YAKETY YAK
Ecco… oggi è stata una giornata di ispirazione. Questa
scena è un regalo vero e proprio. Insomma, almeno lo spero. Con un giorno di
ritardo ma forse c’è un fuso orario per cui sono ancora in tempo ed è ancora il
27 di giugno. Devo controllare. Beh. Tu lo sai che è per TE. Un abbraccio.
THE OTHER BIRTHDAY PRESENT
Si srotola pigro e indolente questo pomeriggio estivo.
Cammino svogliata per le vie di Chelsea attenta ad afferrare anche il più lieve
dei soffi d’aria. Potrei sciogliermi. Mi mancano le mie spiagge. Quelle in cui
ero solita andare nei pomeriggi come questo. Un bagno nell’acqua fresca e
salata per poi sdraiarmi oziosa e abbandonarmi al suono delle onde e alla
brezza marina. Ai sogni roventi e alla coca-cola ghiacciata. Al profumo di
cocco della crema solare. Mi mancano le mie spiagge insieme a te. Quando ci sei
venuto per la prima volta terrorizzato che la gente impazzisse e ti prendesse
di mira. Che ragazzine urlanti ti si attaccassero alle calcagna e non solo lì e
che tutto si trasformasse in un incubo. E invece no. Te l’avevo detto io. Ma
eri di un paranoico fuor da ogni misura. Non che fosse incomprensibile. Ma
Italia non significa America. Se la pazzia è largamente proporzionale alla
superficie quadrata occupata dal paese beh hai dovuto convenire anche tu che,
in effetti, in Italia i pazzi non sono poi così tanti. E poi ero la tua ombra e
così mio fratello. E mio fratello è grosso. Io magari faccio ridere piuttosto
che incutere terrore. Ma lui. Poco da fare. Se ti da una manata di mette KO.
Eri in una botte di ferro.
Guardo l’anello al mio anulare che luccica. Sei partito ieri
per andare a rigirare delle scene del tuo ultimo film… Che pacco Rob! Uffi.
Pretendo che quei brutti rompi dei tuoi produttori ti lascino a me nel giorno
del mio compleanno. Che poi, proprio il giorno prima ti fanno partire. E lo so
che è il tuo lavoro, che non dipende da te. Che ci sono tempi da rispettare,
scalette da seguire e bla bla bla… E mi va bene. Solo che oggi non lo so. Sarà
il caldo, sarà che sono nostalgica. Sarà che mi hai appena chiesto di sposarti.
Sarà che so che c’è Paris-ma-quanto-sono-stupida-Hilton che ti fa il filo e che
è sempre all’erta e anche con tutta la buona volontà e con tutta la fiducia in
te l’idea di quella specie di donna chiwawa che ti squittisce intorno mi fa
venire i fumi.
Mi sa che vado a trovare i tuoi. Ora vado a comprare del
gelato e poi vado a farmi una risata con Richard e Claire. Stasera Lizzie mi
porta fuori per festeggiare visto che è a Londra. Chissà che ha in mente. Lei e
Victoria non mi vogliono dire nulla! Lo sai che le tue sorelle coalizzate mi
terrorizzano vero? Soprattutto ora che si sono messe in testa di organizzare il
mio addio al nubilato e soprattutto vogliono darci una mano col matrimonio. Amore
mio… In caso io ti rapisco e ci sposiamo in segreto. L’idea di un qualcosa che anche solo vagamente
assomigli a quelle orribili bomboniere tutte fiocchi e fiocchetti e pizzi trini
e nastri faccia parte di un giorno tanto speciale per noi mi manda in panico.
Quanto sono scema?!?! Tu mi avevi detto di raggiungerti la prossima settimana
visto che la scuola finisce questo venerdì. Uffi. Ma perché sono così scema!??!
Io devo farti vedere che sono forte a tutti i costi, che ce la posso fare ad
aspettarti. E invece no. Perché sono una futura sposa già preda di 10500
paturnie e paranoie e tremori e vampate e non so cos’altro sentano le future
spose. E non voglio una wedding planner che poi finisce come nel film della
Lopez e mi molli all’altare per andare da lei. Ben vengano pizzi e merletti
piuttosto!
Il gelato è fresco e
rinfresca quantomeno la gola. Beato chi ha inventato l’aria condizionata.
Lizzie sta ciarlando di qualcosa che non so da almeno mezz’ora. Ho smesso di
ascoltarla dopo che ha pronunciato la parola streap…. Non c’è verso di farmi
andare in uno di quei locali di Soho a vedere uomini che si spogliano.
“Mi basta tuo fratello che si spoglia per me!”
“Ti prego, Evelyn,
potrei avere gli incubi questa notte!”
Tuo padre gongola e
tua madre ridacchia. Sono indubbiamente soddisfatti del figlio. Di tutti i loro
figli. E come dargli torto? Artisti, avvocati… Uno più pazzo dell’altro. Che
bella famiglia.
I tuoi mi hanno
fatto un regalo bellissimo. Un paio di orecchini d’oro bianco. Sottili e
tintinnanti come piacciono a me. Tu li apprezzeresti. Li apprezzerai
sicuramente. Uff… Non riesco a trattenere un sospiro.
“Che c’è Evelyn?
Qualcosa non va?”
“Oh, no… No davvero
Claire. Sono solo… E’ solo che rimpiango di non aver dato retta a Robert per
raggiungerlo…” rivelo infine. Non riesco a mentire a loro.
“Buon Dio, ragazza.
In due anni che stai con mio figlio è la prima volta che mi sembri un essere
umano!” guardo Richard non capendo.
“Quello che il Mr.
Tatto di mio marito vuole dire è che ci sei sempre sembrata talmente brava,
paziente. Non ti abbiamo mai sentita lamentarti di nulla tanto da chiederci se
fossi un miraggio. In senso positivo ovviamente. E beh, è quasi confortante
sentirti dire che è difficile anche per te”
Sembrava il ritratto
della perfetta idiota che sta in eterno buona e aspetta.
“Oh, non potevate
essere più lontani dalla verità. Perché io sono spesso spaventata e insicura e
sento la sua mancanza ma… ci credo. Credo in quello che c’è tra me e Robert e
mi sento talmente fortunata che le piccole o grandi noie in cui possiamo
incorrere nemmeno mi sembrano degne di essere prese in considerazione. Solo che
il passo che stiamo per fare non è uno scherzo. Anche se viviamo insieme.
Sposarsi… Boh, lo vedo come una cosa grandissima. Sono sicura solo che sarebbe
più facile se Robert fosse con me. O io fossi con lui. Ecco.”
“Allora, forse noi
ti possiamo aiutare.”
“Aiutare…? Non vedo
come. Nel senso, fate già anche troppo…”
“Shhh, cara. Shhh.
Tieni questo è per te.”
Claire mi porge una
busta bianca con sopra scritto il mio nome. Riconosco immediatamente la grafia
incasinata di Robert. Totalmente senza parole la apro. Ci sono due fogli
piegati separatamente. Quando vedo il primo quasi collasso. Vedo i sorrisetti
compiaciuti di chi mi sta di fronte. Di chi già sapeva evidentemente.
Passo al secondo
foglio.
‘Mia
Evelyn,
dormi
serena di fianco a me e chissà in che luoghi incantati ti trovi ora. Domani
parto. Tra due giorni è il tuo compleanno e detesto l’idea di doverlo passare
separati. Ma questo sono io, questo è il mio lavoro e tu mia piccola donna
coraggiosa non mi fermi mai. Accetti tutto. Ma io lo so quanto ti dispiace e
quanto vorresti avermi di fianco. Soprattutto ora in una fase così nuova e
importante della nostra vita. Non posso certo obbligarti a seguirmi. Ma posso
sperare che la voglia di stare insieme ti faccia cambiare idea. Non devi più
dimostrare di essere in grado di aspettare Mia Donna del Deserto. Il mio cuore
è stato tuo da subito. E lo so che il mondo che mi sta intorno non è dei
migliori. Ma ti prometto che ti proteggerò. Sempre Evelyn. Io ti proteggerò sempre.
La
tua pelle è dolce sotto le mie dita e i tuoi capelli seta scura che profuma di
vaniglia. I tuoi scacciapensieri scampanellano
nell’aria fresca della sera.
Ti
ho chiesto di diventare mia moglie. E hai detto sì. E non so se sono stato
abbastanza bravo da farti capire a che punto del cielo io sia arrivato per la
felicità. Ti chiedo una seconda cosa meno importante ma più fastidiosa. Ti
chiedo di lasciare che il mio mondo ti conosca. Ti chiedo di lasciarmi rivelare
la donna che ho scelto come compagna di vita. Tutti hanno saputo che c’eri da
subito ma pochi hanno avuto il piacere di condividere questa mia immensa fortuna
d’averti e d’avere il tuo amore, soprattutto.
Sono
fiero di te, sono orgoglioso di te e prima di tutto t’amo talmente tanto che
voglio vantarmene fino a diventare gonfio come un pavone.
Perché
te lo meriti, Amor Mio e ci meritiamo di stare sereni di fronte a chiunque. Perché
tu sei Evelyn e io sono Robert e nient’altro conta.
Perché
nei momenti importanti della mia carriera ti voglio a fianco e perché un giorno
mi piacerebbe vederti fronteggiare la Donna Chiwawa di Beverly Hills… Che non
ci vuole credere che ci sei e si ostina a inseguirmi come un asino la carota…
Non è bello sentirsi una carota Tesoro, credimi.
Accetterò
qualunque tua decisione. Però lasciami sperare, da egoista quale sono che
asseconderai questa mia futile richiesta. Il biglietto è per lunedì della
prossima settimana. La scuola sarà finita e tu non perderai un solo giorno del
tuo lavoro. Trovo che sia fantastica la comprensione che c’è tra noi in questo
sebbene i nostri lavori siano molto diversi. Ma la passione e l’impegno che ci
mettiamo nel farlo ci accomunano.
Da
qualche parte nel mondo, in cui il tempo è 24 ore avanti, è già il tuo
compleanno. Perciò, ti auguro già ora buon compleanno Amor Mio. Se ci pensi è
come se i miei auguri avessero fatto un viaggio nel tempo.
Ti
amo.
Tuo
Robert.
P.S.
Non sperare che sia questo il tuo regalo di compleanno. Perché se accetti,
questo è un regalo che fai a me!’
E queste stupide
lacrime non smettono di scendere mentre continuo a sorridere. Afferro il
cellulare e digito una sola parola.
Evelyn:
Arrivo.
E come se tu fossi
in attesa la tua risposta arriva immediata.
Robert: Ti
aspetto.