-Sirius, sarebbe troppo sapere cosa stai facendo?- chiese un ragazzino biondoccio con aria piuttosto infastidita.
-Sei sicuro Remus di volerlo sapere?-  Rispose un altro ragazzino con l’aria di chi la sa lunga e un sorriso furbo sul volto.
-Beh, visto il tuo sguardo malefico, il tuo ghigno malandrino e quel lungo strascico che hai in mano…. No.
Ma per evitare che la torre esploda credo che sarebbe meglio accertarsi se ciò che stai per fare sia qualcosa di legale o meno.- Rispose l’ altro alzando gli occhi al cielo.
-Oh, come al solito sei esagerato. Non sto facendo nulla di male, solo il mio baule visto che domani partiamo.-
-Ah si? E quello strascico rosso che hai in mano è il tuo mantello, suppongo…-
-Questa aria ironica ti dona. Comunque no, in verità è la bandiera dei Grifondoro.-
-Scusa!? Ma è lunghissima… e dove l’hai comprata? Gli studenti del primo anno non possono andare a Hogsmeade!-
-Prima di tutto non mi stupirei così tanto solo per una bandiera, e poi… sai che io non ho mai rispettato troppo le regole…-
-Ma come hai fatto?! Ti avrebbero visto!-
-Remus, Remus, Remus, non posso svelare i miei segreti così facilmente, anche se sto parlando con te che sei mio amico…-
-Ti aiutato James con il suo mantello, vero?-
-Beh… sì.  
Ma la prossima volta potresti almeno fingere di stare sulle spine?-
-Ma dimmi a cosa ti serve una bandiera così lunga adesso che l’anno è finito?
Non potrai nemmeno usarla per tifare a Quidditch! E poi ne hai altre 15 nel baule!-
-Oh, povero Remus, tu sei rimasto ai tempi in cui le bandiere servivano per tifare a Quidditch!- Disse l’altro con aria canzonatoria.
-Perché non è così?-
-No, specialmente se le pareti della camera tua sono verdi come gli occhi della Evans.
E comunque più bandiere ho, meglio è.
Voglio vedere mia madre e mio padre che faccia faranno quando le vedranno attaccate alle pareti della mia camera.
Forse saranno disgustati! Forse mi odieranno ancora di più… oppure potrebbero addirittura cacciarmi, non è fantastico?!-
-Le staccheranno con la facilità di un bambino che beve un bicchiere d’acqua.-
-Eh, si Rem, il tuo ottimismo e la tua fiducia in me mi commuovono come sempre. E’ vero che sono un po’ scapestrato…
Ma santo cielo, ho un cervello! Ho pensato di usare l’incantesimo di adesione permanente.-
-Non farai esplodere nulla vero?- Remus aveva decisamente l’aria preoccupata.
-Rem,anche se sarei tentato di far esplodere casa mia, e magari fare anche qualche vittima, mi sono esercitato!
Come credi che le mutande di Peter siano appese al soffitto se no?- Disse l’altro con aria felice, mentre tornava a ripiegare la sua bandiera canticchiando.
-Non so perché, ma ho l’impressione che questa estate  sarà davvero lunga.-  Concluse Remus, con aria felicemente esasperata.

Eccomi qui! Non sono mortaaaa! Sono solo reduce di un viaggio scolastico a Dublino.
Sono le 2 di notte eppure sono qui a pubblicare… perché?
Perché mi è venuta l’ispirazione e non ci ho potuto fare nulla, questa storia si è praticamente scritta da sola!
Ne sono felicissimaaaaa! Ma devo ringraziare malandrina4ever perché la sua storia “La scelta” mi ha dato la giusta ispirazione.
Mi ha fatto ricordare quando Harry visita la camera di Sirius, nel settimo libro, e vede gli stemmi e le bandiere dei Grifondoro attaccati alle pareti! Da qui è partita la storia.
Beh, se vi piace lasciatemi una recensione, ne sarei felice!
Presto aggiornerò anche “Le parole che gli oggetti non dicono”, l’altra mia storia qui su efp.
A presto!