Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: Carrie_brennan    10/06/2010    4 recensioni
Maya decide di voler dire una cosa importante a Masumi..
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Masumi Hayami, Maya Kitajima
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SI SISTEMERA’ TUTTO..


Maya era ormai da qualche minuto davanti la porta dell'ufficio di Masumi. Il grande orologio della hall, nel palazzo della Dayto, segnava le nove e i corridoi erano diventati piuttosto silenziosi. Solo qualche inserviente girava tra una stanza e l'altra per fare le ultime pulizie, e, in alcuni uffici, le luci accese facevano intuire la presenza di qualche segretaria o assistente particolarmente zelante che stava anticipandosi il lavoro per il giorno successivo. Erano passate solo poche ore dalla telefonata con la signorina Mizuki.

"Salve signorina"
"Maya, che piacere!Cosa posso fare per te?"
Maya rimase in silenzio, esitante, poi continuò.
"Beh, ecco signorina, volevo sapere come andavano le cose lì, ho letto quegli articoli di giornale stamattina e.."
Mizuki chinò il capo e non nascose un sorriso. Gli articoli di cui parlava Maya si riferivano al sospetto di alcune tangenti, pagate da imprenditori di spicco, per far tacere presunte operazioni illegali. E nella, breve, lista dei sospetti spiccava il nome di Masumi Hayami. Non la Dayto o Hayami senior, ma proprio Masumi. Un vero e spietato attacco personale.
"Tu cosa ne pensi Maya?" Le aveva chiesto Mizuki
"Signorina, so che sono solo delle menzogne.. però so anche quanto possano ferire le menzogne.."
"Sei preoccupata per Hayami-san, vero?" Mizuki arricciò il filo del telefono intorno ad un dito, stendendosi un po' di più sulla poltrona
"Cosa?? No..io..è che non sopporto le bugie.."
Maya non avrebbe voluto balbettare, non sopportava più questo aspetto infantile del suo carattere. Avrebbe voluto essere una di quelle donne decise e oneste, capaci di esprimere serenamente i loro pensieri. Ma quando era in imbarazzo, in particolar modo quando si trattava di Masumi, si ritrovava ancora a farfugliare.
"Perché non vieni a dirglielo di persona, Maya?"
La ragazza trasalì
"Cosa, signorina Mizuki?" Maya tratteneva la cornetta del telefono con entrambe le mani
"Quello che hai appena detto a me, sono sicura che ad Hayami san farà piacere"
"Dice?" Riuscì a sillabare Maya in un sussurro
"Si, ne sono sicura. Il suo ultimo appuntamento di oggi termina alle 20e30 circa"
"Va bene, la ringrazio signorina Mizuki"
"Grazie a te Maya, grazie a te"

I giornali, praticamente ogni giorno, scrivevano illazioni contro la Dayto. Ogni uomo d'affari doveva fare i conti con questa routine e dargli meno peso del necessario. Ma Maya aveva capito che il riferimento esplicito a Masumi nascondeva un tentativo chiaro di offesa alla sua persona, non era il solito attacco generico ad una posizione di potere, e Masumi, il suo Masumi, non sarebbe restato indifferente a tutto questo, attento com'era ad essere un uomo di successo ma a mantenere una sua dignità personale. Maya posò il telefono e fece un profondo sospiro. Nello stesso istante Masumi passò davanti la scrivania di Mizuki. Lei chinò leggermente il capo in segno di saluto e si concesse un sorriso compiaciuto. Sempre di più quei due gli sembravano fatti per stare insieme.


"Su, Maya, fatti coraggio e bussa a questa porta"
Maya, un po' tremante, sollevò una mano stretta a pugno, avvicinandola alla porta. Nel cuore un unico desiderio: che ne lei ne Masumi finissero col dire cose che avrebbero rovinato quel momento. Cominciava ad essere stanca delle loro incomprensioni. I loro battibecchi in fondo non la infastidivano più, aveva capito che era il loro modo di comunicare, sapeva che Masumi si divertiva a stuzzicarla e lei ormai riusciva a cogliere la sfumatura priva di cattiveria della sua voce. Ma la faceva soffrire la loro mancanza di onestà. Soprattutto ora che lei sapeva l'identità dell'ammiratore. Continuavano a ferirsi pur nascondendo affetto l'uno per l'altro
"Perché per fare tutto quello che ha fatto, dovrà provare almeno un po' di affetto per me, vero?"
si chiese Maya, trattenendo dentro di se la paura profonda di scoprire di essere stata davvero solo un investimento per lui, e, nello stesso tempo, coltivando la segreta speranza che lui potesse provare più dell'affetto per lei.
"Avanti!"
All’udire la sua voce calda fu presa d’un tratto dal panico. Forse stava facendo una grande sciocchezza. Cosa se ne faceva Masumi della sua solidarietà? Probabilmente, come in tante altre occasioni, l'avrebbe presa in giro. Scosse la testa, come a voler cacciare qualcosa di molesto e bloccò con decisione il flusso di pensieri impazziti. Aprì lentamente la porta.
"Mizuki, può andare, è tardi..ma.. chibi chan!"
Seduto dietro la scrivania, Masumi scivolò in un'espressione sorpresa, e sollevò leggermente il viso dai palmi, su cui aveva appoggiato le tempie fino a qualche secondo prima, per guardarla.
"Salve Hayami san, ancora al lavoro? Non è stanco?"
Maya si avvicinò alla scrivania e appoggio una mano sul piano di lavoro. Masumi la scrutò per qualche secondo. Il suo viso e la sua voce avevano una sfumatura dolce, e, stasera, gli sembrava più carina del solito con quella camicetta blu un po' arricciata sui fianchi e i pantaloni lunghi e bianchi. Forse era sconveniente continuare a guardarla, ma adorava osservare ogni dettaglio di lei. Colse un paio di mollettine blu lucide tra i capelli e indossava una tracolla e..sbagliava o quelli sembravano dei tacchi? Tutta quella cura lo fecero sorridere, probabilmente più tardi aveva appuntamento con Sakurakoji.
"Stanco? Si, in effetti oggi è stata una giornata molto pesante.." abbassò lo sguardo per poi rialzarlo, in cerca di quello di Maya
"Come mai sei qui Maya ?Volevi dirmi qualcosa?"
"Si, io.."
Maya sfiorando con le dita la scrivania, percorse il suo perimetro e raggiunse Masumi, avvicinandosi alla sua poltrona. Lui sollevò di più il viso per riuscire a guardarla, la vicinanza gli permise di avvertire anche il suo particolare odore, cosi piacevole da inebriarlo
"Ho letto quegli articoli che parlavano di lei oggi.."
“Già” pensò Masumi “i famosi e infamanti articoli. Ci credi anche tu Maya?E in fondo perché non dovresti crederci..però ti prego, non infierire su di me, sono disposto ad accettare tutto, ma oggi il tuo disprezzo mi sarebbe fatale”
Masumi abbassò lo sguardo
"Volevo dirle che chi la conosce o ha lavorato con lei sa bene che si tratta solo di falsità.."
Masumi con un movimento repentino fu di nuovo nei suoi occhi.
"Tu non credi a quello che hanno scritto, Maya? " la sua voce tradiva la sua emozione
"No Hayami san, non ci credo..come potrei?"
La voce di Maya era un sussurro, teneva gli occhi incollati al pavimento e sentiva il sangue colorarle le guance. Lui sentì scaldarsi dentro, possibile che Maya avesse davvero cominciato ad avere almeno un pò di stima per lui? E poi.. perché aveva sentito il bisogno di venire a dirglielo? Che fosse preoccupata per lui? Fu in preda a questi pensieri che non riuscì ad impedire al suo braccio di sollevarsi leggermente, lasciare che la sua mano si posasse sul fianco di lei avvicinandola ancora un po', e poggiare il viso sul suo ventre morbido e caldo, chiudendo gli occhi.
"Grazie Maya.." Sussurrò sul tessuto della sua camicetta
Lei rimase per qualche istante completamente inerme. Le mani, prima strette a pugno e appoggiate al petto, ora erano completamente abbandonate sui fianchi. Ma il calore del contatto con Masumi, la stretta delicata delle sue braccia attorno alla vita ebbero il potere di destarla. Poggiando lo sguardo sulle sue ciocche morbide, gli circondò le spalle con le braccia e affondò alcune dita tra i suoi capelli. Tante volte aveva desiderato farlo, accarezzargli quei lunghi capelli.. Chiuse anche lei gli occhi
"Vedrà che si sistemerà tutto Hayami san.."
E rimasero così, chiusi nel cerchio magico creato dal loro abbraccio.

  
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