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Autore: cioco_93    05/07/2010    3 recensioni
AVISSO.! Dato che il titolo "Verità nascoste" è già utilizzato, ho cambiato il titolo a "Da sempre e per sempre" ;D Una storia diversa dall'originale, che inizia col trasferimento di Bella a Forks dalla California, ultima parte dell'America dov'era stata nei corsi dei mesi da più di un anno dopo la scomparsa dei suoi...Ad accoglierla nella sua nuova residenza Sam, una ipotetica zia spuntata dal nulla, un po' particolare come i suoi più cari amici, i Cullen. Era passato un'anno dalla morte di Charlie e Renée perché si era fatta viva solo adesso.?? E perché ella e i Cullen sembravano sapere tutto su di lei e non anche il contrario.?? Che sapessero qualcosa sulla irrisolta morte dei suoi.?? Spero di avervi un pochino interessato ;D
Genere: Generale, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ma salveeeeeeeeeeeeeeeeeeee.!! Sono tornata dopo ben quasi 7 mesi d'assenza, mi sa che oramai nessuno più si ricorderà della mia FF, ma fa niente, io ritorno finalmente a postare. l'ultimo periodo è stato molto pesante, tra la scuola e la salute non ho avuto tempo per scrive :( ma adesso con l'estate le cose cambiano, e quindi rieccomi qui...incredibile ma vero il 4 capitolo...spero vi piaccia :) Buona lettura

Capitolo 4


“Allora inizia mia cara” mi disse sorridendo e mettendosi comoda sul divano

“Com'è possibile che tu sia mia zia.?? Perché hai aspettato così tanto prima di prendermi in casa.?? Com'è possibile che tu già mi conosca.?? Perché tutto quanto in questo luogo mi sembra così famigliare.?? E...”la mia raffica di domande venne fermata dalla mano alzata di Sam.

“Mia cara con calma” disse ridendo e abbassando la mano “Fammi rispondere a mano a mano.! Allora qual'era la prima domanda.!” chiese dolcemente

“Com'è possibile che tu sia mia zia.?? Di quel che so ne mamma ne papà avevano fratelli ne sorelle, ne altri parenti di cui mi abbiano mai parlato che potessero esser considerati lontanamente miei zii”

“Bhè effettivamente io non sono realmente tua zia, ma sai com'è era l'unico modo per averti in affidamento, quindi essendo io un avvocato ho diciamo truccato qualche carta in modo ke i servizi sociali potessero affidarti a me” spiego la giovane donna

“Ok...devo dire che ci sta come spiegazione, ma se ci tenevi così tanto a me com'è possibile che hai aspettato quasi un anno per prendermi con te.??” chiesi tristemente.

“Mi ero presa un anno sabatico, giusto qualche giorno prima della morte dei tuoi genitori ed una di quella cose per le quali non mi perdonerò mai. Avevo voglia di staccare la spina, di girare per i posti più sperduti e così partì per le zone più incontaminate del mondo. Un viaggio decisamente interessante e ricco di nuove emozioni, ma con una pecca: inesistente collegamento con il mondo reale. Sai non prendono i cellulari in quelle che sono le savane africane” disse sospirando. Il suo racconto era intenso e carico di sensi di colpa. Mi faceva intendere più di qualunque altra cosa di come doveva esser legata ai miei “ Fatto sta che alla morte dei tuoi Carlise ed Esme erano gli unici che teoricamente avrebbero potuto prenderti in affidamento, essendo relativamente il tuo padrino e la tua madrina. ma data già la loro numerosa presenza in casa, i servizi sociali hanno rifiutato la proposta. A causa di alcune mie decisioni nessuno della famiglia, nemmeno Alice, è riuscito a rintracciarmi e quindi il mio lutto personale per la perdita dei tuoi genitori è avvenuto giusto qualche settimana fa, ovvero al mio rientro dal mio lungo viaggio” continuò a raccontare con le lacrime agli occhi “Appena mi avvertirono di tutto ciò che era accaduto durante la mia assenza, e di come tu fossi tutto il tempo trasferita da una famiglia all'altra a causa dell'impossibilità dei Cullen, sotto scrissi il più velocemente possibile il maggior numero di carte e documenti solo per prendermi con me e finalmente lasciarti vivere in pace la tua vita da adolescente in posto dove forse potresti ritrovare un po' della tua casa” concluse con un sorriso. Avevo i brividi e non avevo parole. L'unica cosa che riuscì a fare fu quella di buttarmi fra le sue braccia e sussurrarle un timido “grazie” trai capelli.

“Su adesso non facciamo le smielate” disse scherzosamente scostandosi dall'abbraccio “prossima domanda.??”

“Mhmhmmh fammici pensare....Ah si.! Com'è possibile che tutto mi sembri csì famigliare qui a Forks.??” chiesi stranita

“Questa è semplice: tu semplicemente hai già abitato qui.!! fino al tuo primo anno di vita per esser precisi.!!” disse sorridente

“Quindi anche per questo tu mi conoscevi già giusto.??” chiesi per pura conferma

“Esattamente. Finito l'interrogatorio.??” chiese guardandomi di sottecchi

“Ahahah sisi tranquilllaaaaa” dissi sbadigliando “Scusa...sai mi sa che me ne andrò a dormire”

“Hai cenato.??”

“No, ma direi che l'abbondante pranzo mi ha riempito abbastanza”

“va bene, allora vai pure a letto mia cara, che domani ci aspetta una giornata di shopping.!!” disse entusiasta Sam

“Non vedo l'ora” ribattei con altrettanto (falso) entusiasmo salendo le scale.


Il giorno seguente fu la realizzazione del miei incubi peggiori, ovvero una giornata passata tutta tra i negozi. Non che non mi sia divertita in compagnia di Sam, ma il numero di magliette, gonne, pantaloni, vestiti, ecc che ho dovuto provare era infinito. Fatto sta che almeno mi ero rifatta un vero e proprio guardaroba.

Tornammo a casa vero le 19,00, e come mi aveva avvisato Sam durante il viaggio di ritorno davanti a casa c'era già chi ci aspettava: i Cullen.

Scesa timidamente dalla macchina riconobbi immediatamente le figure di Esme e Carlise, come Sam non sembravano invecchiati di una virgola rispetto alla foto che avevo visto. Dietro di loro Due coppiette formate da una top model bionda e un ragazzotto alto e robusto che aveva tanto l'aria di un tenero orso affiancati da una ragazzina dai capelli corvini e corti dall'aspetto di un folletto e un ragazzo biondo e slanciato dalla faccia un po' spaurita. Si trattava sicuramente di Rosalie, Emmet, Alice e Jasper, i fratelli descritti dai ragazzi oggi a pranzo. Ben non sbagliava a definirli una famiglia di divinità greche.!

E poi infine, isolato dal resto dei suoi fratelli, appoggiato su una bellissima volvo grigio metallizzata lui: Edward. A vederlo così mi sembra ancor più bello del giorno prima, ma nello stesso tempo leggevo nuovamente in lui quel suo sguardo terrificante di desiderio misto rabbia, frustrazione.

“Finalmente siete arrivate.!!” disse prima Esme avvicinandosi a me “Dio santo Bella, le foto non ti rendo giustizia. Quanto sei cresciuta oltretutto dall'ultima volta che ho avuto modo di vederti.!!” continuo la donna abbracciandomi. Come Sam la temperatura corporea di Esme era a dir poco agghiacciante. Subito dopo di lei fu il turno di Carlise di pormi i suoi saluti.

“Fatti abbracciare Isabella.! Ti ho lasciato che eri solo una bambina e guardati ora.! Ti ritrovo oramai una giovine donna...”

“Cresciamo e invecchiamo tutti col tempo” dissi imbarazzata. Sembrava che mi conoscessero tutti così bene, mentre io di loro non avevo nessun ricordo. Alla mia frase comunque tutti si misero a ridere, come se avessi detto chi sa quale battuta. Perfino Edward abbozzo un sorriso: piuttosto amaro, ma pur sempre un sorriso.

“Bhè dai, non starete tutti a salutare bella sul vialetto di casa.!! Entriamo dentro, forza.!” ci incitò Sam.

Una volta entrati in casa venni subito accostata da Alice e Rosalie.

“Piacere io sono Alice” disse il folletto porgendomi la mano

“Mentre io sono Rosalie” continuò la Top model ripetendo il gesto della sorella

“Piacere ragazze, immagino che anche voi sappiate già chi sia” dissi scontatamente

“Decisamente.!! e da quel che sappiamo di te...” inizio Rosalie

“...prevedo che diverrai una nostra grandissima amica, nostra cara Bella” concluse Alice trascinandomi sul divano. Io sorrisi imbarazzata. Accanto a me, immediatamente si sedettero invece i due giovani.

“Non lasciarti abbindolare dalla simpatia delle due pazze, vedono in te semplicemnte una nuova compagna per lo shopping” disse l'uomo-orso “Comunque piacere, Emmet” si presentò infine

“Smettila tu.!! Non lo ascoltare Bella, Emmet parla spesso a sproposito” ribatte immediatamente Rosalie

“Io invece sono Jasper” disse il biondo slanciato. Più era vicino a me più diventa rigido. Era soggetto piuttosto strano, ma non so perché in quel momento la mia sensazione di imbarazzo svanì, mi sentivo rilassata, in pace con il mondo.

Si erano presentati tutti oramai, tranne l'unica persona che mi interessasse davvero: Edward. Seduto sulla poltrona vicino al camino ci dava quasi le spalle, ma dalla posizione in cui mi ritrovavo riuscivo a scorgere i suoi occhi, non più ambrati ma neri come la pece.  

  
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