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Autore: kannuki    13/07/2010    2 recensioni
"Se avessi collaborato, invece di darmi dello psicopatico e fare ostruzionismo, non...”
“Stai dicendo che ti ho costretto?!” sibilò con un lampo negli occhi. Claire si irrigidì e strinse le labbra. “Dovevo morderti!”
Gabriel annuì e saettò lo sguardo su di lei. Era quasi furiosa. "Stai dando troppa importanza ad una cosa di poco conto.”
"Sì, forse hai ragione. Non parliamone più” disse girando il viso da un lato. Si sentiva incredibilmente stupida.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Claire Bennet, Peter Petrelli, Sylar
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Brave New World'
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Prima di uscire per la cena, Claire si era guardata allo specchio e aveva deciso che era carina. I capelli erano a posto. Non aveva più quel taglio da 'brava bambina' e li aveva schiariti di una tonalità. Gli occhi azzurri risaltavano come non mai, da quando aveva scoperto un tutorial di trucco su You Tube. Finite le lezioni, che altro poteva fare, se non rendere la sua stanza un centro estetico, mentre si leccava le ferite? La ferita, pensò sentendo un dolore al cuore.

La vita si stava normalizzando, le mancava di trovare un lavoretto che le consentisse di allontanarsi dalla famiglia ancora di più. Non aveva più rapporti con suo padre, la madre la sentiva poco. Il fratello scomparso chissà dove, dall'altra parte dell'America. L'unico che sentiva regolarmente era Peter. L'unico da cui cercava di fuggire, era Gabriel. Buffo, non faceva altro che scappare da quell'uomo. In un modo o nell'altro, si attiravano e si respingevano. Quello che stava per fare, aveva un non so che di folle che le accorciava il respiro e la rendeva euforica.

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Gabriel la fissava allibito e Claire restò a guardarlo a sua volta imbambolata. Il cuore si assestò nella cavità toracica facendosi spazio a gomitate fra i polmoni. “Ciao...”

Prima ancora che riuscisse a dire altro, la prese per mano e la tirò a se, chiudendole la porta alle spalle. Ce l'appoggiò contro e la fissò senza dire una parola. La sua espressione cambiò e divenne funesta.

A cosa devo l'onore?”

Ahi, aveva la faccia di Sylar incazzato.

Dove eri finita?”

Al college, studiavo!”

Studiavi così tanto da dimenticarti di rispondere alle mie telefonate?” domandò avvicinandosi a lei “studiavi così tanto da dimenticarti di avvertirmi che stavi frequentando qualcuno?”

Claire trasecolò. “Non ho alcun ragazzo...”

Non mentire, me ne accorgerei!” esclamò facendola sussultare.

Aveva ricominciato ad usare i suoi poteri?, si domandò appiattendosi contro la porta.

Ho avuto molta pazienza con te” continuò sempre più arrabbiato facendo un passo indietro “leccati le ferite da sola e non venire a piangere da me. Mai più!”

Claire notò due cose mentre le urlava in faccia. La quantità industriale di dopobarba che si era messo e la camicia a maniche lunghe sebbene fosse una serata piuttosto calda. Il primo la mandò su di giri – motivo per cui gli aveva chiesto di limitarne l'uso quando erano insieme, adducendo un'eccessiva sensibilità olfattiva al prodotto – la seconda doveva celare qualche segno particolare. Non le aveva detto che l'empatia tatuaria era il potere peggiore che avesse rubato?

Tirati su la manica” mormorò con voce tremante.

Gabriel la guardò di traverso e lo sguardo si incupì “vattene, aspetto ospiti...”

Non me ne vado se prima non tiri su la manica...” insistette più dura “la tua amichetta aspetterà.”

Un lampo gli passò negli occhi e Claire capì di aver parlato acidamente. Fece una smorfia e alzò gli occhi al cielo.

L'arroganza non ti si addice, Claire. Non te la puoi permettere.”

Claire dondolò sulle gambe, poi la vocetta le disse di portare a termine quello che aveva iniziato. “Quella era la vecchia me. La nuova me...”

La nuova te?” domandò sarcastico mentre finiva di allacciare i bottoni della camicia “ragazzina, che non basta un taglio di capelli e un trucco da vamp per...” Gabriel si interruppe quando lo spinse con forza. “Che stai facendo?”

Non darmi della ragazzina” disse seccata.

La guardò incredulo e mosse un passo avanti. Claire non si ritirò ma alzò di più il mento. “Ti piacevo...” sparò senza sapere bene dove colpire. Le parole le uscivano di bocca senza che riuscisse a fermarle. “Non negarlo.”

Gabriel la guardò indeciso se metterla sulle ginocchia e sculacciarla, o sbatterla sul letto e farle rimpiangere di essere venuta fin lì. Ma era davanti a lui, infuriata e rossa – la parte che preferiva del suo carattere – e non aveva mentito riguardo l'eventuale frequentazione. Forse aveva ragione Peter e aveva frainteso la relazione con Amanda. Li aveva visti e tratto le sue conclusioni. Inspirò e la guardò negli occhi. “Quello era il vecchio me. Il nuovo me ha un appuntamento fra mezz'ora” rispose trafiggendola a morte con quella semplice frase.

Una caduta da dieci piani faceva meno male, pensò sgranando gli occhi. Claire non si accorse di aver alzato il braccio finché non sentì il rumore dello schiaffo.

Per un istante, Gabriel chiuse un occhio e quando lo riaprì si toccò la parte colpita con un certo fastidio.

Claire aveva abbassato la testa, contrita e stupita dal gesto che aveva rivelato tutta la sua sofferenza. Non poteva umiliarsi meglio di così, pensò irrigidendo i muscoli del viso per non piangere. Girò verso la porta ma non ci arrivò mai, perchè Gabriel la afferrò per la vita la tirò a se. Claire neppure provò a divincolarsi. Conosceva la sua forza fisica e anche se avesse voluto, non sarebbe riuscita a muovere un muscolo. Non intendeva farlo. Si lasciò voltare verso di lui e non oppose alcuna resistenza quando la costrinse ad alzare a testa per guardarlo.

Lo so cosa vuoi” mormorò abbassando la voce. Le accarezzò la mandibola infilando la mano nei capelli. Era morbidi, sottili, lisci. Scivolavano sulla pelle con piacere. “Non c'è bisogno di prendermi a schiaffi...”

Non t'azzardare a farlo” bisbigliò con voce tremante “stavolta ti mordo...”

Mordimi.”

Quando abbassò la testa per baciarla, Claire voltò la sua con tutta la forza di cui disponeva. Gabriel la guardò, poi scivolò con le labbra lungo la guancia scendendo verso il collo. “Ok...” sussurrò vicino al suo orecchio. “Giochiamo. Sono un esperto.” La lasciò andare di colpo e Claire fece due passi indietro fino a raggiungere la porta.

No” disse bloccandola con un semplice gesto “ora esco e tu resti qui a pensare” disse afferrando la giacca dall'appendiabiti.

Claire lo fissò incredula: la stava tenendo in ostaggio? “No!” esclamò “non ci penso proprio!”

Ehh... brutta cosa non avere mai ciò che si desidera” sospirò prendendola in giro “siamo in due, splendore” mormorò vagamente ironico girandole intorno. “Lo avverto io, il fidanzatino.”

Ma quale fidanzatino?!, pensò irritata “non puoi costringermi...”

Posso fare tutto quello che voglio. E' sempre stato così, non ricordi?” domandò sarcastico “ho solo scelto di non farlo con te.”

Spero ti vada di traverso la cena” sibilò quando la porta sbattè facendola sussultare. E il suo, di appuntamento? Doveva avvertire Peter della cosa e farsi venire a liberare... Claire fece un giro su se stessa e si guardò attorno. O doveva aspettare e vedere cosa sarebbe successo? Un sottilissimo filo di eccitazione e paura le corse nelle membra. Era come ai vecchi tempi. La vecchia Claire sorrise dentro di lei, mentre la nuova si accomodava sul divano e accendeva la tv. Spense il cellulare rendendosi irreperibile. Si rese conto, mentre lo faceva, che quello era stato il suo sogno da mesi. Sparire, allontanarsi dal mondo. Come se non fosse mai esistita. E guarda un pò chi doveva ringraziare per quello. Il vecchio Sylar!

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Peter osservò il display del cellulare con una smorfia. Era sparita. Sapeva che doveva stanarla dal college, invece di darle appuntamento al ristorante. Forse faceva ancora in tempo... o forse no, pensò quando li vide insieme, la moretta dal sorriso smagliante e uno svagato Gabriel che si lasciava condurre docile al tavolo a cui era seduto.

Hai visto, te l'ho portato!” esclamò la ragazza inchiodando uno sguardo allegro su di lui. “Ha fatto un sacco di storie!”

Non è vero” replicò l'interessato con poca verve.

Non ne ho alcuna voglia” rispose facendogli il verso. “Testuali parole!”

Peter sorrise alla battuta “La festeggiata ha dato forfait” disse mostrando il cellulare “è sparita e ha spento il telefono”

Chi dovevamo festeggiare?” domandò Gabriel vagamente pensieroso “abbiamo amici in comune?”

Mandy lo guardò appena e schioccò le labbra. Peter inclinò la testa e sorrise ironico “bassina, autorigenerante...”

Ops. Gabriel annuì poco convinto. “Dovevate avvertirmi, avrei portato un regalo.”

Possiamo metterti un bel fiocchetto sulla testa” ridacchiò la sua segretaria con un sorrisino smagliante e irriverente. “Che c'è di buono, per cena?”

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La sua collezione di film era una noia mortale, ma sui cd se la cavava meglio, pensò frugando discretamente in giro. Computer. Ci saranno una montagna di filmati porno, pensò occhieggiandolo, indecisa se accenderlo o meno. Ma si, si disse sedendosi davanti al laptop. Facciamoci gli affari suoi.

Claire sbadigliò annoiata. Santo cielo, ma non aveva un segreto, quell'uomo? Entrò nella sua pagina Twitter e inoltrò un messaggio ai propri contatti avvertendoli della situazione. Chi la prendeva in giro, chi le consigliava di chiamare la polizia, chi suggeriva vendette mortali come infilare una manciata di gamberetti nelle tasche dei vestiti e aspettare la putrefazione. La cosa era divertente e le faceva passare il tempo. Ma stava morendo di fame. 'Diamoci dentro con i gamberetti' scrisse facendo cinguettare molti Iphone.

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Il display del cellulare di Peter si illuminò all'improvviso. Quando riconobbe il mittente, aggrottò la fronte. Battè gli occhi più volte e lo allontanò da se “penso sia uno scherzo, ma Claire ha appena scritto che sta... infilando manciate di gamberetti surgelati nelle tasche dei vestiti del suo rapitore...” mormorò perplesso “è uno scherzo...”

Gabriel restò di sasso per un momento. Poi ricordò che non aveva gamberetti o altri animali surgelati nel freezer e non fece una piega.

Direi...” sussurrò Mandy sbigottita “un rapitore che ti lascia bighellonare per casa sua e ti fa usare il pc?”

Non aveva pensato a quello, quando l'aveva chiusa dentro. Pensava se ne sarebbe rimasta buona a pensare. Magari gli stava distruggendo casa proprio in quel momento! “Il terzo incomodo se ne va” dichiarò all'improvviso “non fate tardi, mi raccomando.”

Mandy lo guardò perplesso, ma fu ben lieta che si fosse tolto dai piedi “oh, finalmente!” dichiarò aprendosi in un altro sorriso abbagliante e catturando tutta l'attenzione del paramedico che continuava a rimuginare sui messaggi che leggeva “allora, raccontami un po' di te! Sei carino dalla nascita o ti sei applicato per diventare così?”

  
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