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Autore: vero15star    06/05/2010    3 recensioni
Il vento accarezza con un soffio veloce le sue guancie bagnate prima di fermarsi ,indugiando un istante nei suoi capelli pece. Una giornata come tante,come troppe,persa tra spiegazioni di filosofia e un procedimento di matematica incompreso,un occhiata indifferente dalle sue compagne di classe. Lo stesso posto,la stessa luce ,gli stessi passi leggeri sull'erba bagnata di una primavera che sembra sempre di più in ritardo,che si nasconde dietro ad una pioggia che sembra non andarsene mai,non lasciare mai il posto al sole. Una storia vera,che fa ancora un pò troppo male.
Genere: Triste, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il vento accarezza con un soffio veloce le sue guancie bagnate prima di fermarsi ,indugiando un istante nei suoi capelli pece.
Una giornata come tante,come troppe,persa tra spiegazioni di filosofia e un procedimento di matematica incompreso,un occhiata indifferente dalle sue compagne di classe.
Lo stesso posto,la stessa luce ,gli stessi passi leggeri sull'erba bagnata di una primavera che sembra sempre di più in ritardo,che si nasconde dietro ad una pioggia che sembra non andarsene mai,non lasciare mai il posto al sole.
Una foto scolorita,invecchiata tra le dita,guardarla e non riconoscere nemmeno più l'ombra di chi si è.
Una ragazza semplice,normale.
Persa tra mille pensieri contorti,tra continue paure,tra decine di migliaia di  sogni che non sa come raggiungere.
Guarda quella foto e gli occhi cominciano a riempirsi di nuovo di piccole goccie d'acqua,come pozzi dopo una tormenta,tempesta dopo un attimo di pace e sa che anche stavolta non potrà farci niente;lacrime che scendono veloci,feroci,sprezzanti senza via di fuga.
è cambiata.
Cambiata senza ragioni,cambiata senza spiegazioni,cambiata perchè ha dovuto farlo.
Ha dovuto rimboccarsi le maniche,curare con il veleno quel suo cuore spezzato che non si è mai più risanato nonostante il tempo  passato,trascorso,lasciando ferite sulla sua pelle,nei suoi occhi nocciola,nel suo sorriso triste.
Così diversa da ciò che era solita essere qualche anno prima;piena di vita,ottimista,fiduciosa in se stessa e nelle sue possibilità,capace di difendersi dalle insidie di chi non l'apprezzava e piena di buoni propositi per il suo futuro.
Ora non riusciva a vedere altro che un corridoio buio che non portava da nessuna parte,se non ad un posto sempre più oscuro nella quale aveva paura di addentrarsi.
Aveva perso fiducia,era cresciuta con la convinzione che tutti sarebbero andati via,che l'avrebbero abbandonata e che non c'era nessun buon motivo per donare il proprio cuore ad un'altra persona e rischiare di morire di nuovo;nessuna buona ragione per rischiare di cadere nel baratro più profondo dalla quale stava lottando anni e anni per stare lontano.
Aveva ferito persone che amava profondamente per paura di uccidere se stessa,allontanato possibilità per paura di doverle affrontare, anestetizzato il cuore per non provare niente che si potesse solo avvicinare ad un emozione;la sua vita era vuota,fredda come la superfice che le sue mani stavano toccando.
Le sue piccole mani si chiudono in un pugno serrato,rabbia che comincia a salire dallo stomaco per trasformarsi in un urlo silenzioso,senza pace.
La foto stropicciata,viene riposta nel suo zaino dentro al suo diario di scuola dove nessuna penna amica si è addentrata quest'anno.
Ha abbandonato tutti,ha lasciato che le sue paure prendessero il controllo di lei perchè stava cominciano ad essere felice,a non avere più paura del futuro.
Ha tralasciato indietro lei,la sua migliore amica,ferita con le parole più taglienti di un coltello ,uccisa da gesti incompiuti e da azioni massacranti ,per non affrotnare la realtà:sta crescendo e sta cominciando a dimenticare.
Ma non vuole dimenticare.
Lei non può fingere che non sia successo niente,che quella sera di 5 anni prima il suo cuore non fosse stato buttato via ,strappato con violenza e gettato in una fossa.
La stessa fossa che ora si trovava di fronte a lei.
Le risate,gli scherzi,gli occhi sorridenti sono una facciata di lei che la spaventa,che le permette di pensare a cosa sarebbe successo se non fosse successo.
Le unghie conficcate nella mano sinistra lasciano qualche graffio in più vicino a quelli che si è volutamente procurata qualche mese addietro dopo un momento di crisi acuta,dopo aver quasi sfiorato il baratro.
Guarda le scarpe nere che indossa,i suoi jean azzurro scolorito ,le sue gambe un pò troppo grosse e poi alza lo sguardo osservando quella foto che giace lì da ben 5 anni.
-Ti sei portato tutto quello che avevo,non mi hai lasciato niente. Non hai mai pensato a cosa ne sarebbe stato di me?Non ci hai mai riflettuto?Non hai mai pensato al fatto che avrei avuto bisogno di te,dei tuoi consigli?Ho perso tutto.Non ho niente.Non ho amici,non ho una buona media scolastica,non ho sogni,non ho speranze.Io non sono più la bambina che hai lasciato quì per andare da un'altra parte,ti sei portato via la mia spensieratezza,la mia fiducia,il mio cuore.
E per quanto io ci stia provando a rifarmi una vita ho paura di lasciarmi andare,di lasciarmi indietro ciò che sei stato.Ho paura di dimenticare la tua voce,la tua risata,i tuoi occhi scuri sorridenti ,le tue promesse incompiute ,come quella di insegnarmi a guidare e di amare con tutto il mio cuore.Ho perso la mia migliore amica perchè avevo paura mi avrebbe lasciato prima o poi ,mi avrebbe ucciso abbandonandomi e l'ho ferita per dimostrarmi che l'avrebbe fatto.L'ha fatto,mi ha lasciato. Ecco ciò che mi hai rimasto:la convinzione che tutti mi abbandoneranno perchè non sono abbastanza, perchè io non sono un buon motivo per restare.E so che non è colpa tua,che tu non volevi morire quella sera ma mettiti nei mie panni;cosa avresti fatto al mio posto se ti avessi abbandonato una sera d'estate senza alcun preavviso,senza nemmeno un saluto,senza dirmi nemmeno quanto bene mi volessi,che ero la persona più importante della tua vita?Io non ci sono riuscita ed è uno dei mie più grandi rimpianti.
La verità è che non riesco a trovare la forza per andare avanti benchè il tempo scandisca il dolore ,lo attenui e poi riapra le ferite. Tu sei andato ed io sono rimasta. Non mi sembra la cosa più giusta sai?Non mi sembra il modo in cui dovevano andare le cose!Per quanto voglia volare so che cadrò irrimediabilmente perciò lascerò che tutto vada come deve andare,lascerò che altri mi feriscano perchè non so come continuare,ma sappi che ci ritroveremo un giorno io e te e mi farò perdonare per il male che ho fatto a me ,perchè lo sto facendo a te. Mi manchi Fabio,più di quanto le parole possa solo esprimere,più di quanto la terra potrebbe mancare al cielo. Ti voglio bene-
Lascia un biglietto con su scritto una canzone prima di ascoltare i suoi passi lenti,suadenti sull'erba dirigersi verso la fermata dell'autobus e tornare a fingere di essere quella i sempre,nessun dolore ,nessun pensiero.
La sua grafia strana e scostante su un foglio a quadretti:

I don’t know where I’m at
I’m standing at the back
And I’m tired of waiting
Waiting here in line, hoping that I’ll find what I’ve been chasing.


I shot for the sky
I’m stuck on the ground
So why do I try, I know I’m going to fall down
I thought I could fly, so why did I drown?
Never know why it’s coming down, down, down.
Oh I’m going down, down, down
Can’t find another way around
And I don’t want to hear the sound, of losing of what I never found.




Il foglio si alza velocemente al cielo ,quasi come se il vento avesse capito il suo dolore,le sue lacrime celate e stesse portando al diretto interessato la prova di per quanto la sua vita fosse stata breve,era stata necessaria.








Non chiedetemi perchè ho scritto questa cosa e tantomeno perchè l'ho pubblicata.
è personale,è vero e sono io.
E per quanto non mi piaccia parlarne, ho pensato che scriverlo mi avrebbe fatto stare meglio,mi avrebbe fatto pensare a cosa fare.
Ma ora preferisco non pensarci,preferisco lasciare stare e permettere che queste parole arrivino dove devono arrivare.
Grazie a te.
  
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