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Autore: Lione94    30/05/2010    3 recensioni
Sono passati dieci anni da quando l'Olandese Volante è tornato dalle acque dei morti e ha terminato il suo compito, e ben venti anni da quel giorno memorabile della vittoria dei pirati sulla Compagnia delle Indie Orientali.
Adesso la volubile dea Calipso regna incontrastata su tutti i mari ma una ragazza comparsa dal nulla la sfiderà, coinvolgendo nelle sue avventure i più famosi pirati dei Caraibi, tra cui il capitano Sparrow, Barbossa e i coniugi Turner.
Dal terzo capitolo:
- Sapevo che la calma non sarebbe potuta durare per sempre - sospirò William Turner.
- Pensi che la tempesta sia stata per causa sua? - chiese Elizabeth perplessa.
Il Capitano annuì, serio.
- Oh andiamo, Will. Siamo pirati. La calma non fa per noi - ribadì la moglie, allegramente - Questa sarà un’altra avventura - sorrise e gli lasciò un leggero bacio sulle labbra.
Will sorrise di rimando, anche se non ancora del tutto sicuro di voler affrontare una nuova avventura.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elizabeth Swann, Jack Sparrow, Nuovo Personaggio, Will Turner
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 15: Lo Schiavo traditore







Barbossa avanzava tra i pirati sbattendo a terra il suo bastone, mentre la scimmietta Jack si muoveva irrequieta sulla sua spalla, probabilmente influenzata dall’umore nero del suo padrone, nero come il cappello che portava in testa.
In quei giorni aveva cercato in tutti i modi di convincere i pirati ad uscire alla scoperto. La pazienza di Calipso stava diminuendo e Barbossa temeva che presto si sarebbe stancata di aspettare. A causa dei suoi discorsi che andavano contro la volontà del re della Fratellanza, i pirati avevano iniziato a sospettare di lui. In quel momento si sentiva perfino seguito e dal movimento di passi barcollante e un tintinnante rumore familiare, aveva intuito chi fosse quel fellone.
Ignorandolo si avviò dritto verso il molo dove James stava consultando delle carte, affiancato da Elizabeth e due vecchie conoscenze della Perla Nera: Pintel e mastro Ragetti, ma prima che potesse raggiungerli, il pirata inseguitore lo fermò piombando davanti a lui.
<< Barbossa! >> esclamò Jack Sparrow trovandosi a faccia a faccia con l’antico nemico.
<< Jack, non hai nient’altro di meglio da fare che inseguirmi? >> domandò Hector cercando di liberarsi dalla sua fastidiosa presenza.
<< Oh, non sai che sofferenza è stata averti davanti agli occhi per tutto il tempo ma la curiosità è davvero una brutta bestia… >> Barbossa credé di vedere balenare negli occhi di Jack un lampo di follia d’amore << Allora dove l’hai lasciata? Dove hai nascosto la Perla Nera? >>
<< La mia nave? Sicuramente molto lontano da te >> rispose Barbossa dopo un attimo d’incertezza optando per una mezza verità. Non poteva certo rivelargli che la Perla Nera e il suo equipaggio di Schiavi si trovava appena fuori la baia della Città dei Relitti, affiancata dalle altre navi della flotta di Calipso in attesa di sferrare un attacco alla Fratellanza.
Sul volto di Jack apparve un’espressione ancor più folle quando udì l’aggettivo possessivo con cui l’altro pirata aveva definito la sua nave. << Prima o poi tornerà dal suo vero capitano >>.
<< E tu saresti un vero capitano? >> lo schernì Barbossa ghignando.
<< Barbossa, Jack! >> Elizabeth si accorse di loro e gli fece cenno di avvicinarsi. << Venite >>.
I due corsari avanzarono lungo il molo, verso la piratessa e il figlio, guardandosi in cagnesco.
James alzò lo sguardo su di loro. << Allora qualche novità? >> chiese a Jack che scosse la testa indecifrabile.
<< Come posso aver anch’io la suddetta novità se son rinchiuso qua? >> cantilenò con tono irritante.
James digrignò i denti e ritornò a guardare le carte. Sapeva benissimo che Jack conosceva il luogo per dov’era partita Kendra in tutta fretta mentendogli, ma come al solito il pirata si rifiutava di fargli sapere anche la più piccola cosa. Aveva cercato perfino di convincerlo a lasciarlo andare ad aspettarla fuori dalla Città, cosa che ovviamente James gli aveva proibito.
Elizabeth lanciò un’occhiata perplessa ai due e poi riprese a parlare: << Non capisco perché Calipso non si decida a fare qualcosa… il mare là fuori è calmo ma non quanto gli uomini qui. Vogliono… vogliamo tutti riprenderci la nostra libertà >>.
Barbossa ascoltò le parole della piratessa accarezzando distrattamente il pelo di Jack, cercando di ricordare cosa fosse la libertà, quella meravigliosa condizione per cui tutti gli uomini presenti alla Città dei Relitti erano disposi a rischiare la propria vita per conquistarla.
Non era mai stato veramente libero, prima a causa della maledizione del tesoro maledetto di Cortés e ora per via di Calipso.
Eppure molti anni prima quando i suoi capelli e la sua barba erano ancora del tutto rossi aveva lottato in suo nome contro Davy Jones e ricordava ancora la meravigliosa sensazione che aveva provato quando aveva combattuto come un uomo libero.
E sentendo i discorsi degli uomini, il desiderio di riprovare quella sensazione si riaccendeva ogni volta più forte nel suo cuore, animandolo di una nuova forza.
Forse non era troppo tardi per cambiare rotta. Dopotutto ormai, data la sua età avanzata, non aveva più paura della morte e la minaccia di Calipso non poteva più toccarlo. Non valeva la pena resuscitare un’altra volta e vivere una vita che aveva già vissuto.
<< Forse dovremo attaccare noi per primi >> disse infine a Elizabeth << Un attacco a sorpresa aumenterebbe la nostra forza >>.
<< Una dichiarazione di guerra spetterebbe al re >> gli rispose lei incerta, guardando suo figlio.
James, sentendosi chiamare in causa, alzò nuovamente gli occhi dalle carte per vedere Jack dietro i due scuotere piano la testa e gesticolare animatamente ondeggiando. Smise immediatamente quando Barbossa si voltò a guardarlo accigliato.
Il giovane rifletté sulle parole appena ascoltate e capì che non poteva aspettare ancora. Non poteva trattenere gli uomini alla Città per un solo sentimento che si era impossessato del suo cuore e aveva cambiato la sua vita. Prima di allora si era sempre chiesto come i suoi genitori fossero riusciti a superare tutte le difficoltà rimanendo insieme grazie all’amore e solo adesso riusciva a capirlo provandolo lui stesso per Kendra, ed era l’amore della libertà che provavano gli uomini che lo spinse ad approvare la decisione di Barbossa.
Sì, avrebbero combattuto e forse al ritorno di Kendra tutto sarebbe già finito.
<< Mastro Gibbs! >> chiamò il pirata che si trovava lì vicino e camminava lungo il molo con una bottiglia in mano. Vivere poca avventura non gli faceva bene. << Avvertite i pirati, preparate la nave. Si va a combattere >>.
Gibbs s’illuminò, scolò l’ultimo sorso della bottiglia per poi lanciarla allegramente in mare e corse animato verso la città esclamando: << Per tutte le palle di cannone con la barba! Era ora! >>.
Il capitano Sparrow guardò stralunato il giovane Turner, pensando contrariato che fosse molto più simile alla madre che al padre, decisamente più difficile da ingannare.

Quando il crepuscolo giungeva ormai al termine e il cielo si stava oscurando, Barbossa salì finalmente a bordo della Perla Nera che da tanto era in attesa del suo capitano.
William Turner lo vide comparire sul ponte della nave accanto all’Olandese Volante mentre contemplava con occhi spenti la Città dei Relitti dove dovevano trovarsi sua moglie e suo figlio, ignari del pericolo che stavano correndo ad affidare la loro vita nelle mani di Barbossa… di quel traditore!
Sobbalzò quando Calipso comparve seduta sul parapetto della sua nave, vicino a lui. La dea, vestita come una piratessa con tanto di tricorno poggiato sui capelli lunghi e neri legati in una treccia, guardava la Perla Nera con gli occhi fiammeggianti di vendetta, tanto che sembravano carboni ardenti, osservò inquieto il capitano Turner.
<< Mio adorato capitano Turner a quanto pare Barbossa ci ha finalmente degnato della sua presenza >> disse Calipso indicando il pirata vestito di nero.
Barbossa si sporse verso il parapetto e si levò il cappello per salutare la sua padrona. << Mia signora, è stato davvero un compito assai arduo convincere i pirati ad uscire allo scoperto >> assunse una faccia contrita che poco si addiceva alla sua figura.
Will capì che aveva in mente qualcosa, ma non aveva idea di quello che stava organizzando il corsaro.
<< Sparrow è davvero una spina nel fianco >>.
<< Allora lui sarà il primo a cadere >> sibilò Calipso alterandosi al suono di quel famoso nome.
Will guardò Barbossa indeciso se ridere o odiarlo. Stava aizzando Calipso contro Jack di proposito. Con quei due si ripeteva sempre la stessa storia: ognuno cercava di fare fuori l’altro in qualsiasi situazione.
<< I pirati vi attaccheranno domani all’alba da Sud-Ovest con andatura di bolina >>.
Calipso sorrise, deliziata. << Come farei senza di voi, mio caro Barbossa >>.
Barbossa fece un cenno d’assenso e si rimise in testa il suo amato cappello.
<< Domani all’alba preparatevi alla battaglia miei cari capitani. Barbossa voi tornerete alla Città per far sì che i pirati non sospettino di nulla >> e detto questo Calipso si tuffò nel mare sparendo alla vista dei due pirati, anche se sapevano che sarebbe stata sempre presente.
<< Barbossa! >> lo chiamò Will prima che il capitano si voltasse per ritornare da dov’era venuto. << Hai visto Elizabeth e James? >> domandò all’improvviso agitato.
Barbossa lo guardò negli occhi per qualche attimo prima di rispondere: << James è il Re della Fratellanza >>.
Turner sentì un sorriso involontario illuminargli il volto: suo figlio Re della Fratellanza! Era orgoglioso, anche se sospettava che ancora una volta ci fosse lo zampino di Jack nella votazione.
<< Dimmi, capitano Turner >> disse il corsaro sporgendosi nuovamente oltre il parapetto, risvegliandolo dai suoi pensieri. << Perché non sei con loro? >>.
William si rabbuiò: << Sai benissimo che, anche se Calipso non ha il mio cuore, è lei che controlla l’Olandese Volante. Non ho altra scelta >>.
<< Gli uomini sono sempre liberi di scegliere >> continuò Hector indecifrabile e Will non riuscì a capire il perché di quel discorso.
<< Gli uomini liberi lo sono, Barbossa, ed io sono uno Schiavo >>.
Barbossa assunse un’aria pensosa e annuì, poi senza aggiungere altro si voltò e iniziò a gridare gli ordini alla ciurma che oziava sul ponte.
<< Forza branco di luridi cani rognosi! Muovetevi, dobbiamo raggiungere la Città dei Relitti >>.
Will rimase a guardare la Perla Nera levare le ancore e allontanarsi nella notte nera come le sue vele.

La nave navigava lenta per il mare dei caraibi sotto un cielo stellato.
Kendra dopo aver dato gli ultimi ordini alla ciurma dell’Aurora, un piccolo brigantino al servizio di Sree Sumbhajee che aveva concesso favorevolmente la sua nave sapendo che quella della piratessa era una missione per conto della Fratellanza, si ritirò nella cabina del capitano.
Lentamente si avvicinò al suo letto e tirò via da sotto il letto il tesoro più prezioso che aveva trovato nel più remoto anfratto dell’Isla de Muerta tra oro, diamanti e il leggendario forziere di monete azteche maledette da Cortés.
Poggiò l’orecchio sul piccolo forziere che aveva tra le mani e ascoltò i battiti del cuore al suo interno che risuonavano amplificati nel silenzio della stanza. Kendra rimase in ascolto riflettendo sul cuore di Turner. Chi lo avrebbe avuto tra le mani, avrebbe avuto il controllo del capitano dell’Olandese Volante, quindi a sua volta della nave e della sua ciurma. Eppure Elizabeth e James non avevano mai pensato a questo aspetto essendo le prime due persone che lo amavano.
Jack lo voleva sicuramente per controllare la nave e a sua volta i movimenti di Calipso. Ma sarebbe stato in grado di fare questo a un suo amico? Kendra non lo credeva possibile.
Invece Calipso voleva il cuore per controllare a tutti gli effetti il suo Schiavo più potente, altrimenti avrebbe avuto la sua vendetta strappando quello dal petto del figlio.
Kendra si prese la testa tra le mani. La scelta più giusta le sembrava dannatamente sbagliata, eppure si stava addentrando verso quella direzione e non avrebbe più cambiato la rotta.

La mattina all’alba la flotta di Calipso era già allestita, i cannoni erano carichi, le vele spiegate insieme ai Jolly Roger e gli Schiavi-Capitani pronti alla battaglia.
All’orizzonte apparvero la Medusa affiancata dalla Perla Nera.
<< Che diavolo succede? >> domandò Sputafuoco a Will, perplesso per il numero assai esiguo delle navi davanti a loro.
Will scrollò le spalle confuso quasi senza sentire le parole del padre. La sua attenzione era concentrata sulla Medusa: era la nave ammiraglia della Fratellanza e quindi lì sopra dovevano esserci Elizabeth e James.
Un improvviso sibilo proveniente da dietro fece voltare tutti i pirati.
<< Navi a poppa si dirigono dritte verso di noi! >>.
L’urlo risuonò di nave in nave, fino ad arrivare all’Olandese Volante dove era apparsa Calipso schiumante di rabbia. Il cielo si annuvolò di colpo e un forte vento iniziò a soffiare agitando il mare.
<< Sapete questo cosa vuol dire capitano Turner? >> esclamò la dea rabbiosa mentre Will sorrideva soddisfatto. In fondo sapeva che Barbossa era un brav’uomo. E finalmente il pirata capì il significato delle parole che gli aveva detto Hector la scorsa notte. Lui aveva scelto: aveva scelto la libertà.
<< Barbossa è uno Schiavo traditore >>.





Ciao a tutti!! Immagino sarete molto sorpresi di trovare finalmente un capitolo. In effetti lo sono anch'io. Non so come ho fatto a trovare un po' di tempo per scrivere ma eccomi qui a postare il continuo di questa fanfiction.
Spero che vi sia piaciuto davvero. Ho cercato di descrivere i sentimenti dei personaggi poco prima dello scoppio della guerra, non manca nessuno all'appello questa volta. Nemmeno il nostro amato capitano Turner.
Spero di essere riuscita a scrivere bene le intenzioni di Barbossa e di aver creato un po' di effetto sorpresa sul suo piano, anche se in fondo sappiamo tutto che Barbossa è un brav'uomo ù.ù Forse sono sconfinata un po' nel'OOC ma dopotutto i pensieri delle persone cambiano, quindi è normale che un personaggio sia diverso da com'era molti anni prima (per essere precisi nel film).
Sono davvero curiosa di sentire le vostre opinioni, mi rimetto ai vostri giudizi :D
E come al solito passiamo a ringraziare le persone che mi seguono in questa fanfiction! Un bacione a tutte e grazie davvero!
Rebecca Lupin: Ciao! Sì, hai proprio ragione: l'unico posto al sicuro da Calipso è la terra ferma, quindi chissà se Kendra ce la farà. Ti lascio con questa curiosità che sarà soddisfatta nei prossimi capitoli anche se ho messo qualche indizio rigurdo la sua decisione in questo. Un bacio.
Fannysparrow: Ciao cara! In questo capitolo è tornato anche Will *-* Non ti voglio anticipare niente, ma nel prossimo chap ci sarà un incontro che penso ti piacerà :D Sono curiosa di sentire la tua opinione su Barbossa ^^
Yunie992: Yeee ciao! Wow la tua è la trentacinquesima recensione :D Mi dispiace davvero molto di farvi penare tanto ma con la scuola e tutto il resto trovo davvero difficile prendere la penna e mettermi a scrivere. Il cervello è Off-line xD Comunque sono contenta che la scena precedente (cioè quella del Consiglio della Fratellanza) ti sia piaciuta, temeno di essere ripetitiva ma per fortuna non è stato così C:
Non perdetevi il prossimo capitolo in cui i nostri pirati passeranno all'azione!
Un abbraccio a tutti, Chiara.
  
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