Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: minimelania    23/06/2010    4 recensioni
Inghilterra, 1880. Una ragazza bella e intelligente. Un disastro improvviso. Un uomo che sarà la sua salvezza.
Genere: Sentimentale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

- Capitolo Decimo -

Lavori

- Hai visto che bel tessuto, signorina?
Nibbles tirava fuori la roba dagli imballaggi, e ad ogni cosa interessante commentava. Eileen tir
ò la testa su dal pacco in cui stava rovistando lei: una grossa cassa di legno che ingombrava metà dell'ingresso.
- E' molto bella signor Nibbles, per
ò
- Attenta, bambina mia, attenta!
Eileen per poco non cadette all'indietro.
- Che hai? - Nibbles le arriv
ò accanto preoccupato.
- Niente, davvero signor Nibbles, niente - sorrise Eileen mettendosi a sedere sul coperchio di una cassa dove le aveva fatto un po' spazio Nibbles. In quel momento l'ingresso, dove erano stati depositati i bagagli non ancora disfatti del Signor Thompson tornato dall'India, sembrava fosse stato appena travolto da un uragano. Dalle casse aperte fuoriusciva ogni genere di mercanzia, suppellettili, astucci, cappelliere, opere d'arte, tessuti e vasellame. Nibbles glie li faceva notare ad uno ad uno, orgoglioso del buon gusto del padrone in fatto d'arte.
Adesso per
ò era preoccupato.
- Forse abbiamo esagerato col lavoro? - chiese sedendosi accanto a lei. Eileen scosse la testa, e tent
ò di rialzarsi.
- Sto benissimo, davvero signor Nibbles. Solo che stanotte …
- Stanotte?
- Stanotte non ho dormito molto bene. C'è stato il temporale e tutto quel … trambusto deve avermi scosso un po'. Nient'altro.
Nibbles le lanci
ò uno sguardo da sotto le sopracciglia cespugliose.
- Trambusto. Ti riferisci a fulmini e tuoni.
Eileen lo guard
ò per un istante.
- A fulmini, tuoni e … signor Nibbles, permettete una domanda?
Nibbles sorrise, e l'ombra di un istante prima parve essersi eclissata del tutto.
- Tutto quello che vuoi, mia cara.
Eileen trasse un respiro profondo.
- Signor Nibbles … il Signor Thompson suona il violino? 

Non era una domanda fatta a caso. La sera prima, attraversando al buio il corridoio per tornare nella sua stanza, Eileen aveva sentito a un tratto di nuovo il suono del violino. La musica era quasi sommersa dagli scrosci della tempesta contro le vetrate, ma era comunque percettibile. Eileen, camminando avanti e con la mano appoggiata alla parete - andava bene il senso dell'orientamento, ma quella casa le era quasi sconosciuta - si era fermata un istante in ascolto. Era la stessa musica della sera prima, lo stesso lamento armonioso e flebile, che ora lottava contro la tempesta. Sembrava una voce di donna che non volesse farsi sopraffare, una voce che tenace continuava a penetrare a singhiozzi dalle mura, a sovrastare l'impeto del temporale, a pervadere ogni più piccolo angolo del corridoio, fermandosi, ricominciando e poi fermandosi di nuovo.
Eileen ascoltava rapita quello strano e tempestoso concerto di fuoco e anima, di acqua, dolcezza e lamento, e quasi senza volerlo tendeva le orecchie per capire da dove provenisse la musica. La sera prima, sempre a quel piano, l'aveva sentita dal balcone che si affacciava sul giardino dal salotto. Adesso sembrava che fosse al piano di sopra, ancora e ancora, ma si muovesse, andasse avanti e indietro seguendo le onde del temporale, gli scrosci della pioggia i movimenti della tempesta che le respirava insieme.
Eileen mosse un passo, e poi un altro. La musica le accendeva nel petto qualcosa di misterioso e informe, qualcosa di inumanamente lugubre, lamentevole, come una disperata richiesta d'aiuto. Non si accorse di aver superato la porta della sua stanza. Si trov
ò in fondo al corridoio, ai piedi di un'ampia scalinata che sembrava coperta di velluto come tutto il resto. La notte incombeva dovunque, e lei non era mai salita al piano di sopra. Ma la musica sembrava chiamarla, la implorava di avvicinarsi, le chiedeva un passo dopo l'altro, e un altro ancora di andarle incontro di …
Uno schianto al piano di sopra fece sobbalzare Eileen nella completa oscurità. Poi un tramestio di passi concitati, una sedia che si spostava, una specie di grido soffocato, o almeno le parve. La musica tacque in quell'istante. Nel cielo era esploso un lampo schiantando di luce cieca le vetrate, una porta si apr
ì al piano di sopra, sentì un giro di chiave e poi dei passi che scendevano in fretta le scale. Fece in tempo ad addossarsi al muro che un'ombra alta scivolò accanto a lei. Era Thompson. Scendeva in fretta e furia le scale. Alla luce incerta delle nubi che si accalcavano fuori dai vetri riconobbe il suo profilo inquieto, l'andatura, la fretta e la collera. Vide che aveva i capelli scarmigliati, e che era avvolto in una lunga vestaglia da camera, scura come la notte. Eileen pregò che un altro lampo non la smascherasse in quel momento. Non accadde. Thompson passò come un turbine inquieto senza accorgersi di lei.
Scivol
ò lungo il corridoio ed fu inghiottito dall'oleosa oscurità del corridoio. Eileen ricominciò a respirare.
Per un istante le parve che Thompson si fosse fermato davanti alla porta di camera sua. Ma fu un istante e poi sent
ì l'ultima porta del corridoio sbattere. Era quella della stanza di Thompson. Via libera pensò, e piena di strani interrogativi si affrettò a riguadagnare la sua.

 Il signor Nibbles la guardò, perplesso. Poi scosse la testa.
- Non lo so proprio se suona il violino. Ma sei sicura di aver sentito bene? A volte, la tempesta, sai, fa brutti scherzi. Pensa che una volta io e un mio amico tornavamo da Sligo … sai dov'è Sligo?  
- In Irlanda?
- Esattamente, proprio in Irlanda! Vedo che siete una ragazza colta … sono Irlandese, di origine, io, e …
- Mi piace leggere - si schermì Eileen. In effetti quello per la lettura era più di un semplice piacere. Era una passione vera e propria - soprattutto romanzi, ma amo molto anche le storie e la geografia. Ma, a proposito di quel violino, signor Nibbles …
Non fece in tempo a finire la frase. Dalla porta d'ingresso entrò come un turbine Foster, trascinandosi dietro Noah per un orecchio.
- Cos'è successo? - scattò in piedi Nibbles.
- Niente che ti riguardi. Ho beccato il signorino mentre cercava di infestare la dispensa con le sue bestiacce!
Così dicendo storse più forte l'orecchio a Noah, che lasciò sfuggire un gridolino.
- Ahi! Non è vero! Stavo soltanto facendo prendere aria a Creamy! Era stato tutta la mattina chiuso e …
- Lo sai bene - fece Foster - che la signora Nibbles lo ha proibito. Niente bestiacce, scarafaggi o simili dentro la sua cucina!
Eileen si avvicinò per cercare di mettere pace in quella situazione.
- Signor Foster … se permettete, io …
Ma Nibbles era già davanti al maggiordomo.
- Molla il ragazzo, Foster. Non lo vedi che gli stai facendo male.
Non solo Foster non mollò la presa, ma torse un po' di più l'orecchio al ragazzino. Noah diventò color melanzana e cominciò a piagnucolare piano.
- Ti ho detto di mollarlo, Foster.
- E io ti dico che non sono affari tuoi, Nigel.
- Nibbles. Per te io sono il signor Nibbles, chiaro?
Foster lo guardò dall'altro in basso.
- Come desiderate, signor scimmione-Nibbles. Ma adesso togliti di mezzo che devo portare questo sciocco ragazzino …
Ma a Nibbles, che era basso ma largo almeno quattro volte tanto Foster, non andò giù l'appellativo di scimmione.
- Ripeti se hai il coraggio, carogna. Ma non qui, davanti ai ragazzini. Vieni a dirmelo fuori, da uomo a uomo … oppure sei così vigliacco da riuscire solo a prendertela solo con un bambini? Eh, vecchio arnese arrugginito? Rispondi!
A quel punto Foster mollò l'orecchio di Noah. Probabilmente se il mondo fosse stato pieno di Noah e di insetti, in quel momento, Foster neanche se ne sarebbe accorto. Era troppo occupato a digrignare i denti in faccia a Nibbles.
Eileen approfittò della situazione, e mentre i due erano occupati a fronteggiarsi fece un cenno a Noah, che in disparte si massaggiava l'orecchio.
- Andiamo, vieni via - sussurrò. E Noah fu felice di seguirla.
Sgattaiolarono via mentre nell'ingresso, tra casse di tessuti e ammennicoli, cominciavano a volare parole grosse. Anche Foster sembrava aver perso il suo solito aplomb. 
- Dove andiamo? - chiese divertito Noah. Era chiaro che gli ultimi cinque minuti per lui erano stati uno spasso. A parte il dolore all'orecchio, chiaro. Eileen gli fece cenno di stare in silenzio, e poi di soppiatto lo condusse su per le scale, fino in camera sua. Quando si fu chiusa la porta alle spalle, tirò un sospiro di sollievo.
- Avanti, dimmi cosa hai combinato.
- Ma niente! - protestò Noah - Stavo facendo solo esercitare Creamy …
- Esercitare?
- Ho bisogno di un posto in cui farlo. Sto preparando un numero con le processionarie, due scarafaggi e Creamy. E' una bomba. Ma non posso esercitarmi in cortile, c'è il gatto!
- E allora sei andato in cucina.
- Ma la signora Nibbles era al mercato! Ti giuro, l'ho fatto piano piano, senza dare fastidio a nessuno. Che se sapevo che quella corvo di Foster mi capitava addosso come un falco!
Eileen sospirò.
- Non puoi fare esercitare i tuoi scarafaggi in cucina. E' una cosa poco pulita, mi capisci?
Noah fece una faccia tristissima.
- Non capisci, sono carini, e poi …
- E poi?
- … sono anche bravi!
Eileen rise di gusto, ma Noah non la trovava una cosa affatto comica.
- Guarda che è vero! Aspetta che ora ti faccio vedere.
Così dicendo prese la scatola e la posò sul pavimento. Poi trasse di tasca un astuccio di quelli che si portano a tracolla per mettere le lettere. Era piccola ma conteneva tutto il necessario: ne estrasse un bastoncino colorato, due bandierine, e un filo sottilissimo di quella che sembrava seta, due ditali e un grosso rocchetto di cotone.
- Dalla scatola dei fili del cucito della signora Nibbles - spiegò - non li ho rubati. Me li ha solo regalati Elizabeth. A lei non servivano più.
Eileen si ricordò della grande passione di Elizabeth per il cucito. Pensò che rovistando tra i suoi bagagli avrebbe di sicuro trovato qualcosa per farla felice. Nei suoi viaggi aveva accumulato tanti di quei nastri, trine e fiocchi di cui non sapeva bene cosa farsi …
- Ora stai attenta!
Noah aveva aperto la scatola e disposto in fila i suoi amici. Eileen vide che sul tappeto c'erano sei processionarie, pelose e dall'aria tutt'altro che amichevole, due scarafaggi che si davano da fare a cozzare uno contro l'altro e Creamy, lo scarabeo cornuto che se ne stava tutto solo in disparte, molto impegnato a esaminare il tappeto. Noah, come il domatore di un circo, impose il silenzio e sistemò le processionarie ai loro posti, allineate su due file rette. L'idea era di farle procedere allineate, in modo da creare l'effetto di una specie di piccola pariglia.
- Sto costruendo un cocchio con le noci. Quando sarà pronto vorrei attaccarglielo, come se fossero dei piccoli cavalli.
- E gli scarafaggi? - chiese Eileen.
- Oh, quelli pensavo di metterli uno davanti e uno di dietro, come cocchieri, capisci.
- Interessante. E hai già pensato a cosa far fare a Creamy?
Noah guardò il suo preferito con gli occhi inteneriti e amorevoli con cui di solito si guardano i gattini.
- Certo che sì! - sorrise - E questa è la parte migliore, ma … te lo dirò a suo tempo. Adesso stai a guardare le prove.
Così mentre Creamy gironzolava in un angolo cercando sempre un po' di allontanarsi (Noah aveva un bel daffare a ripescarlo e spigargli di stare vicino) e gli scarafaggi continuavano a cozzare uno sull'altro a piacimento, le processionarie si esibirono nel loro percorso allineate. Beh, veramente, dopo qualche secondo cominciarono a rompere le file e andare ognuna dove gli pareva, ma Noah ogni volta le prendeva con infinito amore, riportandole sulla linea giusta del percorso.
- Si devono allenare ancora un po' - sorrise, un po' incerto.
Eileen annuì.
- Sono sicura che possono migliorare a vista d'occhio.
Noah rialzò uno scarafaggio che era caduto sulla pancia ed agitava in aria le zampette, poi sospirò.
- Se avessi un posto per farle allenare, un posto sicuro, voglio dire … altrimenti non miglioreranno mai.
Eileen considerò la cosa.
- Forse, se avessero una specie di pista … - meditò.
- Una pista?
- Una cosa da seguire, voglio dire. Con delle pareti, una scatola. Qualcosa in cui possano andare solo in una direzione, e in avanti. Probabilmente questo servirebbe a far loro capire dove andare.
Noah la guardò come se avesse appena assistito a un miracolo.
- Una pista, hai ragione! Se avessimo una pista potremmo costruirci dentro dei percorsi con i rocchetti e del filo, e una stalla per farli partire, e un traguardo …
Eileen si mise a ridere.
- Piano! Prima dobbiamo trovare qualcosa. Ci vorrebbe, ci vorrebbe una specie di scatola! Aspetta, mi pareva di aver visto da qualche …
Ma non finì la frase. Dei passi in corridoio. Un istante dopo qualcuno bussava alla porta.
- Nasconditi! - sibilò Eileen, - e prima che il ragazzo potesse fare un passo, l'aveva già spinto nell'armadio. Gli insetti però erano rimasti a vagolare sul tappeto, in allegra e inconsapevole innocenza. Bussarono di nuovo. Eileen fu presa dal panico. Lei odiava le processionarie, le odiava con tutte le sue forze. Non si passa tutta l'infanzia con bambinaie che ai giardini si mettono a gridare se le vedono, senza riuscire irrimediabilmente avversi a quelle povere creature pelose. Ma non c'era un istante da perdere. Vincendo il disgusto Eileen si chinò, e le raccolse in fretta e furia una per una. Poi le mise dentro la scatola e incoperchiandola la spinse sotto il letto. Si diresse alla porta.
- Potete aprirmi, signorina, sono Nibbles!
- Oh, Nibbles, siete voi! Pensavo …
- Pensavate che fossi Foster? - rise il vecchietto - Mi fareste un grosso torto, perché…
Ma Eileen non aveva pensato a Foster. Per un istante, breve quanto irrazionale, aveva pensato al Signor Thompson. Allo stesso che la sera prima si era fermato davanti alla sua porta. Come ora Nibbles.
- Cercavate qualcosa, signor Nibbles?
- Cercavo qualche scarabeo, madame, e magari anche qualche pestifero addestratore di animali da circo.
Eileen fu presa alla sprovvista.
- Io, signor Nibbles, non …
Il vecchio fece una specie di riverenza.
- Li riconosco a naso quelli che si farebbero incastrare per proteggere qualcuno più debole di loro. Non mi serviva niente, signorina. Volevo solo accertarmi di avere visto giusto di voi.
Così dicendo indicò con un lungo dito paffuto un angolo della scatola che sbucava fuori dal copriletto, poi fece un bell'inchino e scomparve.
Eileen chiuse la porta alle sue spalle. Ma non era ancora girata del tutto che Noah era schizzato dall'armadio reggendo tra le mani una specie di grosso scatolone cilindrico.
- Guarda che ho trovato, guarda che ho trovato! - gioì tutto fiero mostrandole quella che a tutti gli effetti aveva l'aria duna vecchia cappelliera- adesso sì che potrò costruire la mia pista!
Eileen dette un'occhiata all'oggetto. Non era suo ma giudicò che fosse qualche antico rimasuglio abbandonato. Visto che dentro non c'era proprio niente, pensò
che non c'era alcun male se Noah lo utilizzava per il suo Circo.

 

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: minimelania