Videogiochi > Final Fantasy VIII
Segui la storia  |       
Autore: DiKey    20/07/2010    2 recensioni
Ecco qui il terzo ed ultimo capitolo della Serie "il leone,l'angelo,il drago", ambientata due anni dopo la fine de "La profezia". Una faccenda creduta chiusa è stata semplicemente lasciata in sospeso, ed ora si ripresenterà con gli interessi.. In quest'ultimo capitolo saranno presenti tutti i personaggi che hanno avuto un ruolo all'interno della saga, ed a loro che mi riferisco con "un po' tutti." Ognuno di loro ha ancora un ruolo da giocare..
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Il leone,l'angelo, il drago'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 21 Il pugno di fumo si scontrò a mezz'aria con la palla di fuoco scagliata dalla fenice, che però non si seguiva una traiettoria retta, ma una linea spezzata, andando ora a destra ed ora a sinistra, prima di entrare in contatto col pugno di fumo scagliato da Crisis. La sfera infuocata esplose, dissolvendo il fumo che però tornò a condensarsi intorno alla sagoma di Crisis.
In condizioni normali, il suo cuore avrebbe retto dieci minuti. Sotto simbiosi quanto sarebbe potuto durare?
Crisis volava veloce, cosa facile essendo privo di peso, ed arrivato vicino il suo nemico il braccio assunse la forma di una lancia interamente fatta di fumo che trapassò l'uccello di fuoco. Non fu chiaro se Caraway sentì o meno la botta, perchè immediatamente contrattaccò scagliando una palla di fuoco dal becco, che colpì in pieno Crisis il cui corpo si dissolse nell'aria.
E mentre le fiamme dorate rigeneravano le ferite di Caraway, il fumo tornava a condensarsi ricostruendo la figura di Crisis.

"Sicuramente è un Guardian Force interessante, Eiroda."

"Anche il tuo non è male, Caraway."

Il braccio di fumo si allungò e una mano, leggera ma potente, afferrò la fenice per il collo, per poi scagliarla contro il terreno e tenerla giù in un tentativo di soffocamento. La fenice sbatteva le ali nel tentativo di liberarsi ma nonostante l'apparente impalpabilità del fumo, la presa era adamantina. Crisis si sedette sopra Caraway immobilizzandolo, ed in quel momento altre quattro braccia di fumo spuntarono dal suo corpo, senza però che questo perdesse densità. Due mani tenevano ferma la fenice per il collo e quattro la colpivano, tempestandola di pugni e spargendo qua e là piume dorate.
Ed allora Caraway reagì, sputando un getto dorato dalla bocca che aveva la stessa intensità di un lanciafamme, distruggendo la testa di fumo del suo avversario. ma le mani continuavano a stringere ed allora la fenice usò una tattica evasiva, prendendo fuoco e riducendosi in cenere, che trasportati dal vento sfuggirono alle mani di Crisis. Il Phalanx si rimise in piedi mentre dalla cenere sorgeva nuovamente una figura umana. Crisis voleva solamente guadagnare tempo. Più tempo la fenice rimaneva bloccata in combattimento, più tempo avevano i SeeD per vincere la resistenza Galbadiana ed i suoi Phalanx per entrare in città.
L'entità di fumo sferrò un possente pugno grande quattro volte il pugno di un normale umano, che frantumò l'asfalto della strada, ma Caraway lo evitò con un banale balzo indietro. Crisis cercò di colpire una seconda volta, ma sentì una fitta al petto e per un istante la simbiosi si interruppe.
Quell'istante fu pagato a caro prezzo: Caraway trasformò solamente una sua gamba, che assunse l'aspetto di una zampa di un'aquila un po' troppo cresciuta e colpì con un calcio. Gli artigli trapassarono la carne di Crisis, facendogli perdere molto sangue. Ma fu solo per un attimo, perchè il Phalanx riprese la sua forma di fumo poco dopo.
Ma i suoi colpi non erano più stessi: più deboli, più lenti, prevedibili. Caraway non fece neanche la fatica di ritrasformarsi interamente in fenice per evitarli. Sorridendo, analizzò la situazione

"Quindi i danni che subisci nella tua forma umana sono permanenti. Una debolezza pericolosa."

Tenendo le mani in tasca, Caraway sferrò un calcio fiammeggiante che tranciò a metà il Phalanx di Fumo. Crisis si rigenerò, ma dal tempo che impiegò era ormai chiaro che lo scontro aveva già un vincitore. Crisis si rialzò, cercò di colpire con un secondo pugno ma cadde a terra in ginocchio, tornando alla sua forma umana. Sanguinava dal petto e dalla bocca mentre la mano era poggiata sul cuore, come se cercasse di incoraggiarlo a non smettere di battere.

"Immagino che tu abbia raggiunto il limite. Comunque, mi hai fatto perdere più tempo di quanto volessi. Ma ora, io e te non abbiamo più niente da dirci."

Senza togliere le mani dalla tasche, Caraway si girò e si allontanò da Crisis. Ma non fece neanche cinque passi che due raggi laser paralleli ed un proiettile ad alta carica esplosiva lo colpirono, facendogli saltare in aria parte della testa. Mentre le fiamme rigeravano la parte mancante Caraway iniziò a ridere.

"Vediamo se ricordo bene..Kinneas, Trepe e...Tolmit?"

"TILMITT!" urlò Selphie

***

Era grazie a Zell se si erano salvati

"Non si può bruciare il fuoco!" aveva detto il SeeD, e la cosa si era rivelata vera.

La simbiosi con Ifrid gli aveva permesso di poter subire la maggior parte dell'attacco nemico senza subire danno, facendo da scudo umano agli altri. Tuttavia,parte della fiammata aveva comunque colpito gli altri, provocando diverse scottature su Storm e Ravenant, ma bastarono poche magie di cura di Rinoa per rimettere in sesto la squadra. Uscire da lì era stato più complicato, visto che avevano dovuto aprirsi un varco tra le macerie della struttura e risalire in cima.
La loro sorpresa fu immensa quando videro che il Garden di Balamb era lì, a Deling City, e volteggiava alto sopra di loro. I rumori degli spari arrivarono fino a lì, e decisero di dividersi.

"Ravenant e Zell, andate ad aiutare le truppe appiedate. Noi andiamo a sistemare Caraway." Ordinò Squall

"Non credo proprio, io resto qui." disse Storm indicando col mento un punto dietro di loro.

Il Super Soldato era lì. Anche lui era riuscito a tirarsi fuori dalle rovine della struttura.

"Andate avanti, di lui mi occupo io."

Gli altri eseguirono. Tranne Fujin. Lei rimase al suo fianco.
Una parte di Storm trovava seccante la sua presenza, un'altra parte invece non la voleva lì perchè voleva saperla al sicuro. In ogni caso, Storm cercò di invitarla a lasciare a lui il supersoldato. Ovviamente Fujin rimase dov'era.
Dalle braccia del nemico uscirono fuori due lame, più lunghe delle spade di Storm ma nessuna energia magica venne percepita, il che vuol dire che avevano un margine di manovra molto più ampio. L'occasione era troppo grossa per non approfittarne.
Storm balzò in aria e calò sul nemico con un doppio fendente a velocità elevatissima sferrato dall'alto verso il basso, la sua variante del colpo imperiale. Quello incrociò le lame e parò il colpo, ma ciò nonostante la roccia dietro di lui venne tagliata a metà. Storm fece una serie di capriole indietro per evitare i pericolosi fendenti del nemico, e chinatosi cercò di piazzare un colpo a forbice alle caviglie del clone, che evitò saltando, colpendo un calcio. Storm ruotò le spade scagliando una serie di fendenti d'aria tagliente ma il nemico li evitò con una tale grazia che pareva danzasse. Scagliò un attacco simile a sua volta mentre Storm ricorreva al Blaster Slash: i due colpi si incontrarono a metà strada e si annullarono.
Fujin decise che era il momento buono per gettarsi nelle mischia ed attaccò il nemico sul fianco sinistro costringendolo a difendersi mentre Storm lo prendeva dalla parte opposta. I due colpirono contemporaneamente lo stesso punto, ed il clone fu costretto a fare una complicata parata incrociata per difendersi, anche se la pressione dell'attacco combinato lo costrinse ad inarcare la schiena in una posizione innaturale. Storm disimpegnò una lama e cercò di approfittare della situazione per cercare l'affondo mortale ma quello ruotò su sè stesso e colpì entrambi con un calcio al volto, prima di rimettersi nuovamente in posizione di guardia. Fujin rinfoderò la spada e la tenne alta sopra la testa

"Colpo Iai: Voce del Vento!"

Scattò e colpì, ma un lampo azzurro intercettò la lama di Fujin nel momento esatto in cui stava per colpire il bersaglio. La ragazza venne colta alla sprovvista ed il clone cercò di finirla utilizzando entrambe le sue lame, che però vennero intercettate dalla spada Nera di Storm.
Sorridendo, Storm conficcò la spada nella mano sinistra, quella con l'elsa rossa, nel petto del clone, passandolo da parte a parte. Cercò di rigirare la spada nella ferita, ma una testata improvvisa lo fece traballare, ed un calcio lo spinse indietro; il clone si estrasse la spada dal petto e la spezzò.

"Questo non lo dovevi fare..." disse Storm rialzandosi.

Il grande Phalanx corse dritto verso il suo nemico impugnando saldamente la lama

"ENDECASLASH!"

Agli occhi di Fujin sembrò che Storm avesse sferrato un solo attacco, ma ben undici ampi squarci si aprirono sul corpo nel nemico. Storm si circondò di scintille rosse,ma quello fu più rapido, ed ignorando il dolore lo colpì con due fendenti che lasciarono una X rossa di sangue sul petto di Storm.

"Storm! A terra!"

Non sapeva perchè, ma decise che era saggio fare come detto e si lasciò cadere

"HELL SLASH!"

Appena in tempo. Il Fendente a distanza di Fujin passò di poco sopra la sua testa e si abbattè sul nemico, che però lo deviò con un netto colpo della sua lama. Gli occhi gli lampeggiarono un attimo, e poi scagliò una magia Quake sul terreno in cui si trovava Fujin. La ragazza gridò mentre cercava di non farsi sconfiggere dalla magia, ed allora Storm potè richiamare l'energia del...

"DRAKOKEN!"

Anche con una spada sola, era comunque una micidiale tempesta di fendenti. Dall'alto, da destra, da sotto, da dietro...capire dove arrivava il colpo era impossibile anche perchè mentre colpiva il Phalanx non stava mai fermo. Le placche metalliche, i cavi elettrici, e persino grossi pezzi di carne e metallo volarono via dal Clone, bruciando dopo essere stati colpito da Storm. Adesso il Phalanx stava a dieci passi dal nemico e con un movimento di polso, rovesciò l'impugnatura della spada nera. Gli corse incontro

"CERCHIO FATALE!"

Ma quello tese il braccio, e le lame che aveva nelle braccia vennero sparate contro Storm. Storm aveva bisogno di poche cose per questo colpo finale: adrenalina, rabbia, ed una traiettoria dritta. La velocità del colpo era tale che spostarsi era impossibile, ed ora queste due lame erano dirette verso il suo cuore.
Ma non arrivarono mai. Sfruttando l'energia di una magia Tornado Fujin si era data una forte spinta che era aumentata grazie al movimento a spirale, riuscendo ad interporsi ed a colpire con la sua Katana una delle due lame, mandandola fuori traiettoria.
Solo una.
L'altra la colpì al fegato.
La ragazza cadde pochi metri più a sinistra del Phalanx, mentre una macchia di sangue si spargeva su quello che una volta era il manto stradale.
Storm era pietrificato. Accecato dalla rabbia impugnò la spada e colpì il nemico. E continuò a colpirlo anche dopo che le sue braccia si erano quasi spezzate, continuò finchè del nemico non era rimasto nulla che potesse far capire che una volta era una figura umana.
Lasciò cadere la spada ed andò da Fujin. Respirava ancora, ma per quanto ancora? Lei lo guardò, mentre lacrime impotenti le uscivano dagli occhi

"..Storm..io...io sono...io ti.."

"no, non dire niente. Andrà tutto bene. Fidati. Andrà tutto bene."

Era a lei che lo diceva o a se stesso? E cos'era questa sensazione?
Dolore. Un dolore che andava oltre il dolore fisico, un dolore talmente accecante da essere insopportabile. Un dolore umano. La parte di ZERO dentro di lui venne sopraffatta mentre Storm si mordeva il labbro fino a farlo sanguinare. Storm non poteva descrivere quello che gli stava succedendo, sentiva che solamente la voce di ZERO ,che lo invitava alla calma, veniva a poco a poco sopraffatta fino a svanire. Fu il dolore a ricacciare ZERO nell'anello da cui era stato evocato. Un dolore così umano da non poter essere tollerato, neanche da un'entità con la sapienza dei millenni dentro di se.
Conosceva questo tipo di ferite. Non c'erano paramagie o miracoli della medicina in grado di curarle. E lui, che più di una volta si era vantato delle sue capacità, non poteva fare l'unica cosa che realmente voleva: salvare la vita alla donna che amava.
Ecco, lo aveva ammesso. Non glielo aveva mai detto ed ora?
Storm strinse i denti e cercò di trattenere le lacrime, ma non ci riusciva. Aveva perso la battaglia più importante.
Improvvisamente, un'idea attraversò gli occhi velati di lacrime.
Storm strinse con forza la mano di Fujin mentre un flusso d'energia rossa e nera usciva dal suo petto sotto forma di raggi filiformi e brillanti..ma evanescenti.

"Resta con me, Fujin...resisti solo un altro po'...solo un attimo...ti prego.."

***

Ravenant l'aveva visto. Perchè neanche nella confusione, neanche nella fuga generale, quello si era tolto quel ridicolo collare rosso e bianco. Si era staccato da Zell e lo aveva braccato come un predatore fa con la sua preda ed aveva eliminato i Galbadiani di scorta. Adesso erano solamente loro due

"Odine..."

"Tu ztare fermo,ja? Io fatto nienten!"

"Niente?!? Tutto questo è nienten?"

Ravenant estrasse la pistola e gli sparò ad una gamba.

"Per fafore..io fatto nienten...tutto kuello ke vuoglio è fare ricerken!"

"Oh, e sono venute bene le tue ricerche, dottore?"

Ravenant sparò ancora una volta, all'altra gamba e l'ometto cadde per terra. Piagnucolava e supplicava..beh, avrebbe dovuto pensarci prima di allearsi con chiunque gli capitava a tiro. Odine era un uomo senza moralità, disposto a sacrificare sull'altare della ricerca qualunque cosa. Non gli interessava sapere per che fine venissero adoperate le sue scoperte, l'importante era poterle fare. Anzi, Ravenant era certo che si doveva essere divertito nell'analizzare il sangue di Storm e nel clonarlo.

"Tutto questo...solo perchè hai assecondato un pazzo..."

Ravenant lo sollevò per il collo e lo spattè contro il muro, poi poggiò la canna della pistola sulla spalla sinistra e sparò. Sangue e pezzi di ossa volarono tutto intorno a lui

"NEIN! BASTA! IO TI PRECO, BASTA!"

Un odore acre e pungente fece capire a Ravenant che Odine se l'era fatta addosso. Il disgusto che provava per lui aumentava man mano che aumentava il piagnucolio.

"Basta...ti preco...non spararen..."

Ravenant sorrise, gelido, e gettò la pistola dietro di sè.

"Non ti sparerò."

Ed in quel momento la mano del Phalanx si strinse intorno al fragile collo di Odine

"Certe cose vanno fatte a mani nude."

E strinse, strinse con entrambe le mani, sollevando Odine da terra. Quello agitò le gambe, conficcò le unghie trascurate nei polsi nel phalanx, lottò per la vita.
E poi, smise di divincolarsi e Ravenant lo gettò tra le macerie di quella che una volta era una casa, come un grottesco e scomposto sacco della spazzatura.

***

Più di una volta Irvine e Selphie avevano dovuto rinunciare a piazzare un colpo da una buona posizione su Caraway per difendere Quistis, visto che erano a conoscenza del fatto che per via dell'attacco subito due anni prima anche il più debole dei colpi poteva ucciderla. La SeeD, dal canto suo, consapevole di questo suo handicap si teneva ai margini della mischia, relegandosi però ad un ruolo di supporto..vitale. Infatti era grazie alle sue magie blu se ancora adesso Selphie ed Irvine combattevano Caraway. Nessuno dei loro attacchi era riuscito però a danneggiare concretamente questo pericoloso nemico. Ma un paio di volte, dopo l'evocazione di Leviathan ed una magia blu a base d'acqua di Quistis, Selphie era riuscita a ferirlo usando il suo grosso Nunchaku. Tuttavia passati pochi attimi il sangue diventava vapore e la ferita si rigenerava in un tripudio di fiamme.
Irvine era stanco ed a corto di pallottole, Selphie aveva quasi esaurito la sua scorta magica e Quistis semplicemente non poteva fare più di quanto non avesse fatto fino a quel momento. Semplicemente, questo nemico era al di sopra delle loro possibilità.
Caraway aprì le mani verso il gruppo facendo si che dalle dita si originassero delle lingue di fuoco...ma in quel momento si sentì come un crepitio, ed un muro di ghiaccio dalla forma a mezzaluna si frappose tra Caraway ed il trio. Il muro poi si estese, formando un cerchio glaciale che circondava interamente il presidente Galbadiano, anche dall'alto. Caraway si girò mentre il globo si completava e vide Rinoa, le cui grandi ali bianche erano spalancate e la mano destra poggiata a terra era interamente avvolta da un'aura azzurra. Squall correva dietro Rinoa, ma era stato colto di sorpresa quando la ragazza aveva iniziato a volare via e l'aveva superato. Ferito com'era non era riuscito a mantere il passo ed adesso che la cupola di ghiaccio era completa era isolato da Rinoa.
Sbattè il Gunblade contro il ghiaccio, ma constatò che era duro come acciaio. Avrebbe potuto comunque cercare di sfondarlo con un Raggio Esplosivo, ma le possibilità di colpire Rinoa erano alte e non se la sentiva di rischiare.
Rinoa l'aveva tagliato fuori: voleva essere lei a chiudere i conti con suo padre.
Lui poteva solo osservare attraverso il ghiaccio trasparente.

Caraway osservò interessato la grossa cupola di ghiaccio che tratteneva all'interno solamente lui e sua figlia.
Rinoa aveva ancora le ali aperte e frementi, ma impugnò il Gunblade. Caraway allora si chinò sul corpo di un soldato Galbadiano morto e ne raccolse la spada.
I due si limitarono a guardarsi negli occhi e poi scattarono. Le due lame s'incrociarono con sufficiente violenza da far vibrare la struttura di ghiaccio. Rinoa colpì da tutte le direzioni possibili sfruttando la manovrabilità del suo leggero Gunblade, mentre Caraway si mantenne sulla difensiva, intercettando i colpi. Poi approffittò di una distrazione di Rinoa per mettere a segno un rapido colpo alla spalla, ma i riflessi della ragazza furono più che sufficienti a rendere una potenziale ferita letale un colpo di striscio. Rinoa piazzò allora un colpo al collo di Caraway, la cui ferita però prese immediatamente fuoco e si rigenerò. Ma quelle fiamme ebbero l'effetto di iniziare a far sciogliere e quindi gocciolare il ghiaccio sul colpo di Caraway. Rinoa attaccò e ferì Caraway dove era bagnato, facendogli perdere sangue.

"Ho capito...se non sei asciutto non puoi rigenerarti con le fiamme..ecco cosa mi ha detto Crisis."

"Eiroda? E quando gli hai parlato?"

"Sono una strega, dimenticato? Nei suoi ultimi istanti di simbiosi ha usato la telepatia ed io ho percepito il messaggio. Ti ha osservato e mi ha detto tutto."

Rinoa passò due dita sulla lama del Gunblade che divenne di un azzurro intenso

"Il ghiaccio è acqua" disse con voce spenta, come se fosse un automa.

Allora la mano di Caraway prese fuoco ed anche la sua spada. Il fuoco della fenice contro il ghiaccio della strega. La cupola iniziava ad evaporare mentre i due si preparavano...e poi, corsero l'uno contro l'altra brandendo le proprie armi.

Una Rinoa di quattro anni a Natale, sua madre le aveva fatto le treccine e la piccola era alle prese con un regalo del nonno avvolto in una carta rossa su nastro dorato..

Le armi si sollevarono

Al cimitero, in un giorno di pioggia. Un incidente stradale, un maledetto ubriaco che guidava nonostante gli fosse stata ritirata la patente. Qualcosa dentro di lui si era spezzata quel giorno. E Rinoa era lì, che piangeva..

La spada di Caraway calò, ma Rinoa parò il colpo. Contrattaccò, ma anche il suo attacco venne parato.

Il piccolo Tempest...Caraway si era subito sciolto di fronte al nipotino. Aveva gli occhi del padre ma i capelli di sua figlia e sopratutto una vivacità che gli ricordava tanto Julia..

Le lame s'incrociarono ancora una volta, il vapore provocato dall'impatto faceva sciogliere il ghiaccio intorno a loro.

Com'era bella il giorno del suo matrimonio! E com'era felice! Per quanti anni non l'aveva più vista sorridere così?

Caraway chiuse gli occhi mentre colpiva, mancando il colpo e scoprendosi.
Rinoa vide tutto e colpì dritto al cuore.
Quando la cupola di ghiaccio non diventò che acqua, i SeeD videro Caraway accasciato a terra privo di vita e Rinoa in ginocchio che si copriva il viso con le mani. Piangeva.
E lui, Squall, aveva visto tutto. Forse avrebbe preferito non vedere, per potere etichettare Caraway come un pazzo, come un "mostro cattivo" per usare un'espressione tanto gradita da Selphie. Ma aveva visto e non poteva non pensarci.
Lui, Caraway, aveva rinunciato a colpi sicuri e facili quando Rinoa con degli attacchi scoordinati si era scoperta il fianco destro più volte. Ed il suo ultimo attacco...semplicemente non era un attacco.

(Un pazzo...un mostro...)

(ma alla fine...anche tu sei un padre Caraway..)

Squall si avvicinò lentamente a Rinoa e la abbracciò, stringendola a sè. Lei allora nascose il volto nella sua giacca mentre la inzuppava di lacrime.
Intorno a loro, la battaglia era finita.

***

Finita la battaglia, Ravenant era ferito e coperto di sangue. Zoppicava vistosamente ed aveva il fiato mozzo: un giubbotto anti proiettile aveva impedito che passasse all'altro mondo, ma quando un nove millimetri ti colpisce, anche se non ti ammazza ti fa un male cane.
Non male come la notizia di Crisis o l'aver visto Ross cadere, quello era un altro tipo di dolore. Forse peggiore, perchè per quanto tu possa essere temprato, non riuscirai mai a controllarlo.
Perdere così degli amici, dei Fratelli con cui per tutta la vita hai diviso praticamente tutto...era inaccettabile, intollerabile.
Strano se si pensa che questi sono i pensieri di un uomo che aveva stroncato così tante vite.
I phalanx erano arrivati guidati da Kaine ed avevano preso i Galbadiani da Sud mentre i SeeD completavano il lavoro da Nord. Morto Caraway si erano arresi. Ed adesso stava cercando Storm. Nessuno lo aveva più visto.
Andava in giro gridando il suo nome, facendosi aiutare da una squadra di ricerche.
E poi lo vide.
Nonostante la gamba iniziò a correre più velocemente che poteva arrivando in uno spiazzo, unico punto fermo nel caos.
Storm era lì, a terra, e la sua mano stringeva quella di Fujin. Entrambi avevano gli occhi chiusi e la bocca ferma in un accenno di sorriso. Entrambi sembrano quasi sereni e felici lì, mano nella mano.
Ed entrambi...
Ravenant deglutì più volte mentre cercava di riprende il controllo di sè, ma il fucile gli scivolò via dalla mani sporche di sangue.
Alle fine si lasciò cadere su un ammasso di calcinacci ed iniziò a singhiozzare.



_____________________________________________________________________________________________________


Note dell'autore: Ed eccoci qui. Spero che abbiate gradito questo capitolo e che commenterete presto ed in tanti. Vi preannuncio che il prossimo capitolo sarà l'epilogo, non solo della storia ma anche dell'intera saga.
A presto dunque!






   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Final Fantasy VIII / Vai alla pagina dell'autore: DiKey