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Autore: space_oddity    19/06/2010    7 recensioni
"Avevamo dodici anni quando io, Mary Anne Longbottom e Lilian Cooper, le mie migliori amiche, abbiamo scoperto come nascono i bambini.
Ok, ok, ne avevamo quattordici.".
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oggi ho deciso di farvi un regaloXD Sono riuscita a mettere per dieci minuti le mani su Internet e ho un po' affrettato l'aggiornamento:)
Grazie come sempre a tutti quelli che leggono, recensiscono, etc etc:)
E grazie alla mia fantastica beta Candidalametta:)
Buona lettura!


Là dove non batte il sole - Lily, ti devo dire una cosa





L'importante è continuare a respirare.
Dillo in modo chiaro, senza troppi giri di parole, ma con un certo tatto.
Niente panico.

"Eccomi qui!"- esclama Lily con un gran sorriso.
"Eccoti qui!"- sbraito, vicina all'isterismo.
"..Allora?".
"Beh. Ecco.. Sai, il fatto è che.. Ehm..".
Niente panico, ho detto.
"Sai.. E' successa una cosa piuttosto insolita.. Ecco..".
Piuttosto insolita? Ma che sto dicendo?
"Vedi, Lily..".
"Ciao a tutte!"- mi interrompe Mary Anne entrando in salotto.
"Ciao!"- rispondiamo io e Lily in coro.
Mary Anne si accomoda elegantemente sul divano. Lei e Lily si girano verso di me, in attesa.
Bene. E' il momento.
Faccio un respiro profondo. Apro la bocca per parlare e la richiudo immediatamente.
Accidenti.
Non sono la persona indicata per fare questo discorso, neanche lontanamente.
Quello che mi serve è una persona paziente, ma decisa. Una che sa ascoltare e dire sempre la cosa giusta. Una tranquilla, ma seria. Una che sappia parlare in modo diretto, ma senza essere brusca. Quello che mi serve è..
"Louise!"- esclamo, colpita da un'improvvisa illuminazione.
"... Eh?"- domanda Lily, allibita.
"Ehr, volevo dire, che ne dite di andare a trovare Louise?".
Lily annuisce, entusiasta.
"Beh, non si dice mai di no a Louise!"- replica Mary Anne sorridendo.
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Il campanello tintinna mentre apro la porta.
Sento il familiare profumo di biscotti e lacca per capelli e sto subito meglio.
"Louise?".
"Chastity! Qual buon vento?"- risponde allegra Louise da dietro un'enorme scatolone straripante di fogli -"Accidenti, quanto pesa!".
"Serve aiuto?"- chiede Lily affabile.
"Lily! Perdonami tesoro, non ti avevo vista. Suppongo che ci sia anche Mary Anne allora.".
"Supponi bene."- replica Mary Anne con un sorriso.
"Le tre moschettiere al gran completo! Mi libero di quest'affare e sono subito da voi, care."- esclama Louise con una risatina.
La seguiamo nel retro, dove lascia cadere sonoramente l'enorme scatolone per terra.
Si gira con un sorriso luminoso e ci abbraccia affettuosamente.
Palesemente, è tornata a fare shopping da sola. Indossa dei jeans molto belli, strappati ad arte, e una canottiera morbida, grigio scuro, con delle borchie sulle spalline.
E' uno splendore.
"Cioccolata? Tè?".
"Meglio qualcosa di forte."- mormoro afflitta.
"Tiro fuori il Rum, allora.".
Mary Anne spalanca gli occhi.
"Scherzavo."- la rassicura subito Louise -"Faccio subito il caffè.".
Ci accomodiamo sulle poltroncine, ai nostri posti abituali e ci rilassiamo.
"Allora? Qualche novità?"- domanda interessata mentre fruga nella credenza.
"Prima tu, Louise. Come va con Philip?"- replica Lily sorridendo.
"Oh, beh, alla grande. Sapete, penso sia una cosa seria stavolta, davvero.".
"Oh, Louise, ma è fantastico!"- risponde Mary Anne allegramente.
Louise fa una smorfia compiaciuta. "Sì, lo è. E voi? Affari di cuore in vista?".
Mary Anne si lancia in una descrizione quasi logorroica su Charles, su quanto sia bello, e divertente, e tenero, e rispettoso. Non appena prende fiato per respirare, Lily si intromette nel suo monologo.
"E non sai chi ha incontrato Chastity!".
Louise ammicca.
"Chi?".
Arrossisco immediatamente.
"Beh.. Si chiama James.". Mi ritrovo subito a sorridere con aria ebete.
Louise mi sorride di rimando.
"E..?".
"E' biondo, alto, bello e simpatico. E molto dolce."- sussurro estasiata.
Lily insiste, facendo il verso a Louise:"E..?".
Senza nemmeno rendermene conto, mi ritrovo a spiegare loro, infervorata, tutto quello che è successo con James, il modo in cui mi fa sentire, il modo in cui sorride e mi parla. Il tutto senza fare una sola pausa nella conversazione. Meno male che era Mary Anne quella logorroica.
"Sono davvero felice per voi ragazze."- replica Louise dolcemente quando finisco di parlare.
"Anch'io lo sono, ma sono un po' invidiosa. Nella mia vita non succede nulla di eccitante."- scherza Lily.
Torno improvvisamente coi piedi per terra e ricado nello sconforto.
Ok, adesso è davvero il momento.
"Non.. Non ci metterei la mano sul fuoco, sai."- mormoro stancamente.
Lily mi lancia un'occhiata perplessa.
"Di che parli?".
"Già, di che parli?"- domanda Mary Anne confusa.
Louise non dice niente, ma mi osserva con aria interrogativa.
Prendo fiato e mi butto.

"Lily, ti devo dire una cosa.".
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La spiegazione è molto lunga.
Louise, come mi aspettavo, è molto d'aiuto. Continua a mantenere un tono di voce pacato e riesce a trovare le parole per me quando mi blocco. Ma non credo che basti.

Quando arrivo a dire il nome del negozio di dischi Mary Anne trasalisce e si volta subito verso Lily.
Lei non dice nulla. Non si muove. Ha la mascella serrata e gli occhi come fessure.
Quando sente il nome di Tom si alza in piedi di scatto, facendo cadere la sedia a terra.
"Lily, mi dispiace."- singhiozzo con la voce rotta -"Lily..".
Mi guarda con un'espressione che non avevo mai visto. Disperata, arrabbiata, confusa.
"Lily.."- continuo con urgenza. Deve capire quello che sto dicendo.-"E'.. E' lui. Ha i tuoi occhi.".
Lei scuote la testa.
"Lily..".
"E smettila di ripeterlo, so qual è il mio nome!"- sputa con rabbia. Si volta e corre via.
Mi alzo immediatamente.
"Lily!"- urlo mentre sbatte la porta.
"E'.. E' inutile, è meglio lasciarla.. Da sola.. Ora."- sussurra Mary Anne, scossa.
"E' vero, Chastity."- insiste Louise con la voce che trema.
Mary Anne si passa una mano sulla faccia:"Dio mio.. Pittsburgh.. E Tom.. E' un delirio.".
"Lo so."- mormoro sconsolata, lasciandomi ricadere sulla sedia -"Non sapevo che cosa fare Mary Anne, e adesso ho combinato un gran casino.".
Mary Anne mi guarda dritta negli occhi.
"Sì."- replica semplicemente, con aria stanca -"L'hai fatto davvero.".
Salutiamo brevemente Louise e ci incamminiamo verso la strada di casa in perfetto silenzio.
Dopo un po' non riesco più a sopportarlo.
"Ce l'hai con me, non è vero?"- sbotto nervosa.
Mary Anne scuote piano la testa.
"No. Non ce l'ho con te.".
Sospira.
"Sono preoccupata per Lily. Chissà dov'è adesso.".
"A casa..?"- ipotizzo senza convinzione.
"Oh, credo sia proprio l'ultimo posto al mondo in cui potrebbe essere."- replica lugubre.
Rispondo con un gemito.
"Mary Anne.. Lo so che abbiamo promesso a Louise che non l'avremmo cercata e.. E che forse per lei è meglio stare da sola adesso, ma..".
"Sì. Hai ragione."- mi interrompe, decisa -"Allora, da dove cominciamo?".


Come prima cosa andiamo nella casetta sull'albero.
Cerchiamo ovunque.
Alla gelateria, al Luna Park, al mercatino e in ogni stramaledetto negozio della città.
Alla fine, Mary Anne mormora, come spuntando delle voci da un elenco:"Ok. Ci manca solo Bandcourt Park, ora. Incrocia le dita.".
Senza una parola, ci incamminiamo verso il parco. Forse sarebbe più giusto dire che corriamo a perdifiato.
Entriamo dal grande cancello in ferro battuto e ci guardiamo intorno con ansia.
Scruto attentamente ogni viottolo, ogni panchina, fino a che non vedo delle spalle curve inconfondibili e mi sento travolgere dal sollievo.
Mi avvicino con cautela. Lily ha gli occhi fissi sul laghetto.
Le tocco piano una spalla.
".. Lily?".
Non risponde. Non si gira.
Mi siedo accanto a lei.
"Lily, mi dispiace. Mi dispiace da morire.".
Finalmente alza lo sguardo.
Lentamente, risponde con voce leggermente gracchiante:"No, dispiace a me. Non è colpa tua. Sai, credo che in psicologia lo chiamino transfert isterico.".
Sorrido timidamente.
Lily fa una risatina.
Inizio a ridere un po' più forte.
Lei scoppia apertamente a ridere, un po' istericamente.
Continuiamo finchè non rimaniamo praticamente senza fiato.
Mary Anne sbuffa.
"E io credo che in psicologia non saprebbero nemmeno come definirle due deficienti come voi. Andiamo, su. Un gelato è proprio quello che ci vuole."- sbotta burbera.
Lily mi rivolge un sorriso smagliante.



Forse, dopotutto, qualche cosa di giusto lo faccio anch'io di tanto in tanto.
  
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