“Black
Star, si può sapere dove diamine siamo finiti?”
Lo fisso esasperato.
Ci saranno
tipo -10 gradi, sta nevicando e il mio stupido amico ci ha fatti
sperdere entrambi sui cucuzzoli delle montagne.
Quando gli altri lo sapranno, si sbellicheranno dalle risate.
“Beh, siamo qui!”. Indica con l’indice un punto poco definito della cartina.
“Ah, adesso sì che ho le
idee chiare!” esclamo, in preda all’esasperazione più totale. “Credo dovresti iniziare seriamente a considerare la prospettiva di
lavorare come guida turistica, davvero!”
“Ehi, ehi,
ehi! Mentre tu perdevi tempo a lamentarti, ho visto
una casetta dall’aria abbandonata laggiù. Io andrei a dare
un’occhiata, se non ti dispiace”.
Afferro lo zaino,
sbuffando. Ovviamente non ho altra scelta che seguirlo, dato che lui è
provvisto dell’unica cartina.
Il panorama è spettrale:
intorno a noi
ci sono solo enormi alberi malconci e tanta neve.
Black Star stamattina mi aveva rassicurato che saremmo
andati in un posto sicuro, ma in realtà nemmeno lui aveva idea di dove saremmo
andati a finire.
Ci fermiamo davanti alla
casetta, interamente costruita in legno, sicuramente abbandonata, da come si
poteva evincere dalla porta socchiusa,sprovvista di
serratura.
“Che
aspetti, entra!”
Doveva essere una bella
casa, un tempo:un caminetto spento adorna l’unica
stanza al piano inferiore, che funge da cucinotto e salone; una scala a
chiocciola porta al piano superiore, dove suppongo ci siano le camere da letto.
Mi chiudo la porta di legno
alle mie spalle, mentre Black Star accende un fuoco
nel caminetto grazie a del legno trovato in giro.
In un angolo della stanza
trovo un paio di plaid di lana pesante, che provvedo subito a stendere davanti
al camino.
“Siediti sul plaid, avrai freddo” mi invita lui, già steso davanti al fuoco.
Accetto l’invito di buon
grado, sto morendo dal freddo.
Mi avvicino più che posso
al fuoco, sperando di riscaldarmi in fretta.
Aaah, com’è piacevole quest…
“Devo pisciare”
Dopo avermi deliziato con
questa perla di saggezza, si alza di scatto.
“Black
Star, e che càzzo! Ma un po’ di contegno!” gli urlo, ma lui è già partito al piano di sopra alla
ricerca di un bagno. Riscende le scale poco dopo.
“Hai trovato il bagno?”
“Si, ma la tazza è
diventata un ospizio per topi e la doccia sembra il festival dello scarafaggio!”
“Beh, puoi sempre pisciare
nel camino!”. Sorrido, divertito all’idea.
Si batte una mano sulla
fronte. “Giuuuusto! Grazie Soul!”
Sta cominciando a
sbottonarsi i pantaloni. Ma non vorrà davvero…?
“Star! Non avrai mica
intenzione di pisciarci davvero dentro?!”
“Perché no,scusa! Ti dà fastidio?”
“Eh beh!”. In realtà non mi
fa schifo l’atto in sé, ma più che altro il fatto di vedere il…coso di Black Star.
“Ma
dài, Soul, tanto siamo tra
uomini! Mica è la prima volta che vedi un uomo nudo,no?”
dice, come se mi avesse letto nel pensiero.
Arrossisco violentemente.
“OMMIODDIO”. Si riallaccia
i pantaloni. “Tu…AHAHAHAHAHAHA!”
Ah ah ah. Càzzo ride? Che cosa c’è di
strano?
Si abbassa verso di me,
guardandomi negli occhi.
Perché mi sento mancare improvvisamente ilk respiro, quando noto che il suo volto è a meno di 3
centimetri dal mio?
“Vuoi che me ne vada? Dico,
se vuoi vado a pisciare fuori”
“NO! Cioè,
no , dài, fuori fa freddo, il…coso si raffredda”. Che càzzo sto dicendo?
Si allontana di qualche
centimetro, anche se è sempre vicinissimo.
“Ma
TU vuoi che resti?”
Il silenzio più assoluto
piomba nella stanza.
Nella mia mente, la
risposta già ce l’ho.
“Io…”
Mi avvicino
ancora di più al suo viso, le punte dei nasi ora si sfiorano.
“Io…”
Non mi dà nemmeno il tempo
di formulare per bene la frase.
La sua lingua sta già
“prendendo confidenza” con la mia. Ok, questa battuta
era scadente, ma insomma, mi starei anche un attimo
baciando col mio migliore amico!
E bacia anche bene!
In preda ad un mix di eccitazione e gusto per il proibito –gusto per il
proibito? OMMIODDIO!-, inizia a baciarmi lungo il collo.
E’ il paradiso.
Mi sfilo in fretta la
camicia, senza sapere precisamente neanch’io cosa sto facendo, mentre lui mi dà
dei piccoli morsi sull’orecchio sinistro.
Riesco a percepire un
sussurro. “Il piccolo Soul vuole giocare…”
Sbuffo. E’ così? Mi
considera piccolo? Ora glielo faccio vedere io, chi è il piccolo.
Gli
strappo con violenza la camicia,
i bottoni volano da tutte le parti, dopodiché lo afferro per la nuca ed inizio
a baciarlo.
E’ un gesto di sfida:
costringo la sua lingua ad intrecciarsi con la mia, lo
sottomendo.
Sorride,
ha capito il mio gioco.
Mi slaccia i pantaloni,
sento le sue dita fredde accarezzarmi lungo i fianchi, il respiro caldo sul mio
collo mentre gli annuso i capelli.
Inspiro profondamente: sono un po’ bagnati a causa della neve sciolta, ma profumano
di buono.
Nel frattempo, sono rimasto
in mutande.
Fin dove ci saremmo spinti?
Nel pensarlo, un brivido mi percorre la schiena.
All’improvviso, non sento
più i suoi baci sul petto.
Alzo la testa, notando che
mi sta fissando come fossi un idiota.
“Qualcosa non va?”. La sua
voce mi fa girare la testa. Probabilmente sono rimasto imbambolato per un po’.
“Tutto bene. Continua,
se…ti va”. Se non gli ero sembrato stupido fino ad
ora, adesso gli ho dato una splendida occasione per farlo.
“Non mi faccio di certo
pregare…”
Mentre riprendiamo a baciarci, si slaccia anche lui i
calzoni.
Faccio per aiutarlo, quando
noto che oltre ai pantaloni sta levando anche i boxer.
Lui vuole…?
Dio, ora sì che mi gira la
testa.
“Star…sei sicuro che sia il
caso?” gli dico, mentre continua a darmi bacetti sul
collo.
Stacca per un secondo la
bocca dal mio collo, senza muoversi di un solo millimetro.
“TU lo vuoi?”
Uffa, perché riesce sempre
a trarmi in inganno? Sa perfettamente che in questo momento il mio unico
desiderio è il suo corpo.
“Beh, direi
che…”
Prende una ciocca dei miei
capelli ed inizia a giocarci.
“…Certo che lo voglio,
deficiente”. Gli sorrido, per poi baciarlo nuovamente.
Le sue mani mi cercano, cercano il mio corpo, mi desiderano.
Lo imito,
inizio a toccarlo, non pensavo srei riuscito a
farlo.
Eppure lo sto facendo, perché sono io il primo a volerlo.
Mi lascio sfuggire un piccolo sospiro, mentre sento i miei boxer scivolare giù,
lasciandomi nudo.
Writer’s Space
EHEHEH!
Non c’è altro da
aggiungere, se non che un giorno lontano (non ora :D)
posterò l’epilogo.
EHEHEHEHEHEHE!