Ciao! Ecco qui il quarto capitolo! Cavolo, ma siamo già al
quarto? Ne mancano solo due?? L Va beh, ora lo dico ma non lo confermo, perché non ne sono
sicura: ho una possibile continuazione di questa storia che mi gira per la
testa… quindi potrei decidere di scriverla, anche perché col finale che ho dato
a questa storia penso che una continuazione sia quasi doverosa ma, come ho già
scritto, non vi assicuro niente e comunque niente di immediato perché in questo
periodo non ho nemmeno molto tempo libero.
A questo punto dico una cosa che
riguarda il finale… Praticamente è diventata la mia ossessione: ho paura che
possa non piacere e che deluderà le vostre aspettative. Mia mamma, che ha
finito oggi di leggere la fan fiction, non mi ha ammazzata per il finale, quindi
spero che possa piacere anche a voi o come minimo non farvi tanto schifo e poi,
come vi ho detto, ho in mente una possibile continuazione… va beh, vado che
inizio a dire cose senza senso, insomma, più del solito!
A prestoooo!!!
P.s.
Ultima cosa! La filastrocca che
troverete l' ho scritta tempo fa, ma non per questa storia, infatti l' ho
pubblicata su questo sito anche tra le mie poesie (sempre che si possa definire
tale). Poi ho pensato che potesse andare bene per il Cappellaio e allora l' ho
inserita anche qui. Ora vado davvero! A presto!!
Capitolo 4 ~ Capirai che non è poi tanto matto matto, matto questo
mondo!
« Se non fosse stato per
te, ora saremmo ancora qui a fissare una tavoletta di cioccolata! » disse Jack
al Cappellaio « Ti faccio tanto di capello per la bella trovata! »
« Beh, d’altronde… sono un
Cappellaio! » esclamò l’altro facendo un inchino e ridendo.
Lucia scoppiò a ridere e
Jack si mostrò infastidito dalla cosa:
« Possibile che tu debba
sempre ridere ogni volta che lui apre bocca? » reclamò indicando il Cappellaio,
che lo fissava con la fronte corrucciata, non capendo perché anche quella volta
se la stesse prendendo con lui.
« Se mi fa ridere cosa
devo fare? E poi stavolta sei stato tu a dire una cavolata! » si difese lei
senza capire il motivo dell’arrabbiatura del pirata.
« Tu sei matta! » esclamò
ancora lui.
« Meno male! » s'
intromise il Cappellaio « Altrimenti non ci avrebbe mai creduto e noi saremmo
ancora qui a chiederci cosa fare per tornare a casa! »
« Grazie Cappellaio! Meno
male che ci sei tu che mi difendi! » disse Lucia.
« Che bella scenetta… »
fece Jack ironico « Meglio che ci rimettiamo in cammino, altrimenti tra poco mi
trasformo nuovamente in una caramella gommosa, e questa volta senza l’aiuto del
nostro amico gelataio! »
« Cioccolataio Jack… » lo
corresse lei.
« Ma sì, quella roba lì! »
« Guarda che c’è una bella
differenza! È come se chiamassero te mozzo invece di capitano! »
Lui la guardò male, ma
Lucia non ci fece caso. Diede la bussola di Jack al Cappellaio, che la aprì,
aspettò che l’ago si fermasse e uscì di corsa dal capanno in cui si trovavano.
« Si riparte… » commentò
poco entusiasta il pirata.
« Coraggio, ancora lui e
poi potrai tornare anche tu alla tua Perla Nera! » gli fece notare Lucia.
La voce della ragazza, era
però ancora meno entusiasta di quella del capitano. In fondo aveva sempre amato
quei personaggi, ed ora che aveva avuto l’immensa fortuna di passarci un
pomeriggio assieme (cosa che non capita mica a tutti!), nonostante le figure
che avevano rischiato di farle fare, nonostante più di una volta avessero rischiato
di farsi scoprire, beh, ora dispiaceva anche a lei che quei tre folli dovessero
ritornare a casa loro. Già sentiva la mancanza di Willy, non voleva pensare a
quando anche il Cappellaio e Jack se ne sarebbero andati.
« Ehi, tutto bene? » le
domandò il pirata notando la sua espressione.
« Sì, sì certo! Tutto ok!
Coraggio ora, andiamo o ci perdiamo il Cappellaio. »
« Sai che sfortuna! »
commentò lui con un sorrisino.
Usciti in strada si
guardarono intorno, e videro il Cappellaio in fondo al vicolo che gesticolava e
urlava:
« Coraggio! Il tempo non
sta qui ad aspettare noi! »
« Da che pulpito arriva la
predica… »
« Sei tu che gli dai
corda… » le disse Jack.
« Che c’è, mi stai
diventando geloso? » fece lei guardandolo furba.
« È? Chi? Io? » balbettò
lui, poi si riprese « Ma non diciamo cavolate! »
« Peccato, quasi ci
speravo! »
« Eh? » Jack rimase
interdetto.
« Forza andiamo! Il tempo
non aspetta noi! »
Si misero a rincorrere il
Cappellaio, che saltellava per le vie del paese con la bussola in mano.
Quando gli furono vicini,
lo sentirono canticchiare una strana filastrocca:
« Mondo
matto matto, matto mondo.
Tutto
gira gira, gira in tondo.
Mondo
matto matto, matto mondo.
Tutto
corre corre, corre giocondo.
Mondo
matto matto, matto mondo.
Il
tempo ruota ruota, ruota iracondo.
Mondo
matto matto, matto mondo.
E
io scavo scavo, scavo a fondo.
Mondo
matto matto, matto mondo.
Tutto
è vuoto vuoto, vuoto e immondo.
Mondo
matto matto, matto mondo.
Ma
quanto matto matto, matto è questo mondo!
Ma
se poi giri giri, giri un poco in tondo.
Capirai
che non è poi tanto matto matto, matto questo mondo.
Perché
siamo noi i matti matti, matti a tutto tondo.
A rendere matto matto, matto questo mondo. »
« Carina questa
filastrocca! » gli disse Lucia.
« Grazie! L’ ho inventata
adesso mentre osservavo il tuo mondo! Eheheh! È proprio matto! »
Lucia decise di non
commentare. Cosa avrebbe dovuto rispondere, che il suo mondo non era poi tanto
matto quanto Sottomondo? Era normale che a lei apparisse strano sottomondo,
così come era normale che al Cappellaio, abitante di Wonderland, apparisse
strano il mondo di Lucia.
Dopo alcuni minuti
arrivarono nella piazza da cui erano partiti per fare il giro sui carri, e si
trovarono di fronte uno spettacolo a dir poco incredibile.
« Mannaggia! » fu l’unica
cosa che riuscì a dire Jack. Lucia rimase completamente senza parole, mentre il
Cappellaio scoppiò a ridere, unendosi nella risata al resto della piazza.
Ogni persona che si
trovava in quel luogo stava, infatti, ridendo a crepapelle senza un apparente
motivo.
« Ma cosa sta succedendo?
» domandò il pirata.
« Non lo chiedere a me! »
« Sono tuoi concittadini,
dovresti sapere perché ridono! »
« Ti pare che io possa
sapere per quale motivo più di trecento persone riunite in una piazza stanno
ridendo? » sbottò Lucia sempre più stanca.
« E tu cosa continui a
ridere? » urlò Jack al Cappellaio.
« Non trovi che sia una
scena divertente? Tutte queste persone che ridono. »
« Sarà anche divertente,
ma ciò che non mi piace è il fatto di non sapere perché stiano ridendo così. »
in quel momento, un gruppetto di bambini passò di fianco alla ragazza,
fissarono Lucia, Jack e il Cappellaio, poi iniziarono ad indicarli e ridere,
senza dire nulla, senza che ci fosse niente di cui ridere, senza alcun motivo!
E così stava facendo anche il resto della gente che si trovava in piazza.
« Sai cosa ti dico? Che
qui c’è lo zampino di quel gelataio! »
« Cioccolataio Jack! E poi
non capisco perché ce l’ hai tanto con lui. »
Lui la ignorò, e continuò
con la sua tesi:
« Mentre eravamo sui carri
lanciava cioccolatini a tutti… scommetto che sono quelli la causa di questo
attacco di “ridarola di massa”! »
« Penso proprio che questa
volta tu abbia ragione… » commentò il Cappellaio.
« Allora? Lo difendi
ancora? » domandò il pirata alla ragazza.
« Sono certa che si tratta
di qualcosa di passeggero… Penso… Credo… Spero… Oh, insomma, non ci avrà messo
nei guai fino al punto da aver provocato una situazione di “ridarola duratura”,
no? Tra un po’ smetteranno, proprio com'è successo a te » e indicò Jack « Con
il Cioccolatino Caramellino. »
« Non me lo ricordare! »
gemette lui.
« Bene, allora possiamo
proseguire! » esclamò il Cappellaio. Aprì la bussola e ricominciò a correre
allontanandosi dalla piazza. Jack lo seguì, l’unica incerta era Lucia.
« Se mai ti rivedrò, ti
assicuro che non la passerai liscia, Willy! » bisbigliò a denti stretti, poi si
voltò e si mise a correre dietro agli altri due: rimanere lì non sarebbe
servito a niente. D'altronde non aveva la minima idea di cosa avrebbe potuto
fare per aiutare quelle persone.
Corsero per alcuni minuti.
Il Cappellaio pareva quasi saltellare, era in testa alla corsa e non dava segni
di stanchezza, anzi, continuava a ridacchiare tra sé per chissà quale motivo.
Jack lo seguiva col fiatone, mentre Lucia stava per cedere. Non era abituata a
correre così tanto e, ciò che la preoccupava, era il non sapere per quanto
ancora il Cappellaio avrebbe continuato a correre.
Si stavano lentamente
avvicinando al bosco che saliva su per la collina preferita della ragazza: da
lì si poteva vedere il mare dall’alto, e assistere alle albe e ai tramonti più
belli della storia!
Ad un tratto, non vedendo
più la ragazza di fianco a sé, Jack si voltò per controllare la situazione:
« Ehi, sei già stanca? »
le chiese vedendo che si era fermata.
« Senti chi parla! Col
fiatone che ti ritrovi tu non mi sembri tanto più riposato di me! »
Nel frattempo, anche il
Cappellaio si era fermato.
« Ma nemmeno quando sei
senza fiato riesci ad essere un po’ gentile con me? »
« Jack, non fare la vittima!
» lo riprese lei. Lui mise il broncio.
Si sedettero sotto un
albero per riposare.
« Non vedo l’ora di
tornare a Wonderland e bermi una bella tazza di tè! »
« E io non vedo l’ora ti
tornare sulla Perla e sgolarmi una bella bottiglia di rum! »
« Per me tu avresti più
bisogno di una camomilla che del rum! » esclamò Lucia.
« Non ti rispondo neanche!
Tu ce l’ hai con me, lo so, ma io sono superiore a certe provocazioni! »
« Non ce l’ ho
assolutamente con te, Jack! Lo faccio solo per ridere! Anzi, vuoi che ti dica
la verità? Willy mi manca già, e sono sicura che quando anche voi ve ne sarete
andati sarò qui triste a disperarmi per aver trovato il modo di farvi tornare a
casa. Se non mi fosse venuta l’idea della bussola, magari sareste rimasti qui
per sempre! »
« Vuoi dire che ti
mancheremo? » domandò il Cappellaio.
« Certo! »
« E anch’io ti mancherò? »
le chiese Jack.
« Puoi contarci! »
« Non ci credo! »
« Capitano, è da sempre
che sogno di incontrarvi! Quando mi renderò effettivamente conto di avervi
incontrati e già persi, mi dispererò… lo so come sono fatta, comprendi? » gli
rispose lei facendogli il verso.
Lui rispose col suo
sorriso sghembo.
« Beh, potremmo sempre
trovare il modo per tornare qui, o tu di venire da noi, così potrei insegnarti
la deliranza! » esclamò il Cappellaio.
« La deliranza… Non so se
sono capace di girarmi tutta come fai tu… »
« Oh, a Sottomondo ce le
farai di sicuro! »
« Vedremo… ora conviene
rimetterci in cammino, tra poco il sole tramonterà. »
« E io devo ancora trovare
il modo per tornare a casa… » puntualizzò Jack.
« Se è per questo anche
io! » esclamò il Cappellaio.
Si alzarono, e il
Cappellaio ricominciò a saltellare seguendo la direzione della bussola.
« No! Non di nuovo di
corsa! » protestò Lucia.
« Posso sempre caricarti
sulle spalle! »
« Ma se fai quasi più
fatica di me, Jack! »
Lui se la prese.
« Allora me ne vado e ti
lascio indietro! »
« No, indietro no! »
protestò lei fingendo di essere terrorizzata.
Il pirata corse avanti di
qualche metro, poi le gridò:
« Sbrigati lumaca! C’è
Nohnny Pepp che ti aspetta! »
« JOHNNY DEPP! SI CHIAMA
JOHNNY DEPP, PIRATA DA STRAPAZZO! » urlò lei fuori di sé, mentre Jack se la
rideva e ricominciava a correre.
Erano entrati nel fitto
del bosco già da alcuni minuti, e Lucia ancora gridava dietro a Jack per aver
insultato Johnny Depp. Improvvisamente, il Cappellaio si bloccò e per poco il
pirata non gli finì addosso.
« Finalmente ti ho
raggiunto, piratuncolo! » esclamò Lucia.
« L’HO TROVATA, L’ HO
TROVATA! Ora potrò tornare a casa e poi tè, tè, tè, potrò bere tutto il tè che
voglio! Berrò, berrò fino a scoppiare, sì, sì! Eheheh!» urlò il Cappellaio
saltellando qua e là.
Lucia e Jack abbassarono
lo sguardo e notarono un buco nel terreno che poteva essere solo una tana di
coniglio o, più precisamente, la tana del Bianconiglio.
La ragazza si inginocchiò
e, curiosa, si sporse oltre il bordo. Apparentemente sembrava una normale tana
di coniglio solo un po’ più grande del solito, ma, dopo qualche secondo, Lucia
iniziò a vedere strani oggetti sospesi nel buio più in basso.
Il Cappellaio saltellava
ancora, agitato.
« Allora, sei pronto? »
gli domandò Lucia.
« Certo, certo, certo,
certo, certo! »
« Ok, abbiamo capito! »
« Ecco qua! » restituì la
bussola alla ragazza « Ciao pirata! Spero di vederti presto! » diede una pacca
sulla spalla a Jack.
« Ehi, vacci piano, mi
stavi per slogare la spalla! »
« Eheheh! Scusa! »
« Ciao vecchio matto, ci
si vede! » lo salutò infine Jack.
« Ciao, ciao, ciao, ciao!
Sì, sì, sì, sì, sì ci vediamo! »
« Speriamo… » sospirò
Lucia.
« Lucia! Se pensi che sia
possibile un modo lo troveremo di sicuro! » la riprese il Cappellaio.
« Cappellaio qui non siamo
a Sottomondo. Non funziona come funziona da voi. »
« Ma io abito a Sottomondo
e là funziona come ti ho detto io, quindi troveremo un modo, ne sono certo! »
sorrise, poi le appoggiò le mani sulle spalle « Mi credi? »
Lei rispose incerta al
sorriso.
« Ti credo solo perché sei
matto! Perché se tu non lo fossi non ti crederei! »
Il Cappellaio scoppiò in
una delle sue divertenti risate e, questa volta, riuscì a far ridere anche
Jack.
« Bene, allora ci si vede!
Ah, quasi mi dimenticavo! » estrasse qualcosa dalla tasca e la porse alla
ragazza.
« Una piuma? » domandò
divertita.
« Di più! » affermò lui
solenne « Quella è la piuma di un corvo di Sottomondo! Conservala con cura! »
« Sarà fatto! »
Lucia guardò l’orologio
che aveva al polso.
« Cappellaio! Sono le
cinque passate! »
Lui assunse l’aria di chi
ha un’urgente premura.
« È passata l’ora del tè?!
Allora scappo! O il Leprotto Marzolino e il Ghiro non me ne avanzeranno nemmeno
una goccia! Ci vediamo presto! »
« Buonviaggioavederci! »
gli rispose Lucia, mentre lo salutava con la mano insieme a Jack.
Il Cappellaio Matto saltò
a piedi pari nella tana e scomparve.
« Come se a Sottomondo
passasse l’ora del tè! » commentò lei sottovoce. Il pirata non fece domande,
notando il suo sguardo triste.
Lucia sbirciò nuovamente nella tana che ora era diventata una normale, silenziosa e noiosa tana di coniglio. Come se, con la partenza del Cappellaio, tutto ciò che di matto era legato a lui fosse scomparso.