-
Capitolo Settimo -
Ricominciare
La ripescarono
al cancello, proprio mentre tentava di
aprirlo senza riuscirci. Nibbles le si fece accanto, aspettò pazientemente
che Eileen scuotesse il vecchio catenaccio
con tutte le forze che aveva, la vide battere i pugni sul ferro,
piangere,
prendere a calci il cancello. Quando vide che la rabbia cominciava a
diventare
lacrime, le mise un braccio intorno alla spalla.
- Andiamo, mia cara, vieni in casa.
Eileen scosse la testa avanti e indietro, distrutta.
- Domani andrà meglio, bambina mia. Dentro ogni male
c'è
sempre un po' di bene.
E così finì prima di
nascere il tentativo di Eileen di farsi strada in
un mondo che non conosceva, di trovare una carrozza e salirci, e
viaggiare per
l'ignoto mondo fino a Southampton e di là fino in India. Ci
aveva provato, ma
alla fine di quel suo viaggio immaginato rimasero soltanto i pochi
vestiti
pigiati in fretta dentro la valigia. Nibbles le teneva ancora la mano
poggiata
sulla spalla. Curioso, nessuno sconosciuto era mai stato così gentile con
lei. Ma forse Nibbles non era uno sconosciuto.
Sembrava un genio buono, uno di quelli che ti compare davanti nel
momento in
cui ha voglia solo di piangere e morire.
Attraversarono il giardino e Nibbles la portò sul retro.
Quando spinse la porta della cucina, Eileen non
fece in tempo ad entrare che la signora Nibbles la stringeva
già tra le
braccia.
- Povera cara, povera cara mia - cantilenava.
Stettero molto tempo così,
il signor Nibbles che si guardava i piedi, ed Eileen che piangeva
sommessamente
tra le braccia della signora Nibbles.
Quando fu in grado di articolare di nuovo qualche parola,
le venne in mente di quello che aveva fatto.
- E'arrabbiato?
- Per cosa? - chiesero quasi all'unisono i coniugi.
- Perché l'ho chiuso dentro.
La signora Nibbles aprì e
chiuse la bocca. Evidentemente ne era all'oscuro.
- L'ha chiuso dentro - mormorò
il signor Nibbles - il padrone voleva trattenerla e lei lo ha chiuso
dentro in
biblioteca. Ed è scappata con la chiave.
Passò qualche
istante in cui le
mosche si stupirono di essere le sole a far rumore in quella piccola
stanza.
Poi la signora Nibbles scoppiò a ridere.
- Finalmente qualcuno lo ha fatto! Era ora che una bella
creatura desse una lezione al signor Thompson. E' sempre così sicuro di se
… figurati bambina mia, che l'anno scorso,
durante un ricevimento …
- Norma, forse noi non dovremmo … - cercò di
intervenire il signor Nibbles.
- Oh, santo cielo, Signor Nibbles, taci! La bambina ha il
diritto di sapere.
Eileen sorrise per l'appellativo. Tra le braccia di
quell'enorme donna chiacchierona si sentiva stranamente a casa e a suo
agio.
- Dicevo, bambina mia, che l'anno scorso, quell'energumeno
del padrone …
- Norma!
- Se dici un'altra parola, signor Nibbles, giuro che ti
lascio a secco di torta per una settimana!
Il signor Nibbles tacque contrariato, e per esprimere
meglio il suo dissenso se ne andò a
bofonchiare in un angolo, lasciando Norma padrona del campo.
- Dunque dicevo … quell'uomo è un vero diavolo!
- Chi, il signor Nibbles? - chiese Eileen con vivo
interesse. Per un istante parve essersi anche dimenticata di tutti i
suoi guai.
- No, no - sorrise la signora Nibbles - Nigel è solo un
vecchio pappagallo. Un pappagallo che amo alla follia - e qui abbassò la voce - ma
che bisogna saper tenere a freno. Non hai
idea di quanto possa essere un vecchio brontolone certi giorni!
- Chi è brontolone? - fece il signor Nibbles.
- Non te ne stavi nel tuo angolo, Nigel? E allora fammi il
favore di rimanerci!
Ad Eileen scappò
da ridere.
- Ma santo cielo! - fece la signora Nibbles - non ti ho
ancora fatto sedere.
Dopo un istante Eileen aveva davanti una fetta di torta e
del thé. Solo quando si fu assicurata che avrebbe cominciato
a mangiare, la
signora Nibbles riprese.
- L'anno scorso quel pazzo del signor Thompson aveva una
bella fidanzata. Una ragazza di buona famiglia, a quanto mi dicono. Una
bella
ragazza, pare proprio, sorella di un suo compagno di affari di Londra.
Insomma,
avevano già quasi fissato le nozze, quando lui ha deciso di
scomparire. Così, su due
piedi, ma si può?
E' sempre stato un ragazzo ombroso, ma adesso … insomma,
all'ultimo minuto ha
deciso che doveva fare un viaggio. Andare in India, prima di sposarsi.
Ed ha
piantato in asso tutti quanti. Me, Nibbles, Foster, tutti quanti
…
- Che c'entra adesso Foster? - fece eco il signor Nibbles
dal fondo della stanza. Stava provando ad accendersi la pipa con un
lungo
fiammifero ricurvo - Foster è feccia, che c'entra con noi?
Norma si fece incandescente.
- Signor Nibbles! Ti impedisco di parlare così di Foster! E'
una brava persona e …
- E' una canaglia, altro che brava persona. Devi sapere,
bambina cara, che …
- Ti impedisco di parlare alla bambina dei tuoi stupidi
deliri di vecchio!
Andarono avanti ancora un po'. Ad Eileen parve di capire,
dalle battute acide che si scambiavano, che un tempo Foster era stato
in
concorrenza per la mano di Norma.
- Era innamorato di voi? - sorrise.
Norma diventò
rossa come un peperone, e il signor Nibbles dal fondo fischiettò.
- Altroché, cara. Lo era come una pera cotta. E lo
è
ancora, il vecchio sporcaccione. Sono passati quarant'anni, ma la
canaglia è
ancora lì che fa la
posta alla preda! Pensa che l'altro giorno …
Nel quarto d'ora successivo, tra le vivaci proteste di
Norma (e anche qualche sorriso civettuolo), Eileen venne a sapere da
Nibbles
che in gioventù, in quella casa c'era stata una gran
competizione per la mano
dell'attuale signora Nibbles. Pare che le sue belle braccia tornite e
le sue
guance rosse di pesca avessero fatto trepidare, oltre ai cuori del
signor
Nibbles e di Foster, anche il nonno dell'attuale padrone, e che la
moglie fosse
stata sul punto di scacciarla di casa, per questo. L'ultimatum era che
se ne
andasse, o restasse dopo essersi sposata con qualcuno. Così tra i giovani
Nibbles e Foster, il grasso e il magro, il
basso e l'alto, il ricciuto e il biondo era sorta e deflagrata una
contesa che
durava tutt'ora. Non fu possibile ad Eileen stabilire come avvenne la
scelta
finale, perché insomma Norma sposò
il signor Nibbles. Vennero prima interrotti da Elizabeth che tornando
dal
mercato aveva appena saputo le nuove notizie dal cocchiere. Entrò come una
freccia dalla porta e si gettò ai piedi di
Eileen. Pianse molto, singhiozzando
inginocchiata e circondandole la vita con le mani.
- Non ve ne andate, non ve ne andate, signorina! Il mondo
fuori è così brutto e
pauroso … restate con noi, restate sempre e non
andate via, ve ne prego!
Eileen, commossa profondamente dalle parole di Elizabeth
volle tirarla su a sedere accanto a lei. Solo quando l'ebbe
tranquillizzata che
per quel giorno non sarebbe andata da nessuna parte, Elizabeth smise di
piangere.
- Allora resterete con noi? - chiese con un sorriso
incerto.
Eileen scosse la testa.
- Non lo so, il signor Thompson sarà molto arrabbiato
…
Prima che avesse il tempo di finire, anche Noah comparve
sulla porta, reggendo in mano la cassetta dei suoi amici.
- Ho saputo che non te ne vai! - sorrise raggiante - Creamy
sarà molto felice di saperlo! Non
gli andava affatto a genio che tu … ehi, ma che ho detto?
Eileen stava di nuovo piangendo. Non sapeva sera la
felicità di trovarsi tra quegli sconosciuti che le stavano
tutti intorno come
amici o per l'angoscia del futuro e la tristezza di essere stata
abbandonata da
suo padre. Sapeva solo che stava piangendo, e come a volte succede in
questi
casi, il dolore che le sgorgava con le lacrime sembrava liberarle
qualcosa che
sentiva incastrato in fondo al petto.
@Tutti: Grazie ancora tantissime dei commenti che mi lasciate! Purtroppo stavolta vado un po' di fretta, e nonostante mi sia ripromessa di postare con regolarità per mantere il ritmo narrativo, non so se - causa esami - riuscirò a farlo di nuovo prima del week end o dell'inizio della prossima settimana. Nel frattempo vi lascio questo capitolo, sperando che vi piaccia e che inserisca qualche nuovo spunto nella strana trama che si sta tessendo ... Nel frattempo leggerò con assoluta attenzione, come sempre, tutti i commenti/critiche/suggerimenti che vorrete lasciarmi: per farmi perdonare del tempo che non sono riuscita a dedicarvi questa settimana, la prossima volta prometto che risponderò dettagliatamente a tutti, uno per uno; e nel frattempo penserò intensamente a nuovi colpi di scena! Un bacione, come sempre, V.