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Autore: Yvaine0    20/06/2010    7 recensioni
Pan Son è innamorata cotta di Trunks. Cosa succederebbe se Videl pretendesse da Pan una sufficienza nell'ultimo compito in classe di geometria, materia che lei odia e non riesce a capire? E se la obbligasse ad andare a studiare a casa Brief? Siamo fuori da casa Brief, io e mio zio ( nonché mio migliore amico ) Goten. – Possiamo anche andarcene a casa, Goten, tanto Bra non studia mai! È inutile che mamma speri che mi possa aiutare! –
- Ma se ha tutti sette? – ribatte lui, ammirato.
Sbuffo. – Mai sentito parlare del verbo ‘copiare’ ? –
Ride. – Io sì, ma Gohan e Videl no. Per questo siamo qui! –
E se Pan, durante questo famoso compito in classe, facesse a sè stessa un giuramento? Un giuramento che non si aspetta di dover mantenere? E se a questo seguisse una scommessa nata da uno dei lampi di genio di Goten? E se Pan avesse tutti i problemi di una normale adolscente compresa una rivale in amore e un ragazzo cotto di lei?
NOTA: Qui, Bra, Pan e Marron hanno tutte e tre 16/17 anni, e frequentano il terzo anno al liceo. Trunks ha finito da un anno il liceo ( 19/20 anni ) , e Goten frequenta l'ultimo anno come Ub( 18/19 anni ).
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Pan, Trunks | Coppie: Bra/Goten, Pan/Trunks
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Geometria 

 
Capitolo 10

 Il tempo passa, sempre e comunque, nel bene e nel male.
Scorre inesorabile e tutto ciò che si può fare è sfruttarlo al meglio. È un torrente dispettoso, un bambino egocentrico, ma allo stesso tempo affettuoso.
È un fiume che corre lungo il suo corso, e porta solo lui sa dove. Decide lui stesso quante e quali avversità incontrerai lungo il suo corso. Conosce solo lui gli ostacoli che dovrai superare, ma sta a te inventare i modi più originali e ingegnosi per superarli. Lui ti osserva, ride delle tue buffe cadute, piange quando vede che ti fermi e stai sprecando la forza che ti offre la sua corrente, sorride quando vede che stai facendo progressi.  Si diverte a farti i dispetti, scorre veloce quando sei felice e rallenta fin quasi a fermarsi quando vorresti solo che tutto finisse, ma, nonostante tutto, sa aiutarti a dimenticare. 
Più i giorni passavano, più Pan si rendeva conto che in fonto tutto quello che era successo quello stupido sabato sera non era che qualche sciocchezza. 
Lei e Ub, avevano fatto pace, anche se il loro rapporto non era migliorato più di tanto. In compenso tra lui e Marron era nata una strana magia che stava rinforzando sempre di più i sentimenti dell’ una per l’altro e viceversa. 
Per quanto riguardava Goten e Bra, ultimamente si lanciavano più frecciatine del solito, e più volte Pan aveva beccato entrambi –in situazioni differenti- a fissare il vuoto con un sorrisetto ebete sulla faccia.
Ed era proprio in uno di quei momenti, che, quella domenica mattina, beccò il suo adorato zietto, appena entrata in cucina per far colazione. – Goten! Piantala, sembri un pesce lesso! – gridò, ridendo. 
Il ragazzo sobbalzò e cadde dalla sedia. - Eh? Cosa?! – chiese lui, confuso, mentre si rialzava rapido. – Non è colpa mia! Non sono stato io! – proclamò, mettendo le mani avanti, con aria spaesata.
Pan rise di gusto, mentre Videl serviva la colazione. – Questa mattina siamo di buon umore, vedo! – osservò, sorridente. Gohan la raggiunse, le stampò un bacio sulle labbra, poi scompigliò i capelli alla figlia, afferrò una mela e uscì di corsa. – Scusate, sono in ritardo! – rise. 
- Fai attenzione! – gli gridò dietro Chichi, preoccupata come al solito. 
Goku rise. – E dai, Chichi, è adulto ormai! - 
- Sì, ma non vedi quant’ è tonto?! – ribattè la donna. – Ha preso tutto da te! - 
Goten rise assieme a Pan. 
Goku si grattò la nuca, e decise di dedicare tutte le sue attenzioni alla colazione.
Il ragazzo stuzzicò la nipote, mentre questa si versava del succo d’arancia nel bicchiere. - Tu non devi ridere, guarda che sei figlia del tonto! – 
Pan lo guardò di sottecchi, divertita. – Almeno io non fisso il vuoto sorridendo come un ebete, zietto! - 
- Sarà innamorato, lascialo stare, Pan! – ridacchiò Videl, passando alla suocera un paio di uova che la donna le aveva chiesto. 
Chichi si voltò di scattò verso il figlio, lasciandole cadere per terra. – COSA?! Innamorato?! – gridò. 
Goten trasalì e per poco non cadde nuovamente dalla sedia, sotto lo sguardo divertito di Goku e Pan. – Ma no, mamma! Che dici, Pan?! Non è assolutamente vero! – boccheggiò nel panico. 
Chichi parve calmarsi. – Peccato – mormorò con una smorfia, facendo ridere Goku. Anche Videl sorrise, mentre, assieme alla figlia, pareva riflettere. 
Ad un tratto ad entrambe si illuminarono gli occhi e esclamarono. – BRA! - 
Goten arrossì e scosse violentemente il capo. – Ma no! Che dite?! Bra? Pff! Ma che centra? Cioè, insomma... tsk! - 
Quando la nipote lo scrutò divertita, con un sopracciglio inarcato, decise di seguire l’esempio del padre e di concentrarsi sulla colazione, quindi, sempre più rosso in volto, si infilò in bocca un intero panino alla marmellata. – Buon appetito – bofonchiò, sputacchiando in giro.
Videl e Pan risero di nuovo, sotto lo sgaurdo divertito di Goku e Chichi. 
- C’è veramente tanta allegria oggi nell’ aria! – ripetè il supersajan, sorridendo. 
- Per forza – annuì la ragazzina. – Oggi pomeriggio mettiamo fine a questa enorme pagliacciata messa in piedi dal bell’ innamorato! - 
- Eh?! – Goten alzò la testa, sentendosi –giustamente- preso in causa.
Pan rise forte. – Allora vedi che sei innamorato! - 
- Nffo! – sbottò Goten arrossendo, sputacchiando altro cibo in giro per la tavola. 
SBANG! 
La mano di Chichi, munita di una padella colpì per caso il capo del povero ragazzo. – Non parlare con la bocca piena! – lo rimproverò, con una vena che pulsava pericolosamente sul collo. 
Lui si massaggiò il capo, e chinò la testa in segno di scuse. Si scolò tutto il succo di frutta rimanente direttamente dalla bottiglia per mandare giù il boccone troppo grosso, e ingoiò rumorosamente con le lacrime agli occhi. – Scusa, mamma. E NO, non sono innamorato, Pan! – aggiunse, rosso di vergogna.
- Certo, certo! – rise lei. – Ma intanto oggi vincerò io! – esclamò la ragazzina, correndo in camera per finire di prepararsi. 
- Non contarci! – le urlò dietro Goten, sperando in cuor suo, che tutto l’allenamento fatto da Pan ultimamente non l’avesse veramente resa più forte di quel poltrone di Trunks che per tutto il tempo non aveva fatto altro che prendere quella sfida alla leggere –come tutta la fazione maschile, in fondo.

Bra corse in cucina, con un sorriso a trentadue denti stampato in volto. – Buon giorno! – trillò, correndo a posare un bacio sulla guancia del padre, che in cambio le rivolse un’ occhiata in tralice. – Ciao mamma! – ripetè, correndo ad abbracciare la donna che tanto le somigliava. Dopodichè saltellò a sedersi a tavola, dove si accomodò accanto al fratello, rivolgendogli un sorrisetto di sfida. – Pronto alla disfatta, bello mio? - 
- Non mi preoccupo più di niente, sorellina, ho mollato la Miwako per ben due volte, scatenando la sua ira, cosa vuoi che ci sia di peggio? – ribattè lui, con aria da superiore. 
Ebbene sì, dopo un paio di giorni di tortura, Trunks aveva nuovamente rotto con la bella rossa, dicendole che quella dannata sera aveva solamente bevuto troppo, e baciarla era stata una delle più grosse sciocchezze che avrebbe potuto fare vittima dell’ alcohol. Forse era anche per questo che Pan aveva iniziato a pensare che quella serata era stata solo una sciocchezza, niente di serio.
Un lampo sadico brillò negli occhi della ragazza dai capelli azzurri. – Essere schiavo mio e di Marron dopo tutto quello che hai combinato! – suggerì, diabolica, riferendosi chiaramente a come era stata la mora  a causa della sua stupida ‘vendetta’. 
Il fratello rise, anche se in cuor suo era un po’ preoccupato. – Ma figurati! Non c’è gara, non riuscirete mai a vincere! – Almeno lo sperava. Iniziava a chiedersi se fosse stata una buona idea rimanere in ozio per tutto quel tempo, mentre Pan lavorava sodo a casa, al club e in palestra da suo nonno.
La ragazza gli fece una linguaccia, tornando frizzante come quando era entrata in cucina. – Questo lo dici tu! – detto questo, corse in camera sua, pronta a indossare la divisa che aveva creato apposta per l’occasione.

- Buongiornoooo! – gridò Marron correndo in cucina, sorridente. I capelli biondi erano stati raccolti in una coda su un lato della testa. – Ciao, papino! – salutò, abbracciando Crilin che la osservava stupito. 
- Buon giorno, tesoro! - 
C-18 portò una mano sul fianco e le sorrise, quando fece lo stesso con lei. – Ben svegliata - 
Lei sorrise ad entrambi e proclamò. – Avete già fatto colazione? Prepraro io! - 
Crilin quasi cadde dalla sedia per lo stupore. – Cosa? Dici sul serio? - 
- Che c’è di male? – domandò minacciosa C-18. 
L’ uomo sorrise, spaventato. – Eh!? Certo, cara, hai ragione! - 
Marron rise: adorava lo strano rapporto che c’era tra i suoi genitori. Corse ai fornelli per preparare uova e pancetta per tutti. Era carichissima per lo scontro che ci sarebbe stato dopo poco. Pan aveva lavorato sodo, mentre Trunks non aveva fatto che poltrire per tutto il tempo. Ridacchiò tra sè. Di sicuro vedendo quanto poco si era impegnato, i ragazzi avevano incominciato a preoccuparsi seriamente per l’esito della lotta. Sorrise soddisfatta. Almeno gli avrebbero fatto paura. Lei stessa non era sicura che Pan sarebbe riuscita a vincere, ma di una cosa era certa: le ragazze erano carichissime e i ragazzi preoccupati. Quella era già una piccola vittoria, no? 
Suonò il campanello e  Crilin andò ad aprire. – Oh. – mormorò. – Ub – osservò, inarcando un sopracciglio. 
- Salve – salutò lui, imbarazzato. – C’è Marron? - 
L’uomo assunse un sorrisetto divertito. - Certo, è in cucina che prepara. Vuoi fermarti per la colazione? -
Il ragazzo annuì, in imbarazzo, e salutata anche la madre della ragazza, la raggiunse. – Ciao – mormorò, arrossendo. 
Lei gli sorrise, sentendo il sangue raggiungere anche le sue guance. – Ciao - 
- Ti do una mano? – propose lui, impacciato.
Lei annuì, sorridente, e gli passò la confezione delle uova. – Datti da fare! Secondo i ragazzi del club puoi battere chiunque, quindi sbattere delle uova non sarà di certo un problema per te, vero? – scherzò, ridacchiando sotto i baffi. 
Lui le fece una linguaccia e si mise al lavoro. – Tanto vince Trunks – proclamò, rompendo il terzo uovo e con questo il silenzio che era calato tra loro. 
La ragazza rise e gli fece l’occhiolino. – Certo, credici! -  ribattè scettica.
Ub le fece di nuovo una linguaccia e la abbracciò brevemente con un braccio, facendola ridere.

Il vento soffiava pigramente muovendo l’erba in cima alla collina come se i singoli steli stessero facendo la ola.
Una biondina era stesa sul prato, le mani sotto la testa, e attendeva. 
Un ragazzo dalla pelle scura si sedette accanto a lei, per poi sorriderle, e sdraiarsi poggiando la testa sul suo ventre. Entrambi sentirono i battiti dei loro cuori accellerare e il sangue affluire sulle guacne portando con sè un dolce rossore. 
Stavano lì, a godersi il tepore del sole e la fresca brezza, e aspettavano. In silenzio. Insieme. Tutto era così bello che Marron si chiese se non si sarebbe svegliata da un momento all’ altro.
E, purtroppo, fu proprio ciò che accadde. Più o meno.
- Chiudi quella boccaccia, esibizionista del cavolo! – lo sbraitare di Bra fece trasalire entrambi. I due innamorati scattarono a sedere, spaventati. 
- Oh, ma dai! – gridò in risposta Goten, mentre i due, seguiti da una coppia di silenziosi Trunks e Pan, si arrampicavano sul pendio per raggiungere il luogo stabilito per lo scontro. – Non c’è storia! Come se non conoscessi mia nipote! Pan non ha speranze! - 
Bra serrò i pugni e diede una gomitata in pieno stomaco al ragazzo, allungando poi il passo e lasciandolo indietro, a massaggiarsi la zona lesa. – Come se mio fratello non fosse stato tutto il tempo a giocare ai videogame – borbottò, giungendo in cima alla collina e voltandosi indietro ad aspettare gli altri.
Trunks le lanciò un’ occhiata in tralice e scosse il capo, divertito. – Questo è perchè non ho bisogno di ulteriori allenamenti – specificò. 
Pan rise. – Questo lo vedremo! – lo stuzzicò, guardandolo di sottecchi. 
Lui le sorrise strafottente. – Non sperarci troppo - 
- E tu non prendermi troppo alla leggera – ribattè lei, amichevole, per poi notare i due ragazzi seduti vicini in mezzo all’ erba. – Hey, siete già qui? – aggiunse, raggiungendo la ragazza dai capelli turchini.
Marron le sorrise. – Siete in ritardo - 
Bra congiunse le mani e le portò sotto il mento, in volto un’ espressione adorante. – Non è che voi piccioncini siete venuti qui prima per farvi le coccole?! – suggerì, entrando in fase ‘romanticismo a go go’. 
I due arrossirono ma non risposero. Pan e Trunks risero, mentre Goten inarcò un sopracciglio e diede un frontino alla ragazza. – Tu guardi troppi film – la accusò. 
L’ umore di Bra cambiò all’ istante, e lampi di furia iniziarono a illuminarle gli occhi a intermittenza. – Non dire scempiaggini, sottospecie di inutile gorilla coi capelli sparati! – sbottò. – Stupido insensibile! – concluse, per poi gettarsi a sedere a terra con poca grazia. Non si accorse che il gonnellino del completo da cheerleader blu e giallo che aveva creato solo per sostenere Pan durante lo scontro le era ricaduta scomposta sulle gambe, lasciando intravedere le sue mutandine. Al contrario Goten se ne accorse subito, notò Pan, perchè arrossì violentemente e si voltò dall’ altro lato, grattandosi la nuca, nel più totale imbarazzo. 
- Copriti, idiota – la rimproverò Trunks, scuotendo il capo, mentre le altre due ragazze e Ub ridevano. 
- Quando si inizia? – domandò Pan, su di giri. Non vedeva l’ora ti dare un taglio a tutta quella cretinata proposta da suo zio. Basta, non voleva più saperne di scommesse per tutto il resto della sua vita a partire da quel giorno. Senza contare che sperava sul serio di vincere, in fondo se lo era meritato. Tuttavia –ci aveva riflettuto quella notte- temeva che Trunks la lasciasse vincere di proposito. E non voleva. O si combatteva seriamente, o non se ne faceva nulla. Sorrise. L’idea di dargliele di santa ragione era più che allettante dopo quello che le aveva fatto passare, senza contare che poi, sarebbe stato terribilmente soddisfacente pensare di aver battuto con le proprie forze il figlio del principe dei sajan. Ma... a pensarci bene, il motivo per cui aveva voglia di combattere era prevalentemente il primo. 
Trunks si voltò ad osservarla, stupito. – Hai voglia di prenderle? - 
Lei rise di gusto. – Al contrario – gli fece l’occhiolino e raggiunse di corsa Ub. – Allora, farai tu l’arbitro? - 
Il ragazzo annuì, alzandosi in piedi. – Ovviamente - 
- No! – gridò Bra, allarmata. – Tu sei di parte! Lo farò io! – propose. 
Goten le diede un pugno leggero sulla testa. – Tu non sei di parte, invece – commentò scettico. – Marron, pensaci tu. Assieme a Ub. Lui conosce il regolamento ( ? ) e tu sei razionale. Quindi vi compenserete – decise. 
- Ma chi ti credi di essere tu, per decidere!? – sibilò Bra, incorciando le braccia al petto, con un’ espressione da bambina capricciosa in volto. 
Goten rise e si sedette accanto a lei, abbracciandola e sussurrandole qualcosa del tipo ‘non piangere bimba, ci penso io a te’. Gli altri quattro prestarono poca attenzione alle proteste e agli insulti che Bra urlò al ragazzo, e tantomeno al fatto che lei avesse iniziato a picchiarlo: dovevano iniziare quel benedettissimo scontro, e finirlo al più presto, anche. Quella stupida scommessa aveva provato tutti e nessuno ne poteva più. Tuttavia erano stati tutti troppo orgogliosi per annullarla. Soprattutto Pan, che ormai, l’aveva presa come una sfida personale.
Pan prese posizione di fronte a Trunks, a tre metri di distanza da lui. 
Il ragazzo si sfilò la camicia per potersi muovere più comodamente e improvvisò qualche mossa di riscaldamento, mentre lei cercava di distogliere l’attenzione dal suo torace muscoloso e riportarla a tutte le tecniche apprese e migliorate durante gli allenamenti. 
- Così non vale! Arbitro, Trunks bara! – sentirono il grido di Bra, che gesticolava, qualche metro più indietro rispetto ai giudici di gara improvvisati.
Goten rise forte e sia Trunks che Pan arrossirono involontariamente. 
Marron lanciò un’ occhiataccia a Bra, che in tutta risposta le fece una linguaccia e cacciò un’ altra gomitata a Goten, questa volta solo per sfizio personale, senza un motivo preciso. 
Lui guaì una protesta e mise il broncio. 
- Pronti? – domandò formalmente Ub. 
- Prontissima – decretò subito la mora, assumendo una posizione di battaglia. Ce l’avrebbe fatta. O forse no, ma le probabilità di batterlo erano salite vorticosamente nell’ ultimo periodo di allenamenti e questo era comunque un passo avanti.
Una folata di vento mosse l’erba tutto intorno a loro, scosse appena i jeans corti e sbiaditi di Pan, fece frusciare la sua solita maglietta rossa e ondeggiare la bandana e i suoi capelli corvini. Trunks scosse il capo. Non si era allenato per nulla durante quel mese, e se ora si perdeva nell’ osservare quei meravigliosi dettagli che caraterrizzavano la ragazza di cui era innamorato, avrebbe certamente perso, finendo tra le grinfie di Marron e Bra. No, non poteva permetterselo. Prese posizione anche lui e annuì a sè stesso per prepararsi psicologicamente. – Pronto -
- Via! – gridò Ub. 
Pan fece una smorfia tra il teso e il divertito. – Si aprano le danze – borbottò, per poi partire all’ attacco.

- Cazzo! Oh, ti ho fatto male? – Trunks volò rapido a soccorrere Pan, alla quale aveva appena assustato un poderoso calcio nello stomaco. Era più forte di lui: non riusciva a combattere senza sentire i sensi di colpa ogni volta che la colpiva.
La mora era caduta di culo sull’ erba, dopo un volo di un paio di metri. – Tutto ok – boccheggiò, sforzandosi di ristabilire un ritmo di respirazione adeguato. 
Trunks si inginocchiò accanto a lei, e la resse per le spalle. – Ok, respira. Piano. – suggerì, mentre Bra correva verso di loro, con Goten al seguito. 
Marron e Ub li raggiunsero, lei visibilmente preoccupata, lui accigliato. 
- Stai bene?! – gridò Bra, inginocchiandosi davanti all’ amica. 
Lei annuì. Respirò a fondo. – Ok, ci sono – proclamò, incrociando le gambe e prendendosi le caviglie con le mani. Rovesciò leggermente il capo all’ indietro per guardare Trunks negli occhi. – Complimenti, hai vinto -
Il ragazzo rimase in silenzio per qualche istante, stupito da quell’ affermazione. 
Pan abbozzò un sorriso e lui fece lo stesso. Era vero, aveva vinto. Ma le aveva fatto male. Era stato forse il combattimento più duro che avesse mai fatto. Non tanto per la competenza di Pan –che era effettivamente diventata parecchio più forte durante l’ultimo mese di continui allenamenti-, ma per il combattimento interiore che aveva dovuto affrontare costantemente, per tutto il tempo. Ogni volta che la colpiva, gli veniva l’ impulso di soccorrerla. Ma allo stesso tempo sapeva che sarebbe stata una reazione stupida: stavano combattendo entrambi per vincere e non poteva permettersi di perdere. Il suo cervello tuttavia replicava sempre con qualcosa del tipo ‘ma stai picchiando una ragazza’  o peggio ‘quella che a cui le stai dando è Pan’. 
Scosse il capo, cercando di cacciare quei pensieri. 
- Quindi abbiamo vinto? – domandò Goten, per il quale, una volta assicuratosi che la nipote fosse tutta intera, la preoccupazione maggiore era rimasto l’esito della scommessa. 
Marron gli lanciò un’ occhiataccia: che insensibile! 
- Bè, sì: Trunks l’ha messa KO – osservò Ub rivolgendosi all’altra giudice di gara. – Tu che dici? -
La bionda sospirò. - Pan ha superato tutte le nostre aspettative – commentò, pensierosa. – Però... sì, hai ragione. Avete vinto – concesse, infine.
Goten e Ub iniziarono prontamente a saltare in giro per il prato, festeggiando per la vittoria tanto bramata.
Bra incrociò le braccia e mise il broncio. Non era giusto. Si erano pienamente meritate una vittoria! Pan si era allenata, aveva rischiato di mettere KO Trunks ben due volte ( contro le sei da parte del ragazzo ), Marron e la mora avevano fatto pace dopo tutto quel gran casino e lei aveva creato una divisa da cheerleader per l’occasione!Avrebbero dovuto vincere, non era giusto! 
Marron fece una smorfia, scontenta, mentre Pan si alzava in piedi e respirava a fondo. Ebbene sì, avevano perso. Tuttavia, non riusciva a non essere contenta. Ok, avrebbe dovuto essere schiava dei ragazzi –assieme alle altre- però almeno avrebbe potuto smettere di frequentare il club, e avrebbe potuto considerare finalmente la scommesa –che di per se aveva combinato più danni di Goten dopo aver ingerito una quantita esorbitante di zuccheri- un capitolo chiuso. 
- Da ora siete ai nostri ordini! – gridò Goten, correndo a scompigliare i capelli alla nipote. – Mi hai fatto proprio un gran regalo, Pan! Bravissima! - 
- Piantala, tu! – abbaiò Bra, irritata. – Evita di rigirare il coltello nella piaga! - 
- A b b i a m o   v i n t o  l a   s c o m m e s s a ! – sillabò lui, un sorriso sornione sulle labbra, portando le mani sui fianchi e sporgendosi leggermente verso la Brief. 
- Chiudi il becco! - 
- Abbiamo vinto! Abbiamo vinto! Abbiamo vinto! – Saltellava sul posto battendo le mani, più per infastidire la ragazza che per altro.
- Stai zitto! - 
Lui rise e continuò a cantilenare, gongolando: - Abbiamovintolascommessa! Abbiamovintolascommessa! Abbiamovintolascommessa! Abbiamovintolascommessa! Abbiamovintolascommessa! –
- Taci, taci, taciii! – frignò la ragazza, iniziando a battere prima i pugni e poi anche i piedi a terra.
Pan ridacchiò, vedendo l’amica fare i capricci come una bambina. 
- Ora dovete fare tutto ciò che diciamo noi! – osservò Ub, raggiungendo Marron e abbracciandola da dietro.
Marron sbuffò, cercando di non sorridere o arrossire per il gesto affettuoso. – Non esagerare. Oh, e soprattutto non crediate che non ve le faremo pagare tutte! – precisò la bionda, prevedendo che i ragazzi le avrebbero costrette a fare di tutto, facendo fare loro, magari, anche qualche bella figuraccia.
Trunks trasalì, senza che gli altri lo notassero. Marron aveva colto nel segno. Vittoria o meno, quelle due gliel’avrebbero fatta pagare –come se Pan fosse stata l’unica a starci male. Tuttavia... quella scommessa aveva già causato troppi guai, e lui non aveva intenzione di lasciare che ne combinasse altri. Magari Goten avrebbe fatto un casino dei suoi, con il pretesto che poteva comandare le ragazze a bacchetta. O magari lui avrebbe fatto la figura del cretino scambiando una situazione per un’ altra –di nuovo- e... oh, cazzo. Da quando era così insicuro? E paranoico, anche. Quella cavolo di sfida lo aveva veramente stufato. 
La sua voce sovrastò le lamentele di Bra e il canto di gioia di Goten. - Scommessa annullata! – proclamò.
Al moro morirono le parole in gola, a metà di un ‘Abbiamovintolascommessa!’ e Bra si voltò di scatto a gaurdare il fratello con gli occhi che brillavano. – Davvero???? – domandò, entusiasta. 
- No! – protestò Goten. – No che non è vero! Che ti salta in mente, Trunks!? - 
Ub ridacchiò. – Per me va bene – Strano ma vero: anche lui aveva pensato che quella scommessa ne aveva davvero combinate troppe. Bisognava tagliarle le gambe il prima possibile, prima che arrivasse a combinare qualche altro casino. 
- Chiudi la bocca. – berciò Bra, rivolta ad uno scioccato Goten. – Se il mio adoratofratellone vuole annullare la scommessa, sono affari suoi! È lui che ha vinto, non tu! - 
Trunks inarcò un sopracciglio. Adorato fratellone?? Ahah. Quella pazza furiosa di sua sorella era davvero incredibile. – Ruffiana – soffiò. – Però hai ragione. Sono io che ho lottato con Pan. – E contro me stesso, aggiunse mentalmente.
- Già, sei tu che hai rischiato di essere messo al tappeto due volte da Pan – sottolineò Bra, abbandonando le vesti della sorellina dolce e gentile, per riprendere le solite vesti da Bra Brief.
Il maggiore fece una smorfia. – Vedi di non farmi cambiare idea, sorellina – minacciò. – Scommessa annullata – ribadì poi.
- No! – ripetè Goten. – Perchè!? Hai vinto! - 
Pan spostò lo sguardo ripetutamente dallo zio a Trunks. In effetti nemmeno lei capiva perchè il ragazzo avesse fatto quella scelta, ma sinceramente non se ne preoccupava, anzi.
- Già, perchè? – domandò Marron. A rigor di logica, non aveva senso rinunciare ad un’ opportunità così ghiotta come quella di poter sfruttare loro tre a piacimento. E di sicuro non sarebbe più capitata un’ occasione simile. A meno che non si parlasse di una questione di orgoglio. Della serie ‘Sono un uomo d’onore, non voglio sbandierare troppo in giro la mia vittoria nè farla pesare agli sconfitti’. Mah.
- Che ti frega! – la riscosse Bra, letteralmente: era infatti balzata in piedi e stava scuotendo l’amica, come cercando di farla rinsavire dopo un malore. – Tanto di guadagnato! - 
Pan rise. – In effetti – appoggiò la Brief. 
- Guadagnato un cavolo. – si indispettì il moro. – Ha vinto Trunks! - 
- Noi ci siamo impegnate di più, però – osservò la nipote, con un’ alzata di spalle. – In questo modo viene una specie di pareggio. Un premio di consolazione – azzardò. 
- Oh, ma non diciamo sciocchezze! – si lagnò il ragazzo, iniziando a disperarsi. – Non è possibile, dai! Noi uomini siamo tendezialmente egoisti! -
- Parla per te! – lo rimproverarono gli altri due, divertiti. Goten era davvero un bambino quando ci si metteva.
– Ma non è giusto! – si lamentò lui per l’ennesima volta, mentre tutti gli altri si avviavano verso casa. Era passata da un po’ l’ora di pranzo, e avevano tutti fame. Pan per un attimo temette che lo zio sarebbe scoppiato in lacrime, avrebbe puntato i piedi per terra e non si sarebbe mosso da lì, proprio come faceva da bambino. Fortunatamente lo vide imcamminarsi con loro, a testa bassa, e bobottando le sue lamentele.
Sorrise. – Chi arriva prima a casa, pulisce la pentola del riso! – gridò, per poi volare in testa al gruppo. 
- Hey, non vale! – protestò nuovamente Goten, inseguendola rapido. – Tanto vinco io! – decise, raggiungendola e superandola. 
Lei rise e quando lo zio l’ ebbe seminata, si fermò ad aspettare gli altri. – Premio di consolazione – spiegò, quando le amiche le rivolsero uno sguardo interrogativo. Così almeno, il povero Goten avrebbe avuto una vittoria per addolcire l’amara rinuncia al premio dettata da Trunks. – Mangiate con noi? Tanto nonna Chichi prepara abbastanza cibo per sfamare un esercito! –

E così fu. Goku e Gohan aiutarono i ragazzi a preparare un tavolo in cortile, mentre Videl e Chichi preparavano il pranzo. 
- Pan, abbiamo iniziato a riordinare il garage – la informò Gohan, passandole i tovaglioli che lei disponeva sulla tavola. 
La ragazza gli sorrise. – Trovato qualcosa di interessante? – domandò. Nel garage erano stipati tutti gli anni, i mesi, i giorni, i minuti e le ore della vita passata di Pan, Goten e persino di Gohan. Chichi ci teneva a mettere tutto da parte, legata com’era alla sua famiglia e a tutti i ricordi che la riguardavano. Non voleva dimenticare nemmeno un attimo di ciò che era accaduto, e così aveva riposto ogni cosa in garage, dove Gohan aveva rinunciato a mettere la macchina ormai da anni. Tuttavia, siccome Goten era ormai in età da patente e Pan era prossima alla stessa, avevano deciso di comprare un’ auto nuova, che i due avrebbero ovviamente condiviso, ed ora era necessario un posto in cui metterla, quindi avevano deciso di fare un po’ di pulizia, con grande dispiacere di Chichi.
- Un sacco di roba... ma la nonna non vuole buttare via nulla. – spiegò, sospirando. – Dice che sono ricordi vostri e dovete scegliere voi. In realtà, credo speri veniate presi dalla nostalgia e ci chiediate di tenere tutto –
Pan rise. – Probabile. –
- Dopo pranzo andate a dare un’ occhiata. Se i ragazzi trovano qualcosa che gli piace, possono prendela tranquillamente, mi raccomando -
Pan annuì e lanciò un’ occhiata a Goten, che rideva e scherzava con Ub e Trunks in cortile, mentre Marron e Bra ordinavano piatti e posate sul tavolo. – Hey, Bell’ Innamorato! – gridò, rivolta allo zio. – Non pensi che dovresti dare una mano?! - 
Lui si voltò e le fece una linguaccia, per poi tornare agli amici. 
Goku, in quel momento, si aprì in un gran sorriso. – Urca, è vero! – esclamò. – Com’è finito lo scontro?! Chi ha vinto?? – chiese, con gli occhi che brillavano. 
Pan indicò Trunnks, tranquillamente, mentre Goten sbarrava gli occhi, ricordandosi di essere arrabbiato con gli amici per aver annullato la scommessa un attimo prima di poter riscuotere il premio. – Non è giusto! – gridò.
Trunks si battè una mano sulla fronte, mentre Ub saltava sulla schiena dell’ amico e cercava di tappargli la bocca con una mano per evitare che un nuovo fiume di proteste e lamentele ne sgorgasse fuori. – Chiudi il becco! – lo apostrofò, mentre quello cercava di divincolarsi, finendo per far cadere a terra entrambi. 
I due cominciarono a ridere, e non smisero finchè non ci fu il cibo in tavola. 
Mentre mangiavano, Ub raccontò nei dettagli al suo maestro –Goku- com’era andato il combattimento, mentre Goten continuava aborbottare, scontento, tra un boccone e l’altro.
Dopo aver pranzato, i ragazzi si fiondarono in garage, ad esplorare i vecchi oggetti che vi erano stati accumulati. Trunks e Pan vennero mandati a prendere qualche straccio per dare una ripulita alle cose, mano a mano che venivano tirate fuori, così entrarono in casa e inziarono a razzare nell’ armaidetto dei detersivi per trovare anche un mangiapolvere. 
- Alla fine com’ era andato quel compito di geometria? – se ne uscì il ragazzo, facendo trasalire la ragazza. 
- Oh! – mugugnò, sorpresa. Se ne era completamente dimenticata. – Bene, avevo preso sette – Ma non gliel’aveva già detto? 
Trunks annuì, spostando una scatola di guanti in lattice per sbircarvi dietro alla ricerca del prodotto per la polvere. In effetti gliel’aveva già detto, ma... quella era stata la prima cosa che gli era passata per la mente e voleva assolutamente rompere il silenzio. – Bè, le mie ripetizioni sono state utili, quindi! - 
Pan annuì, arrossendo lievemente. Scostò la bottiglia dell’ ammoniaca, e sbarrò gli occhi, allarmata.

Oh. Santo. Cielo. Oh Santo cielo! Ohsantocielo! Ossantocieloossantocielo! 
Le balenarono nella mente le sue parole durante quel famoso compito in classe e arrossì violentemente.

Se prendo la sufficienza in questo compito, giuro che mi dichiaro a Trunks!

Oh Kame! Non era possibile! Ora... ora... ora doveva farlo. Non poteva rimandare ancora, era il momento adatto. E poi... da quello che aveva capito Goten si era lasciato scappare qualche frase di troppo dopo la festa di Hiromi e, secondo Ub, Trunks aveva già intuito i suoi sentimenti. Oh Dio. Stava per fare la figuraccia del secolo. Tuttavia, una parte di lei non vedeva l’ora di gridare ciò che provava. Forse la parte più folle, si disse. 
Prese un respiro profondo e parlò: – Perchè hai annullato la scommessa? – Oh, bè, non aveva detto che l’avrebbe detto subito. Aveva tutto il diritto di girarci un po’ attorno. 
Trunks arrossì. – Bè, io... diciamo che non volevo infierire oltre. – borbottò. 
Pan strabuzzò gli occhi, senza capire e parlò di riflesso. – Cioè? Ti facevamo pena?! -
Il ragazzo scosse il capo e alzò le mani, allarmato. – No, no, che hai capito! È che... aveva già fatto il suo bel casino... cioè, questa scommessa ne ha  combinate di tutte i colori, e secondo me è meglio impedirle di causare altre catastrofi. E poi... forse un po’ era per farmi perdonare per ciò che è successo alla festa. – arrossì. Per quale stupidissimo motivo aveva detto queste cose? In che situazione si era cacciato! Dopo questa frase sicuramente a Pan sarebbe venuto il diabete! Ma che diavolo stava combinando?!
Pan prese tempo, prima di rispondere. Spostò altre due bottiglie e trovò un paio di stracci. Afferrò una sportina e ve li gettò dentro, senza riuscire a guardare il ragazzo.
Ora o mai più, si disse infine la mora. 
A questo punto, bisogna arrivare al nocciolo della questione, pensò Trunks, stringendo i pugni per farsi coraggio.
- Devo dirti una cosa! – sbottarono, nello stesso istante. 
Sgranarono gli occhi e arrossirono.
– Prima tu – aggiunsero, di nuovo in coro. 
Ridacchiarono entrambi, imbarazzati, e distolsero lo sguardo l’uno dall’ altra.
– Prima tu – ripetè Pan, prendendo di nuovo tempo. Affondò le mani nelle tasche e respirò a fondo. Non poteva credere di essere diventata così fifona, tutto d’ un tratto!
- Io... – boccheggiò Trunks, infilandosi le mani in tasca. Non si era mai sentito in imbarazzo come in quel momento. – Io, Pan... io devo dirti una cosa – Che idiota. Questo l’ha capito, cretino! – Oh, insomma... io credo di... penso che tu... cioè, credo di... credo di essermi preso una bella cotta per te, ecco. - 
Pan sussultò a quelle parole. Non... non era possibile. Arrossì violentemente e alzò lo sguardo su di lui, trovandolo nella sua stessa identica posizione e, perdipiù, rosso in volto –se non come lei, forse addirittura di più. E scoppiò a ridere. Per la felicità, in parte, e un po’ anche per l’ assurdità della situazione. 
Lo vide alzare lo sguardo su di lei e accigliarsi. – Ecco, lo sapevo. Scusa, tu di sicuro avrai altro per la testa...- brontolò, scontento. Voltandosi per andarsene. Si sentiva un perfetto idiota. Avrebbe dovuto tenere il becco chiuso. Ora magari Pan non gli avrebbe nemmeno più rivolto la parola. Perfetto. Già, era perfetto: un perfetto idiota! 
- No! – gridò Pan, per farmarlo. – No, aspetta, non ridevo per quello! – si giustificò, afferrandolo per un braccio. Ed ecco Pan Son che ne combina un’ altra delle sue, pensò. Complimenti, ragazza.
Lui la guardò interrogativo. 
Lei scosse il capo e arrossì prima ancora di parlare. – Anche io – disse infine. 
- Anche tu...? - 
- Anche io mi sono presa una cotta per te.- spiegò tutto d’un fiato. – Una cotta che ho dalle elementari, tra l’ altro. – aggiunse a mezza voce, distogliendo lo sguardo da lui. 
Trattenne il fiato. E ora? Cosa sarebbe successo? Sarebbe scappato urlando? Le sarebbe scoppiato a ridere in faccia, dicendo che lui in realtà stava scherzando? 
- Oh – lo sentì borbottare. – Allora siamo in due - 
Pan alzò lo sguardo e lo vide, rosso in viso, che le sorrideva. Lei ricambiò il sorriso, timidamente, arrossendo a sua volta. Ultimamente non faceva altro che arrossire, si rese conto. 
- Pan! Trunks! Venite a vedere! – 
Sentirono il grido di Bra venire da fuori. 
Trunks scosse il capo. – Chissà che ha trovato – borbottò, e prese la ragazza per mano. 
Lei per un attimo rimase stranita dall’ azione del Brief, ma poi strinse la mano di lui, sentendo le farfalle nello stomaco. Recuperò la sportina con gli stracci per la polvere e si lasciò condurre fuori dal ragazzo.
- Che c’è? – chiese la mora, uscendo in cortile, ma ebbe bisogno di alcuna risposta, vide da sè ciò che c’era da vedere: Goten stava faticosamente pedalando in strada, a bordo di un veicolo che decisamente si abbinava a perfezione con il suo comportamente di quel giorno. 
- Il mio triciclo! – gridò la ragazza, stupita, tre le risate di Marron e Ub. Subito dopo, anche lei e Trunks scoppiarono a ridere. 
- Sei ridicolo! – lo informò la ragazza dai capelli turchini, trattenendo a stendo un sorriso divertito. 
Goten, in tutta risposta, fece un’ inversione a U, pedalando ad una velocità ridicola –e non solo la velocità lo era-, ‘sfrecciò’ verso Marron, che per evitarlo finì addosso a Ub. Lui la abbracciò, mentre Goten continuava il suo teatrino. Il moro si fermò proprio di fronte alla Brief e le fece l’occhiolino. – Che ne dici di fare un giro a bordo, pupa? - 
Lei inarcò un sopracciglio. – Ma per favore! – lo snobbò, voltandosi dall’ altra parte. 
Lui tuttavia non si lasciò liquidare, anzi: si alzò, la fece voltare e... la baciò. Tempo un secondo e un sonoro SCIAFF aveva riempito l’aria. 
Pan chiuse gli occhi e mormorò un ‘ahia’. Sulla guancia di Goten lampeggiava il segno della mano della ragazza, che lo stava fissando in cagnesco. – Maniaco! Stupido troglodita infantile! – lo insultò lei, stringendo i pugni. Si morse il labbro inferiore, frustrata. – Non si baciano le ragazze senza permesso! – sibilò, voltando la testa dall’ altro lato.
- Scusa – mormorò il moro, deluso. Aveva proprio l’aria di un bambino a cui era stato soffiato il regalo di Natale un attimo prima di scartarlo. 
- Povero Goten – commentò Trunks, piegando il capo da un lato. – Ha una cotta da paura per... BRA?!?? – fece, stupito. 
La ragazza si era girata di nuovo verso di lui, e gli era saltata al collo, baciandolo con foga. 
- Povero un cavolo! – rise Ub, abbracciando forte Marron, mentre Goten cingeva la vita alla sua nuova ragazza e rispondeva al bacio. 
Pan sorrise, felice per il suo adorato zietto. In cuor suo sperava solo che Chichi non decidesse proprio in quel momento di emergere dalle montagne di scatoloni che avevano trasformato il garage in un labirinto, o le sarebbe venuto un infarto.
- Stavo pensando – le disse Trunks, piano, stringendole dolcemente la mano. – Che forse, uno di questi giorni, potremmo uscire insieme -
Il cuore di Pan perse un battito e si fece pesante di gioia, mentre dal suo stomaco le farfalle erano uscite, e ora stavano svolazzando ovunque, soprattutto nella sua mente, ora annebbiata dai sentimenti. Gli sorrise, al settimo cielo. – Non vedo perchè no! – rispose. 
Si alzò in punta di piedi e gli posò un tenero bacio su una guancia.


Io amo la geometria!

 

Vi ho fatto patire e attendere tanto di quel tempo che a questo punto avreste avuto tutto il diritto di presentarvi sotto a casa mia con tanto di torce, forconi e fiamme ossidriche.

Vi ho rifilato mille scuse –tralaltro tutte vere- per giustificare i miei ritardi.

Vi ho postato capitoli corti che più corti non si può.

Non vi ho risposto alle recensioni per circa duemila volte.

E, ripeto, vi ho fatto aspettare tanti di quel tempo che qualunque persona a questo punto mi avrebbe scritto una trentina di lettere minatorie.

Ma, nonostante tutto, siete ancora qui a leggere.

Che posso dire se non che... vi adoro?

Non merito, non ho meritato e credo che non meriterò mai i complimenti che mi avete fatto, la vostra fedeltà nel leggere la storia e le vostre splendide recensioni.

Capisco e di certo non biasimo chi di voi a rinunciato a leggermi (?), e ringrazio anche le persone che si sono stufate di aspettarmi e hanno abbandonato la lettura. Forse, un giorno, leggere questo enorme ringraziamento che voglio rivolgervi, nonostante voi abbiate rinunciato a starmi dietro.

Per tutti gli altri, il grazie, viene ancora dal più profondo del cuore ed è ancora più grande. Grazie per aver portato pazienza, per non esservi stufati di starmi dietro, per essere rimasti fedeli a Pan, Trunks, Goten, Bra, Marron e Ub, anche se di certo io non vi ho invogliato a farlo con i miei modi di fare. Spero che riuscirò presto a smettere questa orribile abitudine del ritardo, ma... sono dell’ idea che almeno ho portato a termine la storia. Tantissime persone –per motivi svariati, validi e di sicuro migliore di quelli che ho io per i miei ritardi- lasciano le storie a metà. Io stessa l’ho fatto una volta, come potete vedere nel mio profilo ( trattasi di KIRKUS ), e continuo a pentirmene. Tuttavia, la mancanza di ispirazione è difficile da combattere e... sto divagando. Insomma, quel che voglio dire è che vi ringrazio con tutto il cuore per essere giunti fino a qui e per avermi sopportato fino ad ora. So cosa significhi aspettare invano  giorni e giorni che una storia venga aggiornata, e non immaginate quanto mi sento in colpa nel pensare a quante volte l’ho fatta patire a voi, quest’attesa.
spero che, almeno, la storia vi sia piaciuta.

GRAZIE di CUORE, a tutte voi!

 

Grazie a chi ha recensito lo scorso capitolo. Questa volta vi risponderò, ad una ciascuna ^^

 

 

 Ardesia Nera [Contatta]

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 05/05/10, ore 16:03 - Capitolo 10: Capitolo 9

Ciao, Fiamma ^^

Eccomi qua, ho concluso anche questa dopo tuuuuuuuuutto questo tempo. Come avrai notato su facebook, ultimamente ci sono stati –oltre alla mia solita pigrizia- decine di inconveniente, che –porca miseria- non mi lasciavano finire di scrivere > < Vabbè, su, facciamocene una ragione xD Grazie di essere giunta fino a qui anche tu, grazie di aver commentato e grazie per aver portato pazienza nonstante tutti i miei ritardi, le mie scuse e la mia stupidità. u_u

Sono contenta che almeno la storia ti sia piaciuta ^^

Un grazie di cuore e un abbraccio :)

 VaMpIrA89 [Contatta]

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 03/05/10, ore 14:26 - Capitolo 10: Capitolo 9

Grazieee ^^ Sono contenta che ti piaccia e che tu non ti sia lasciata scoraggiare dalla mia incompetenza, continuando a commentare ** Spero che l’ultimo capitolo ti sia piaciuto

 Melmon [Contatta]

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 03/05/10, ore 13:37 - Capitolo 10: Capitolo 9

Eheh ^^’’ Le storie d’amore iniziano... ma la storia è finita xD Forse avrei dovuto farle partire prima, eh?

Ad ogni modo, grazie mille per aver recensito anche questo capitolo. Come ho già scritto, so come ci si senta a dover aspettare che una storia venga aggiornate... e so anche come si sta quando l’aggiornamento è scadente. > < Spero solo che quest’ ultimo capitolo non abbia lasciato troppo a desiderare.

Un enorme grazie anche a te :)

 Hikarydream [Contatta]

Segnala violazione

 01/05/10, ore 20:55 - Capitolo 10: Capitolo 9

Purtroppo, non ho aggiornato presto T.T Spero che perdonerai questo mio ennesimo ritardo, e che quest’ ultimo capitolo non faccia troppo schifo. Mi auguro che ti piaccia e di non aver deluso le tue aspettative! Grazie di cuore per essere arrivata fino a qui, per aver recensito e aver sopportato tutti i miei ritardi T.T

Un enorme grazie e un abbraccio anche a te :)

 

Un grosso grazie a chi ha recensito la storia almeno una volta:

FaNnY sOnNy

NihaL91

Hikarydream

Alix36 (brutta zuccona xD tu hai commentato senza nemmeno leggere una riga! xP)

bulma4ever

Aky8

VaMpIrA89

gaby90

Pan Son

Melmon

Neki

Videl241097

Junna

Laban

ale_db95

Ardesia Nera

 

Un enorme ringraziamento anche a chi ha messo la storia tra le seguite:

1 - ale_db95 [Contatta]
2 - bika 
[Contatta]
3 - DANINO 
[Contatta]
4 - dolcepuffa 
[Contatta]
5 - gaby90 
[Contatta]
6 - Junna 
[Contatta]
7 - kamy 
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8 - Kikka_e_Itachi_love 
[Contatta]
9 - Laban 
[Contatta]
10 - Melmon 
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11 - SweetCherry 
[Contatta]
12 - Truelove 
[Contatta]
13 - Videl241097 
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14 - _Bonnie_ 
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Tra le storie da ricordare:

1 - LunaticMaki [Contatta]

 

E tra le preferite:

1 - aloysia [Contatta]
2 - Ardesia Nera 
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5 - elly 91 
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6 - gaby90 
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7 - Hikarydream 
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8 - Kikka_e_Itachi_love 
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9 - Neki 
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10 - PolvereDiLuna 
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11 - Skathach 
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12 - VaMpIrA89 
[Contatta]

 

 

 

Ringrazio ovviamente di cuore quelle anime pie che hanno solo letto, perchè hanno dovuto portar pazienza anche loro.

Oh, ma mi stavo quasi dimenticando della mia amatissima beta, che, capitolo dopo capitolo, ha reso leggibile quasi l’intera fic. Un grazie infinito a  elly 91

Prima di andarmene del tutto, vorrei dirvi che mi è stato suggerito di scrivere una fanfiction sui personaggi di questa, quando già saranno fidanzati. Se qualcuno è interessato a leggerla –e, a dirla tutta, devo ancora iniziarla, quindi parliamo di tra moooolto tempo – la troverà sul mio profilo.

Se vi andrà ancora di fare due chiacchere con me, dopo tutto il tempo che vi ho fatto aspettare e l’attesa che avete dovuto patire per causa mia, come sapete il mio profilo di Facebook è il posto ideale. Accetto tutti, ma mi farebbe piacere conoscere il vostro nickname, giusto per sapere che non sono stata ggiunta –come capita in continuazione – da persone che non hanno la minima idea di chi caspio zia Yvaine0 o che diavolo sia  XD ( non è obbligatorio dirmi il nickname, accetto l’amicizia anche senza che lo specifichiate ).

Inoltre, sul profilo facebook ( Yvaine Da Efp  ) segnalerò ogni aggiornamento, di ogni storia, per chiunque sia interessato.

 

Ora me ne vado sul serio.

L’ ennesimo ENORME grazie, da parte mia e di Eva.

Yvaine0 - Miki

  
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