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Autore: demon6666    27/07/2010    0 recensioni
L'Organizzazione ha trovato un modo di riportare in vita Teresa, la loro guerriera più potente, per ricostruire il suo esercito di Claymore. Teresa, però, non è intenzionata a ritornare nell'Organizzazione ed è, invece, determinata a ritrovare Claire.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Al di furoi delle mura di Rabona, nel loro campo di allenamento segreto in una valle tra due grosse colline, i Fantasmi stavano discutendo sui piani per il futuro e si stavano allenando combattendo tra di loro secondo le istruzioni di Miria.

"Ti sei infiacchita, Deneve!" commentò Helen

"Taci, tu non sei granchè meglio"

"Meglio di te, comunque" rise

Le due si stavano scontrando da ore. Miria le stava tenendo d'occhio e diceva tra sè che le avrebbe interrotte se avessero usato troppo Yoki. Miria aveva detto a tutte che rilasciare troppo Yoki in una volta sola avrebbe potuto mettere in allerta le guerriere dell'Organizzazione, il che era l'ultima cosa di cui avessero bisogno.

Gli altri Fantasmi erano in piedi sotto un grande albero e osservavano il combattimento davanti a loro. Quell'area era un perfetto campo d'allenamento. Non solo dava loro la possibilità di lasciare la città, ma era anche un paradiso sicuro per loro, esattamente come il paradiso sicuro dove si erano rifugiate nel Nord.

Miria e Claire erano in piedi una fianco all'altra. Appoggiate allo stesso albero, Miata e Clarice parlottavano tra loro mentre Cynthia e Tabitha si limitavano a riposare.

"Miria, i loro livelli di Yoki stanno oltrepassando il livello di guardia." commentò Galatea sbucando da dietro l'albero.

Miria ne era, ovviamente, già conscia, ma non se la sentiva di interferire. Specialmente per via di Helen.

"Voglio lasciarle combattere un altro po'. Continua a monitorare i loro livelli di Yoki."

Galatea annuì leggermente, indicando di aver compreso l'ordine, e si sedette accanto a Miria, appoggiandosi al vecchio albero.

Miria gettò uno sguardo a Claire che stava osservando il cielo. Notò che erano alcune ore che Claire non si allenava, mentre le altre avevano sgobbato duramente.

"Claire, dovremmo allenarci anche noi."

Sorridendo furbescamente, Claire replicò "Vuoi proprio prenderle ancora, Miria?"

Miria fece un piccolo sorriso e aggiunse "Per quanto ne ricordo, avevamo finito pari."

Sguainò la spada e la piantò nel terreno "Sei l'unica in grado di costituire una sfida per me, Claire, e lo stesso io per te."

"E sia." sogghignò Claire


Al di fuori del quartier generale dell'Organizzazione, nella struttura di allenamento per le allieve guerriere, Teresa e Audrey attraversarono una piccola folla di allieve mentre si avvicinavano alla loro destinazione. Audrey aveva espressamente ricevuto da Jeves l'ordine di tenere sempre sott'occhio Teresa e di assicurarsi che fosse in forma.

Teresa osservò le nuove facce mentre passava tra loro, tutte sembravano sconosciute e lei non era abituata al fatto che non avessero idea di chi fosse. Se fossero stati i suoi tempi, nessuna avrebbe osato intralciarle la strada, ma queste allieve erano maleducate e qualcuna faceva anche commenti volgari.

"Queste sono le nostre future guerriere, come avrai probabilmente già immaginato." spiegò Audrey

Teresa conosceva il posto molto bene, ricordava quando lei stessa era un'allieva e odiava costantemente quel posto. Spesso si nascondeva e scappava dagli istruttori, visto che era un vero inferno. La struttura era situata sulla costa delle terre orientali e la sicurezza era scarsa o nulla. Non c'erano nemmeno dei muri ad impedire alle reclute di scappare.

"Cosa vuoi che faccia?" chiese Teresa con una traccia di fastidio nella voce

Audrey si guardò intorno in cerca di membri dell'organizzazione e, quando non ne trovò traccia, prese Teresa per la mano e la guidò fuori dalla struttura per fermarsi sotto un piccolo albero.

"Per favore, Teresa, non uccidermi!"

Un'espressione sorpresa apparve sul volto di Teresa al vedere la donna inginocchiarsi davanti a lei, appoggiare la testa sulla mano di Teresa mentre la teneva stretta.

"Di che stai parlando?"

Audrey alzò lo sguardo su Teresa e si alzò in piedi "E' questione di ore che tu torni ad essere quella di prima e ti prego di non uccidermi quando succederà"

"Perchè dovrei risparmiarti?"

"Devi capire che quello che ho fatto prima, come ti ho parlato e come ti ho trattata, è stato solo perchè eravamo osservate. Mi avevano ordinato di farlo!"

Ci fu un breve silenzio mentre Tersa sfiorava la guancia di Audrey.

"Ad ogni modo, anche io ho qualcosa da dirti." commentò Teresa

Il volto di Audrey si riempì di paura all'udire queste parole e si preparò ad ascoltare le parole di Teresa.

"Non ho nessuna intenzione di tornare nell'Organizzazione."

Audrey sospirò di sollievo all'udire queste parole. Allo stesso tempo, però, era preoccupata, sapendo che sarebbe finita nei guai se Teresa si fosse ribellata una seconda volta.

"C'è dell'altro."

"Cosa?" Audrey era spaventata.

"Devi aiutarmi a fare una cosa. Mi servono delle informazioni."

Improvvisamente un uomo in nero apparve da dietro un cespuglio. Come Audrey lo vide il suo cuore saltò un battito quando realizzò che erano state scoperte.

Sogghignando l'uomo salutò "E' da molto che non ci vediamo, Teresa. Forse io posso aiutarti."

Teresa osservò l'uomo ma non lo riconobbe.

L'uomo continuò "Tu non sai chi io sia, ma io so molto bene chi sei tu e ho informazioni che tu muori dalla voglia di sentire."

Audrey riconobbe l'uomo come Rubel e provò a capire cosa intendesse con Forse posso aiutarti.

"Cosa vuoi dire?" chiese Teresa.

"Il mio nome è Rubel e puoi considermarmi come un vecchio amico di qualcuno che conosci."

"Di che stai parlando?" domandò Teresa

"Ehi, è così che tratti l'amico di un'amica?" sogghignò Rubel

"Spiegati subito!"

Piegando la testa e afferrando il cappello, Rubel continuò "Io conosco lo stato attuale di un certo qualcuno."

Il cuore di Teresa sobbalzò di gioia alla speranza che la persona di cui stava parlando fosse Claire. Camminò verso di lui e chiese:

"Stai parlando di Cla..."

Prima che potesse finire, Rubel la interruppe "Esatto"

"Stai mentendo"

"E' una splendida guerriera adesso."

Cona una traccia di confusione, Teresa scattò "Di che stai parlando?"

Rubel sorrise freddamente un'altra volta e continuò.

"Lascia che ti spieghi."

Teresa non riusciva a distogliere lo sguardo da Rubel, era pronta ad ascoltare qualunque cosa avesse da dire. Che fossero buone o cattive notizie, voleva sapere dove si trovava Claire.

"Claire venne da me con la tua testa dopo che Priscilla l'aveva staccata dal tuo collo e mi chiese di diventare una guerriera dell'Organizzazione... fino alla sua diserzione."

Rubel poteva vedere che Teresa pendeva dalle sue labbra e continuò.

"Adesso è una ribelle e si nasconde assieme ad altre sei in una locazione sconosciuta."

Dopo un breve silenzio, Teresa replicò "E perchè dovrei crederti?"

"Perchè questa è l'unico modo per te di incontrare quella ragazza di nuovo. Inoltre io e Claire ci conosciamo da tempo."

Al suono di queste parole, Teresa balzò verso Rubel, lo afferrò per i vestiti e lo sbattè contro l'albero.

"Come hai osato toccare Claire con le tue luride mani?"

Sorridendo, Rubel obiettò "Sono stato come un padre per lei."

"Bugiardo!"

"Che tu mi creda o no, la verità resta che lei è viva."

Teresa laciò andare Rubel, guardando alla stupefatta Audrey che sembrava aver arretrato mentre la conversazione procedeva.

"Perchè me lo stai dicendo, quale possibile ragione potresti avere?"

Sorridendo replicò "Diciamo soltanto che non sono intenzionato a lasciarti al fianco dell'Organizzazione."

Teresa non capiva le sue intenzioni ma, a questo punto, non gliene importava granchè dal momento che aveva ricevuto le informazioni che voleva.

"Non appena diventerò più forte, lascerò questo posto."

"Eccellente" sogghignò Rubel

Improvvisamente Audrey li interruppe "No, Teresa. Se tu te ne vai, si prenderanno la tua testa e anche la mia"

"Voglio proprio vedere se ne sono capaci"

Audrey la guardò con aria preoccupata, quindi fissò Rubel.

"Sei un traditore?"

Camminando verso gli alberi e volgendo la schiena ad Audrey replicò

"Lo stesso varrà per te poche ore dopo che sarai scappata"


Miria usò un miraggio per portarsi dietro Claire che schivò il colpo diretto alla sua schiena. Replicò muovendo la spada per colpire Miria ma, ancora una volta, l'avversaria usò un miraggio per spostarsi.

"Non è la millesima volta che lo fai?" chiese Claire

"Probabile" replicò una voce nel vento mentre Miria appariva sopra Claire pronta a colpire. Claire azzerò il proprio flusso di Yoki e si concentrò su quello di Miria, manipolandolo abbastanza da far sì che la lama mancasse la sua spalla di alcuni centimetri e colpisse il suolo con tale forza da sembrare rimanerci conficcata.

Immediatamente Claire afferrò Miria per la testa e la spinse lontano dalla spada. Mentre era in procinto di atterrare, Miria usò nuovamente il miraggio per sparire.

Claire chiuse gli occhi per percepire lo Yoki attorno a sè. Poteva sentire gli Yoki di tutte, erano deboli ma c'erano. Si focalizzò sulla frequenza di Miria per prevedere il suo prossimo attacco. Claire alzò la gamba nel tentativo di colpire Miria nell'istante in cui le fosse comparsa alle spalle, ma era lievemente fuori bersaglio e Miria la colpì con un calcio in faccia.

Entrambe caddero malamente sul terreno e Claire perse la claymore a seguito dell'impatto. Claire giaceva prona quando Miria le balzò sulla schiena, tenendole la testa giù con la mano destra e inchiodandola al suolo col suo peso.

"E' inutile Claire. Non puoi liberarti da questa presa."

Claire cominciò a rilasciare Yoki mentre la rabbia invadeva il suo corpo. I suoi occhi diventarono di un giallo brillante e il suo corpo cominciò a deformarsi quando, improvvisamente, Miria la lasciò andare. Immediatamente Claire cominciò a calmarsi e si alzò in piedi accanto a Miria.

"Ah, credevo che stavolta avrebbe vinto Claire!" si lamentò Helen

"No, Miria è ancora un po' più forte" commentò Tabitha

"Detto da te non fa testo." la stuzzicò Helen

"Che stai dicendo?"

"Andiamo, come se non lo sapessimo. Scommetto che avresti voluto essere tu a stare sotto Miria a quel modo!"

"Assolutamente no, ritiralo subito!" obiettò Tabitha arrossendo lievemente

"Helen, per favore, stai calma." la scattò Deneve

"Ehi, solo perchè hai perso contro di me, non vuol dire che devi fare la vittima a quel modo."

"Per l'ennesima volta, Helen, ero annoiata dallo scontro dal momento che nessuna di noi sembrava poter vincere entro breve tempo"

"Quindi hai buttato dentro?"

"No, mi sono solo stufata"

"Il che vuol dire che hai buttato dentro."

Deneve distolse lo sguardo e concluse "Pensala come vuoi"

Miata e Clarice ridacchiarono vedendole discutere.


"Claire, sembravi distratta durante lo scontro. Qual è il problema?" Chiese Miria

Claire ci pensò un attimo prima di rispondere "Non ne sono sicura. Mi sento come se il mio corpo volesse dirmi qualcosa."

"Che vuoi dire?" replicò Miria con aria confusa.

"Non so come spiegarlo, ma è come se le cellule nel mio corpo avessero ricevuto nuova vita, se ha senso."

Miria camminò versola spada di Claire e gliela lacniò, mentre estraeva la propria dal terreno e al rimetteva nel sostegno dietro la schiena.

"Che è successo Claire? Perchè hai rilasciato il tuo Yoki a quel modo?"

Claire sembrò ignorarla mentre riponeva la claymore dietro la schiena.

"Devi imparare l'autocontrollo Claire. Se ci fosse stata una guerriera dell'organizzazione nelle vicinanze ci avrebbe scoperte."

"Mi spiace Miria. Non so cosa mi fosse passato per la testa."


"Mamma, ha vinto Miria?" chiese Miata a Clarice mentre entrambe erano appoggiate all'albero.

"Sì, Miata, sembra che Miria abbia vinto."

"Ma quanto è forte quella mocciosetta, comunque?" commentò Helen camminando verso Miata e Clarice

"Ehi, ha un nome, lo sai, ed è Miata" obiettò Clarice.

Con un sorrisetto, Galatea commentò "Helen, se tu combattessi contro Miata, molto probabilmente non vivresti abbastanza da vedere l'alba successiva."

Helen si voltò verso Galatea con un'aria infastidita.

"Oh, avanti, quanto forte vuoi che sia?"

"Era la numero 4" spiegò Galatea

"Numero 4, eh? E' così giovane..."

Miata sembrò ignorare completamente Helen e si assopì appoggiata a Clarice.

"Non svegliarla. Ha combattuto con Galatea per tutto il giorno." chiese Clarice

Il resto dei fantasmi guardò Galatea e notò i graffi e gli strappi sui suoi vestiti.

"Quella ragazzina sa davvero come si combatte" commentò Galatea.


Nota del traduttore - sulla parlata di Helen: come avrete notato, Helen usa un tono notevolmente più colloquiale degli altri personaggi. Il motivo è che nella versione originale della fanfiction e nel manga (perlomeno nella versione inglese che ho consultato io) Helen fa largo uso di contrazioni ed espressioni che in inglese si usano solo quando si parla tra amici (personalmente non userei mai "brat" o "common" [="come on"] nel parlare con uno sconosciuto). Per questa ragione ho cercato, nelle battute di Helen, di fare largo uso delle corrispondenti espressioni italiane ("buttare dentro" non è certamente aulico).

  
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