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Autore: NoireNeige    27/06/2010    2 recensioni
"Se fossimo sempre uguali e senza errori, non saremmo umani... Le emozioni che credevamo scomparse possono ritornare solo con un semplice ricordo nascosto.
Eppure...
Come le Nuvole Bianche troviamo sempre la forza di ritornare e provarci ancora.
… E ancora."
Dedicata a tutte le persone che mi sono state vicine :)
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Love ‘n’ Indecision

 

La  mattina seguente cercai di mettere in ordine le idee, mentre mi pettinavo con il pettine di Henkka (grazie per avermelo prestato!XD).
Dunque a me piaceva Alexi. Mi dovevo ancora abituare a questa mia nuova idea, balzatami in testa la notte precedente. In effetti non ci avevo mai pensato… forse la mia ossessione per lui nasce proprio da fatto che mi piace…
Agitai la testa per rendere un po’ mossi i capelli scuri. Mi guardai allo specchio.
Avevo bisogno di una pausa…. tutte quelle cose a cui avevo pensato i quei giorni mi stavano facendo impazzire e ora mi stavo addirittura convincendo di credere di nuovo all’amore. Il sentimento rinnegato…. ok, stavo impazzendo sul serio.
Feci una smorfia e tornai nella mia… cioè, volevo dire nella camera momentaneamente diventata mia, visto che Alexi dormiva sul divano…… deve essere scomodo, poverino…..
NANA SMETTILAAAAAA!!!!!!!!NON PUOI PROVARE PIETA’, OK?!?!?!
BASTA HO DECISO!!Se lui non mi vuole qui, così sia…… da oggi in poi lo ignorerò!per me non esisterà neanche!!!!!
Annuii decisa della mia decisione e scesi le scale.
-buon giorno ragazzi!!- dissi sorridendo agli altri che mi guardarono stupiti
-è la prima volta che sorridi di mattina… - commentò Jaska
-in realtà è la prima volta che spiccica parola… di mattina- aggiunse Roope annuendo e tornando a concentrarsi sui suoi Frollini Alla Panna (della Mulino Bianco, eh!!). Henkka ne prese uno dalla scatola e se lo ficcò in bocca, senza staccare gli occhi da me. Continuai a sorridere
-oggi mi sono tolta un grosso peso di dosso… perciò sono felice!-
Janne mi guardò e sorrise –finalmente una buona notizia… -
Aggrottai le sopracciglia – c’è qualcosa che non va?- chiesi, notando solo in quel momento la poca vivacità dei ragazzi.
Henkka sospirò –purtroppo per noi, oggi dobbiamo andare ad uno show…….-
scrollai le spalle –e cosa ci sarebbe di così orribile?-
-bè dobbiamo suonare tutto il giorno per una massa di sfigati cronici e stare lì tutto il pomeriggio e la sera!sarà una palla mortale!!-
tutti e 4 fecero un lungo sospiro (Alexi non c’era, ma tanto dovevo ignorarlo no?!?)
-coraggio ragazzi non è la fine del mondo!In fondo… potete suonare, fare casino!Avete la possibilità di lasciare sotto shock un branco di Babbei, perché dovreste farvela sfuggire? –
-hai ragione- disse Roope –ma alla sera arriverà una tizia che ci farà un mare di domande e noi dovremo starcene là buoni e rispondere…..è questo che non ci piace!-
incrociai le braccia –sono sicura che resisterete….l’unica cosa che mi dispiace è che io mi annoierò parecchio senza di voi-
Henkka mi sorrise –credimi, se potessi resterei qui con te anche per sempre…… -
il bus si fermò ed entrò Alexi. Lo guardai di sfuggita, poi ricordandomi del giuramento, abbassai lo sguardo sul pavimento. Comunque dalla voce sembrava abbastanza allegro
-il lavoro ci chiama, ragazzi, forza!!- i Children si alzarono e scesero dal bus. Rimanemmo solo io, Janne e Alexi. Il tastierista si alzò in piedi lentamente e io senza farlo apposta guardai i due ragazzi. Il mio sguardo e quello di Alexi si incrociarono
-Nana vieni anche tu…- poi scese le scale senza darmi il tempo di ribattere. Trattenni il fiato e guardai Janne con aria interrogativa. Lui scosse la testa facendomi capire che non sapeva nulla.
ok, il mio giuramento avrebbe potuto aspettare…
uscii di corsa e raggiunsi Alexi
-Alexi!perché devo venire anche io? –
il ragazzo si voltò con estrema riluttanza. Sembrava che gli desse fastidio perfino guardarmi
-voglio che partecipi alla show… - disse semplicemente continuando a camminare. Lo seguii a stento
-ma perché??-
-senti, non ho tempo per parlare, ok?!?fatti spiegare da Kara-
e corse verso la macchina. Rimasi immobile a fissare la strada davanti a me
Ma chi cazzo è Kara?????
Mi chiesi mentre avanzavo al fianco di Janne. Salimmo in macchina (porca miseria, proprio vicino ad Alexi dovevo piazzarmi??????sono un’idiota…). Una volta arrivati allo studio i Children andarono a provare gli strumenti e io rimasi lì impalata come un baccalà, non sapendo che fare…
Dopo un po’ una ragazza bassa, dai capelli corti, lisci e color rosso fuoco, con un sorriso vivace mi si avvicinò. Sembrava più grande di me ed aveva un viso molto solare, simile a quello di una volpina
-ciao!!-
Mi risvegliai dal coma mistico in cui ero caduta mentre guardavo di striscio Henkka che si muoveva a ritmo del basso e la guardai alzando le sopracciglia
-c-ciao…- mi resi conto che era la prima ragazza con cui parlavo da quando mi ero persa. Lei non smise di sorridere
-io sono Kara!-
-Kara… Kara…Kara!!Ma certo, Kara!!- dissi capendo. Sorrisi anche io –devi spiegarmi un paio di cose, sai?!?-
Lei annuì –si lo so!Alexi mi ha mandato da te apposta!!-
Ci spostammo in un’altra stanza e ci sedemmo su un tavolo di metallo in una stanza illuminata. Sembrava una specie di camerino per costumi, ma non c’era nessun abito.
-Allora… tu che cosa sai?- mi chiese Kara
-nulla… o per lo meno, so solo che devo partecipare a questo… show. E la cosa mi mette parecchio in ansia!-
Kara rise. Mi piaceva la sua risata, riusciva a trasmettermi serenità
-è normale, tranquilla. Direi di partire dal vestito… - mi prese per mano e mi portò in un’altra stanza. Il panico prese il sopravvento e mi bloccai di scatto. Kara si voltò
-no, senti… io su quel palco non ci salgo-
La ragazza aggrottò le sopracciglia –come no?sei una cantante e hai paura del pubblico?
-no!io non ho paura del pubblico, è solo che… -
-è solo che… che cosa?- mi chiese esigendo una risposta
-i-io… non lo so. Non posso e basta. Non è una cosa che si può spiegare a parole… i-io… non voglio.-
Kara mi fissò per una manciata di secondi, poi le sue labbra si incresparono in un leggero sorriso divertito. La guardai con il terrore negli occhi
-è perché c’è una persona che tu non vuoi che ci sia… vero?- sussurrò parlando più a se stessa che a me.
Sgranai gli occhi –cos… NO!non è per quello… - stavo diventando indecisa, la mia voce aveva tremato e si era spenta sulle ultime sillabe. Kara mi prese le mani e mi trascinò in uno stanzino pieno di vestiti dappertutto. Ero troppo agitata per notare la bellezza di quei capolavori “Gothic”.
-ti piace Alexi!!!!- disse con una specie di squittio, come se fossimo due ragazzine che stavano parlando di gossip. La mia mente aveva smesso di ragionare e vorticava in una sola direzione… ma fu tutto vano, visto che senza volere arrossii violentemente. Kara fece una specie di risata piena di emozione e si mise una mano dalle unghie finemente curate e smaltate di rosa shokking davanti alla bocca
-oddio, non succedeva da anni!-
Aggrottai le sopracciglia – cooosa???-
Kara tentò di darsi un contegno, con scarso risultato –parecchi anni fa una ragazza dello staff si era presa una cotta per Alexi… - fece una smorfia –non le è andata molto bene. Il ragazzo a quel tempo era decisamente fuori di testa… l’ha completamente liquidata e poi l’hanno licenziata subito dopo, perché non creasse casini. Poveretta… -
Deglutii e mi tremarono le dita – oh… confortante… - mormorai sarcasticamente.
Kara smise di ridacchiare e mi guardò. Poi capì –oddio scusa!io… non volevo metterti in imbarazzo!!m-mi dispiace… ma quando mi agito mi faccio sempre prendere la mano!scusami, davvero… -
Scossi la testa –non c’è problema, tranquilla… però mi devi aiutare –
Kara si illuminò in volto –dimmi!-
Presi fiato –devi tirarmi fuori da qui… io non voglio salire su quel palco!non saprei cosa dire, non saprei cosa fare!!!ti prego… - la supplicai a mani giunte
-Ma Nana… probabilmente comparirai solo per 5 minuti o anche meno… -
-non mi importa!io non salirò mai sul quel palco con Alexi. Mi ero ripromessa che lo avrei ignorato e devo mantenere il giuramento a ogni costo
Kara sospirò –non so se si può fare ma farò il possibile… comunque se per caso la risposta fosse un “no” è meglio che inizi a prepararti –
Annuii di malgrado. Kara mi prese per mano e mi guidò in mezzo alle file di carrelli pieni di vestiti
-devi scegliere cosa mettere… -
Trattenni il fiato. Poi mi guardai in torno alla ricerca di qualcosa che mi piacesse. Lo trovai quasi subito…
Sembrava un vestito unico, formato da un corpetto nero di pelle e una gonna nera di seta che arrivava fino ai piedi. Di fianco erano appoggiati dei guanti corti fino al polso trasparenti con disegnate delle rose di pizzo. Ovviamente era una vestito che andava portato con gli stivali, infatti erano proprio lì, alti fin sopra il ginocchio, pieni di lacci e le zeppe alte circa 7 cm.
-quello… - dissi indicandolo. Kara lo prese e mi sorrise
-lo immaginavo… -
Il resto delle ore lo passammo a mettermi a posto il trucco, il vestito e così via. Improvvisamente qualcuno entrò nella stanza
-Kara mi serve un… - Janne si fermò e mi fissò con la bocca mezza aperta. Poi si schiarì la gola e fece finta di niente voltandosi verso Kara
-hem… stavo dicendo… ah si!ci servono delle luci sopra la tastiera perché dal fondo si vede poco. –
Mi diede un’altra occhiata.
-n-non p-preoccuparti… ci p-penso io… -
Balbettò Kara a voce bassa. Janne annuì e si dileguò così com’era venuto. Una volta rimaste sole guardai il riflesso della ragazza nello specchio di fronte a me, intenta ad armeggiare con la complicata chiusura del corpetto
-Kara?-
-si?- disse lei leggermente nervosa
-ti piace Janne?-
Smise subito di legare i lacci e mi guardò di sfuggita, per poi abbassare immediatamente lo sguardo –tu non mi hai risposto quando ti ho chiesto se ti piaceva Alexi… -
Sorrisi –eri così esagitata che non mi avresti nemmeno ascoltata se ti avessi detto di no!-
Kara rise, ma forzatamente –forse hai ragione… comunque… potrebbe essere amore quello che provo per Janne, ma non cambierebbe nulla… -
-perché?-
-perché lui non occhi altro che per una certa Kristina… e io sono solo “La Ragazza Dello Staff”-
Sospirò tristemente. La guardai e mi ricordò me stessa qualche anno prima.
-lascia che ti dica una cosa sola… se vuoi qualcosa prenditela. Non aspettare che arrivi qualcun altro. Dopo dovresti restare a guardare pentendoti di quello che non hai fatto… -
Kara sgranò gli occhi –dovrei fargli tradire Kristina? –
-no… ma tentar non nuoce… -
La ragazza si rimise all’opera con i numerosi lacci e io guardai il mio pallido riflesso nello specchio
-e comunque… non credo di essere innamorata di Alexi… ho smesso di credere nell’amore parecchio tempo fa-
Kara mi guardò di sottecchi con la curiosità negli occhi, ma il mio sguardo serio e perso nell’infinito la dissuase immediatamente dal fare domande. Si limitò solo a dire
-sbagli… -
Poi strinse un laccio sulla mia schiena così forte che sentii l’aria mancarmi dai polmoni. Ma non seppi mai se lo fece per farmi capire la menzogna che avevo appena detto….


Sara si svegliò lentamente aprendo gli occhi e stiracchiandosi allargando le braccia. Poi si mise a sedere nel letto e si guardò attorno. Non era nella sua camera…
Sobbalzò mentre il bus prendeva in pieno una buca sull’autostrada. In quel momento entrò Tuomas con i capelli bagnati e un asciugamano in testa
-ciao, ti sei svegliata! –
Sara lo guardò e sorrise –già… come mai sono in camera tua? –
-bè ieri ci eravamo addormentati sul divano. Poi mi sono svegliato e ti ho portata qui… sono anche quasi caduto dalle scale… -
Lei trattenne una risata e lui le sorrise dolcemente come suo solito
-Sara… - Tuomas si sedette sul letto –io… devo chiederti una cosa… -
Sara si avvicinò al ragazzo a gattoni sul letto –dimmi-
Lui fece un lungo respiro –sei sicura… sei sicura che stare con me ti stia rendendo davvero felice? –
La ragazza rimase immobile a fissarlo, come se non avesse capito la domanda. Ma in realtà le si era raggelato il sangue nelle vene
-Tuomas… - sussurrò cercando di ricacciare in dietro le lacrime. Tuomas si affrettò a continuare
-non voglio dire che io non ti piaccio, però… sei sicura di voler essere la mia ragazza?stare insieme è una cosa importante e tu… isomma ogni volta che cerco di stare con te, tu trovi una scusa per fare qualcos’altro e sfuggi ai miei baci… -
Sara non riuscì più a trattenere le lacrime – m-ma io… io sono timida, riesco a stento ad aprirmi con Nana e non mi sono ancora abituata all’idea che io e te stiamo davvero insieme… ma come puoi pensare che tu non mi dai la felicità?ti ho aspettato per così tanto tempo e ora che sei qui non mi sembra ancora vero… -
Tuomas la abbracciò prima che Sara potesse continuare –va bene, scusa… mi dispiace di averti chiesto queste cose. Ma vedi… tu sei davvero importante per me, non ho mai incontrato una persona come te e non voglio perderti… e visto che sembravi tanto triste pensavo che ti fossi messa con me solo perché ti facevo pena
Sara inspirò profondamente –no… no, assolutamente no- lo strinse forte a se –io non posso stare senza di te, ora che ho capito cosa vuol dire amare. Sai io… ti penso da quando avevo 9 anni… e quindi ora che tu sei qui non riesco proprio a manifestare tutta la mia felicità –
Si guardarono per un lungo istante, Sara aveva ancora le guance rigate di lacrime ma sentiva la sincerità esploderle dal petto –ma ti posso giurare su quello che ho di più caro al mondo… che non sono mai, mai stata così felice in tutta la mia vita –
Tuomas le sorrise, finalmente rincuorato e ormai sicuro che fosse proprio lei quella giusta. Si abbracciarono di nuovo e si baciarono intensamente, poi risero.
-ti amo… - sussurrò Sara sulle sue labbra
-lo so, anche io. –
 
 
   
 
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