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Autore: White Gundam    02/07/2010    2 recensioni
Cloud Strife non aveva salvato il Pianeta una, ma ben due volte. Cloud Strife era l'eroe più grande che vi fosse mai stato... Ma tutto questo era accaduto molto tempo prima, ora il signor Strife è solo un vecchio pensionato di ottantadue anni.
Genere: Triste, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cloud Strife
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti e benvenuti alla seconda one-shot che avevo in programma XD

Questa volta la mia fanfic riguarda nuovamente Cloud Strife, ma non si ambienta in alcun gioco... Il nostro eroe ha infatti ormai ottant'anni e per lui che era stato l'eroe di tutto il Pianeta è ancora più difficile abituarsi alla vita in ospizio e alla vecchiaia in generale.

In molti hanno ritenuto che questo era un ottimo tema comico ma io lo vedo più come drammatico.

E' la prima volta che scrivo di un vecchio e spero di riuscirlo a riportare coerentemente alla sua età... Ringrazio in anticipo per eventuali (e sempre assai gradite) recensioni, nel bene o nel male che siano.

Spero possa piacervi

White Gundam

OLD HERO

La flebile luce del sole si affacciava timorosa alla finestra e gli uccellini cinguettavano il ritorno della primavera. Dalla finestra della sua camera dell'ospizio per anziani, Cloud Strife stirava le proprie membra intorpidite dalla vecchiaia all'alzarsi del sole.

Era vivo anche quel giorno. Non sapeva se sorridere o esserne rammaricato. Si decise per un sorriso triste tra le rughe del viso.

Aveva ormai ottantadue anni e il tempo gli sembrava che scorresse lento e infinito.

L'uomo si avvicinò con lenti passi alla finestra e ne dischiuse le tende. Sentendo la schiena scricchiolare nuovamente ai dolori si sedette sulla sedia che aveva a fianco e guardò fuori dalla finestra con lo sguardo vaquo e perso nel vuoto.

Al di fuori il parco dell'ospizio era verde e alcuni dei suoi coetanei avevano già cominciato a sgranchirsi le ossa ai tiepidi raggi del sole. Cloud sospirò, in fondo era messo meglio di altri che per muoversi dovevano ricorrere ad una sedia a rotelle. I suoi pensieri tornarono indietro a svariati anni prima, una trentina o poco più in fondo, quando ancora sfrecciava sulla fida motocicletta. Ma la Fenrir era ora soltanto un bel ricordo, ormai aggiustata e rivenduta per comprare la dote quando si era sposata la più giovane dei suoi figli. Sospirò ancora... Quanto tempo che non li vedeva più, erano passati ormai sei o sette mesi da quando avevano smesso di venirlo a trovare, forse più interessati alla sua eredità che alla sua salute.

Si alzò con qualche lamento di dolore della sedia. Si sentiva stupido, lui che in battaglia aveva ricevuto così tante ferite senza mai lamentarsi, adesso si lagnava per dei regolari dolori a muscoli e ossa. Maledisse la sua vecchiaia mormorando una parolaccia e si mise a girare in tondo nella sua stanza. Si sentiva inutile da una decina d'anni a quella parte... Da quando Tifa, la sua amata moglie, era morta lasciandolo vedovo e i due figli avevano deciso di rinchiuderlo in ospizio.

Ormai le sue giornate erano scandite da una routine cui lui non era mai stato abituato. Alle otto vi era la colazione, rigorosamente con cornetto vuoto e caffè, poi usciva a prendere un pò d'aria e ne approfittava per prendere un taxi e far visita al cimitero, lasciando alcuni fiori sulle tombe di Zack, Aerith e Tifa, spendeva dieci minuti del suo tempo in preghiere per loro e un'altra decina a chiedersi quando gli avrebbe raggiunti. Ultimamente gli sembrava quasi di desiderarlo. Poi tornava in ospizio per un pranzo sano e spesso dietetico che non sapeva di niente, dopodichè andava a coricarsi sino alle tre del pomeriggio. Si svegliava, leggeva qualcosa, dormiva ancora e ogni tanto riceveva qualche visita dai suoi nipoti, poi si avviava all'insipida cena e dormiva sino all'alba del giorno seguente.

I vecchi combattimenti per salvare l'intero Pianeta o gli estenuanti addestramenti della Shinra o ancora la lunga fuga con Zack, erano ormai relegati ad essere soltanto ricordi lontani nel tempo e spesso anche nello spazio. Vecchie storie che i nipoti più grandi consideravano vaneggiamenti di un vecchio e che alla più piccola sembravano storie fantastiche e, diceva suo figlia, gliele doveva raccontare alla sera come favole della buonanotte. D'altronde Cloud Strife lo sapeva bene, le nuove generazioni non sapevano di quanto avesse rischiato il Pianeta con la Shinra e con Sephiroth e solo qualche vecchio giornalista veniva ancora a intervistarlo con domande sempre più personali che finivano spesso per mandarlo in bestia e aumentare la convinzione dei figli che ormai lui fosse affetto da demenza senile.

Un freddo bussare alla sua porta lo costrinse a scacciare i propri pensieri ed avviarsi verso di essa. Era una signorina di colore che da un paio d'anni gli faceva da badante. Una ragazza simpatica ma un tantino troppo pettegola.

Il signor Strife si sentiva strano ogni volta che ella entrava. Vi era stato un tempo ormai molto lontano, quando aveva sulla ventina d'anni, in cui era stato l'intero Pianeta ad aver bisogno di lui, non una ma ben due volte ed entrambe le volte era diventato un eroe. Ma si sa che gli eroi sono tutti giovani e belli, e infatti lui era giovanissimo, aveva un corpo aggraziato e muscoloso insieme, ciuffi di capelli biondi e ribelli che gli avevano spesso portato il soprannome di Spikey Head e due occhi azzurri come il cielo.

Adesso invece era vecchio e brutto, il suo corpo era sgraziato e grasso, i suoi capelli erano radi e bianchi e i suoi occhi azzurri erano resi meno splendenti da rughe e occhiaie.

Un tempo il Pianeta aveva avuto bisogno di lui per essere salvato, adesso lui aveva bisogno di una qualsiasi sconosciuta per le semplici routine quotidiane.

La giovane aiutò l'anziano eroe a vestirsi e andare in bagno, dopodichè lui si rimise a letto ma quando la ragazza andò a chiamarlo per l'ora di cena il corpo del signor Strife era immobile e freddo.

Si dice che vi era molta gente al suo funerale. Si dice che lo seppellirono accanto alle tombe degli amici e della moglie perduta. Si dice che vi furono per mesi necrologi sui giornali. Si dicono tante cose ma la realtà fu che il mondo presto dimenticò il vecchio Cloud Strife per ricordare soltanto il giovane Spikey Head.

   
 
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