Era passata una settimana dal piccolo chiarimento con Tom. Rachel e Lucas passavano a casa mia quasi tutti i pomeriggi per poi sparire al parco insieme a Bill. Ero davvero contenta che i miei amici si trovassero così bene a passare del tempo assieme.
Era pomeriggio inoltrato, Bill e Tom erano spaparanzati sul divano a guardare un film di cui mi era sfuggito il titolo,stavo per sedermi vicino a loro quando il campanello di casa trillò. Alla porta trovai Rachel,sorridendo mi spostai per farla entrare e nel giro di un secondo la trovai stretta nell’abbraccio di Bill.
“Ehi! Vedi di non stritolarla” dissi.
“Il piccolo non c’è?” le domandò Tom.
“L’ho lasciato da mia mamma. Era da tanto che voleva tenerlo un po’” spiegò lei.
La risposta sembrò bastare a Tom che annuì. Bill invece aveva messo il broncio e aveva incrociato le braccia al petto.
“Uffa. Volevo farlo giocare un po’” Rachel sorrise divertita.
“Bill, è un bambino,non un cane. È giusto che stia dalla nonna” disse ragionevole Tom. Bill sbuffò ancora.
“Che ne dite se facciamo merenda?” proposi io.
A Bill bastò sentire la parola merenda perché gli illuminassero gli occhi.
“Prepariamo le omelette?” domandò infatti,con gli occhi colmi di speranza.
“Solo se tu e tuo fratello aiutate me e Rachel”
Bill,tutto contento fece sollevare il gemello dal divano e lo spinse in cucina.
Più che una cucina sembrava un campo di battaglia. Bill,seduto su uno sgabello basso,aveva la faccia piena di farina, mentre Tom guardava indeciso la ciotola piena di uova di rompere.
“Non ti fanno niente,giuro” gli dissi sorridendo. Lui roteò gli occhi. Con pazienza gli mostrai come rompere le uova senza sporcarsi.
“Visto? Non è difficile. Prova tu”
Non del tutto convinto afferrò un uovo, lo battè sul bordo della ciotola ma lo strinse troppo e gli si ruppe in mano. Io,Rachel e Bill ci mettemmo a ridere. Tom allibito,guardava l’uovo rotto che aveva in mano. Poi un sorrisino che non mi piaceva affatto gli disegnò le labbra,alzò lo sguardo per incontrare il mio e si avvicinò piano.
“No! Non ci provare” gli intimai allontanandomi ad ogni passo che faceva.
All’improvviso fece uno scatto e mi passò la mano sui capelli.
“Tom! I capelli no!” urlai divincolandomi. Bill sghignazzava apertamente.
“Che hai da ridere tu?” gli chiesi infastidita. Lui alzò le mani in segno di resa. Un’idea mi attraversò la mente. Presi la caraffa del latte sul ripiano alle spalle di Bill e,lentamente, glielo versai nella maglietta. Il balzo dalla sedia che fece,fu spettacolare. Tom aveva le lacrime agli occhi per le risate mentre Rachel si copriva la bocca per non offendere Bill,che nel frattempo si era tolto la maglietta bagnata.
“Questa me la paghi” affermò concitato.
Afferrò una manciata di farina e fece per soffiarmela addosso,ma fui più rapida e mi scansai,facendo andare tutta la farina in faccia a Tom. Bill spaventato fece per scappare ma urtò il tavolo e scivolò sulla chiazza di latte a terra,così afferrò Rachel che gli cadde sopra.
“Bill! Sei un cretino. Potevi farle male” dissi.
Ancora non si erano alzati. Si fissavano negli occhi senza dire niente. Con un fremito Rachel si alzò da Bill e lo aiutò a fare altrettanto.
“Direi che abbiamo bisogno di una doccia” disse la mia amica.
I gemelli fecero per recarsi nel secondo bagno ma li bloccai.
“Non crederete davvero di andare in giro per casa conciati così? Toglietevi i vestiti!” ordinai.
Senza fiatare i due fratelli fecero come avevo chiesto,rimanendo in boxer,poi andarono a lavarsi.
***
“Ragazzi è tardi. È meglio se vado a casa” annunciò Rachel.
“Ma no dai resta ancora un po’” ribattè invece Bill.
“Resta fino alla fine del film,dai siediti qui” e detto questo la fece accomodare sulle sue gambe.
Dapprima era imbarazzata poi si rilassò.
Alla fine del film Rachel e Bill si erano addormentati e né io né Tom avevamo il coraggio di svegliarli. Facendo piano spegnemmo la TV e le luci. Tom mi prese per mano e senza dire niente mi portò sul terrazzo dove guardammo le stelle. La mia mano era ancora intrecciata a quella del chitarrista quando mi sentii tirare dalla sua parte. Ci guardammo per un attimo infinito negli occhi,cercando di leggere le emozioni dell’altro. Mi accarezzò piano una guancia e avvicinò il viso al mio. Fremetti quando le sue labbra fredde e perfette si posarono sulle mie e finalmente mi sentii al mio posto.
NOTE: Nuovo aggiornamento!! Sto tentando di recuperare un po’ e di farmi perdonare per gli scarsi aggiornamenti. La situazione si sta evolvendo,lentamente,ma ci sono dei cambiamenti.
Ringrazio tanto chi ha aggiunto la mia storia tra le preferite/seguite/da ricordare e anche le lettrici sporadiche.
LaMiry:eheh mia cara!! Non pensi che sarebbe stato troppo presto far cadere Elisabeth nelle grinfie di Tom??? Comunque non temere, se non sbaglio dovrebbero mancare approssimativamente due capitoli,se non addirittura uno solo, al momento da te atteso. Anche se le sorprese che ho in serbo per questa storia sono cattivelle….ahahah non ci sarà il mezzo salto carpiato(anche se non sarebbe male come ideaXD),ma credo che ti piacerà l’ideuzza che ho in mente!!! Hai ragione,sono imperdonabile,vado subito a rimediare alla mia mancanza!! Bacioni e alla prossima,Elisabeth Black.