Bride n° 11
*Alice*
“Ino.
Obbligo o verità?” gli occhi di Tenten brillavano di malizia nello scrutare
l’amica in difficoltà.
“Verità,
non ho nulla da nascondere” sorrise candidamente quella.
Shikamaru
alzò un sopracciglio divertito. Ino gli lanciò un’occhiata ammonitrice.
Shikamaru sospirò.
“Allora…”
borbottò Tenten con fare meditabondo “… fin dove sei arrivata con Sai?” chiese
infine con sguardo diabolico.
“Ci siamo
baciati” alzò le spalle Ino.
Shikamaru
rise apertamente, buttando giù un bicchierino di vodka, l’ennesimo di quella
serata. Ino gli gettò un’occhiata torva, offesa: “Che hai da ridere?” chiese
irritata.
“Hai
mentito” alzò le spalle lui, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
“No, non
l’ho fatto” ribatté lei, per nulla colpita.
“Sì, l’hai
fatto”
“Non lo
farei”
“Lo faresti
eccome. Ti tocchi sempre i capelli quando menti” asserì lui sicuro, mentre Ino
si portava inconsciamente una mano alla coda, riassestandosela. “E quando sei
imbarazzata” aggiunse poi il ragazzo col codino.
“Sciocchezze”
fece lei prolungando volutamente il gesto e accarezzandosi i capelli “Sono
maestra delle tecniche mentali, Shikamaru, non credi sia in grado di mentire?”
domandò con un sorrisetto soddisfatto.
“Non è
questione di credere, Ino, ma di sapere. E io so per certo che non sei capace
di mentire. A me.”
concluse Shikamaru con un ghigno che rispecchiava quello di lei, riprendendo a
sorseggiare beffardo la sua vodka.
“Oh,
scusami, Mister Onniscienza” fece allora Ino, per nulla pentita “Perché tu sai
sempre quando mento, vero?”
“Sempre”
confermò Shikamaru soddisfatto, alzando il bicchiere verso di lei e bevendo
ancora, divertito.
“E non
sbagli mai, eh?” fece lei sbattendo le ciglia, e avvicinandosigli
pericolosamente.
“Mai” annuì
lui mentre lei gli si sedeva in braccio, prendendo il bicchiere dalle mani del
ragazzo, bevendone a malapena un sorso e porgendoglielo di nuovo, esattamente
nel punto in cui aveva bevuto lei.
“Allora,
Mister Onniscienza” concluse Ino allontanandosi ancheggiando dal ragazzo “Sappi
che questa ragazza ti farà bere sei cose impossibili prima di colazione” fece
voltandosi in ultimo verso di lui, teatralmente.
“Certo,
Ino” annuì lui, compiacente.
“Tennie”
dichiarò la ragazza solenne “Registra”.
La mente di
Shikamaru non registrava chiaramente gli eventi della sera prima, mentre il suo
corpo si accontentava di starsene spaparanzato su quelle coperte morbidissime,
su quel letto comodissimo…
Sembrava
di essere in paradiso.
“Che dici,
sei pronto per il secondo round?”
Alzò lo
sguardo e pensò di essere morto. Cioè, quella che aveva davanti doveva essere
una visione: Ino Yamanaka in abito da sposa, davanti al suo letto, con un
sorrisetto irriverente sulle labbra e un fiocco piuttosto disfatto all’altezza
del seno.
“Ino?”
chiese incerto, gli occhi ancora annebbiati dal sonno.
“Sì, ho
ancora lo stesso nome che hai implorato tutta la notte, Shikamaru” rispose lei
mordendosi un labbro.
Un
attimo. Shikamaru
chiamò a gran voce la sua migliore alleata di sempre: la razionalità. Peccato
che quella sembrava essersi volatilizzata mentre Ino si appoggiava a quattro
zampe sul letto e si dirigeva con fare predatorio verso di lui.
Non può
essere vero, si
ripeté più volte, mentre nella sua mente si registrava l’inevitabile deduzione
del comportamento della ragazza:
1)
Lui e Ino si erano – in qualche modo – sposati.
Shikamaru
deglutì rumorosamente. E va bene che non ricordava chiaramente la sera
precedente, ma una cosa come quella avrebbe dovuto per lo meno sfiorargli il
cervello prima di…
“Shika?” la
voce di Ino interruppe i suoi pensieri, che si dirottarono verso i suoi occhi
blu, poi a seguire verso l’invitante scollatura che gli si offriva
perfettamente alla vista con lei piegata a quel modo. Meglio gli occhi blu, per
la salvezza di alcune sue parti alle quali teneva molto, grazie tante.
“Amore, non
ti vergognavi a guardarmi così, ieri notte…” ridacchiò lei.
Non può
essere vero.
“E hai
visto ben di più…” NonpuòessereveroNonpuòessereveroNonpuòesserevero.
Shikamaru
deglutì di nuovo, mentre Ino alzava un sopracciglio, carezzandogli il viso.
“Noi…?”
domandò Shikamaru, lasciando morire il discorso in una desolazione d’imbarazzo.
“Sei stato
fantastico ieri notte” sussurrò Ino avvicinandosi a lui in modo pericoloso,
strusciandosi contro di lui come una gattina affettuosa.
Il fatto si
registrò a fuoco nella mente di Shikamaru:
2)
Lui e Ino avevano fatto l’amore.
E lui
non se ne ricordava! Non era possibile, doveva…
“Shika?” lo
richiamò all’attenzione Ino “Non fa niente se ora non riesci…”
Al che
Shikamaru sgranò gli occhi: “Non riesco…?” domandò perplesso.
“Beh, sì,
sai, anche ieri notte hai avuto un momento… di stanchezza” fece la ragazza incerta, facendo
dondolare le spalle.
Dalla
cucina al piano di sotto, Naruto scoppiò in una risata incontenibile, seguito a
ruota da Tenten, mentre neppure Neji riusciva a trattenere un ghigno.
“Io AMO Ino
Yamanaka” proclamò la castana, abbracciando Naruto mentre le scendevano le
lacrime dagli occhi alla faccia sconvolta di Shikamaru, alla televisione. La
telecamera era davvero il regalo migliore che potesse chiedere per il
compleanno.
“Io… io
non…” Shikamaru farfugliò qualcosa di incomprensibile, mentre Ino gli
accarezzava la barba incolta. “Non c’è problema, Shika, davvero” fece con tono
adorabile. “So… tua madre mi ha parlato di quando da piccolo…”
No. Non
poteva averlo fatto. Non l’aveva fatto davvero. Era una donna morta. Morta!
“… e poi di
come da grande ti chiudessi per un po’ in bagno, dopo gli allenamenti. È tutto
a posto. Sono lusingata, anzi. Non pensavo di farti quell’effetto anche quando
non ero nemmeno una donna!” ridacchiò Ino, mentre Shikamaru arrossiva di botto
e cercava di negare l’inevitabile:
3)
Ino aveva parlato con sua madre della sua vita sessuale.
“Oh avanti
Shikamaru” lo riprese lei vedendo la sua espressione afflitta “Non te la
prendere” fece sedendosi a cavalcioni su di lui, che si ritrasse velocemente.
Ino ebbe per un attimo un’espressione sorpresa, poi un largo sorriso si fece
spazio sul suo volto: “Oh, ma allora ti sei svegliato…” rise alzando un
sopracciglio.
“Taglia,
taglia!” implorò Naruto, parandosi davanti allo schermo della televisione.
“I miei
poveri occhi!” rinforzò Kiba.
“No, il
risveglio mattutino del piccolo Nara no, eh!” protestò pure Neji. Tenten
intanto si rotolava a terra dalle risate, mentre Sakura aveva già passato la
sua terza gradazione di bordeaux.
Ino si
risistemò sopra Shikamaru, prima di provare a convincerlo con tono ragionevole:
“Amore, non c’è bisogno che ti vergogni. Siamo sposati, ricordi?”
“Ecco,
vedi, Ino” cercò di articolare Shikamaru, deglutendo a fatica e invocando tutta
la sua sanità mentale rimasta (poca, pochissima…) “È proprio questo il punto.
Io non ricordo.
Nulla.”
“Lo stimo.
Lo stimo profondamente” asserì Naruto, sospirando vistosamente.
“Macché
stimo e stimo, è un coglione!” ribatté Kiba “Ha la Yamanaka letteralmente tra
le gambe…”
“Kiba!” lo
rimproverò Sakura, scuotendo la testa.
“Oh Haruno,
non facciamo gli ipocriti…” Kiba ora divincolava le braccia in aria,
infervorato.
“Dai che
non vedo!” protestò Tenten, togliendoli entrambi con un calcio da davanti lo
schermo.
Ino rise,
riportando una ciocca di capelli dietro l’orecchio di Shikamaru. Certo che
era sexy, il ragazzo.
Non l’aveva mai visto così, Ino, e ora la cosa stava risvegliando in lei
istinti difficili da ignorare. Si schiarì la voce: “Amore, stai scherzando,
vero?” disse, fingendosi sconvolta.
Shikamaru
soppesò le sue opzioni: mentire spudoratamente e godersi quell’incomprensibile
ma in una certa misura piacevole realtà, o dirle tutto con onestà e buttare
all’aria un’occasione d’oro.
“No, Ino,
non sto scherzando”.
Coscienza
di merda, davvero, coscienza di merda.
Sul volto
di Ino si disegnò un’espressione confusa. Poi, gli occhi le inumidirono di
punto in bianco, mentre la ragazza si mordeva un labbro in un’espressione di stizza:
“Ecco, non mi ami già più, vero? È successo tutto così all’improvviso, e mio
padre ha spinto perché ci sposassimo…”
A Shikamaru
venne da ridere, contro ogni logica: se già la situazione era assurda, gli
pareva quasi impossibile da credere:
4)
Il Signor Yamanaka aveva incoraggiato l’unione.
Nah, non può essere vero.
Shikamaru
scosse il capo pronto a sparare un commento sarcastico, quando il fatto
incredibile numero 4 fu istantaneamente spiegato dal fatto incredibile numero
5:
“…è colpa
del bambino, vero?” chiese Ino piano. “È perché sono incinta, e…” NonpuòessereveroNonpuòessereveroNonpuòesserevero-
Piangeva
apertamente ora Ino, e mentre Shikamaru non sapeva come reagire e la ragazza
gli si buttava addosso, le sue mani presero ad accarezzarla e la sua bocca a
baciarle il viso, mentre il fatto incredibile numero 5 si disegnava a lettere
capitali nella sua mente:
5)
INO ERA INCINTA.
Ecco,
questo, paradossalmente, rendeva tutto più semplice: ora Shikamaru aveva la
certezza matematica che si trattasse di un sogno: poteva anche essere
plausibile che nella frenesia di una notte brava lui e Ino si fossero sposati,
che avessero passato tutta la notte a fare l’amore, che Ino (impertinente
com’era) avesse chiesto a sua madre della sua vita sessuale, e anche che il
padre di lei avesse in qualche modo biascicato che non gli sarebbe dispiaciuto
averlo come genero; ma non c’era assolutamente modo, né in cielo né in terra,
che lui avesse fatto l’amore con Ino Yamanaka due volte e non se ne fosse ricordato
nemmeno una. Stupido
sì, recidivo mai!
Così,
Shikamaru decise che fantasia per fantasia, tanto valeva approfittare del
momento. Lasciò scorrere le mani
sulla schiena di Ino che per un momento si irrigidì, poi le alzò il volto con
delicatezza e portò le labbra di lei a incontrare le proprie. La baciò
dolcemente all’inizio, poi con fare sempre più deciso man mano che la ragazza
si abbandonava al bacio, gettando il capo all’indietro mentre lui la sosteneva
e infine lasciava che la schiena di lei si appoggiasse delicatamente al
materasso, invertendo le loro posizioni. Ino si lasciò andare a quel bacio,
stringendo Shikamaru a sé e affondando le mani nei suoi capelli, mentre le mani
di lui scorrevano ovunque, sul suo corpo.
Meglio,
meglio, meglio di tutte le fantasie precedenti.
“Certi
scempi dovrebbero essere vietati per legge!” protestò Kiba, parandosi gli occhi
con le mani.
“Siamo
tutti maggiorenni, ragazzo!” fece con spirito cameratesco Tenten, dandogli una
pacca sulla spalla.
Sakura
intanto si portava le mani al volto: “Oh, sapevo che prima o poi sarebbero
esplosi!”
Kiba si sbellicò dalle
risate: “Sai quanti doppi sensi ha questa frase?”
“Sceglierò di non
chiedertelo” lo ignorò Sakura.
“Ma io…”
“… me lo
dirai lo stesso, lo so” sospirò rassegnata la rosa.
“Ma perché
ho acconsentito a tutto questo?” si domandò Neji, digrignando i denti.
“Oh, lo sai
benissimo, tesorino!” rispose Tenten con un sorriso da squalo.
“Shika…
Shika…” lo fermò Ino mentre Shikamaru le baciava il collo.
“Mmm?”
mugugnò lui impaziente.
Ma anche
nei sogni doveva parlare? Non era una sua fantasia? Oh no, comandava lei pure nei sogni…
“Shikamaru…”
sospirò Ino afferrandogli il volto e costringendolo a guardarla. “Per quanto
piacevole possa essere tutto questo… non possiamo” terminò a fatica.
“Non
possiamo?” chiese lui stranito. Eppure era convinto di averla esiliata nelle
terre della veglia, la coscienza.
“Perché non
possiamo?” domandò.
Ino parve
soppesare le sue parole, mentre lui riprendeva furbesco: “Siamo sposati, amore,
non c’è niente di male…”
“… perché…
perché ho fatto la colazione. Ho preparato la colazione con le mie mani e i
toast si stanno bruciando. Dobbiamo scendere.” concluse Ino. Scusa patetica.
Patetica, Yamanaka.
Shikamaru
la guardò stranito, decidendo che per quanto illogici potessero essere tutti i
fatti sorprendenti di quella mattina, questo li batteva tutti:
6)
Ino sapeva cucinare.
Del resto,
oramai era certo: non era vero nulla. Tranne il piacere di Ino tra le sue
ginocchia, ecco, se si voleva essere completamente onesti.
“Avanti”
fece lei incerta, alzandosi dal letto malferma sui piedi.
Wow. Continuava a ripetersi. Wow,
cioè… wow.
“Tutto
bene?” domandò Shikamaru, perplesso.
“Più che
bene” fece Ino con una strana espressione, voltandogli le spalle. Shikamaru le
fu accanto, prendendola per i fianchi e sostenendola mentre insieme scendevano
al piano di sotto.
“Davvero
hai cucinato tu?” chiese Shikamaru notando solo in quel momento l’odore che
effettivamente proveniva dalla cucina.
“Sì…”
ribatté Ino, sempre meno disponibile a parlare.
“E cosa hai
fatto oltre ai toast?” chiese Shikamaru prendendole la mano, come se fosse la
cosa più naturale del mondo.
“Sai una
cosa, Shikamaru?” fece Ino arrestandosi d’improvviso.
“Dimmi” la
assecondò lui, fermandosi a guardarla.
“Chi se ne
frega della colazione” ribatté lei, tirandolo a sé e baciandolo violentemente.
A quel
punto eruppero grida, fischi e applausi dal divano, mentre Shikamaru si
separava controvoglia da Ino e guardava gli occupanti della casa allibito.
“Voi cosa
ci fate qui?”
“Servivano
testimoni” si giustificò Naruto.
“Quelli
servivano al matrimonio, ora non ce ne facciamo nulla” replicò laconico il
Nara.
“Sei un
fottutissimo bastardo, Nara” scosse il capo Kiba.
“Siamo
arrivati a sei, e prima di colazione. Vince Ino!” proclamò Tenten con fare solenne.
Ino sorrise
con aria trionfante, mentre inconsciamente si stringeva a Shikamaru. Il ragazzo
la guardò con espressione neutra mentre lei tentava di mettere su lo sguardo
più tenero di sempre: “Non sei arrabbiato, vero?”.
“Andatevene”
fece Shikamaru ai ragazzi che lo guardavano trepidante.
“E mo’ sono
rogne…” constatò Naruto.
“Eh buon
per Nara: vedi Naruto, io e lui condividiamo da tempo immemore una passione per
le donne violente…” sospirò Kiba prendendo Naruto a braccetto e assegnando un
pollice alzato al Nara.
“Ce ne
dobbiamo andare davvero?” sbiascicò Sakura, in preda all’estasi romantica.
“… ma il
bello viene adesso!” protestò Tenten mentre Neji la trascinava fuori.
Sotto lo
sguardo torvo di Shikamaru, però, se la diedero tutti a gambe in poco tempo,
senza bisogno di troppe convinzioni.
“Shika?” le
loro mani erano ancora unite, e lo sguardo di Ino ancora incerto, mentre
l’espressione di Shikamaru rimaneva illeggibile.
Trascorsero
parecchi secondi pesanti, nei quali Shikamaru soppesò le parole da usare. Poi
guardò Ino, inclinò il capo e ghignò: “Che dici, sei pronta per il secondo
round?”.
Ino lanciò
un grido e corse su per le scale, mentre Shikamaru la seguiva con balzi che
nessuno lo aveva mai visto fare. Raggiunta la camera da letto, prese Ino e la abbracciò,
buttandosi sul letto con lei. Con sua sorpresa però, la ragazza si divincolò.
Shikamaru
la guardò con aria interrogativa: pensava che anche lei volesse la stessa cosa.
“Non ci
siamo nemmeno baciati. Con Sai, dico” disse d’un fiato, guardandolo a malapena
negli occhi.
“Lo sapevo”
ammise Shikamaru.
“Davvero
non sei arrabbiato?”
“Davvero me
lo stai chiedendo? Ino, quale ragazzo sano di mente sarebbe arrabbiato con una
ragazza che gli si lancia tra le braccia, dice che è una bestia a letto, e per
di più gli rivela anche che non è incinta?”
Ino rise
ancora prima di dargli un bacio a fior di labbra e alzarsi dal letto.
“E adesso
dove vai?” domandò Shikamaru, spiazzato.
“Spengo
questo affare!” rise Ino, prima di spingere il pulsante della telecamera e rigettarsi
sul ragazzo con vigore.
“Nooooooo!”
l’urlo di dolore di Kiba risuonò per tutto il vicinato mentre la televisione
non dava più segnale.
Ed
eccomi qua di nuovo, a nemmeno un mese dall’ultimo aggiornamento (record
personale!). Alice chiaramente si riferisce a quella di Lewis Carroll di attraverso
lo specchio, cui la Regina Bianca dice di saper credere a sei cose
impossibili prima di colazione. Grazie a tutti coloro che hanno letto: spero vi
sia piaciuta almeno un pochetto!
Namithebest90:
Ciao e bentrovata! Non ti preoccupare, sono contenta che tu abba scoperto
questa raccolta e spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo un po’ più
leggero! Sicuramente qui non abbiamo effetti drammatici, anzi, spero di averti
strappato un sorriso!
Nejisfan94:
Francy, ciao! Le tue recensioni sono sempre meeravigliose, non scherzo. E poi
fanno sempre il loro effetto teatrale (modello Ino) ad arrivare così, dopo un
po’. Sono contenta che la scorsa fic ti sia piaciuta, qui ho sconfinato
dall’altro lato, sul comico demenziale: ma come vedi, da una parte o
dall’altra, questi due finiscono sempre a letto insieme, non so come mai! :P
Intanto, questa volta Ino è Ino e nessun altra, che è già un passo avanti…
Grazie ancora, un bacio!
Hachi92:
Oddio, mi dispiace, non volevo angosciarvi tutte! In compenso se dopo la scorsa
shot potevi pensare che fossi sadica, dopo questa non puoi che darmi della
stupida! E questa volta, spero di averti lasciata solo con un sorriso
divertito…. Alla prossima!
Kikkyxx14:
Eh sì, povero Shika, sempre succube delle scelte di Ino… questa volta però non
gli è andata così male, dai, che dici? Esaudito il tuo desiderio di allegria?
Grazie ancora della recensione, a presto!
Melisanna:
Ma sai che il tuo nome non mi suona nuovo? Ti ho incontrata forse in qualche
altra fic? Sì, da “Lotte” nello scorso capitolo già si poteva capire qualcosa,
e in questo “alice” non c’entra molto se non nelle sei cose impossibili in cui
credere prima di colazione, ma… spero di averti strappato un sorriso comunque!
Ryanforever:
Ciao anche a te! Sì, mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace: ho fatto sposare
Ino con un altro… spero di essermi fatta perdonare con questa shot, che torna a
toni allegri e spensierati però? Che mi dici?
Mimi18:
Tennie tesoro, ti sei ritrovata in questa tua descrizione da pazza maniaca
amante del lemon? Per consolarti, ti dico che nemmeno io so chi fosse sto Ken
della shot prima, solo un brutto bastardo che ha rubato Ino a Shika, niente di
più. In questa però ho ripresentato la tua Barbie in forma smagliante, direi,
scemaH e manipolatrice come non mai! Se con l’altra fic ti ho fatto un po’
sooffrire, spero di averti fatto un po’ sorridere con questa. Sorry ma Birthdays è ancora in
lavorazione: ci vuole troppa energia mentale, yawn… per questa invece basta un
po’ di sana scemitù, che non si sa come, abbonda sempre! Bacibaci, Barbie(H).