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Autore: _lullaby    12/05/2010    4 recensioni
Martha e Susan sono amiche da molto tempo, ma un destino crudele le separerà per sempre: due uomini entreranno nella loro vita per non uscirne mai più.
Genere: Romantico, Malinconico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno dopo, Rita mi accoglie con il solito sorriso.
-Come stai? – mi chiede, poggiando la sua mano sulla mia spalla. Vorrei poterle dire che sto bene, alla grande!
Invece ogni volta che guardo quell’edificio, uno strano senso di nausea mi pervade. Sono riuscita a compiere un’impresa unica nel suo genere, dovrei essere fiera di me stessa e invece mi sento più frustrata di prima.
-Bene, grazie Rita. – dico con un falso sorriso.
-Ah… - mi guarda attentamente, non so per quanti minuti circa poi distoglie lentamente lo sguardo.
Lei sa. Ha sempre saputo. Come vorrei Martha qua! Lei che con le sue parole riuscirebbe a tirarmi su di morale in tre secondi netti, la sua mancanza si sente eccome. Quel viaggio-studio ad Edimburgo l’ha allontanata da Londra per circa 3 mesi e da allora non facciamo altro che sentirci tramite lettere (il telefono si è rotto 2 anni fa e da allora non ho mai avuto intenzione di farlo aggiustare, troppo rumoroso).
Scuoto la testa per scacciare via il pensiero di Martha dalla testa, pensare alla sua assenza mi fa stare ancora peggio di prima.
-Sue! Guarda! Hanno lasciato un mazzo di rose e un biglietto per te. – urla Rita dall’altra parte del negozio.
-Impossibile! Avranno sbagliato indirizzo.
-Questa fantomatica persona si sarebbe rotta il pollice nello stesso giorno in cui te lo sei rotta tu?
Il mio sguardo deve aver assunto una tale espressione di curiosità che Rita mi guarda, sorridendo bonaria. Il biglietto recita così: Alla signorina dal pollice fasciato. Mi dispiace per l’incidente di ieri mattina, spero che non ce l’abbia con noi. Con affetto, John.
John? Il nome mi suona terribilmente familiare… Ma certo! E’ il nome di quel ragazzo che discuteva con quell’altro di nome George, se non vado errato.
-Guarda Sue! C'è un altro biglietto qua!
E' anche gentilmente invitata ad una serata galante con il sottoscritto, spero che accetti (solo per me questa volta!). John.

-Questo è pazzo!- urlo con foga.
-Calmati! Magari la tua impresa lo ha colpito! - dice Rita con un risolino.
Giro lo sguardo verso l'edificio maledetto e una strana tristezza mi coglie in fallo. Potrei riprovarci ma...Ne vale veramente la pena? Martha non se lo lascerebbe ripetere due volte, è fatta così!
-E...Se ci riprovassi? - penso ad alta voce.
-Perchè no? Ci penso io qua! Tranquilla. - dice Rita senza mai perdere il sorriso.

Ancora quella sensazione di ansia. Mi viene da vomitare. La mano è sul punto di suonare il campanello quando un sottile bisbiglio sembra quasi chiamarmi.
-Ehi, ehi!- la voce continua a bisbigliare.
-Dici a me?
-Sì a te, vieni qua per favore!
Mi avvicino con passi lenti, quasi calcolati fino a quando mi trovo davanti un ragazzo dal volto di una bellezza sconvolgente, i suoi occhi si muovono freneticamente da una parte e dall'altra quasi come se non volesse essere scoperto.
-Hai una sigaretta?-chiede sottovoce il ragazzo.
-S-Sì...- dico mentre frugo nervosamente dentro la borsetta.
Casualmente il mio pacchetto di sigarette ne contiene due, gliene porgo una e tira un sospiro di sollievo quando gliel'accendo.
-Grazie. Dentro stavo soffocando e avevo bisogno di fumare, anche se rispetto di buon grado le regole, con il fumo non c'è niente da fare! Nossignore. - dice ridendo di gusto.
-Comunque io sono Paul, piacere!
-Susan, piacere mio.-rispondo tirando fuori tutto il fumo.
-Il tuo viso mi sembra familiare...
Sono quella ragazza che, entrata nello studio di registrazione, ha seminato il panico più totale. Ricordi?
-Non saprei.-dico sbuffando.
-Umore nero eh? Ora ricordo! Ieri mattina sei piombata nella sala di registrazione!
Il respiro mi si blocca in gola. Non so se gli occhi si sono inumiditi, perchè Paul mi guarda attentamente con uno sguardo carico di apprensione.
-Oh scusa...Non volevo...-cerca di dire Paul per giustificarsi.
-No figurati...
-Perchè sei ritornata? Non capisco!
-Ho ricevuto un grande mazzo di rose. Volevo andare da questo John per declinare l'invito. - dico mostrando il biglietto.
-Non ci credo! L'ha fatto veramente! Brutto... - esclama stringendo i pugni - Ho un'idea!
-Vieni, andiamo in un posto! - Paul stringe la mia mano con forza, come se volesse dimostrare qualcosa.
-Dove vorresti andare? E John? Devo pure ringraziarlo per i fiori!
-Capirà, stai tranquilla! Andiamo, prima che venga il tramonto! - mentre lo dice inizia a camminare.
-Ma Paul! Sono le 11 di mattina, il tramonto non verrà fuori prima delle 6!
-Tranquilla, fidati di me!
Il cuore batte forte, sento che potrei andare con lui in capo al mondo! Paul, Paul, dove vuoi portarmi?
   
 
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