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Autore: space_oddity    27/05/2010    3 recensioni
"Avevamo dodici anni quando io, Mary Anne Longbottom e Lilian Cooper, le mie migliori amiche, abbiamo scoperto come nascono i bambini.
Ok, ok, ne avevamo quattordici.".
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Là dove non batte il sole - Appuntamento con James





La navetta parte con un inquietante scricchiolio.
Io sorseggio il mio frappè all'anguria, godendomi ogni singolo sorso zuccherino, mentre James mi racconta della sua scuola (l'ingresso è crollato tre volte ma il preside si ostina a non lasciar usare l'ingresso alternativo, chissà per quale ragione), della sua famiglia (ha un fratello più grande di nome Jeff, che frequenta il college), di Charles..
"Siamo amici... Da quando sono nato, credo.".
"Sì, anch'io e Mary Anne."- replico sorridendo.
James mi fa un sorriso di rimando."E' un sacco di tempo, eh?".
"Già.. Posso chiederti una cosa?".
"Dimmi.".
Tossicchio.
"Beh.. Com'era Charles da piccolo?".
"Charles? Straordinariamente tranquillo.".
Lo fisso dritto negli occhi.
"Stai scherzando.".
James ride:"No, davvero. Timido, imbronciato e molto silenzioso. E mi rompeva sempre tutti i giocattoli.".
Sorrido:"Sì, adesso lo riconosco già un po' di più.".
Rimaniamo in silenzio per qualche secondo, guardando il cielo che inizia a scurirsi.
"E tu?"- domando a bruciapelo.
"Cosa?".
"Tu com'eri da bambino?".
Aggrotta le sopracciglia.
"Incredibilmente goffo"- risponde imbarazzato.
"Oh, anch'io.".
"Non devi cercare di consolarmi"- ribatte ridacchiando.
"Non mi credi? Chiedi a Lily. Ho rotto cinque vasi cinesi di sua madre prima che si decidessero a metterli sotto chiave durante le mie visite".
James fa un sorriso divertito:"Ti ho battuto. Io da Charles ne ho rotti sette. Più il servizio dei bicchieri buoni".
"Dio, eri un vero disastro allora. Spero non ti abbiano mai fatto giocare con le palle cinesi."- scherzo io.
"Oh, sì, me le ricordo! Ma quelle non le ho mai rotte"- ribatte con aria solenne.
"Ah.. D-davvero?".
Distolgo velocemente lo sguardo. Sono quasi sicura di essere arrossita.
James mi scruta indagatore.
Io rimango imperterrita a fissare nel vuoto.
James ridacchia.
Mi volto verso di lui, offesa, "Oh, va bene! Chi diavolo riuscirebbe a farne girare contemporaneamente due su una mano?! E' assurdo!"- esclamo indignata.
"Quindi le hai rotte, vero?"- replica divertito.
"Questo è del tutto irrilevante"- concludo rigida.
Giusto. Non è importante specificare che ne ho rotte tre coppie, no?
"Ok, passiamo oltre"- concede James, con un sorriso malizioso che mi fa scorrere un brivido languido sullo stomaco.
"Guarda che panorama. Le colline, gli alberi, le case.."- inizia con un tono da guida turistica.
Sto al suo gioco. "Davvero. E le chiese antiche, i pittoreschi ristoranti...".
"I musei... se ci sono..".
"Ci sono. E.. le biblioteche, i cinema..".
"I parchi, le strade..".
"I monumenti..".
"Mary Anne che ci fissa da laggiù..".
Mi va di traverso il frappè.
"Cosa?!"- squittisco tossendo.
James mi indica Mary Anne con la testa. Lei saluta con la mano, perfettamente a suo agio, come se non stesse spiando il primo appuntamento della sua migliore amica come una madre chioccia e apprensiva.
"Come va?"- strilla rivolta a noi.
"Tutto bene!"- le urla James di rimando.
"Bene!"- risponde Mary Anne sorridendo -"Sai Chastity, passavo di qui per caso, ti ho vista e mi chiedevo se..".
"..Sì?".
"Se.. Ehr ... Non importa!".
E' in difficoltà. Non riesco a trattenermi.
"Su, dimmi!", sbraito allegramente.
"Mi chiedevo se.. Avevi.. Delle graffette!"- risponde, in preda al panico.
Oh, no. Questa proprio no. Con tutte le scuse stupide e umilianti e scontate che poteva usare ha scelto quella più stupida e umiliante e scontata in assoluto.
James soffoca una risata.
"Certo che no!".
"Ah.. E tu, James? Sai, mi servono davvero quelle graffette!"- urla Mary Anne.
Fantastico. Ora cerca pure di rimediare alla figuraccia.
"Guarda proprio ora non ne ho, mi spiace!"- replica James contrito.
"Oh, bene.. Volevo dire, accidenti, dovrò proprio andarle a comprare!".
"Bene! Perchè ci vai adesso?"- ribatto in tono intimidatorio.
Mary Anne sembra visibilmente combattuta. Una dura battaglia sta chiaramente infuriando nella sua mente.
Non potrebbe essere più chiaro nemmeno se avesse un'angioletto e un diavoletto sulla spalla impegnati in una zuffa. Andare via con un po' di dignità o rimanere a spiare?
Andare.
Restare.
Andare.
Restare.
Grazie al cielo Mary Anne è terribilmente orgogliosa. Ci tiene alla sua dignità.
"Bene, allora ciao!"- strilla allontanandosi in tutta fretta.
"Ciao!"- le urliamo di rimando io e James.
Mi giro verso di lui con uno sbuffo.
"Scusa.".
"Oh, non scusarti. Non ne vale la pena, fra poco toccherà a me."- replica divertito.
Lo guardo, confusa:"In che senso?".
"Charles arriverà a minuti.".
Ridacchio. "Oh, giusto! E come minimo ti chiederà se hai con te il portafoglio!"- replico senza smettere di ridere.
L'idea di Charles preoccupato per l'appuntamento di James è davvero comica.
Voglio dire, Mary Anne è Mary Anne. Dovevo aspettarmelo che venisse. Ma Charles.. è Charles!
James mi lancia uno sguardo strano. Poi fissa accigliato un punto alle mie spalle, mi giro e..

Oddio. Non stava scherzando allora.
Charles è in piedi sotto la ruota panoramica e fa ciao ciao con la mano, proprio come Mary Anne poco prima.
Mi rigiro verso James a bocca aperta-"Come lo sapevi?".
James ride mi risponde continuando a guardare Charles:"Non lo sapevo. Ma gli amici d'infanzia sono così: prevedibili, protettivi e terribilmente rompiscatole"-sospira rassegnato ed urla-"Ciao Charles!".
"Ciao James! Ehm.. Ciao Chastity!".
Perlomeno ha il buongusto di mostrarsi imbarazzato, al contrario di Mary Anne.
"Ciao! Come stai?"- rispondo disinvolta.
"Oh.. Ehm.. Tutto bene! Ehm.. Voi?".
"Tutto a posto!"- risponde James, "Hai bisogno di qualcosa?"-continua divertito mentre mi chiedo se non gli si sia inceppato qualche tasto dell’ "Ehm".
"Mah, niente ... Ehm..

Appunto.

"Eh, ora che mi ci fai pensare.. Non hai per caso un po' di, Ehm.. Graffette?"- domanda Charles, arrossendo.
James alza gli occhi al cielo e mi bisbiglia-"Che dici, si sono messi d'accordo?".
Io soffoco una risata e rispondo sottovoce:"Certo che sì!".
Poi mi volto verso Charles e urlo:"No, dì a Mary Anne che non ne abbiamo e che sto bene esattamente come quando me l'ha chiesto cinque minuti fa!".
Charles è sempre più rosso.
"Certo.. Ehm.. Buona serata!"-fa per andarsene, poi si ferma, come colto da un dubbio-"Ehi, Jamie, ce l'hai il portafoglio?".
"Certo che ce l'ho!"- risponde James esasperato-"Ciao."- conclude poi in tono definitivo.
Charles annuisce e poi sgattaiola via in fretta, probabilmente per andare a riferire tutto a Mary Anne.
James sorride:"Visto? Ora è il mio turno", si schiarisce la voce ed esibisce un' espressione teatralmente afflitta-"Mi dispiace.".
Io sogghigno:"Oh, non quanto ti dispiacerà fra poco, Jamie".
Lui impallidisce, ma continua a sorridere.
"Non avrai mica intenzione di chiamarmi così per tutto il giorno, spero.".
"Certo che sì!"- ribatto sorridendo.
"Allora, Jamie"- continuo implacabile-"Cosa facciamo dopo?".
"Se continui a chiamarmi Jamie non ci sarà un dopo"- afferma con un luccichio divertito negli occhi chiari.
"E perchè, Jamie? Non ti piace il nome "Jamie"? Per me è bellissimo"- replico seria.
Ed è vero. Ja-mie. Scivola sulla lingua come un fiume di melassa.
"Riesci ad immaginare un nome più dolce, più carino, più scorrevole ..."-insisto con tono sognante.
"Ti ho già avvertita una volta. Non costringermi a tapparti la bocca"-replica, risoluto e volutamente ambiguo.

D'improvviso si crea una tensione strana. Io rimango interdetta e cerco di rispondergli qualcosa di sensato. E non trovo proprio niente di meglio da dire che-"..Un bacio sulla ruota panoramica? Nah, fa troppo The O.C.".

James mi scruta con un sorriso enigmatico.
"Hai ragione, meglio di no"- replica voltandosi a guardare il panorama con aria rilassata.
La tensione si smorza. Il che non mi sembra necessariamente positivo.
"No, eh?", rispondo un po' delusa e un po' sollevata.
Ok, forse sono molto, molto più delusa che sollevata.
Osservo affascinata il suo profilo pulito, gli zigomi, il naso diritto, le punte dei capelli che accarezzano la nuca, la bocca ... Oddio, la sua bocca.


Oh, al diavolo. Prima di realizzare quello che sto facendo mi sporgo verso di lui. Ce la posso fare.
James si gira e mi guarda dritto negli occhi.
All'improvviso sono terribilmente consapevole della sua vicinanza, della sua presenza, del modo in cui mi sta guardando e vengo presa da un vero e proprio attacco di panico.
No, non ce la posso fare.
"A-ehm, hai visto il.. Campanile?"- improvviso indicando un punto a caso.
Lui sorride e senza nemmeno far finta di guardare o distogliere gli occhi da me risponde:"Sì, sì. Bello, decorativo.. Non male.".
"E.. Le.. Colline?"-continuo, con la voce che trema.
James incrocia le braccia e fa quel suo sorriso sghembo che mi toglie il fiato, come a dire "Beh, e ora?".
Ok, Chastity. Inspira. Espira.
Gli sfioro il collo con un dito. Senza nemmeno rendermene conto mi ritrovo a baciarlo furiosamente (e adeguatamente ricambiata) mentre artiglio la sua maglietta con le mani.
James fa scorrere le sue mani sulla mia schiena e mi sembra di perdere l'ultimo briciolo di autocontrollo che mi rimane.
Ed è.. Oddio. E' paradisiaco. Ha la bocca fresca e morbida e buona e dolce e.. Dio.
Ci stacchiamo increduli e col respiro affrettato.
Mi lascia un ultimo breve bacio sul labbro superiore, mi prende per mano e mi aiuta a scendere dalla navetta.
Mentre camminiamo chiacchierando come se niente fosse mi sento la testa vuota e un formicolio insistente ai piedi.
"Beh.. Dove andiamo?"- gracchio con un filo di voce.
"Oh, pensavo.. Ti va di andare in gelateria? E' qui vicina", risponde con la voce roca.
Sorrido soddisfatta. Almeno non sono l'unica che risente ancora degli effetti del bacio.
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Ci sediamo ai tavolini e subito un cameriere zelante viene a prendere le ordinazioni. Due frappè all'anguria, ovviamente.
Colgo un movimento improvviso in un cespuglio vicino e mi giro sospettosa, ma non vedo niente. No, probabilmente Mary Anne e Charles hanno deciso di lasciarci in pace.
Ad ogni modo, farebbero bene a farlo.
Osservo James giocherellare con il menù. Alzo lo sguardo e incrocio i suoi occhi che mi fissano con un'intensità calda, dolce.
Tossicchio. "Allora, parlavamo di..".
Eh. Di cosa parlavamo?
"Monumenti"-mi suggerisce James sogghignando.
"Monumenti. Sì. Beh, che te ne pare delle bellezze architettoniche di Penn Hills?"- ribatto, cercando di sembrare disinvolta.
"Mh. Beh, fantastiche"- si interrompe un attimo per lanciarmi uno sguardo che mi fa accartocciare del tutto lo stomaco-"Mi è piaciuto particolarmente il campanile"-conclude ridacchiando.
"Ah, non le colline?"-replico, mentre inizio a rilassarmi.
"Beh, sì anche quelle..".
"Volete ordinare?"-domanda una voce professionale.
Mi giro e rispondo cortesemente, "Oh, no grazie, abbiamo già ordinato..".
Oddio. No. La cameriera di oggi.
Dallo sguardo terrorizzato che mi ha lanciato deve aver pensato anche lei qualcosa del genere.
Del tipo, "Oddio. No. La pazza psicopatica di oggi".
"Scusate, non avevo visto."-replica scandendo bene le parole con lo stesso, grande sorriso nervoso. Si allontana camminando all'indietro e poi si precipita dentro la gelateria.
James alza un sopracciglio.
".. Che problema ha?".
"Oh, non lo so. Non ne ho la minima idea", rispondo prontamente.
James scrolla le spalle e si passa una mano sul collo.
"Davvero. Non lo so. Non saprei proprio che dire"-replico nervosamente, del tutto incapace di frenare il fiume di parole che fuoriesce dalla mia bocca.
Mi guarda dritto negli occhi. Io distolgo lo sguardo.
"Ok, preferisco non indagare"- conclude infine divertito. Sospiro mentalmente di sollievo e gli sorrido.
Quasi distrattamente mi prende la mano e inizia ad accarezzarmi con il pollice. Restiamo in silenzio per un po' fino a che James non comincia ad accarezzarmi il braccio e appoggia la mano sulla mia guancia, girandomi verso di lui.
Mi bacia piano mentre cerco di non rabbrividire.
Prima che i pensieri razionali vengano spazzati via totalmente dalla mia testa penso due cose.
La prima è che i ciuffi di capelli castani e biondi che spuntano da dietro il cespuglio sono inconfondibili. Mary Anne e Lily saranno seriamente nei guai.. quando avrò finito con James.
La seconda è...
Dio. E' anche meglio di prima.



Grazie a tutti, spero vi sia piaciuto!Non ho molto tempo per le recensioni, perchè sono a scuola(come devo ridurmi per ottenere un quarto d'ora per postare i capitoli -.-) ma ci tengo a ringraziare, nell'ordine:
La mia beta(Lory, hai sempre tu il primato, non preoccuparti!):)

Quelli che recensiscono, nel caso specificoWrath e caramella _ rosa_ gommosa

Quelli che leggono questa storia,, la aggiungono alle preferite o alle seguite
Grazie mille a tutti! Al prossimo!

P.s.: potrebbero esserci errori disseminati qui e là, portate pazienza, non è colpa della beta(assolutemente) , ma colpa mia che sto cercando di postare senza farmi vedere dalla mia profe(in teoria starei facendo una ricerca)XD
  
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