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Autore: Beverly Rose    13/07/2010    4 recensioni
Sono di ritono dopo secoli che non accendo il pc con una fan fiction che probabilmente di originale non ha niente. Vede come protagonisti i genitori di Inuyasha, Izayoi e (?) Inu No Taisho. Si parlerà di come si sono conosciuti, come sono arrivati a piacersi e infine ad innamorarsi, in un mondo che non avrebbe mai approvato la loro storia. Se volete dare una letta e recesire, prego! (Il capitolo cinque contiene i ringraziamenti per la one-shot "Ingiustizia")
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Mi uccideranno. Mi rinchiuderanno.

- Sei melodrammatica, Izayoi. Non si accorgeranno di niente!

Izayoi strattonò Inu No Taisho per la mano.

- Scommetto che hanno mandato tutti a cercarmi.

- Siamo solo nel giardino! Torni subito!

La principessa scrutò il cielo scuro e privo di stelle, oscurato da pensanti nubi che non minacciavano altro che pioggia.

- Il tuo “subito” è diverso dal mio. Secondo il mio “subito” saremmo tornati già ora.

Il demone si girò per stringerla fra le braccia.

- Sto andando via e non voglio salutare nessuno a parte te. Tu non vuoi salutarmi?

- Potevo salutarti anche dalla mia camera!

- Sì, ma volevo farti vedere una cosa.

Inu No Taisho fece per sciogliere l’abbraccio ma Izayoi lo trattenne più a lungo.

Il demone aveva detto che sarebbe restato quanto la principessa avesse voluto solo poco prima; ora già diceva che il dovere lo chiamava e che non poteva lasciare i suoi uomini da soli in battaglia.

“Come se dei demoni come te avessero bisogno di qualcuno che li protegga” rifletté Izayoi, premendogli la guancia contro il petto.

- Vieni- venne chiamata infine, mentre il demone la prendeva di nuovo per mano, riprendendo a camminare.

- Stiamo uscendo dal mio giardino- piagnucolò Izayoi seguendolo a malincuore.

- E’ proprio qui fuori.

La principessa varcò preoccupata il confine della sua proprietà, stringendo convulsamente la mano di Inu No Taisho.

Fortunatamente, il demone la guidò poco lontano; fra gli alberi identici a quelli che crescevano nel giardino del palazzo, immobile e tranquillo, vi era un essere dall’aspetto assai curioso.

- Cos’è?- domandò la principessa.

- Un drago!

- Ma ha due teste!

- Proprio così.

La creatura voltò entrambi i capi nella loro direzione, con vago interesse. Aveva quattro vacui occhi gialli tagliati a metà dalla pupilla sottile, una folta criniera nera e pelle squamata color melma; quattro possenti zampe dotate di artigli erano piantate con decisione nel terreno.

Izayoi studiò con curiosità dei due museruole che aveva su entrambe le fauci e la sella sistemata sul suo dorso.

- Sei venuto fin qui con questo?

- Già.

- E’ … Buffo. Era lui che volevi farmi vedere?

Alzò coraggiosamente una mano e l’affondò nella criniera del drago; questi non si ribellò, ma chiuse pigramente gli occhi, godendosi la carezza.

- Veramente no- fu la risposta di Inu No Taisho - intanto ti ho portato una cosa.

L’attenzione di Izayoi raggiunse un nuovo picco, mentre ritirava la mano (il drago lanciò un verso gutturale di protesta) e guardava il demone frugare furiosamente nella sacca della sella della sua cavalcatura a due teste.

- Ecco.

- Oh!

La principessa si disse che avrebbe potuto piangere di nuovo; tese le dita verso quello che l’uomo le porgeva e lo toccò quasi con devozione.

- Non … Ti piace?- si agitò il demone all’istante - volevo portarti qualcosa che non avevi già ma poi ho pensato che di certo avevi già tutto così ho cercato almeno di essere originale

Quando un paio di braccia gli volarono attorno al collo, interruppe il suo balbettio.

Izayoi si strinse per l’ennesima volta ad Inu No Taisho, schiacciando fra i loro corpi il kimono blu scuro che lui teneva in mano.

- Lo adoro- assicurò, quasi senza fiato - lo adoro.

- Meno male.

Silenzio.

Izayoi strinse il demone a sé con forza sempre maggiore, restia a lasciarlo andare: non sapeva quando l’avrebbe rivisto ed era l’unica persona che davvero desiderava vedere. Di tutta la sua famiglia, nessuno sembrava poi così disposto al dialogo, soprattutto ora che erano più che mai anti-demoni.

- C’è un’altra cosa- rivelò l’uomo. La principessa udì la sua voce vibrare dal suo petto, dove teneva l’orecchio appoggiato e il suo cuore fremette per la troppa emozione.

- Cosa?
Inu No Taisho si stacco da lei e si allontanò di qualche passo. Quando lei fece per seguirlo, alzò una mano per avvertirla di non proseguire.

- Guarda: la mia vera forma.

Senza lasciarle il tempo di replicare, ma sempre tenendo un braccio alzato per impedirle di avvicinarsi, il demone alzò la testa verso il cielo.

Izayoi fece altrettanto, chiedendosi cosa stesse guardando, ma non vide nulla di particolare, se non le nuvole ancora più fitte di prima; quando la sua attenzione tornò su Inu No Taisho, la principessa si portò una mano alla bocca, stravolta: gli occhi dell’uomo i non erano affatto gialli, ma rossi, più rossi del tramonto, delle pietre, del colore che lei usava per dipingersi le labbra e più rosso anche del sangue che ricordava di aver versato una volta, quando, da bambina, aveva inciampato mentre correva.

Ma non era solo quello: spalancando la bocca in un ringhio, Inu No Taisho scoprì una chiostra di zanne candide, decisamente molto più acuminate di quelle che lei aveva osservato appena un momento prima.

Gradualmente, la principessa indietreggiò fino a che la sua schiena non trovò il tronco di un albero; da lì, guardò senza riuscire a distogliere lo sguardo, il corpo del demone pulsare di energia blu, che lo circondava come un’aura luminosa di potere.

Pochi istanti dopo, la sua figura ne fu totalmente avvolta e non le fu più possibile scorgere la sua sagoma. Invece, la luce blu occupò spazio sempre maggiore, fino a superare le cime degli alberi.

Izayoi senti il verso strozzato uscire a forza dalla sua gola; le mani che le coprivano la bocca scesero a poggiarsi sul suo cuore, che non aveva mai scalpitato così velocemente.

Quando la luce blu si dissolse, la principessa scrutò quello che vi era al suo posto.

Davanti a lei, gigantesco, più grande si qualsiasi bestia avesse mai visto, più grande del suo palazzo e più grande di qualsiasi cosa avesse mai osato immaginare, c’era un animale.

Appena fuori dal suo palazzo, dove prima si trovava Inu No Taisho, c’era un cane.


***



- Che te ne è parso?- domandò il demone.

Lui e la principessa Izayoi sedevano vicini sulla sella del drago a due teste.

- Non male- rispose lei senza sbilanciarsi.

Dopo lo sbigottimento iniziale la ragazza non si era lasciata impressionare troppo dalla nuova forma, decisamente più ingombrante di Inu No Taisho.

Quando lui aveva abbassato la testa fino a terra, lei si era avvicinata quasi di corsa e si era piuttosto divertita ad accarezzare quella bianca testa enorme, mentre il cane ringhiava placidamente, premendo verso le sue mani, inducendola a continuare.

- Ora non capisco perché sei venuto con questo-  Izayoi batté il palmo sul fianco del drago verde e si accomodò meglio con la schiena contro il fianco dell’altro.

- Non volevo fare un’entrata troppo teatrale.

- Geniale. Ti avranno visto a chilometri di distanza, poco fa.

- Pazienza.

Il demone lasciò cadere l’argomento e circondò con attenzione il corpo della principessa, stringendole il braccio appena sotto il seno.

- E ora te ne andrai?

- Prima vado e prima torno.

Izayoi scivolò di lato fino a che la sua testa e la sua schiena non trovarono appoggio sulle gambe dell’altro.

Fosse stato per lei, sarebbe partita anche subito; quasi pregò che avessero scoperto che era scappata dalla finestra: sarebbe stata una scusa perfetta.

Eppure … era così assurdo.

Poteva contare le volte che aveva visto Inu No Taisho sulle dita di una mano. Possibile che questo bastasse per renderle inconcepibile il pensiero di restare separata da lui?

Osservò il mento squadrato dell’uomo, che guardava dritto davanti a sé, mente con una mano le toccava distrattamente la testa.

- Davvero potrò venire nelle Terre dell’Ovest con te?

- Certo. Sono il signore delle terre. Non possono dirmi nulla.

- No, tecnicamente no. Ma possono renderti la vita difficile, non credi?

- Non mi importa. Ne vale la pena.

Quando quegli occhi d’ambra incontrarono i suoi Izayoi si disse che sì, non importava. Cosa importava delle difficoltà che avrebbero affrontato o meno, quando poteva vedere tutta la luce del sole dentro un paio di occhi?

Cosa importava, se in quel momento a tenerla fra le braccia, c’era tutto quello che la faceva respirare senza dolore, guardare avanti senza rimpianti? Se c’era tutto quello che la faceva vivere?

Con un braccio allacciato dietro il suo collo, Inu No Taisho sollevò il busto della principessa dal suo grembo.
Izayoi strinse i capelli dell’altro fra le dita e sciolse inavvertitamente il nodo che li teneva legati; il fiato rovente del demone le scese giù per la gola, mentre le sue braccia la tenevano con energia sempre maggiore.

- Voglio provarmi il kimono- affermò d’un tratto la principessa, le sue parole sussurrate a stento contro la bocca di Inu No Taisho.

- Ora?

- Sì, ora.

La principessa usò la mano che non era aggrappata ai capelli dell’uomo per sciogliere il nastro che la stringeva in vita; da seduta, svestirsi fu assai più difficoltoso del previsto, ma Inu No Taisho si impegnò per aiutarla.

Infine, sia il kimono rosa che quello blu giacquero sull’erba, dimenticati.









Nota dell'autrice: ho caldo. >___<
P.S. Odio questo capitolo, uffa! Ne ho scritti tre e questo era il meno peggio, immaginatevi gli altri. Uffa.

Ringraziamenti!

luna argentata 95

luna di ghiaccio

Dance of death

GoddessAradia

Grazie, grazie grazie per i commenti!^^
Scusate la mancanza di entusiasmo, è che... ho caldo!XD

Ah, in effetti Izayoi non è andata nelle Terre dell'Ovest in questo capitolo, ma ...

SPOILER!

Ci andrà in uno dei prossimi e una volta lì ... Apriti, cielo!XD

Al prossimo capitolo,
Beverly Rose


  
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