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Autore: Anicemirto    07/05/2010    1 recensioni
Una serie di introspezioni su un gruppo di adolescenti, un'analisi con conseguente rielaborazione di vari avvenimenti accaduti nel corso di diversi anni.
1 - Ragazze (confessioni di una giovane donna a due ex fidanzate)
2 - Marchiata a fuoco
3 - Papaveri
4 - Butterfly
5 - Una torta fatta di fica
6 - Io e te (lettore)
7 - ???
Genere: Erotico, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi, Yuri
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Ci ho pensato su e penso che sia vero, scrivo senza sapere realmente ciò che dico e penso che questo sia strano.

Perché effettivamente tutto quello che dico lo so già, però solo ora che lo vedo queste lettere scorrere sullo schermo mi rendo conto di quello che ho passato e di ciò che io abbia pensato nel corso degli anni.

Ho bisogno di tranquillità…così mi hanno detto, probabilmente è vero, però mi piace vivere così, sul filo del rasoio senza sapere bene cosa mi riserverà il domani. Vorrei costruirmi qualcosa, ma il desiderio di rimanere così, senza freni, mi attira.

Mi piace il sesso, mi piace l’alcol, mi piace divertirmi.

Ma so che non rimarrò una ragazzina per sempre. Diventerò adulta e questa realtà fatta di estremismi e fantasie che diventano realtà, non durerà ancora per molto. Crescendo sia io che i miei amici diventeremo persone diverse.

La droga ha iniziato a spaventarmi da quando una persona che neanche conoscevo di persona è morta di overdose. Un amico di un’amica.

Comunque ho avuto paura.

 

Mi devo prefiggere degli obbiettivi, solo così diverrò qualcuno. Altrimenti cosa mi rimarrà in mano?

Le responsabilità bisogna prendersele prima o poi.

 

Non si può continuare a vivere sotto una campana di vetro o sotto un’immensa cupola di esagerazioni. Non rimarremo bambini per sempre.

Avremo un lavoro, una casa e dei figli da mantenere…vorrò una persona fissa accanto.

Tutto questo mi ha fatto pensare a te…allora ho deciso, diverrò te…e racconterò di te attraverso di te…

 

 

Ti guardo dormire accanto a me.

Ieri ti ho chiesto di uscire e mi hai detto di voler rimanere a casa per “stare più comodo”, ho accettato senza scompormi. Ormai non ho neanche più la forza di reagire.

Mi metterò a dormire quando il sole sarà già alto, Giulia ci chiamerà felice raccontandoci l’ennesima cazzata, rendendoci sorridenti di primo mattino.

Verrà a casa mia, e spero rimanga a dormire.

Staremo tutti insieme a preparare la frittura, a guardare film porno di bassa lega e a giocare ai videogiochi…non potrei chiedere di più dalla vita.

 

Ho tanti disagi interiori ma non ci voglio pensare.

 

Tu dormi, hai la barba sfatta e il piercing sull’ombelico è sporco di una roba grigiastra. Mi chino su di te per togliere la sporcizia, ti giri mugugnando.

Mi circondo le ginocchia con le braccia, dondolo appena guardando critica Minante che si pulisce il pelo con cura.

 

Questa casa puzza di gatto e devo ancora lavare i piatti.

 

Mio fratello sta giocando con la PlayStation, ha gli occhi sgranati e l’espressione concentrata, le luci dello schermo gli illuminano il volto e le braccia scheletriche. Si gira a guardarmi

 

-Che ti guardi ritardata?!-

 

La sua voce stridula mi perfora i timpani così come la sua risata equina. Gli voglio bene, è un ragazzino adorabile nonostante i suoi modi di fare esuberanti, eccentrici e a volte fuori luogo.

Riesce sempre a farmi ridere!

 

Ho le unghie sporche, mi mordicchio una pellicina dopodichè inizio a girarmi una sigaretta.

Il drhum scivola sulla branda,  ti finisce nei capelli ma neanche te ne accorgi.

Si, domani vedremo Giulia che avrà tante cose da raccontarci.

Perché io e lei ci vogliamo bene.

Però non la capisco…perché si fa trattare così? Perché non reagisce alle provocazioni?

Giulia è una brava bambina. Ma so che non è solo questo. Giulia ha un viso stanco.

Voglio bene a Giulia.

 

“Lo sai che ti voglio bene?” “…Dici sul serio? Perché io a queste cose poi ci credo…”Davvero, ti voglio tanto bene!” “Grazie, anche io! Ti posso insaponare la schiena?”

 

Sorrido nel ricordare quella notte a casa di quel suo amico. Tra l’altro lui non mi piace.

Lei è piccola e delicata e non so perché me la sono presa in simpatia per quel suo modo affascinante di porsi, quel suo sorriso triste, quei capelli rossi e quegli occhi verdi, così strani.

Giulia è il mio tipo di ragazza.

 

Mi gratto una coscia lasciandoci sopra una striscia rossa.

Sono sudata, ma dopo io e te ci faremo un bagno gelido (perché lo scaldabagno è rotto).

Io voglio bene a Giulia, ma forse lei in questo nostro mondo non centrerebbe niente.

A lei non piaci tu lo so, sarebbe strano vedervi insieme. Giulia e Gabriele...

Giulia ci vuole bene.

 

“Dimmi Giulia…perché non ci avete più chiamati?”

 

Improvvisamente sono alla stazione, la vedo giocherellare con un ombrello arancione, ha i capelli nascosti sotto il cappello, indossa un cappotto nero pesante, il rossetto color prugna. E nei suoi occhi vedo uno sguardo spaventato. Trema.

Non ti farei mai del male.

Ma quello che mi racconterai potrei utilizzarlo.

Giulia…trema.

 

E io so che non potrò rimanere una ragazzina ancora a lungo…

 

…Perché quel nostro splendido mondo estivo si è incrinato?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Julien

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tobichan dice:

 

Perché lei è stata una persona strana.

Mi ha segnata pur non rimanendo troppo a lungo nella mia vita.

Non mi ricordo troppo bene di lei.

Ma so che qualcosa dentro mi ha lasciato.

 

Mi ricordo ancora il tuo profumo al papavero Julien.

Ce lo ricordiamo tutti.

   
 
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