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Autore: Seehl    27/06/2010    3 recensioni
Io sono solo un cantastorie. Non ho vissuto questo thriller, né auguro a nessuno di voi di viverlo. Il mio compito è narrare a tutti voi ciò che successe quel giorno, e poi tutti gli avvenimenti che seguirono. Non ho un ruolo in questa storia, sono solo un narratore. E i narratori non vanno mai presi sul serio. Questa è una storia inventata, mai nulla di ciò è successo. Vi chiedo solo un po' di attenzione, giusto il tempo di cominciare il racconto... e il tempo di farvi appassionare...
Genere: Introspettivo, Slice of life, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri personaggi, L, Matt, Mello, Near
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Orphans- The Story Of Tsuki and Taiyoo

 

 

 

La nostra storia inizia in questo momento.

Nel momento nel quale Tsuki e Taiyoo si trovano soli alla Wammy's House.

Io sono solo un cantastorie. Non ho vissuto questo thriller, né auguro a nessuno di voi di viverlo.

Il mio compito è narrare a tutti voi ciò che successe quel giorno, e poi tutti gli avvenimenti che seguirono. Non ho un ruolo in questa storia, sono solo un narratore.

E i narratori non vanno mai presi sul serio.

Questa è una storia inventata, mai nulla di ciò è successo.

...

O forse si?

...

Mai due bambini hanno tentato di uccidere un loro coetaneo.

Mai due bambini hanno avuto tanti complessi.

Mai due bambini sono stati distrutti psicologicamente come loro.

...

O forse si?

...

Questo è un segreto.

Un segreto che noi cantastorie custodiamo da sempre.

Esistono, o sono esistiti mai, questi bambini?

Ecco, forse alla fine di questa lunga storia lo capirete.

Per il momento sedete, bambini, sedete, adulti che non credono alle mie parole, sedete e ascoltate la magia delle parole, le parole che fanno volare in altri mondi, le parole dolci, quelle cattive, le parole che fanno sognare...

Ascoltate le parole di un cantastorie senza tante pretese.

Come dici, bambino?

Vuoi sapere il mio nome?

...

Chiamatemi solo T.

Il mio nome lo svelerò alla fine della storia.

...

Siamo tutti pronti?

Siamo tutti con le orecchie aperte?

Allora cominciamo, cominciamo questo lungo racconto.

Ecco, il fuoco è acceso.

Non sentiremo freddo.

La mia storia inizia in un inverno freddo quanto questo, forse di più...

 

-Fratellone! Fratellone, dove stai andando?- chiamava una voce di un bambino.

Il ragazzo che stava sulla porta si voltò con un sorriso malinconico.

-Taiyoo. Prenditi cura di Tsuki. Solo tu puoi, sei più grande.- disse-

-Ma... dove stai andando? Tornerai?- chiese a quel punto la bambina.

-Un giorno tornerò, Tsuki. Fino a quel giorno, ti prego, dai retta a tuo fratello.-

-... Giura che tornerai.- mormorarono insieme i due fratelli.

Ma il ragazzo era già sparito, inghiottito dalla tempesta di neve fuori dall'orfanotrofio.

Solo i capelli, neri e scompigliati, di intravedevano ogni tanto.

Una lacrima scivolò sulla guancia di Tsuki.

-Tay... Tornerà veramente?- chiese, la voce che già diventava un singhiozzo.

-... Io... Io davvero non lo so.- asserì Taiyoo, stringendo a se la sorellina.

E mentre la bambina scoppiava in un pianto disperato, e il bambino cercava invano di consolarla, il rimorso si fece strada nel cuore del ragazzo, lontano, e la voglia di tornare indietro e rinunciare a tutto era grande.

Ma con una lacrima solitaria, si convinse che era la cosa migliore.

Senza esitazioni, entrò nella macchina nera e si avviò, allontanandosi dai suoi fratellini e avvicinandosi ad un futuro di cui aveva paura.

Sulla soglia della porta, a cavallo tra il calore terrorizzante dell'orfanotrofio e il freddo pungente della neve che aveva inghiottito il ragazzo, lì stavano i due gemelli.

Stretti l'uno all'altra, spaventati e soli.

Con la voglia di inseguire quella macchina che si era portata via il loro unico parente vivo, Elle, il loro fratello.

-... Tay. Siamo di nuovo soli.- mormorò semplicemente Tsuki, divincolandosi dalla stretta del fratello. Taiyoo non oppose resistenza. Semplicemente continuò a guardare la neve, lo sguardo vacuo, tentando di capire. Tsuki, con un ultimo sguardo, si allontanò sospirando. Il fratello la seguì poco dopo.

Si.

Erano di nuovo soli.

 

Facciamo una pausa per le vostre domande, vi va?

Prego, bambino. Dimmi pure.

...

Perché Elle se ne andò?

Per aiutare i suoi fratellini.

Ah, vuoi sapere come?

Beh... Elle divenne un grande detective. I due bambini non si preoccuparono mai del sostentamento materiale, fino al giorno...fino al giorno di cui vi sto per raccontare.

Altre domande?

Mh. Domanda interessante.

Si, Tsuki era molto legata a Elle, molto più che a Taiyoo. Anche se erano gemelli erano totalmente diversi, sapete? A Tsuki per esempio piacevano cose che non piacevano a Taiyoo, e viceversa.

Cosa, volete sapere?

Beh... A Tsuki piaceva leggere. Libri. Invece Taiyoo leggeva solo manga... Inoltre a Tsuki piaceva la pioggia, a Taiyoo piaceva il sole. Erano molto diversi.

Oh! Una domanda di un adulto!

...

Questa storia è vera?

Ma come ho già detto, è un segreto.

...

Un segreto non si rivela, mi spiace.

...

Ah, ah si? Per noi cantastorie è diverso.

Ora, se non ci sono altre domande, possiamo continuare?

Anzi, prima qualcuno vada a prendere delle coperte.

Questa storia durerà ancora molto.

Coraggio!

...

Ecco le coperte.

Forza, stringiamoci tutti in cerchio.

Ecco.

Adesso continuiamo, va bene?

 

Nella camera che gli era stata assegnata, Taiyoo stava sdraiato a guardare la neve fuori dalla finestra. I segni delle ruote della macchina erano già scomparsi, coperti da nuova neve.

Sospirò, guardando il soffitto, così ignoto, così... strano, a vedersi.

Non era il suo soffitto.

Non era la sua camera.

Non c'era l'odore delle lenzuola lavate della mamma.

Non c'erano i capelli persi sul cuscino.

Non c'era il disordine che c'era sempre stato.

Non c'era nulla della sua vecchia camera.

Neppure la sua collezione di manga, ah, quanto l'avrebbe desiderata.

Spense la luce: tanto valeva tentare di dormire.

Si accoccolò sul materasso troppo duro, e si tirò su il piumino che lasciava piume.

Chiuse gli occhi e si addormentò.

Non passò molto tempo, che venne svegliato da un tirare convulso.

-Tay... posso stare qui stanotte?- chiese la vocina di sua sorella, imbarazzata.

-Tsuki?- balbettò nel sonno Taiyoo. -Mh. Vieni.-

Tsuki si arrotolò nella coperta, cercando più calore vicino al fratello.

-Tay... secondo me Elle non tornerà.- asserì la bambina.

-Ma che dici! Ha detto che...-

-Ha detto che FORSE tornerà.-

-Mh. Beh, forse stava scherzando. Forse domani verrà a prenderci.-

-Ci credi davvero?-

-... No.-

-... Neanche io.-

-Cerca di dormire, Tsuki.- mormorò a quel punto, abbracciandola forte.

I due fratellini di addormentarono così, stretti l'uno con l'altra.

Il risveglio, purtroppo, non fu piacevole.

-EHI! Non si dorme insieme in un letto! Cos'è questo posto, un orgia? Via! FUORI!- gridò il custode, Roger, additando i due fratelli.

Taiyoo, ancora assonnato, cercò di protestare.

-Ma Tsuki aveva paur...-

-NIENTE MA! Via, o andrete in presidenza!- continuò ad urlare.

Tsuki scappò via, correndo nella sua camera, e Taiyoo si alzò contrariato.

-Ehi... è mia sorella...- mormorò.

Ma il custode non volle sentire ragioni. E continuò la predica per una mezz'ora buona.

Stanco dei rimproveri, Taiyoo se ne andò.

Esattamente: lasciò il custode a parlare e se ne andò.

-Dove vai, bamboccio?-

-A giocare con Tsuki.-

 

Come, bambini? Dite che il custode dovrebbe rincorrerlo?

E perché?

E' un racconto, nulla è reale.

...

Oh, vi riferite ai miei “O forse si?” di prima?

Beh, ma serve per farvi tenere la suspance.

Io sto narrando quello che mi è stato narrato dagli altri cantastorie.

Io sto solo parlando.

Le parole non sono sempre vere, bambini.

Le parole sono spesso promesse mancate.

Come quella di Elle.

Ma...

Non parliamo di questo.

Guardate le stelle, sono belle no?

Questa notte non è per una storia.

Questa notte è per guardare il cielo, lo stesso cielo che sputava neve in faccia a Elle, a Tsuki e a Taiyoo in quella gelida sera.

Lo stesso cielo che fece piovere tre giorni prima.

Lo stesso cielo che uccise i genitori di quei ragazzi.

Lo stesso cielo che ora ci sembra così bello, così infinito, così pieno di se.

Lo stesso cielo...

Guardate, bambini. Le costellazioni.

Inventiamone qualcuna, aspettando che le nuvole tornino a infestare questo cielo.

Allora potrò continuare il mio racconto.

Per ora... guardiamo il cielo. E sogniamo.

 

 

Note di Silly

Silly: ... Beh, si. Questa è la storia di cui avevo parlato. Non parlerò tanto in questo spazio, sappiatelo ^^

Mello: Alleluia.

Silly: Lasciate pure una recensione, se avete domande sarò felice di rispondere ^^

Mello: *sospiro*

Silly

   
 
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