Storie originali > Noir
Segui la storia  |       
Autore: kannuki    08/09/2005    4 recensioni
Un pazzo che balbetta deliri, una fata che vive in un tulipano e una bambina punk che addestra tarantole chiuse in una scatola.
Un taxi verde che si muove per le città col suo Carico di Paradiso e l'Uomo dei Sogni che non è esattamente il principe azzurro. Una fotografa di cadaveri che ha perso se stessa e vaga nelle Nebbie dei Ricordi Smarriti. Un'Ombra che la segue e la studia, aspettando.
Strani personaggi che si intrecciano in un hard - boiled onirico e delirante, dove tutto non è mai come sembra, Realtà e Fantasia si mescolano in una caccia spietata che si spinge fino ai confini dell'autodistruzione. E se fosse tutto frutto di un'allucinazione?
Genere: Avventura, Dark, Drammatico, Mistero, Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quanto elegante

Quanto elegante? Si domanda davanti all’armadio aperto. Ha effettuato una ricerca mirata e  Google le ha sputato fuori la sorprendente verità: il Pagliaccio Allegro è un ristorante di lusso e ci vogliono mesi per prenotare un tavolo!

Ma come può permetterselo? Si domanda infilandosi un vestito lungo e nero. E poi dicono che i poliziotti fanno la fame! Pensa tirando fuori le scarpe e la borsetta.

Il cervello le è andato in tilt quando ha visto lo sfondo sul computer e ha ricordato tutto d’un tratto con chi stava uscendo. 

 

Di conseguenza ci ha messo un’ora in più per prepararsi.

 

S’infila in macchina e gira le chiavi costatando con orrore che il motore non parte. E no! Non me lo puoi fare, ti prego!!

“Eddai…” bisbiglia alla quinta volta sibilando un “Si!” quando la macchina decide di muoversi.

Devo portarla dal meccanico, altroché! Un giorno mi lascerà a piedi in qualche postaccio e…

 

Il motore borbotta, singhiozza due - tre volte e si spegne in mezzo alla strada, provocando quasi un incidente.

“Porca miseria!” sbotta riprovando più volte a riaccenderlo e dando un pugnetto sul volante. “Tu mi odi, dimmelo che mi odi!”

Non ha neanche il numero di telefono per avvertirlo e non ha pensato di segnarsi quello del ristorante.

Spinge la macchina fino al marciapiede e la lascia lì, decisa a prendere un taxi.

“Taxi, taxi!” Urla alzando la mano per farsi notare. Ma cos’è, invisibile?! Arriverà tardi se la snobbano tutti in quel modo!

Quando scatta il semaforo, Mira vede un taxi verde e vuoto inchiodare allo stop e si precipita dentro come un fulmine.

“Mi porti alla zona commerciale, al numero 30 di East Road. Di corsa, per favore!” esclama mentre Marvin la guarda dallo specchietto retrovisore.

E’ sbarcato un carico di Venusiane in città? Si domanda girandosi e posando il braccio destro sullo schienale del sedile accanto “Non sono in servizio, signora”

“Ha la luce accesa! Ribatte indicando il tetto “la prego, l’uomo dei miei sogni è in un ristorante ad  aspettarmi da dieci minuti buoni, ormai”

Marv la fissa a lungo, mettendola a disagio “L’uomo dei sogni…”ridacchia partendo. “Non sa di cosa sta parlando”

“Lo so invece” afferma sospirando per l’ansia “se mi ci porta in cinque minuti le lascio una buona mancia”

Marvin non commenta e non mette la freccia quando dovrebbe. L’Uomo dei Sogni…lo chiamavano così una volta.

Una volta…tanto tempo fa…

“Ma stiamo uscendo dalla città! La zona commerciale si trova…”

Le parole le muoiono in bocca e Mira impallidisce “dove mi sta portando?” bisbiglia tremando. Ha beccato un pazzo psicopatico la sera in cui non ha neanche lo spray al peperoncino con se?!

 

“Le ho detto che non ero in servizio, ma lei non mi ha voluto ascoltare” cantilena lanciandole qualche sguardo dallo specchietto “la porto a conoscere il vero Uomo dei Sogni”

 

****

 

Harvey batte un dito sulla tavola rendendosi conto che è stato appena bidonato. Un’ora e mezzo di ritardo…non c’è altra spiegazione. 

Il cameriere si avvicina quando lo vede alzarsi con sguardo impetrabile “se ne va, signore?”

Annuisce con la gola stretta e sentendosi un vero idiota. “Si. Il mio appuntamento deve aver avuto un problema” afferma afferrando il cappotto e andandosene di corsa. Figura del cazzo nel suo ristorante preferito! Fortuna che non c’era Paolo a …

 

“Fermo li. Dove vai senza cenare, giovanotto?!”

 

Harvey inchioda alzando gli occhi al cielo “non è serata, sono stato appena bidonato dalla donna della mia vita.”

Il cuoco, appena uscito dalle porte a ventaglio della cucina, lo guarda con il suo grasso sorriso a luna piena “Annabelle?”

“No, un'altra”

“Allora quella giapponese….Isako?”

“Minako. No. Con lei è finita da un pezzo.”

“Julia”

“Ci uscivo al liceo”

“Mhh….Manuelita?”

“Non sono mai usc…te li stai inventando di sana pianta!” sbotta mentre il cuoco ridacchia e lo trascina via “me li ricordo tutti i nomi delle tue conquiste! Non mi hai messo al corrente dell’ultima? Vergognati, fare una cosa del genere a tuo zio!”

“Oddio, ho 38 anni…” borbotta abbassando la testa.

“E allora? Quando tua madre è morta ho promesso di badare a te, con quello straccio di padre che ti ritrovi”

“Non lo vedo da cinque anni, mio padre!” ribatte rendendosi conto che l’ha portato nei suoi ‘appartamenti privati’.

 

Il bagno.

 

“Te le lavi le mani, dopo? Sennò non ci vengo più qui e ti mando i NAS” lo minaccia mentre l’uomo anziano sorride estasiato “non sai che tortura per la mia prostata stare sempre in piedi!”

Ecco, bell’argomento di conversazione, pensa rimirandosi allo specchio e sentendo lo sciacquone partire.

“La tua funziona ancora bene?”

“Sono stato appena bidonato, non ho intenzione di raccontarti di me e della mia prostata! Voglio solo andare a casa a leccarmi la sanguinante ferita all’orgoglio!” ribatte con voce dura, alzando appena la voce.

“Modera il tono, ragazzo! Non è colpa mia se non ci sai fare con le donne: hai preso proprio da tuo padre” afferma chiudendo l’acqua e asciugandosi le mani sotto il getto d’aria calda.

Ecco, buttiamo benzina sul fuoco, dai! “Mio padre si è sposato”gli ricorda indicandosi con entrambe le mani.

“E ha fatto infelice mia sorella”

“Non mi sembra, visto che sono rimasti insieme per 37 anni”

Paolo scuote la testa, raschiandosi la gola “Giulia aveva un amante e tuo padre neanche se n’è accorto”

Harvey lo guarda sorpreso, a bocca aperta “cosa? Mia madre non..”

“Certo! Vuoi saperlo meglio di me?”

 

Bronx è esterrefatto e chiude la bocca in uno scatto secco “io..”

“Tu sei figlio di quell’inglese spocchioso. E cominci ad assomigliargli un po’ troppo” lo rassicura non risparmiandosi di tirare una stoccata al ‘Lord - di - sto - cazzo’

“Come si chiama? La tipetta nuova, come si chiama?” domanda spiccio con le mani sui fianchi e l’aria nervosa.

“Mira”

“Ed è scura di pelle, immagino”

“Già” annuisce afflitto. Si sente cingere da un robusto braccio e immediatamente si piega verso lo zio.

“Andiamo a mangiare. Una bella fetta di dolce e vedrai il mondo sotto un’altra ottica”

 

“Quella del suicidio” borbotta andandogli dietro di malavoglia.

 

***

 

Mira sta viaggiando con Marv in preda al terrore. Continua a scongiurarlo di non farle del male e l’uomo sembra sempre più infastidito.

“Sta zitta o ti sparo” sibila, mostrandole la pistola e facendola schiacciare contro il sedile del passeggero.

L’ha trascinata davanti a forza e lei non ha opposto resistenza, inchiodata dalla paura.

Tace mordendosi le labbra esangui e guarda davanti a se.

“Dove mi sta portando?”

“Zitta. In quale cazzo di lingua te lo devo dire?” sibila scoccandole un’occhiataccia maligna.

Mira registra i particolari in fretta. Occhi scuri, capelli castani, quasi neri. Magrezza eccessiva. Sarà malato? Magari è un pazzo terminale che ha svalvolato perché ha l’Aids! Pensa ritirandosi su se stessa.

“Mi sa che il tuo ‘appuntamento’ se l’è presa” ridacchia indicandole l’orologio. È quasi mezzanotte.

Mira non si fida a distogliere lo sguardo e sente le palpebre sempre più pesanti. Come fa ad avere sonno con tutta l’adrenalina che le scorre in corpo?! “Mi sa di si” ammette con un filo di voce.

“Che lavoro fai?”

Mira è quasi tentata di dirgli la verità, poi preferisce tacere “la cameriera” sussurra osservando la strada. L’interstatale…dove la stava portando?

“E lui?”

“Lavora con me”

Marv ridacchia mettendole i brividi. Quando lo vede allungare la mano verso il vestito, sbianca completamente.

“Un vestito del genere non può permetterselo una semplice cameriera”

“Me l’ha prestato un’amica” mente nuovamente cercando di non urlare.

Il tessuto sale un po’ e rivela le gambe calamitandogli lo sguardo sulle calze che le avvolgono.

Mira lo osserva ad occhi sgranati, strillando quando inchioda e scende dalla macchina in fretta facendo il giro e tirandola fuori per un braccio.

“No, no! Smettila, non mi toccare!” urla cercando di allontanarlo.

“Cristo, quanto sei bella…” sibila terrorizzandola “bellissima”

 

Mira lo sente avvinghiarsi a lei, sente il vestito spostato e il freddo attorno alle gambe “no…ti prego..”

Marv la stringe troppo forte, le labbra incollate sul suo collo, una mano sul seno “da dove sei uscita, da un sogno?” bisbiglia sentendola immobile “abbracciami o ti spezzo un dito dopo l‘altro”

Mira si affretta ad obbedire con gli occhi lucidi “per favore…lasciami andare…”

“Dopo. Forse.” Borbotta mordendola e facendole male “che buon profumo, una cameriera non può permettersi un profumo del genere”.

Le stringe il seno facendole male, l’altra mano che s’insinua sotto il cappotto.

“La fotografa….faccio la fotografa” ammette terrorizzata “mi fai male!!” urla cercando di spingerlo via e rimediando solo di essere sbattuta con violenza contro il fianco dell’automobile

“Non me ne frega un cazzo. Sta buona. Se fai la fotografa, dov’è la tua apparecchiatura?”

“A casa!” Urla sbigottita “sta a casa, stavo andando a cena con l’ uomo dei miei sogni, non a lavoro! Grazie a te non vorrà vedermi mai più!”

“Sono io l’Uomo dei Sogni. Chi è quell’idiota che si spaccia per me?”

Mira lo guarda fra le lacrime. È pazzo?!

“Avanti, chi è? Un tuo amichetto che pensa di potermi fregare il territorio mentre sono via?!”

Mira si accorge che l’ha lasciata, che sta straparlando e la guarda stralunato.

“Non è nessuno. Lui è….uno qualsiasi” bisbiglia con la gola stretta.

 

“Puoi bene dirlo, bella mia” ridacchia facendo qualche passo all’indietro. “Solo io sono l’Uomo dei Sogni: non c’è nessuno oltre a me! Sono unico, sono indispensabile come l’aria che respiri, sono il Re di tutti gli sballati cocainomani che bazzicano nel raggio di mille chilometri. Devono tutto a me! Tutti i loro sogni e i loro incubi…sono io che glieli concedo in cambio di un piccolo compenso per una felicità che dura molte ore.” Afferma girando su se stesso, senza mai staccarle gli occhi di dosso.   

“E quando non ne hanno più, quando il bisogno di sognare ancora e ancora è pressante, è a me che si rivolgono…all’Uomo dei Sogni” bisbiglia inchinandosi e facendo il gesto di togliesi un cappello immaginario dalla testa.

“Le luci si spengono e il sipario cala. Gli applausi a dopo. Il Re non concede repliche stasera”

 

Mira l’ha guardato tutto il tempo a bocca aperta, gli occhi sgranati, senza pensare minimamente a scappare. È …folle…è fuori di testa!

 

Marvin si avvicina col viso cupo e la guarda con un ghigno perverso “il Re ha trovato qualcosa di meglio da fare, questa sera” sussurra sul suo viso afferrandola per la nuca e stampandole un bacio sulla bocca.

Mira lo lascia fare perché ancora non si è ripresa dallo spettacolo shockante. Quando la lascia si accorge di stare sorreggendosi con le mani al cofano tiepido.

 

“Sali in macchina, abbiamo ancora molta strada davanti a noi!” le intima guardandola di traverso, gli occhi che si staccano a fatica dal suo seno.

“Tranquilla, sono una brava persona” la prende in giro soffocando una risatina stridula.

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Noir / Vai alla pagina dell'autore: kannuki