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Autore: space_oddity    05/05/2010    5 recensioni
"Avevamo dodici anni quando io, Mary Anne Longbottom e Lilian Cooper, le mie migliori amiche, abbiamo scoperto come nascono i bambini.
Ok, ok, ne avevamo quattordici.".
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti! Adesso farò una cosa molto rischiosa e poco educata(Lory non odiarmi:( ), ma mi dispiace troppo farvi aspettare:)
Quindi posterò questo capitolo senza che sia passato sotto le mani della mia meravigliosa beta:) Abbiate pietà se troverete qualche orrore:)
Al massimo lo riposterò in forma corretta più avanti:)
Buona lettura!


Là dove non batte il sole - Te l'avevo detto





"Sai, non vorrei dire "Te l'avevo detto" ma.. Beh, io te l'avevo detto.".
Mary Anne non si prende neanche la briga di rispondermi. A dire il vero non si prende nemmeno la briga di parlare.
Siamo sedute su una panchina di Bandcourt Park da un'ora e quarantacinque minuti e in tutto questo tempo non ha mai aperto bocca. E' piuttosto preoccupante.
"Dai, Mary Anne, reagisci". Le tiro un pugnetto sul braccio.
Lily scuote la testa e replica in tono di rimprovero:"Chastity, non infierire.".
"Sto solo cercando di scuoterla!".
"E tu le scuoti così le persone?!"- esclama Lily, alzando gli occhi al cielo.
Incrocio le braccia e sbuffo. "Cosa dovrei fare, rimanere seduta e zitta finchè non decide di mettere fine al suo mutismo di protesta?!".
"Un semplice "Come ti senti?" potrebbe andare bene"- ribatte Mary Anne con un filo di voce, intervenendo finalmente nella conversazione.
"Oh, era ora! Volevo dire.."- mi interrompo precipitosamente, fulminata da un'occhiataccia di Lily-"Ehm.. Come ti senti?".
Mary Anne sospira. Tira un calcio ad un sasso e lo osserva rimbalzare con un tonfo nell'acqua limpida del laghetto.
E poi, fa qualcosa che ha del soprannaturale. Scrolla le spalle, come sa fare solo lei ed accenna un sorriso.
Infine, con uno sforzo disumano sussurra:"Beh.. Poteva andare peggio".
Io e Lily ci guardiamo, basite.
Potrei proporla per la medaglia al coraggio. O al Nobel per l'ottimismo, perlomeno.
Sorrido. "Sai, sei incredibile"- è tutto quello che riesco a dire dopo qualche secondo.
Lily fa un risolino. Mary Anne mi sorride di rimando.
"Insomma, io al posto tuo sarei rannicchiata su me stessa a piangere e strapparmi i capelli. Voglio dire, è stato un vero disastro."- continuo, senza pensare.
Mary Anne si gira torva verso di me.
"Ho detto che poteva andare peggio"- ringhia, gli occhi come fessure-"Non che devi necessariamente renderlo peggio ora".
Chino la testa. "Scusa"- mormoro-"Sono ritardata"- concludo in tono mortificato.
Sento degli sbuffi strani. Poi dei versi soffocati.
Alzo lo sguardo. Lily e Mary Anne sono piegate su se stesse e tremano.
Alzo un soppraciglio.
Sembra quasi che.. Possibile?
"Ma state.. ridendo?".
Esplodono in una risata irrefrenabile.
Alzo la voce, offesa:"State ridendo! Io sono qui che mi scuso e voi sghignazzate senza ritegn..".
"Chastity..- mi interrompe Mary Anne, con le lacrime agli occhi-"Sarai anche ritardata, ma sei incredibile.".
La fisso, allibita.
Beh.
"Lo prenderò come un complimento"- borbotto allontanandomi altezzosa, mentre loro mi seguono a ruota senza smettere di ridere.

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"Cosa desidera?".
"Per me un cono al cioccolato. Per queste due un po' di cianuro, può fargli solo che bene".- rispondo alla cameriera della gelateria.
Lei mi guarda stralunata ed annaspa in cerca delle parole.
Lily le sorride rassicurante:"Una granita alla menta e un cono alla fragola, grazie.".
La cameriera annuisce brevemente, scribacchia sul suo taccuino e si allontana di fretta.
"Visto? L'hai spaventata!"- mi rimprovera Mary Anne.
"No, l'ho messa in guardia. Così saprà a chi fare il conto maggiorato."- replico noncurante.
Mary Anne mi lancia uno sguardo bellicoso:"No, l'hai spaventata. Ora sa in quale gelato sputare.".
"Ah,ah. Non fa ridere ripetere le battute degli altri".
"Oh, andiamo. L'avranno ripetuta centinaia di persone nella storia del mondo prima di te..".
"Non mi importa della storia del mondo, io l'ho detta cinque secondi fa! Non sta bene ripetere dellle cose che un'altra persona dice un attimo prima di te.".
"Oh, questa mi mancava: dal manuale del bon-ton di Chastity Prescott, capitolo due.".
"Si tratta di buone maniere. Non è poi così difficile essere persone civili, sai Mar..".
"Basta così, bambine."- sbuffa Lily, con tono da maestra elementare.
La guardiamo in cagnesco e poi, con mio grande disappunto, ci zittiamo davvero.
Il fatto è che Lily ha qualche cosa di inquietante nella voce. Un tono imperioso, irremovibile, qualcosa che nemmeno un anarchico o Martin Luther King avrebbe il fegato di obiettare.
Comunque.
"Ecco i vostri gelati!".
La cameriera appoggia il vassoio vicino a Lily, mi rivolge un sorriso nervoso ed esageratamente grande, di quelli che si usano con gli psicopatici tanto per darvi un'idea, e si allontana facendo il giro largo per evitare di passarmi vicina.
Che esagerazione.
"Ecco una che non capisce le battute."- sospiro, allungando la mano per prendere il mio cono.
Lily sorseggia lentamente la sua granita dalla cannuccia. Improvvisamente si batte una mano sulla fronte ed esclama atterrita:"Oddio! Ho dimenticato di comprare le uova per stasera! Che ore sono? Che ore sono?!".
"Uhm.. Le sette e cinquanta."- risponde Mary Anne dando un'occhiata veloce all'orologio.
Nella mia testa inizia a suonare un lontano campanellino d'allarme.
Lily scivola più in basso sulla sedia:"Il supermercato chiude alle sette e mezza. Mia madre mi ucciderà. Stasera abbiamo la cena di compleanno di mio cugino e LEI doveva fare la torta.".
"Dai, non è così grave. Potete sempre preparargli.. Ehm.. Una macedonia?"- suggerisce Mary Anne, cercando di consolarla.
Lily si affossa ancora di più."Dovevo comprare anche della frutta. E ho scordato anche quella.".
La campanella d'allarme aumenta di volume.
Non capisco. Ho forse dimenticato qualcosa? Aggrotto la fronte tentando di ricordare.
"Non capisco come ho potuto dimenticarlo. Mi ucciderà."- ripetete Lily come un disco rotto.
Ormai il campanellino ha raggiunto le proprorzioni di una sirena anti-incendio.
"Magari, visto che siamo qui potremo prendere del gelato.."- insiste Mary Anne.
Lily annuisce, rincuorata."Buona idea. Non avrà il tempo di preparare qualcosa di più complicato.. Da qui a Pittsburgh sarà un'ora di viaggio.".
Un lampo.
Pittsburgh.
PITTSBURGH.
"O mio Dio!"- strillo isterica-"Ho appuntamento con James alle otto e un quarto! Mancano solo venticinque minuti! MANCANO SOLO VENTICINQUE MINUTI!".
"ODDIO!"- sbraita Mary Anne, partecipe.
"Ehm.. Vi.. sentite bene?"- chiede timidamente la cameriera.
"MANCANO SOLO VENTICINQUE MINUTI!"- le rispondo di rimando, con gli occhi fuori dalle orbite.
"Venti, in realtà."- precisa Lily tranquilla.
"O MIO DIO!"- gridiamo io e Mary Anne all'unisono.
La cameriera annuisce atterrita. Probabilmente sta pensando che se ci asseconda non le accadrà nulla di male.
Per fortuna Lily, come al solito, prende in mano la situazione.
"Il conto?"- domanda serafica, come se non avesse due psicopatiche che le urlano nelle orecchie("MANCANO SOLO VENTI MINUTI! VENTI MINUTI!").
"Ehm.. quattro dollari e cinquanta.".
"Ecco qui."- replica, porgendoglieli con aria garbata-"Ci aggiunga una vaschetta di gelato gusto misto da dieci dollari, per favore"- aggiunge tirando fuori un'altra banconota dal portafoglio.
Per un tempo che mi sembra un'eternità aspettiamo che la cameriera prepari il gelato per Lily, dopodichè le trascino a casa mia correndo disperatamente.
Schizziamo su per le scale e ci catapultiamo in camera mia.
"QUINDICI MINUTI!"- mi informa Mary Anne ansante.
"Bene"- replico con un singhiozzo-"Io mi faccio la doccia, voi scegliete i vestiti!".
Mi precipito in bagno, scivolo sulla bottiglia di bagnoschiuma e mi butto sotto il getto della doccia senza nemmeno aspettare che si scaldi l'acqua.Dopo aver allagato il bagno ed essermi buttata parecchio shampoo negli occhi, infilo il phon nella presa e in poco tempo(Minuti? Ore?)mi asciugo i capelli e torno in camera correndo. Mi infilo i vestiti senza nemmeno guardarli, metto un filo di trucco e saluto frettolosamente Mary Anne e Lily.
Guardo l'orologio. Otto e venticinque. Va beh, dieci minuti di ritardo si possono perdonare, mi dico speranzosa.
Arrivo trafelata al luogo dell'appuntamento e mi guardo in giro. L'ingresso del Luna Park è deserto. Per un lungo istante rimango immobile a fissare il vuoto, poi mi siedo depressa su una panchina. Penso che a)non è venuto perchè ha avuto un impegno improrogabile, b)è venuto e se ne è andato perchè non sopporta i ritardatari, c)mi sono appena presa una buca colossale.
Prima che possa iniziare ad esplorare tutte le altre agghiaccianti e deprimenti possibilità( d)è morto, e)ha trovato la sua anima gemella venendo qui, f).. ) sento una lacrima involontaria scendermi sulla guancia ed automaticamente me la asciugo con cura per non sbavare il trucco.
Poi ci ripenso. Al diavolo. Mi strofino energicamente gli occhi e tiro su rumorosamente col naso. Quindi inizio a calciare inviperita la ghiaia mormorando:"Quello schifoso.. stupido..stupido..".
"Chastity?".
Alzo lo sguardo.
Oddio. E' lui.
"Ero entrato al bar a prendere qualcosa. Vuoi?"- mi domanda sorridente, allungandomi un frappè.
E' stupendo. E' sempre leggermente spettinato, come se gli fosse appena passata una brezza di vento tra i capelli, ha gli occhi più intensi che mai e il suo sorriso sghembo sembra quasi luminoso.
E io sono qui con gli occhi cerchiati di eyeliner come un panda, il viso paonazzo per la corsa e il moccio al naso.
Dio.
"Sì, grazie"- replico, tentando un sorriso. Mi sorride di rimando.
"E' all'anguria."- mi informa-"Ovviamente se non ti piace te ne prendo un altro, era un idea così .."- aggiunge frettolosamente, nervoso.
"E' il mio preferito."- replico con un gran sorriso. Ed è vero.
Rilassa le spalle e mi squadra dalla testa ai piedi.
Al che, per la prima volta, guardo anch'io che cos'ho indosso.
Ho degli shorts di jeans, normali, le scarpe da ginnastica, una canottiera bianca e.. un camicione sformato scozzese.
No. Io non posso portare un camicione sformato scozzese.
Dev'essere stata Lily. Sono la sua passione.
La ucciderò.
Alzo di nuovo lo sguardo verso James e.. E' un sorriso quello?
"Stai molto bene.".

Oh.
Beh, forse non dovrò ucciderla dopotutto.
Ci incamminiamo per mano verso il Luna Park e ci fermiamo a comprare dei biglietti per la ruota panoramica. Rimango incantata a fissare come il tiepido sole che batte ancora gli scolpisce gli zigomi, alti, con una linea di barba appena accennata.
Lui incrocia il mio sguardo.
"Va tutto bene?".
"Sì"- replico sorridendo-"E' tutto perfetto.".
E salgo sulla navetta dondolante, godendomi la sensazione delle sue dita morbide sulla mia pelle.




_Wrath_: Grazie!:) Come vedi avevo intenzione di spedire il capitolo alla mia beta oggi, invece poi ho letto le vostre recensioni e non ho avuto cuore di farvi aspettare ancora:)
Spero ti piaccia anche questo:)

Namida: Grazie mille!:) Per il capitolo, vedi sopraXD Non ho mai tanto tempo di rispondere alle recensioni di solito:(
Ma mi ha fatto molto piacere trovarne due di nuovi lettori:) Grazie ancora, spero ti piaccia questo capitolo:)

Candidalametta: Il ValiumXD Grazie per la recensione tesoro:) Mi dispiace di essere così difficile da rintracciare-.-
Sappiate che la mia beta *si gonfia d'orgoglio* ha scritto una poesia stupenda e mi è piaciuta così tanto che vi consiglio di andarla a leggere(roba al limite della pubblicità occultaXD), si intitola "Tutte le mie storie hanno il tuo profumo"XD
Bene, fine della televenditaXD
Alla prossima! Grazie a tutti quelli che leggono e seguono questa storia:)
  
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