PATERNITY
Una piccola one-shot per farvi sorridere.
"Sembro decisamente una mongolfiera."
"Signora si stenda
sul lettino, così brava."
"Se avessi delle corde
attaccate sui fianchi e indossassi una maglia dai colori sgargianti, nessuno
faticherebbe a scambiarmi per un gigantesco pallone aerostatico."
"Si tranquillizzi, se
le cose andranno bene tutto finirà tra non molto."
"Neppure lui, quell'infame.
L'uomo che dice di amarmi alla follia, di essere pronto a dare la vita per me, l'uomo
che mi ha fatto questo!!"
La giovane indicò
frustrata il proprio corpo.
"Per favore non si
dimeni così. Mi dia una mano a spogliarla."
L'odore di medicine, misto
ad un leggero sentore di ammoniaca le faceva girare la
testa e dire cose insensate.
"Ma
la cosa peggiore è che si sente orgogliosissimo del suo gesto, se ne
vanta con gli amici e non disdegna le pacche sulle spalle dai parenti
vari...è un mostro di insensibilità!!"
"Bene, alzi le
braccia così potrò infilarle il
pigiama."
Fece quanto dettole
rimanendo a torso nudo di fronte all'altra donna.
"Voglio dire,
è arrivato qua, ha fatto il suo bel casino, che non ho ancora capito
perché scambia insistentemente con il suo ruolo e dovere di marito, e
poi...si è volatilizzato!!"
"Ho quasi finito,
ecco fatto."
Diede
un'occhiata distratta a quella
che sembrava una divisa bianca con ridicoli pois verdi, e riportò subito
dopo l'attenzione a quanto stava dicendo.
"Arriva come un uccellin di bosco, cinguetta qualche 'Ti amo piccola mia', ed esce libero...ma soprattutto leggero!!"
Sbuffò sonoramente
e fece un piccolo balzo sul letto, giusto per confermare quanto detto prima.
"Non si agiti, suo
marito la raggiungerà il più presto possibile."
"Io non voglio che mi
raggiunga! Non voglio che mi veda...anzi no, deve
vedere in che stato sono ridotta a causa del suo egoismo: sudata, ansante,
spettinata e gonfia...o forse no...Potrei avere un bicchiere d'acqua?"
La sensazione di
confusione andava mano a mano ad accentuarsi.
Diceva una cosa, ma subito
dopo pensava l'opposto!
Se solo
lui fosse stato lì con lei…o forse no...
"Certo che può
averla."
"Grazie, ci
voleva!"
Bevve avidamente l'acqua
che placò solo in parte le sue pene.
"Ma
è sempre così?" si trovò a domandare, curiosa e
perplessa.
"Così lungo,
insopportabile, faticoso? Si, è perfettamente normale!"
"Per fortuna!"
Non riuscì che a
fare un mezzo sospiro di sollievo che..
"AH!"
"Mi dia il bicchiere, respiri...brava così!"
Norma, stando a quanto
diceva il cartellino appuntato al bavero del camice, le passò una mano
dietro al collo e le tenne su la testa dolcemente.
"E
se proprio vuole saperlo anche l'accanimento verso la dolce metà
è perfettamente nella norma!" rise l'infermiera.
Herm sorrise di rimando a quella donna che in fondo la
tranquillizzava molto.
"Um!"
un altra contrazione ed un lamento trattenuto a stento
tra le labbra ostinatamente chiuse.
"Se
quell'imbecille non arriva prima di subito il mio
bambino sarà orfano di padre!" sibilò appena, ma perfettamente
udibile dalla sua 'nuova amica'.
Qualcuno arrivando
trafelato sulla porta fece giusto in tempo a sentire l'ultimo complimento mentre si precipitava nella stanza.
"Tesoroscusahofattoappenahopotutotipregoperdonamicomestai?"
Inalò tre quarti
dell'aria della stanza e rivolse uno sguardo preoccupato a Hermione.
Lei non aveva capito molto
e sussurrò un debole: "Scusa?"
"Perdonami Herm!"
Le si
sedette a fianco senza neppure
accorgersi della presenza dell'altra donna.
Le afferrò
saldamente una mano e ritornò a fissarla.
"C'è stato un
imprevisto. Non potevano fare a meno di me. Perdonami
piccola ho fatto più presto che ho potuto!"
Lei pensò
che…caspita sembrava veramente preoccupato, e la
morsa-abbraccio in cui la stava stritolando lo confermava.
"Ehm..ok Ron, ora va tutto bene non preoccuparti."
Il desiderio, o più
semplicemente l'abitudine, di confortarlo fu più forte di lei,
più forte della frustrazione e della
stanchezza. Gli passo una mano sul capo in una gentile carezza, e lo scostò da se in modo da poter respirare nuovamente.
"Ma
dove diavolo è Harry?" chiese il rosso
accigliato dopo essersi guardato intorno.
"Speravo potessi
dirmelo tu...ho lasciato un messaggio ad entrambi,
può darsi che non l'abbia ancora sentito." constatò
la donna con rammarico.
"Ah! Mi scusi
signora." esclamò lui notando solo in quel
momento la figura accanto al letto. "Non l'avevo vista prima."
"Non si preoccupi -lo
scusò lei- io sono l'infermiera che si occuperà della
signorina...lei è..."
Si era tesa verso Ron accennando un sorrisetto
complice che lo fece arrossire e rispondere...
"Ehm, io son..."
"Tesoro!!!" una voce stridula e assordante coprì del
tutto la sua.
In un turbinio di profumo
alla cannella e chioma rossa Molly Weasley si era letteralmente fiondata sulla sua 'bambina'
senza degnare della minima considerazione gli altri occupanti della stanza.
"Molly come sono felice di vederti." Hermione stava nuovamente soffocando fra le braccia di
qualcuno nel giro di pochi istanti, e come prima cercò con sguardo
supplichevole l'infermiera perché venisse in suo soccorso.
"Signora la prego, allenti leggermente la presa. Ecco così,
immagino che lei sia una parente perché le visite..."
"Ma
certo! -scandalizzata da tanta impudenza la donna la guardò
negli occhi- io sono la nonna!"
"Ah -passò
velocemente lo sguardo da quel giovane uomo che stringeva la mano della sua
paziente e alla prorompente donnona che le rivolgeva
occhiate fiammeggianti, e si sentì immensamente stupida-
ovvio!"
E così convinta si avvicinò al
comodino, prese il telefono e chiese di parlare con l'accettazione.
"La mia bambina
-tornò a squittire deliziata- ma, Harry non è ancora arrivato?"
"No mamma, ma vedrai
che ci raggiungerà prestissimo." disse Ron, più per
tranquillizzare la donna dolorante sdraiata sul letto più che quella in
preda ad una crisi di gioia acuta.
"Si,
hai ragione, sarà qui a momenti."
"Non lo perdonerei
mai se se lo perdesse." sentenziò
Hermione torcendosi nervosamente le mani.
"Chi non perdoneresti mai? Spero che tu non stessi
parlando di me perché ho appena mollato Draco
a scegliere tra miliardi di bomboniere per essere qui!"
"Gin!"
tre voci allegre accolsero la ragazza che mostrava in viso evidenti segni di
aver passato le ultime due ore a spiegare al fidanzato l'utilità dei
confetti.
Si chinò a depositare
un bacio gentile sulla guancia arrossata dell'amica e a strizzarle l'occhiolino
per dimostrarle quanto fosse dispiaciuta
di aver dovuto abbandonare l'impegno.
"Tesoro sono felicissima di essere qui! Ciao mamma, Ron! Ehi non manca qualcuno all'appello?"
"Oh mio Dio."
"Siamo in ritardo tremendo."
"E' già nato.."
".. nostro
nipote??"
Quattro occhi azzurri,
leggermente fuori dalle orbite per lo sforzo di una
disperata corsa, le erano apparsi davanti agli occhi dal nulla.
Ci mise un po'
ma..."Ragazzi!"
"Anche
voi qui? Non riesco a crederci!" Herm
era davvero senza parole, tutte quelle persone lì per...loro.
"Credici
bellezza!"
"Pensavi che avremmo
mai potuto mancare all'evento più atteso dal mondo magico, non che la
nascita del nostro primo erede?"
Le si
avvicinarono ed entrambi la
baciarono.
"Ehi -si intromise l’altro fratello costretto ad alzarsi dal suo
comodissimo posto a sedere- non pensateci neanche. Il piccolo sarà sotto la mia giurisdizione!" affermò
in tono convinto portandosi le mani in vita con fare infastidito.
In risposta ottenne la sonora risata dei gemelli e
della sorella.
"No, scordatelo
amico." disse Fred
tenendosi una mano sullo stomaco.
George invece sembrava lievemente preoccupato. "Mione, non glielo permetteresti mai vero?"
Un momento
di silenzio ed altre risate.
"Ahi, ah...di
nuovo!" si lamentò l’ormai-quasi-mamma.
Norma le fu subito accanto
per controllare.
"Le contrazioni ora
sono più intense e regolari -alzò il viso e guardò la
ragazza sorridendole incoraggiante- tra un po' ci siamo."
"No! -esclamò
lei di rimando- Non possiamo esserci ancora, non...non
sono ancora arrivati tutti e...io...che lui..."
"Merlino che incubo i
camin... -si morse la
lingua- le strade oggi!!"
"Arthur!"
il tono sorpreso ma allo stesso tempo di rimprovero di Molly
accolse il marito.
Lui arrossì
discretamente in zona orecchie per la gaffe, e si diresse verso il lettino.
"Hermione,
ho fatto prima che ho potuto ma -si guardò
circospetto intorno- al lavoro
è un vero inferno oggi, credo che anche Harry
fosse alle prese con dei problemi piuttosto impegnativi...ma sono sicuro che si
sia già liberato."
Un altro gemito proruppe
dalla bocca della ragazza.
"Signori mi dispiace ma non c'è più molto tempo. La trasferiamo in sala parto, lei -aggiunse voltandosi verso Ron- mi segua. "
Poi guardando l'altra
mezza decina di rossi nella stanza disse: "I famigliari sono pregati di
aspettare qui."
L'infermiera dal sorriso
gentile spingeva il suo letto che nessuno aveva pensato potesse avere le ruote...ma si sa che i babbani
sanno essere molto strani!
Hermione sentiva la fronte imperlata di sudore, ansimava
leggermente, e non vedeva l'ora che il bambino nascesse
per sentirsi leggera come ormai sognava ogni notte da quasi cinque mesi. Subito
dopo però si sentì in colpa. Un po' nei confronti del
piccolo...suo figlio -ancora non se ne capacitava del tutto- ma anche in quelli
di suo marito...
Ron camminava seguendo il letto mobile, e le stringeva
forte una mano. Troppo forte. Lo guardò in viso e...
"Sono
terrorizzato!" disse lui.
Lei ghignò
leggermente, e lo rivide bambino immerso fino al collo nella sua prima grande difficoltà e nel Tranello del Diavolo nello
stesso momento.
"Ma
guarda! Sono qui con uno dei migliori Auror di tutto
il Ministero...e lui trema al pensiero di veder nascere
un bambino." cercò di scherzare
quando..."Oh!! Credo si siano rotte le
acque!" constatò sentendo il tessuto della cappa bagnarsi
improvvisamente.
"Bene." improvvisamente quello che sembrava un altro infermiere si
fece vicino.
scostò i lembi bagnati di quell’esiguo
pigiama ed esclamò: "Il piccolo non vede l'ora di incontrarla
signora!"
Solo in quel momento
alzò lo sguardo e notò le due mani intrecciate al
di sopra del lenzuolo.
"Lei vorrà entrare immagino."
"Io??"
il rosso guardò terrorizzato la sua Mione.
"Ti prego Ron, neanche io pensavo che sarebbe andata così
ma..."
"Weasley!!! Tu non vai da nessunissima
parte!!!" ruggì una voce proveniente dal fondo del corridoio.
A Hermione
si illuminò il viso. Harry.
Quest’ultimo li raggiunse ma
degnò solo l'amico di tutta la sua attenzione.
"Giù le mani
da mia moglie pezzo d’idiota!!! -poi spostando
gli occhi su quella che per lui poteva essere una barella, la vide-
Amore."
Uno sguardo di scuse veloce prima di rubarle un fugace
bacio a fior di labbra.
"Dove
eri?" fu l'unica cosa che riuscì a chiedergli.
"Piccola mia sono
arrivato mezzora fa ma mi hanno fatto girare tutto
questo dannatissimo ospedale!! Sembrava che nella stanza 322
ci fosse già il marito -disse
rivolgendo un’occhiata velenosa a Ronald-
Capito? Sostenevano che il Signor Potter fosse già qui!! E
visto che la mia cicatrice da queste parti non è un dato attendibile ho
dovuto fare i salti mortali per trovare una carta d'identità
adatta!"
Era piuttosto alterato e
arrabbiato con il suo migliore amico, che in ogni occasione riusciva a
combinare qualche disastro, ma il grande sorriso sulle
labbra di lei lo calmò.
Si perse in quegli occhi
incredibilmente lucidi e si concentrò talmente per udire un tremulo:
"L'importante è che ora tu sia qui."...che le scuse di Ron suonavano solo come un lontano: "Mia
madre...nonna...zii...nipote...io non..."
Lo ignorò e si
chinò per baciare di nuovo la madre di suo figlio.
"La prossima volta ti
faccio riservare un'intera ala del San Mungo e mando
questo pasticcione in missione nello Iuta per un anno intero!"
Lei rise.
"La prossima volta?
-si intromise l'infermiera- Perché non pensiamo
a concludere questa prima?"
Harry si sentì un po' sciocco e annuì.
"In ogni modo io sono
l'infermiera Norma e assisterò la signora. Deduco che lei sia..."
"L’uccelin di bosco in carne e piume!"
FINE.
Mi auguro abbiate
apprezzato questa mia piccola cosa, che come sempre ho cercato di rendere un
po’ divertente ed originale. Spero vogliate lasciarmi
un commento per dirmi cosa ne pensate! Un bacio, eva.
Solo un’ultima
cosa…se vi piace questa potreste anche
apprezzare le mie altre shot che contemplano diverse
coppie e situazioni non proprio male…vi invito ufficialmente a
leggerle!!!