragazza a pochi centimetri dal suo.

Lei accarezzò quei capelli biondi simili all’oro, che incorniciavano il volto pallido del ragazzo.

Il silenzio avvolgeva i loro corpi.

Seduti su una panchina, solo il fruscio del vento osava spezzare quell’armonia priva di note.

Il ghiaccio degli occhi del ragazzo si scioglieva poco a poco nel nocciola di lei.

E per un attimo Draco si sentì bene. Si sentì sereno.

Ma fu solo per un breve attimo, per un istante. Finché i pensieri tornarono a giocare con l’inquietudine del suo cuore.

Delicatamente si allontanò dal viso della ragazza, ed accese un’altra sigaretta.

 

La ragazza sbarrò gli occhi, e con un scatto si alzò dalla panchina.

Il giovane la guardò di traverso con un mezzo sorriso, ormai abituato ai suoi scatti nervosi.

La ragazza afferrò la sigaretta dalla sua mano, e la lanciò a terra.

Il biondo rimase attonito per un momento, ma poco dopo realizzò. Guardò in malo modo la minuta figura che si ergeva dinanzi a lui. E scoppiò a ridere.

La giovane sgranò ancora di più gli occhi, stringendo le labbra in senso di disapprovo.

Quello smise di ridere, ma sulle sua labbra trapelò un sorriso.

“Che credi di fare, Granger?”

Quel sorriso che Hermione Jane Granger ormai conosceva fin troppo bene.

Un sorrisetto malizioso.

Il ragazzo si alzò dalla panchina, ergendosi in tutta la sua altezza e prestanza fisica.

Gli occhi grigi scrutavano la ragazza. E sulle sua labbra quel sorriso non accennava a sparire.

Quella assunse un’espressione imbarazzata, mentre a piccoli passi si allontana dal ragazzo.

“Malfoy, non ti azzard-“

Non fece in tempo a terminare la frase che questo già l’aveva sollevata, e caricata sulla spalla.

Questa cominciò a lamentarsi, mentre le sue gote divenivamo sempre più rosse.

“Mettimi giù! Non lo ripeterò una seconda volta” fece quella, mentre tentava invano di mantenere quel suo tono preciso e controllato.

Per tutta risposta il ragazzo si stava dirigendo tranquillamente in un prato isolato del castello, ignorando totalmente i continui rimproveri e minacce della ragazza.

“Granger, le tue minacce non farebbero paura neanche ad un bambino…” disse, mentre la lasciava cadere sull’erba fresca.

“Ah si? Io ti-“ ma il suono della sua voce fu nuovamente interrotto.

Il giovane aveva imprigionato  ancora una volta quelle labbra fini come due petali di rose.

Steso su di lei, con le sue grandi mani stringeva quel viso liscio come la seta.

Ed il corpo della ragazza si era già arreso senza nemmeno tentare di divincolarsi.

Un po’ perché sarebbe stato del tutto inutile. La forza del ragazzo era assai maggiore della sua, inutile dirlo.

Un po’ perché… Beh. Draco era Draco. E lei era incondizionatamente sua.

Le loro labbra si separarono per un attimo.

“Idiota” fece lei, mentre il suo viso era divenuto violentemente di una bella sfumatura di  bordeaux.

 “Lo so che vuoi fare Malfoy, e sappi che sono contraria” disse, tentando di allontanare il corpo del ragazzo dal suo.

Quello sorrise ancora, con quel suo modo unico.

“Ora osi dire che, dopo quasi tre anni, il sesso con me ti fa schifo?”

La ragazza divenne paonazza. Tentò più volte di proferire parola, ma alcun suono fuori usciva.

“Granger senza parole. E’ uno spettacolo che non mi annoierò mai di vedere” fece lui sorridendo con dolcezza, mentre infuocava con piccoli baci il collo della ragazza.

Il corpo del giovane andò a premere ancor di più contro il suo.

Questa trasalì.

“Idiota” ricalcò quella stizzita, in tono offeso.

Lui rise lievemente nell’incavo del suo morbido collo.

Lentamente le sue mani andarono ad accarezzare i fianchi della ragazza, facendola sussultare.

Le sue dita accarezzarono la sua pelle nuda, sotto la camicetta. Piano i bottoni andarono sfilandosi. Uno ad uno.

La brunetta si strinse a quelle forti spalle, e si lasciò andare ad un lungo respiro carico di emozioni.

“Draco”.

Il biondo diede un ultimo bacio a quel suo amato collo, e con gli occhi andò ad incontrare quelli della ragazza.

 

Ancora il silenzio fra loro. Quel silenzio di chi vorrebbe dire tante cose, troppe.

E quindi è meglio tacere.

La mano del ragazzo percorse la guancia di lei.

Silenzio. Un sospiro.

“Io devo ucciderlo, Hermione. Io ucciderò Albus Silente”.

La ragazza si morse con forza il labbro, e le sue palpebre si chiusero per un istante.

“No”.

“Si”.

“Non sei costretto”.

“Ho il marchio, Hermione”.

Uno spillo andò a conficcarsi nel cuore della ragazza. Il quale sanguinò, ancora.

Ella si stupì di come tutte le volte, seppur numerose, questo discorso, tali parole riuscissero a farle così male.

Tutte le volte.

Schiuse le labbra.

“Abbiamo superato tante difficoltà assieme. I pregiudizi dei miei due migliori amici, quelli della scuola. Quelli della tua famiglia” fece la ragazza carica di determinazione.

“Ma alla fine ce l’abbiamo fatta. E siamo ancora qui, insieme”.

Gli occhi del ragazzo si tinsero di una strana luce. Col dito indice disegno i contorni della labbra della ragazza.

Quel suo furore, degna di una Grifondoro, lo pervadeva di un’energia strana.

Era sempre stato così. E ne era sempre stato magneticamente attratto.

Attratto da lei, dal suo coraggio. Dalla sua forza, che la rendeva bellissima e splendente.

Ma i cupi pensieri strapparono quel poco di benessere che aveva toccato la sua anima.

Il dovere strappò quell’attimo di beati duine. E gli avrebbe strappato anche Hermione.

“Dovresti parlarne con Silente, lo sai”.

La voce della ragazza catturò la sua attenzione.

Lui sorrise, amaramente. Gli occhi della ragazza si bagnarono.

Il suo viso si avvicinò ancora di più a quello di lei, e le sue labbra fredde lasciavano scie di baci sui suoi zigomi.

“Non posso, lo sai”.

Un altro innocente bacio, su quella pelle liscia come perla.

“E’ un patto”.

Un altro ancora.

“E’ il mio destino”.

La ragazza si aggrappò con forza al corpo di lui, ed i suoi occhi combattevano contro le lacrime.

Le labbra freddo del biondo scesero lungo il suo ventre, e piano le mordicchiava la pelle.

La ragazza sorrise distrattamente.

Infranse le dita in quelle spighe dorate.

Le lacrime giunsero impreviste. Bagnarono occhi e gote.

Il volto del ragazzo risalì fino al suo petto, arrossandolo con baci più decisi.

Baci carichi di dolore.

 

Le sue piccole braccia lo strinsero.

Piano la ragazza aprì gli occhi, sul suo viso si dipinse un’espressione decisa.

Quell’espressione di chi non ha alcuna intenzione di tornare indietro.

“E allora gli parlerò io”.

Il ragazzo sgranò gli occhi, e con aria minacciosa guardò la ragazza stesa sotto di lui.

I suoi occhi grigi si fecero scuri come le nubi di una tempesta.

“Non oserai…”

“Invece si”.

Il biondo si irrigidì all’istante. Con un abile scatto allontanò il viso dal corpo di lei, e con fermezza le bloccò i polsi. Li strinse con forza, con rabbia.

Il viso della ragazza si contorse in un’espressione di dolore.

“Draco…” protestò quella, mentre digrignava i denti.

Ma il ragazzo non accennava a smettere. Le sue fredde mani premevano su quei delicati polsi con sempre più forza, e quei suoi gelidi occhi erano invasi dall’ira.

La giovane tenne alto e fiero lo sguardo. Nonostante quella presa fosse assai dolorosa, non poteva dimostrarsi vulnerabile.

Doveva dimostrare a Draco Lucius Malfoy  che era decisa.

Questa volta non sarebbero bastati due irosi occhi color ghiaccio a placare la fiamma.

Vi fu un scambio di sguardi restio, nel quale l’orgoglio dei due andò scontrandosi.

Le corazze del loro cuore si scalfirono, ripetuti colpi furono battuti.

Ed infine fu il ragazzo a cedere, piegando il suo scudo.

“Non ti ho mai chiesto, e mai ti chiederò di schierarti dalla mia parte” pronunciò il biondo. Ma ad ogni sua parola nel suo petto si formavano violacei lividi.

Per quanto fosse consapevole che Hermione mai e poi mai avrebbe abbandonato i suoi amici ed i suoi ideali, ogni qual volta che questa amara verità gli si sbatteva in faccia il ragazzo doveva fare affidamento a tutta la forza del suo animo.

E ciò diveniva sempre più difficile. A mano a mano che quel giorno si avvicinava, la forza di Draco vacillava e talvolta andava frantumandosi come sfavillanti cocci di porcellana.

Eppure lui li raccoglieva e li ricostruiva, ogni volta.

Era il suo destino.

“Ma ti scongiuro” continuò quello “Non rendere tutto più difficile di quanto non lo sia già”.

Hermione deglutì, pronta a controbattere. Ma Draco la precedette.

“Fai la spia. Scaglia un esercito di Auror contro di me, mettimi contro tutto il corpo insegnanti. Scatena la rabbia di Piton, dopo che avrà saputo che tu sei a conoscenza di tutto. Ma non chiedere l’aiuto di Silente. Lui non può fare nulla. Nulla”.

Gli occhi inumiditi della ragazza avevano assunto ancor di più una tonalità scura. Si poteva intravedere il lieve rossore che a poco a poco arricchiva quel suo sguardo. Quel suo sguardo già carico di per sé d’amara malinconia.

Il ragazzo sorrise con dolcezza.

Darsi forza a vicenda era l’unico modo per non cadere.

“Tu hai il pieno diritto di dire a Potter e Weasley tutto quello che sai” fece lui, toccandole un riccio ribelle.

“Hai taciuto, senza un attimo d’esitazione. Ti sei tenuta dentro per troppo tempo questo agognante veleno”.

Le iridi della giovane si dilatarono.

“Ora liberatene” disse lui, con uno sguardo spento.

“No!” fece lei quasi urlando. “Scordatelo”. Pronunciò questa parola con rabbia.

Audace, prese le labbra del ragazzo, e lo portò ancor di più sopra di lei.

Bacio d’impeto, bacio di rabbia che si vuol soffocare. Bacio d’ ingombrante sentimento.

Morsi. Baci. Draco strinse fra le mani i suoi capelli, portandole il viso ancor più vicino al suo.

Quasi potesse sfuggirgli. Quasi potesse svanire, e non più tornare.

Fra carezze e sussulti, lentamente la gonna venne sfilata.

 

Un mare che travolge. Il corpo del giovane spinse su quello minuto sotto di lui, inondando. Affondando.

Affondando in quel corpo setoso e rassicurante. In quel corpo fin troppo nitido nella sua mente, ed impossibile da dimenticare.

Le calde labbra della ragazza si posarono ancora sulle sue. Ancora. Ancora.

E quel calore sarebbe rimasto, impresso sulle labbra e nell’animo del giovane.

Spinte così dolci da far male. Eppure così cariche di piacere e sentimento da far annebbiare la mente di Hermione.

Ed il mondo spariva, sotto il forte corpo di Draco.

Con le sue carezze ed i suoi sguardi incatenanti, il resto svaniva.

Il tempo non era che un vile padrone troppo avaro per poter soltanto intaccare quei loro momenti.

Un lieve ansimo.

“Sssh” sussurrò il ragazzo al suo orecchio. Le morse piano la guancia, ancora inumidita.

Questa rise per un attimo, inconsciamente. Gli occhi di lui si rasserenarono.

“Non piangere”.

Rise ancora.

“Era di piacere, scemo…” fece, divenendo ancor più rossa in viso.

Lui trattene un lieve sorriso di soddisfazione.

“Beh, allora continua pure, sei bella quando ansimi” e si tuffò in quel morbido collo.

Spinte prive di qualsiasi controllo.

La bianca pelle della ragazza non che era un ricordo, poiché quel costante rossore ormai non accennava a diminuire.

“Idiota” disse, prima che il ragazzo la baciasse con trasporto.

Con una mano Hermione si aggrappò all’ampia schiena di lui, stropicciando la camicia bianca che ancora semi copriva il petto di Draco.

L’altra, stretta in un pugno, spezzava verdi fili d’erba.

Respiri d’affanno. Occhi lucidi.

L’esplosione di un attimo.

 

 

La ragazza giocava con quei capelli color platino, da lei tanto amati.

La testa del giovane era poggiata sul piccolo seno di questa, ed ella non smetteva un momento di accarezzare quel biondo perfetto e quella pelle di porcellana.

Rimasero così, mentre il silenzio li cullava, nuovamente.

Più il destino di Draco era imminente, più le parole divenivamo oramai consumate.

Il biondo respirava regolarmente, ogni tanto chiudendo le palpebre, come godendosi quel momento di serenità.

Hermione lo fissava. Le sue dita scorrevano su quei zigomi così perfetti, ai suoi occhi. E l’odore di Draco si era sparso per tutto il suo corpo.

Si schiarì la voce.

“Non ho cambiato idea, Malfoy”.

Gli occhi argentei di lui brillarono, per poi assumere un’espressione di totale sorpresa.

Lentamente andarono a posarsi sue due iridi scure.

“Testarda, che mezzosangue testarda” disse con la voce lievemente alterata.

Lei rise dolcemente, mentre la sua mano continuava ad estasiarsi della pelle vellutata del giovane.

“Io rimango con te, Draco. Io ne parlerò con il preside”.

Il ragazzo si scansò bruscamente. Innervosito si alzò in piedi e gesticolò in segno d’ira.

“Mi spieghi perché non ci arrivi? Granger… Tu e le tue idee!” fece spazientito, mentre il cuore pulsava con frenesia.

Basta illusioni, l’avrebbe persa. Doveva farsene una ragione.

Questa lo guardò con ironia, mentre sulle sue labbra si apriva un lieve sorriso beffardo.

Il ragazzo la guardò con ancora più stupore, misto a rabbia e sconcerto.

“Che diamine hai da guardarmi così? Non sto scherzando, Granger”.

Ella si alzò, levò i fili d’erba sparsi sulla gonna e sistemò qualche bottone della camicetta.

Assunse un’espressione seria, eppure tremendamente solare.

Draco rimase come di stucco.

Quell’espressione… il calore che emanava. Distruggeva tutte le ombre che lo tormentavano, e la speranza si insinuava in lui come un sentimento violento ed incontrollabile.

Speranza.

Hermione si avvicinò, mentre i suoi occhi continuavano a sostenere lo sguardo sempre più disorientato del ragazzo.

Poggiò le mani sul suo petto, stringendo a se quella cravatta rigata di verde ed argento.

Con forza la strinse, quasi volendola spezzare. Poi i suoi occhi incontrarono quelli di lui.

“Io rimango con te. Il tuo destino appartiene a te solo. Vuoi uccidere Silente?”

“No, diamine lo sai. Ma, Hermi-”

“Vuoi diventare a pieno un Mangiamorte? Quello è solo uno stupido marchio. Tu cosa vuoi veramente?”

“Lo sai benissimo” rispose questo, stringendo con decisione il polso della ragazza.

“No, non lo voglio essere”.

Ella sfuggì alla presa del giovane, e lo guardò dritto negli occhi.

Quell’argento brillava.

“Vuoi rimanere con me?”

Il ragazzo rimase spiazzato. Era una domanda inaspettata. I suoi occhi scrutarono vaghi il viso della giovane.

“Hermione, che cen-“

“Rispondi”.

Draco rimase come stizzito. La ragazza stava esplodendo in tutta la sua forza, non concedendogli neanche di controbattere. Sicurezza, una sicurezza interiore da far spavento.

Oh. Ecco il lato del suo carattere da cui era sempre stato tremendamente affascinato.

Eccolo esplodere in tutto il suo furore.

Magnetico.

Il ragazzo abbassò lo sguardo, e si lasciò andare ad un malinconico sorriso.

“Certo” rispose, prendendole la mano.

A questa sfuggì un lungo respiro carico di tensione.

“E allora fidati di me” disse, stringendo a sua volta la grande mano del ragazzo.

Intreccio di dita. Quelle gelide di Draco divenivano sempre più tiepide.

Lui la strinse più forte.

Alzò lo sguardo, e quegli occhi simili a due fuochi dorati non cessavano a spegnersi.

Ed ecco il calore avvampare di nuovo in lui.

Piano chiuse le palpebre.

L’incendio divampava, impossibile spegnerlo.

Il ghiaccio diveniva, dolcemente, sciolto.

Con vigore l’attrasse e sé, stringendola.

“Mi fido”.

Hermione spalancò i suoi grandi occhi, incredula.

“Per una volta ti voglio dare retta. Proviamoci. Ne parleremo con Silente”.

Labbra fini si sfiorarono.

“Oh, Malfoy” fece con un lieve sorriso, quasi ridendo. E dopo tanto tempo, il cuore galoppava libero e sereno. Totalmente.

Le ombre crollarono una ad una.

 

Boccoli ribelli accarezzarono il viso del ragazzo, mentre l’erba fresca li riaccolse nuovamente.

 

 

 

 

Note:

Dunque… Questa è il mio primo lavoro riguardo la coppia Draco/Hermione, e anche la prima fiction nella sezione “Harry Potter”.

Come credo si sia capito, la storia è collocata durante il sesto anno, ed ho ipotizzato che i due hanno una relazione dal quarto eheh :)

Quindi ho provato ad immaginare il loro rapporto già consolidato, e come avrebbero affrontato tale difficoltà.

Si lo so, mi faccio alcuni viaggi mentali alquanto strani XD

 

Ho letto molte FF riguardo questa coppia, e non mi pare di aver plagiato nessuno. In caso chiedo vivamente scusa, mi ci sono talmente tante fictions riguardo questo paring che qualcuna (anzi di più) potrebbe essermi tranquillamente sfuggita.

 

Bene, che dire? Probabilmente tornerò con qualche altra idea ^^

Intanto mi farebbe davvero piacere ricevere un vostro commento, per sapere che ne pensate. Grazie :)

Un’altra cosa! Per sicurezza ho messo un rating Arancione, ma secondo me potrebbe essere benissimo anche Verde XD

Fatemi sapere se è il caso di abbassarlo o meno, grazie mille!

  
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