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Autore: gianno11    01/07/2010    2 recensioni
Ed ecco la mia prima fan fiction in assoluto..... E ho deciso di iniziare proprio da Host Club perchè lo adoro...... E notando fra le storie già presenti che di Mori-senpai si parla ben poco ho diciso di dare a questo personaggio, che è anche il mio preferito, il giusto posto... Spero che la storia vi possa piacere. Non è molto lunga perchè sarà costituita solo da altri due capitoli dei quali solo il secondo sarà un pò più lungo ma spero che vi possa piacere comunque.....
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Takashi Mori Morinozuka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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EPILOGO

 

 

Erano passate circa due settimane da quell'accaduto e Jumi aveva cercato in ogni modo di evitare Mori. Più e più volte aveva rischiato di incrociarlo ma era prontamente riuscita a fuggire. In quel periodo non aveva neanche frequentato l'Host Club anche se molto spesso si era recata a casa di Haruhi per avere novità.

Mori non sembrava cambiato affatto da quel giorno ma chissà quali pensieri oscuri si agitavano nella sua mente e nel suo cuore.

Mancava solo qualche giorno alla cerimonia del diploma, più scongiurava quel momento più esso sembrava vicino.

Un giorno a fine lezione Jumi passeggiava nel giardinetto della scuola ed era sovrappensiero quando lo vide. Veniva probabilmente dalla lezione di Kendo come si poteva notare dall'abbigliamento. Era chinato verso terra e stava dando da mangiare ad un uccellino, sul volto un sorriso dolce che provocò un quasi totale stordimento ai sensi della povera Jumi la quale si ritrovò immobile a fissarlo, senza riuscire a fare altro; era così dannatamente bello che sembrava un peccato non guardarlo. Si immaginò il giorno del loro matrimonio, tanti petali di rose che li avvolgevano una volta usciti dalla chiesa. Loro che sancivano il loro eterno amore con un bacio carico di passionalità.

Era così impegnata a fantasticare che non si era accorta che lui si era voltato e che adesso la stava guardando sbavare.
La sua espressione era talmente buffa che Mori non riuscì a trattenersi dal ridere.

Jumi rendendosi conto della situazione e vedendolo ridere di lei fece un piccolo passo indietro, le guancie arrossate, poi si voltò e corse via. Aveva impiegato due settimane per evitarlo e adesso si era scioccamente e sconsideramente rovinata l'intera esistenza. Quel suo sorriso però era riuscito a donarle più serenità di quanta ne avesse provato in quel periodo in cui aveva vissuto nella costante tensione e paura di incontrarlo.
Così pensò di volerlo rivedere, di averlo tutto per sè. Ma se avesse continuato con quei pensieri egoistici l'avrebbe perso per sempre. Avrebbe persino rinunciato al suo amore, ma desiderava comunque essergli accanto, acnhe se questo significava soltanto come amica.
Per questo si era fermata pronta per tornare indietro ma, voltatasi, se l'era ritrovato di fronte; l'aveva inseguita.

Si guardarono a lungo negli occhi senza che nessuno dei due proferisse parola. Solo dopo un lungo silenzio fatto di intensi sguardi Jumi disse:" Ehm i-io, mi dispice, mi sono comportata da perfetta idiota. Non pensavo davvero quel che ho detto. Credo che fosse la gelosia a parlare per me -disse con un sorriso imbarazzatao e portandosi una mano fra i capelli-. In queste settimane ho avuto molto tempo per riflettere e mi sono resa conto che per me sei molto importante anche più dei miei stessi sentimenti, per questo sono disposta a lasciarli da parte. Mi mancano le nostre serate passate ad ingozzarci davanti la Tv, i nostri pomeriggi; tu, io ed Hani eravamo inseparabili e vorrei che fosse ancora così. Sebbene io -aveva abbassato solo un attimo gli occhi per poi ritornare a guardarlo, un sorriso estasiato sul volto mentre si contorceva le mani- sebbene io adori quando indossi gli occhiali, ti rendono così carino, il tuo atteggiamento nei confronti degli animali, anche loro ti adorano, le particolari attenzioni che rivolgi a Mitsukuni e a tutti quelli a cui tieni, mi piacciano i tuoi modi all'apparenza così duri e decisi ma che nascondono invece grande gentilezza... ah e poi -sospirò inclinado leggermente la testa di lato- trovo che il tuo sorriso davvero bellissimo".

Gli aveva aperto il suo cuore e ancora una volta si stupì di quanto fosse stato semplice. Non aveva avuto nessuna esitazione, nessuna vergogna; se voleva che la loro amicizia diventasse più bella e più sincera doveva mettere le cose in chiaro.

Ad un tratto Mori sorrise, le mancò un battito quando le posò una mano sulla spalla e l'altra sui capelli scompigliandoglieli.
Si abbassò (e anche di tanto vista la scarsa statura di Jumi e quella troppo elevata di Mori) per avvicinarsi al suo viso e posò le sue labbra morbide su quelle di Jumi. Fu un bacio leggero, delicato, ricolmo di grande dolcezza e di un immenso affetto.
Jumi credette di stare per bruciare, non si sarebbe sorpresa di vedersi avvolgere dalle fiamme. Temeva fosse tutta un'illusione che si sarebbe dissolta non appena avesse aperto gli occhi. Ma le sue labbra erano reali, come il profumo del suo corpo talmente vicino da potersene inebriare. La mano che salda tratteneva il suo braccio scivolò dietro la sua schiena seguita poi dall'altra che prima, dopo essere discesa dalla sua testa, si era poggiata delicata sulla sua nuca.
Mori si staccò dalle sue labbra e con una leggera pressione la strinse a sè in un caldo abbraccio. Jumi si appollaiò sul suo petto e alzò le braccia fino a stringere la sua camicia. Si sentiva così bene fra le sue braccia che sperò che quel momento non potesse mai finire. Era una sensazione ancor più bella di quella provata nelle sue migliori fantasie.

Si sentiva così stordita che quasi non si accorse che Mori stesse parlando. Le aveva chiesto scusa ma sembra che volesse dire anche altro. Lo notava dal movimento accellerato del suo petto.
"Credo che fossi più occupato a cercar di tenere a bada i miei sentimenti per accorgermi dei tuoi". E detto questo le aveva accarezzato di nuovo la testolina, aprendosi in un grande sorriso.
Anche Mori a modo suo le aveva rivelato i suoi sentimenti, anche se non apertamente ma per Jumi era già abbastanza. Sapeva che per lui doveva essere stato difficile pronunciare anche quelle parole.
In quel momento si ritrovò a chiedersi se di felicità si potesse morire, perchè lei si sentiva scoppiare. Si strinse ancor più forte a lui con un sorriso ebete sulle labbra.

*

"Hai capito Mori!" disse ironico Hikaru.
E tutti risero. Si erano ritrovati per caso a passare di fronte a quella finestra e vi avevano visto Mori e Jumi parlare. Erano stati contenti di vederli di nuovo insieme ma si erano davvero stupiti quando lui l'aveva baciata.
Così i curiosi membri dell'Host Club guardavano divertiti i loro amici.
"Anche Takashi era da tempo innamorato di Jumi-chan. E io l'avevo già capito!" aveva detto detto Hani-senpai con un grande sorriso. Era contento che i suoi due amici avessero fatto la pace.
"Era abbastanza evidente soprattutto dagli sguardi che Mori le lanciava" aveva aggiunto Kyouya al quale effettivamente non sfuggiva mai nulla.
Haruhi riflettè sulle parole di Kyouya e in effetti si ricordò di aver notato una particolare dolcezza, abbastanza celata e ben diversa da quella che riservava a Hani-senpai, dei modi e degli sguardi che Mori destinava esclusivamente a Jumi. Così fu contenta per la sua amica perchè sapeva che in quel momento doveva essere immensamente felice. Si voltò a guardare un Tamaki in preda a controllare le lacrime e sebbene lo trovasse stupido e imbarazzante pensò che forse con lui anche lei sarebbe potuta essere felice.

 

                                                                                     FINE

 

P.S. un grazie a chi ha avuto il coraggio di leggerla!!

  
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